Economia

Lunedì 11 Luglio 2022

Novartis cancella 1.400 posti in Svizzera

Novartis taglia oltre un impiego su dieci in Svizzera. L’azienda farmaceutica è di fatto intenzionata a cancellare 8.000 dei suoi 108.000 posti di lavoro nel mondo.
Sono 1.400 gli impieghi che saranno cancellati in Svizzera, su un totale di 11.600. Oltre il 10% dei posti di lavoro saranno quindi cancellati nel corso dei prossimi tre anni. Tutte le sedi saranno toccate dal provvedimento.
È questa la conseguenza della ristrutturazione globale annunciata ad inizio aprile, con la quale Novartis punta a ridurre i costi di almeno un miliardo di dollari entro il 2024. In particolare, il gruppo renano intende unire le due unità “Prodotti farmaceutici innovativi” e “Oncologia”.

Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1507

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

Ultima modifica: Lunedì 11 Luglio 2022
Mercoledì 6 Luglio 2022

Si prevede che nel 2022 la Corea incorrerà nel primo deficit annuale commerciale in 14 anni

L'Istituto per il commercio internazionale, affiliato alla Korea International Trade Association, ha pubblicato lo scorso martedì un rapporto riguardante la sua valutazione delle importazioni e delle esportazioni durante la prima metà del 2022 e le proiezioni per i rimanenti mesi dell'anno.

Il rapporto prevede che le esportazioni totali ammonteranno a 703,9 miliardi di dollari, con un aumento del 9,2% rispetto allo scorso anno, mentre le importazioni ammonteranno a 718,5 miliardi di dollari, con un aumento del 16,8%. Su questi dati è stato quindi previsto un disavanzo commerciale di 14,7 miliardi di dollari per la Corea. Questa sarebbe la prima bilancia commerciale annuale negativa della Corea in 14 anni.

Le esportazioni di semiconduttori dovrebbero crescere del 10,2% rispetto ai livelli del 2021, con ulteriori importanti aumenti previsti per le esportazioni di prodotti petroliferi (50,5%) e petrolchimici (9,6%).

Si prevede che anche il valore delle esportazioni di automobili aumenterà dell'11,1% rispetto al 2021 trainato dell'aumento dei prezzi per unità nonostante la diminuzione della produzione dovuta alla difficoltà nel reperire semiconduttori in quantità sufficiente.

Invece si prevede che le esportazioni di navi diminuiranno del 21,9% rispetto ai livelli del 2021 a causa di un forte calo dei volumi di consegna a seguito di un forte calo degli ordini durante la pandemia, nonché di ritardi nella consegna di grandi navi a GNL che erano state programmate per l'esportazione in Russia.

Analogamente si prevede che le esportazioni di acciaio diminuiranno del 12,2% a causa di un parziale aggiustamento al ribasso dei prezzi durante la seconda metà dell'anno.

Nonostante la forte performance complessiva delle esportazioni, il rapporto prevede che le importazioni supereranno le esportazioni in termini di valore durante la seconda metà del 2022 a causa dei forti aumenti del costo di materie prime vitali come il greggio. Tra gennaio e maggio 2022, le quattro principali fonti di energia - greggio, gas naturale, carbone e prodotti petroliferi - hanno rappresentato oltre un quarto di tutte le importazioni (27,6%). 

Fonte: https://bit.ly/3NOeNK5

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

 

Ultima modifica: Mercoledì 6 Luglio 2022
Martedì 5 Luglio 2022

Slovacchia: livello dei prezzi tra i più alti in UE

Sebbene la Slovacchia sia il terzo Paese dell'UE più povero in termini di potere d'acquisto, i prezzi dei beni e servizi di consumo sono pari al 90% della media dell'Unione e sono i più alti tra i Paesi del V4. Eurostat raccoglie i prezzi solo a Bratislava e il loro livello può riflettere il potere d'acquisto relativamente più alto in questo centro economico.

