Economia

Lunedì 14 Febbraio 2022

Aumento del PIL polacco del 5% nel 2021

L'Ufficio generale di statistica (GUS) ha stimato una crescita economica nel 2021 pari al 5,7%, sottolineando la considerevole accelerazione nel quarto trimestre dell’anno scorso a circa il 7%.

A rendere noto il comunicato del GUS è stato il presidente della Banca nazionale polacca (NBP) Adam Glapiński, il quale ha, tra l’altro, posto l’attenzione anche sulla diminuzione nello stesso periodo della disoccupazione e dell’aumento dei salari, che hanno superato l'inflazione media annuale. La pandemia rimane, tuttavia, un considerevole fattore di incertezza.

Fonte: https://bit.ly/3h16UmN

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Lunedì 14 Febbraio 2022
Lunedì 14 Febbraio 2022

Aspettative dell'economia brasiliana per il 2022

Secondo le analisi del Fondo monetario internazionale (FMI) e delle società di consulenza brasiliane, l'economia brasiliana dovrebbe crescere tra lo 0,8% e l'1,9% nel 2022. A titolo di confronto, la crescita media dei paesi emergenti è prevista al 5,1%.

Alcuni elementi dovrebbero avere un impatto considerevole nel 2022.

Secondo un’indagine della Federazione brasiliana delle banche (Febraban), la tendenza è che le banche riducano l'offerta di credito nel 2022. Questo perché c'è il timore di un'inflazione galoppante e persino di una recessione per il prossimo anno. Inoltre, a causa dell'aumento del rischio di insolvenza, le banche saranno ancora più caute nel prestare denaro.

Considerando un minor credito disponibile presso le banche, la tendenza è che aumentino le modalità alternative per l’accesso, come p. es. il pagamento anticipato dei crediti.

Ad integrazione del contesto, bisogna notare che il 2022 è un anno elettorale per il presidente della repubblica, i governatori e la Camera. Il che aumenta il grado di incertezza, determinando minori investimenti in attesa di cambiamenti di scenario. Con un impatto diretto sulla generazione di occupazione e reddito, due motori dello sviluppo.

Fonte: https://bit.ly/3GNUPM2

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria SC - Brasile)

Ultima modifica: Lunedì 14 Febbraio 2022
Lunedì 14 Febbraio 2022

La Corea riporta 2 mesi consecutivi di deficit commerciale per la prima volta in 14 anni

Dopo essere passata in rosso per la prima volta in 20 mesi a dicembre 2021, la bilancia commerciale della Corea ha registrato un deficit record di 4,89 miliardi di dollari nel primo mese del 2022. È la prima volta in 14 anni, ovvero dalla crisi finanziaria globale del 2008, che la Corea non registrava un deficit commerciale per due mesi consecutivi.

Gli analisti prevedono che le prospettive di un surplus commerciale annuale sono incerte nel 2022 a causa del recente declassamento delle prospettive economiche per i principali mercati di esportazione della Corea (Stati Uniti e Cina), nonché un aumento sostenuto dei prezzi di petrolio, gas, carbone e altre fonti di energia che hanno un forte impatto sulle importazioni.

Sebbene le esportazioni abbiano continuato a crescere, sono state superate da un aumento sempre maggiore delle importazioni. Arrivando al valore di 55,42 miliardi di dollari, le esportazioni di gennaio 2022 sono aumentate del 15,2% rispetto allo stesso mese del 2021.

Il governo coreano aveva previsto che nel 2021-2022 il tasso di aumento delle esportazioni sarebbe gradualmente diminuito, mentre il tasso di aumento delle importazioni sarebbe rimasto più alto; però non aveva previsto che la bilancia commerciale stessa sarebbe stata negativa.

Attualmente il valore del Won s trova in calo in calo ma secondo alcuni analisti questo non avrà un impatto rilevante sulle esportazioni. In genere un calo del valore del won porta a un aumento dei volumi e del valore delle esportazioni in quanto aumenta la competitività dei prezzi dei prodotti di esportazione ma si teme che potrebbe aumentare il rischio di inflazione a causa dell’aumento dei prezzi d'importazione e ciò, combinato con la diminuzione dei consumi, potrebbe avere un risultato negativo dannoso per i lavoratori irregolari e gli operatori autonomi delle piccole imprese.

Fonte: https://bit.ly/3Jxopr3   

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

Ultima modifica: Lunedì 14 Febbraio 2022
Lunedì 14 Febbraio 2022

L'economia catalana cresce del 5,9%, la metá della perdita a causa della crisi per Covid-19

Lo scorso anno l'economia catalana è cresciuta del 5,9%, recuperando circa la metà delle perdite del 2020 dovute al Covid-19.

Il PIL, tuttavia, continua a registrare un - 6,2% rispetto al periodo pre-pandemia. Nell'ultimo trimestre del 2021, l'economia catalana ha registrato una crescita del 2.2% intertrimestrale.

Fonte: https://bit.ly/3BlAnAZ

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana – Barcellona)

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Mercoledì 2 Febbraio 2022

Repubblica Ceca - L’anno scorso l’inflazione ha sfiorato il 4 percento

L’anno scorso il tasso d’inflazione ha sfiorato il 4 percento. Lo indicano i dati diffusi dall’Ufficio di Statistica Ceco.