Il livello generale dei prezzi (P) e i prezzi dei prodotti alimentari (F) e delle abitazioni (H) come quota della media UE nel 2021:

 

P

F

H

Austria

112%

107%

113%

Slovakia

90%

95%

97%

Czechia

80%

89%

75%

Hungary

67%

85%

53%

Poland

60%

72%

39%

 

Fonte: https://camitnews.it/

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

Ultima modifica: Martedì 19 Luglio 2022
Venerdì 17 Giugno 2022

Interscambio Italia-Turchia primi mesi 2022

Le esportazioni turche sono aumentate del 24,6% su base annuale lo scorso mese di aprile facendo registrare vendite pari a 23,4 miliardi di dollari secondo i dati diffusi dalla Turkish Exporters Assembly (TIM).

Tuttavia, non si è arrestata in questo primo trimestre dell’anno la crescita anche delle importazioni turche (+40,2% rispetto al primo trimestre 2021) che portano ad un ampliamento del deficit della bilancia commerciale della Turchia alimentato dall'aumento dei costi energetici.

L’invasione dell’Ucraina ha infatti fatto aumentare i prezzi delle materie prime, con effetti negativi sul programma economico della Turchia che mira a registrare un surplus delle partite correnti a fine 2023. Il disavanzo commerciale nel solo mese di aprile è stato 6,1 miliardi di dollari mentre i primi quattro mesi del 2022 hanno fatto segnare un totale di 32,5 miliardi di dollari di deficit commerciale (nello stesso periodo del 2021 si era attestato a poco meno di 15 miliardi di dollari).

Le importazioni di energia sono infatti aumentate nel periodo in considerazione del 134,1% su base annua con un costo di ben 7,7 miliardi di dollari, anche se in leggero calo rispetto al mese di marzo 2022 (8,4 miliardi di dollari).

Tuttavia, il Ministro del Commercio Mehmet Muş, commentando i dati preliminari del commercio di aprile, ha sottolineato l’importante crescita anche dell’export turco che a maggio dovrebbe far registrare il livello più altro dell’ultimo semestre.

Secondo i dati appena diffusi dalla TIM, le esportazioni di gennaio-maggio 2022 sono aumentate del 20,4% su base annua toccando i 102,5 miliardi di dollari, mentre le importazioni nello stesso periodo sono aumentate di quasi il 41% portando a 145,74 miliardi di dollari gli acquisti turchi. Il volume del commercio estero è aumentato di oltre un terzo rispetto al 2021 e si è portato 248,24 miliardi di dollari di merci scambiate.

Il Presidente dell'Assemblea degli esportatori turchi (TİM) İsmail Gülle, ha osservato la buona performance dell'industria chimica che ha superato il settore automobilistico, raggiungendo i 2,8 miliardi di dollari di esportazioni, classificandosi al primo posto a maggio 2022 tra i principali prodotti esportati dalla Turchia, con un aumento di 30,7% su base annua, seguita dall’automotive con 2,3 miliardi di dollari (+22,4%) e il siderurgico (1,9 miliardi). Nel periodo in considerazione, sul lato import si registra l’aumento di plastica, ferro-acciaio, alluminio, filati di cotone e carta mentre sono risultati stabili gli acquisti di veicoli, macchinari elettrici, macchinari non elettrici, rame, prodotti farmaceutici e cereali.

Passando ai principali partner commerciali della Turchia, la Germania resta il mercato più importante per lo sbocco delle merci turche con quasi 1,5 miliardi di dollari nel solo mese di maggio scorso (+6% rispetto a un anno), seguita dagli Stati Uniti (1,27 miliardi di dollari facendo segnare un +10,4% rispetto al mese di maggio 2021) e l'Iraq (con 978 milioni con un aumento del 44,1% rispetto a un anno fa).

Da evidenziare l’aumento dell’export turco verso l’Italia, che si piazza quarta nel mese in esame a ridosso della Gran Bretagna, con una crescita più che doppia rispetto all’export italiano in Turchia (26% vs. 10%) con un saldo a favore della Turchia, nei primi 4 mesi del 2022, di oltre 400 mln di dollari.

In generale la Turchia continua ad avere una bilancia commerciale in passivo, come confermato anche nei primi 4 mesi del 2022 dalla Turkish Exporters Assembly (TIM), frutto però principalmente degli squilibri della bilancia commerciale verso 2 Paesi in particolare: la Russia (-11 miliardi), dovuto come noto in larga parte agli approvvigionamenti energetici e la Cina (-9 miliardi).

Se un fattore determinante negli attuali squilibri passivi della bilancia dei pagamenti turca può certamente essere individuato nel forte saldo negativo con la Federazione Russa che è chiaramente causato dalle importazioni energetiche (gas e petrolio), risulta certamente più difficile andare a “scomporre” il saldo negativo con la Cina.

Questa situazione di forte squilibrio nei confronti della Cina è comunque un fattore sostanzialmente “strutturale” della bilancia commerciale turca negli ultimi anni (non a caso uno degli obiettivi di politica commerciale ribaditi con maggior forza a tutti i livelli da parte di queste Autorità negli ultimi anni, è proprio quello di raggiungere nel medio termine una riduzione del disavanzo commerciale con la Cina).

Approfondimento dell’interscambio Italia-Turchia

Nel 2021 l’Italia si è posizionata al 5° posto quale partner commerciale della Turchia con 23 miliardi di dollari di merci e servizi scambiati facendo registrare una crescita del 33% rispetto al 2020. Le importazioni sono ammontate a 11,6 miliardi contro un export pari a 11,5 miliardi di dollari e pertanto con un saldo costante ed equilibrato.

Nel 2021 l’Italia ha quindi confermato la propria posizione tra i principali fornitori della Turchia dopo Cina, Russia, Germania e Stati Uniti e quella di quarto cliente dopo Germania, Stati Unito e Regno Unito.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

 

Ultima modifica: Venerdì 17 Giugno 2022
Venerdì 17 Giugno 2022

Nuovo record dell'inflazione negli USA

A maggio 2022, i prezzi di cibo, benzina, servizi ed altri beni di consumo sono aumentati vertiginosamente negli Stati Uniti, raggiungendo il nuovo record degli ultimi 40 anni, riducendo ancora di più il potere d’acquisto delle famiglie americane. 

I prezzi dei beni di consumo sono saliti dell’8,6% nel mese di maggio rispetto all’anno precedente, più velocemente rispetto al dato di aprile, +8,3%. 

Il prezzo del carburante è cresciuto del 4% nel solo mese di maggio e del 50% rispetto all’anno precedente. Il prezzo medio alla pompa ha raggiunto i $4,99. La Bank of America Institute, utilizzando dati anonimi delle carte di credito, ha segnalato come l’acquisto di carburante rappresenti, per le famiglie con redditi annui inferiori a $ 50,000, il 10% del budget complessivo, un’incidenza in forte crescita se si considera che nel mese di febbraio la stessa voce costituiva il 7,5%. 

Il costo dei beni alimentari è lievitato del 12% nell’ultimo mese di maggio, rispetto all’anno precedente, registrando la più grande crescita dal 1979. L’aumento dei prezzi del grano e dei fertilizzanti, dovuto alla guerra in Ucraina, sta intensificando questa rapida crescita. I prezzi sul menù dei ristoranti sono cresciuti del 7,4% nell’ultimo anno, dato più alto dal 1981, a causa dell’aumento del costo del lavoro e delle materie prime. 

Anche l’inflazione core, ovvero la misura che escluse i beni volatili come cibo ed energia, registra crescite notevoli negli ultimi mesi. 

Molte catene di grandi magazzini e supermercati hanno dichiarato di avere magazzini colmi di merce invenduta, in particolare elettronica, mobilio per esterno e altri beni per cui improvvisamente è crollata la domanda a causa del rialzo dell’inflazione.

Questo nuovo aumento dell’inflazione accresce inevitabilmente la pressione sulla Federal Reserve perché continui il rialzo dei tassi d’interesse. La conseguenza di questi continui innalzamenti dei tassi d’interesse genera però conseguenze negative anche per le famiglie, aumentando i tassi d’interesse su prestiti e mutui e riportando alla luce lo spettro della recessione

Fonte: https://wapo.st/3b8IlnW

 

(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast)

Ultima modifica: Venerdì 17 Giugno 2022
Venerdì 3 Giugno 2022

La politica economica della Corea nel 2022 si concentrerà sul combattere l'inflazione

Il 26 maggio la Banca di Corea (BOK) ha alzato il tasso di interesse di riferimento di 0,25 punti percentuali; portandolo dall'1,5% all'1,75%.

Inoltre, la previsione di crescita del PIL nominale nel 2022 è stata abbassata al 2,7% dal precedente 3% mentre le prospettive di inflazione sono state aumentate al 4,5% dal precedente 3,1%. Si tratta della più grande crescita dell'inflazione in più di tredici anni.

Il Board della Politica Monetaria ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Per il momento, la politica monetaria si concentrerà sull'inflazione [piuttosto che sulla crescita economica]".

È inoltre considerato altamente probabile che il tasso di base venga ulteriormente aumentato a luglio ed agosto e che probabilmente raggiungerà il 2,5% entro la fine dell'anno. 

In risposta a questo il governo metterà in atto una serie di misure volte a stabilizzare l'inflazione. Con una misura da 3,1 trilioni di Won (2,5 miliardi di US$) il governo rimuoverà i dazi su alimenti chiave come olio da cucina, farina e carne di maiale fino alla fine dell'anno. Inoltre, il governo taglierà le tasse sul valore aggiunto sui chicchi di caffè e cacao fino a fine anno ed inoltre non imporrà alcuna tassa sul valore aggiunto su prodotti processati confezionati.

Insieme alle misure per mettere un freno all'inflazione, il governo ha annunciato misure per alleviare il costo della vita delle persone e allentare le tasse sulla proprietà per garantire la stabilità degli alloggi.

Il governo prevede di estendere il taglio della tassa sui consumi delle autovetture di altri sei mesi fino alla fine di dicembre.

Il taglio della tassa sui consumi delle autovetture sarebbe dovuto scadere a fine giugno e prevede un taglio del 30% dell'imposta sui consumi per l'acquisto di autovetture. L'aliquota fiscale è del 3,5%.

Nel tentativo di promuovere la stabilità abitativa per la classe media, il governo ha anche deciso di alleggerire l'onere di pagamento dell'imposta sul possesso di proprietà per i proprietari di una sola casa.

Fonte: https://bit.ly/3zgnOb7

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

Ultima modifica: Venerdì 3 Giugno 2022
Venerdì 3 Giugno 2022

REPowerEU, Inflazione, Tasso di Occupazione: Germania e Italia a confronto - Report maggio 2022

Il mese di maggio è stato caratterizzato dall’attuazione di un piano per contrastare le conseguenze economiche negative dello scoppio del conflitto in Ucraina. Infatti, la commissione Europea ha presentato il piano REPowerEU, all’interno del Green Deal, sostenuto fortemente da Germania e Italia. Il progetto ha il duplice obiettivo di accelerare la diversificazione di energia su più gas rinnovabili come l’idrogeno, che necessitano un rafforzamento delle infrastrutture per il trasporto, e di rendere l’Europa sempre meno dipendente dall’importazione di gas dalla Russia.  

Inoltre, si riconosce la necessità di indirizzare gli investimenti verso la protezione del clima e di restituire condizioni più stabili e affidabili all’industria. Quattro sono i pilastri principali: il risparmio e l’efficientamento energetico, la sostituzione delle fonti fossili russe e la diversificazione delle forniture, l’aumento dell’uso energia pulita e il finanziamento di nuove infrastrutture (come gasdotti e terminali per il gas naturale liquefatto).

Questo progetto è fondamentale per l’Europa in quanto solo nel 2021, l’UE ha importato il 45% del gas dalla Russia. L’Italia importa il 40,4% del gas naturale dalla Russia, che compone il 92,8% delle importazioni rispetto al consumo. Similarmente, la Germania importa il 58,9% del gas naturale in totale che corrisponde all’89,9% delle importazioni rispetto al consumo.

Un altro dato costante rispetto al mese scorso proviene dall’inflazione che rimane stabile al 7,4%, un picco che non si registrava da 40 anni. Il potere d’acquisto dei consumatori tedeschi ha infatti subito un calo significativo a causa dell’aumento. In Germania il prezzo dei beni totali è aumentato del 12,2% tra aprile 2021 e aprile 2022. Il costo energetico ha raggiunto un aumento del 39,5% e il prezzo di olio combustibile è raddoppiato nello stesso mese.

L’aumento dell’inflazione, la situazione energetica così come quella economica preoccupano molte aziende a causa del costo elevato e del conseguente rallentamento della produzione (-2,5% ad aprile). L’Istituto per la ricerca sul lavoro di Norimberga ha presentato un dato interessante per quanto riguarda i posti di lavoro. Secondo una indagine dell’istituto, infatti, risulta che in Germania i posti di lavoro vacanti hanno raggiunto un numero record, il più alto mai registrato dall’inizio delle misurazioni nel 1989. Questo dato non è una unicità della repubblica federale, in quanto anche in Italia, l’INPS ha registrato un risultato positivo nel bilancio dei contratti per 264 mila posti di lavoro di cui 125mila a tempo indeterminato.

 

Fonti: https://bit.ly/3MfFyWU; https://bit.ly/3GMoSFw; https://bit.ly/3PXB6ze; https://bit.ly/3xeS6K8; https://bit.ly/3x8eWSe; https://bit.ly/38Z4TXT     

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Martedì 14 Giugno 2022
Venerdì 20 Maggio 2022

Interscambio commerciale della Turchia con il resto del Mondo

Nel confronto tra il 2022 ed il 2021, le esportazioni turche sono aumentate del 32,8% passando da 169,6 miliardi a 225,3 miliardi di dollari, mentre le importazioni hanno registrato un incremento pari al 23,6%, passando da 219,5 a 271,4 miliardi di dollari. Nel complesso l’interscambio totale ha registrato un aumento del 27,6%, passando da 389,2 a 496,7 miliardi di dollari con un deficit commerciale sceso a 46,1 miliardi di dollari.

Nei primi due mesi del 2022 il trend caratterizzato nel 2021 si ripete con un aumento delle vendite turche in soli due mesi di quasi 40 miliardi di dollari e, nell’analogo periodo, acquisti pari a 56 miliardi di dollari quindi con un leggero disavanzo commerciale della Turchia. Tornando al 2021, tra i principali Paesi esportatori troviamo al primo posto la Cina con più di 32 miliardi di dollari seguita dalla Russa (con quasi 30 miliardi), Germania (22 miliardi), USA (13 miliardi) e Italia (12 miliardi) che precede a lunga distanza Francia e India (8 miliardi), la Corea del Sud 7,5 miliardi) e Spagna e UK rispettivamente con 6 e 5,5 miliardi di dollari di merci vendute alla Turchia nel 2021.

Per quanto attiene i principali Paesi di sbocco delle merci turche al primo posto si piazza la Germania (con più di 19 miliardi di dollari di acquisti turchi) seguita da USA (14,7), Regno Unito (13,7) e Italia (11,5) che precede Iraq (11,1) e Spagna e Francia.

A livello di interscambio complessivo la Germania guida questa classifica con oltre 41 miliardi di merci scambiate nel 2021 seguita da Cina (35,9), Russia (34,7), USA (27,8), Italia (23,1) UK (19,3), Francia (17,1) e Spagna (15,9).

Infine, sempre nel 2021, l’Unione Europea si conferma il principale mercato estero per la Turchia (36% sul totale) con 178,5 miliardi di dollari di merci scambiate.

La classificazione merceologica delle merci scambiate tra la Turchia e i suoi principali partner mondiali vede al primo posto tra i prodotti venduti dalla Turchia gli autoveicoli (e parti di ricambio), seguiti dai macchinari e dalle apparecchiature meccaniche, da ferro e acciaio, macchinari di precisione (e attrezzature elettriche ed elettroniche), metalli e abbigliamento. Tra i prodotti acquistati dalla Turchia spicca al primo posto la voce combustibili (e minerali).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 20 Maggio 2022
Venerdì 20 Maggio 2022

Turchia e Austria rafforzano la reciproca collaborazione commerciale ed economica

Il 10 aprile scorso il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha tenuto una conversazione telefonica con il primo ministro austriaco Karl Nehammer durante la quale si è stata esaminata la possibilità di una maggiore cooperazione nel campo dell'energia poiché i due paesi hanno il potenziale per poter fungere da hub in tutta Europa. Il colloquio ha permesso di muovere i primi passi per migliorare le relazioni a 360 gradi Turchia-Austria ma ha anche toccato i temi regionali, inclusa la guerra Russia-Ucraina. Si tratta del primo incontro tra leader dei due Paesi in 13 anni, e che segna un concreto passo verso una normalizzazione dei rapporti tra Turchia e Austria

Erdoğan ha richiamato l'attenzione sulla natura strategica del posizionamento geografico della Turchia per il trasporto delle risorse energetiche del bacino del Caspio e del Mediterraneo orientale verso l'Europa. Erdoğan ha anche accolto con favore il recente intensificarsi dei contatti ad alto livello con l’Austria ribadendo di essere favorevole ad un rilancio delle relazioni Turchia-Ue. Erdogan ha infine espresso la propria soddisfazione per le politiche di Vienna nei confronti dei numerosi immigrati di origine turca che vivono in Austria.

La Russia attualmente copre il 40% del fabbisogno annuale di gas dell'Europa, attraverso l'esportazione di 150 miliardi di metri cubi di gas l'anno e circa il 30% del fabbisogno di petrolio. La Turchia potrebbe giocare un ruolo di accresciuto rilievo come mercato di transito per il gas proveniente dall’Azerbaigian attraverso il già attivo TANAP (circa 4 miliardi di metri cubi l'anno). Infine, la rotta del gas azero potrebbe incrociarsi con quella del gas estratto in Iraq.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 20 Maggio 2022
Venerdì 20 Maggio 2022

La situazione sul mercato del lavoro svizzero nel mese di aprile 2022

Secondo i rilevamenti effettuati dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO), alla fine di aprile 2022 erano iscritti 104’391 disoccupati presso gli uffici regionali di collocamento (URC), ossia 5’109 in meno rispetto al mese precedente. Il tasso di disoccupazione è diminuito dal 2,4% nel mese di marzo 2022 al 2,3% nel mese in rassegna. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il numero di disoccupati è diminuito di 46’888 unità (-31,0%).

Disoccupazione giovanile
Il numero di giovani disoccupati (15-24 anni) è diminuito di 671 unità (-7,3%) arrivando al totale di 8’534, ciò che corrisponde a 5’570 persone in meno (-39,5%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Disoccupati di 50-64 anni
Il numero dei disoccupati di 50-64 anni è diminuito di 1’418 persone (-4,1%), attestandosi a 32’887. In confronto allo stesso mese dell’anno precedente ciò corrisponde a una diminuzione di 11’486 persone (-25,9%).

Persone in cerca d’impiego
Complessivamente le persone in cerca d’impiego registrate erano 183’220, 10’375 in meno rispetto al mese precedente e 63’007 (-25,6%) in meno rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

Posti vacanti annunciati
Il 1° luglio 2018 è stato introdotto in tutta la Svizzera l’obbligo di annunciare i posti vacanti per i generi di professioni con un tasso di disoccupazione pari almeno all’8%; dal 1° gennaio 2020 questo valore soglia è stato ridotto al 5%. Il numero dei posti annunciati all’URC è diminuito in aprile di 1’603 raggiungendo le 69’535 unità. Dei 69’535 posti, 55’420 sottostavano all’obbligo di annuncio.

Lavoro ridotto conteggiato nel mese di febbraio 2022
Nel mese di febbraio 2022 sono state colpite dal lavoro ridotto 49’579 persone, ovvero 4’156 in meno (-7,7%) rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende colpite è diminuito di 636 unità (-8,8%) portandosi a 6’569. Il numero delle ore di lavoro perse è diminuito di 461’656 unità (-16,5%), portandosi a 2’328’007 ore. Nel corrispondente periodo dell’anno precedente (febbraio 2021) erano state registrate 30’206’844 ore perse, ripartite su 413’451 persone in 51’622 aziende.

Persone che hanno esaurito il loro diritto all’indennità nel mese di febbraio 2022
Secondo i dati provvisori forniti dalle casse di disoccupazione, nel corso del mese di febbraio 2022, 1’965 persone hanno esaurito il loro diritto alle prestazioni dell’assicurazione contro la disoccupazione.

Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1504  

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

Ultima modifica: Venerdì 20 Maggio 2022