Nel 2021, i prezzi sono cresciuti in media del 3,8 percento. “Si è trattato del maggior aumento medio dei prezzi dal 2008” ha indicato Pavla Šedivá, responsabile delle statistiche dei prezzi al consumo. Complessivamente, i prezzi dei servizi sono aumentati del 4,4 percento e quelli dei beni del 3,5 percento. Ad avere maggiore impatto sull’andamento dell’inflazione sono stati i comparti del trasporto, delle abitazioni e degli alimentari. Il rincaro è stato tuttavia registrato praticamente in tutti i settori.

L’andamento dell’inflazione è aumentato verso la fine dell’anno. Mentre nel primo trimestre del 2021 il tasso aveva superato la soglia del 2 percento, nell’ultimo trimestre il dato è stato quasi 3 volte più alto superando il 6 percento. A dicembre l’inflazione ha raggiunto il 6,6 percento.

I prezzi dovrebbero continuare a crescere anche nei primi mesi di quest’anno, quando gli esperti prevedono un’inflazione all’8 percento. Per mitigare l’andamento dei prezzi, la Banca Centrale Ceca ha rialzato i tassi d’interesse lo scorso anno e ulteriori rialzi sono attesi anche per l’anno in corso. Il governo vuole infatti contribuire alla stabilità dei prezzi riducendo i deficit delle pubbliche amministrazioni.

Fonte: https://bit.ly/35EoFWv  

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Mercoledì 2 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Germania: inizio con segnali contrastanti tra rincari energetici, aumento del PIL e del deficit - report gennaio 2022

In Germania il 2022 si è aperto con notizie contrastanti sul quadro economico del paese.  In base ai dati forniti da DESTATIS (ufficio tedesco per la statistica), nel 2021 il PIL tedesco è aumentato del 2,7% in confronto al 2020. STATISTA prevede un aumento del 4,9% nel 2022. L’economia tedesca ha quindi retto bene i numerosi colli di bottiglia della catena di approvvigionamento e le restrizioni adottate a causa del peggioramento della situazione epidemiologica. Per quanto riguarda l’Italia, l’ISTAT ha registrato una crescita del PIL del 6,3% nel 2021.  Il medesimo istituto prevede una crescita del 4,7% nel 2022, grazie agli effetti degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Nonostante ciò, il PIL tedesco dell’anno appena conclusosi è ancora inferiore del 2% rispetto a quello del 2019. DESTATIS segnala che i settori economici che fanno più fatica a tornare ai risultati economici pre-covid sono soprattutto quello manifatturiero (-6% rispetto al 2019), lo sport, la cultura e l’intrattenimento (-9,9% rispetto al 2019).

Anche nel commercio con l’estero si è osservata una ripresa. Le esportazioni tedesche di servizi e merci sono aumentate del 9,4% rispetto al 2020, mentre le importazioni sono cresciute di meno (8,6%) a causa dell´´aumento dei prezzi delle importazioni. Secondo il ministero federale per l’economia e la tutela del clima (BMWK), alla luce dei numerosi ordini ricevuti le prospettive sul commercio con l’estero nel 2022 continuano ad essere rosee.

Non accenna a fermarsi inoltre l’impennata dei prezzi energetici, che a fine dicembre 2021 in Germania erano più alti del 69,0% rispetto a dicembre 2020. I rincari energetici hanno colpito soprattutto il gas naturale (+121,9%) e l’energia elettrica (+74,3%). L’aumento dei prezzi per le forniture di energia, la riduzione temporanea dell'aliquota IVA, la tassa sulla C02 e l’aumento dei prezzi delle materie prime hanno comportato in Germania un aumento del tasso di inflazione mensile che a dicembre ha raggiunto il 5,3%. Il BMWK prevede tuttavia che da gennaio in poi la tendenza al rialzo dei prezzi possa indebolirsi notevolmente, rimanendo tuttavia ben al di sopra dei livelli pre-crisi.  È infatti probabile che i colli di bottiglia persistano per qualche tempo. La pressione sui prezzi è destinata a diminuire solo gradualmente nel corso dell'anno.

Fonti: https://bit.ly/3re1Wsz; https://bit.ly/3ASEGUb; https://bit.ly/3rcijpC; https://bit.ly/3g7ReO2; https://tinyurl.com/46d29rxn     

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Venerdì 18 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Il deficit dell’amministrazione pubblica ceca ha superato i 400 miliardi di corone

Il deficit dell’amministrazione pubblica ceca ha superato nel 2021 i 400 miliardi di corone. Si tratta di una cifra inferiore a quanto previsto, ma la più alta nella storia del Paese.

Il deficit ha raggiunto nel 2021 circa 420 miliardi di corone, la legge di bilancio prevedeva un buco nel bilancio di 500 miliardi di corone. La cifra è quindi più alta anche rispetto all’anno 2020. Il deficit è stato inferiore alle previsioni soprattutto grazie al fatto, che le entrate fiscali sono state superiori di oltre 80 miliardi di corone rispetto a quanto prevedeva la legge di bilancio. Lo Stato ceco ha incassato nel corso dello scorso anno 1.487 miliardi di corone. Ad aumentare rispetto al 2020 è stato il gettito dell’IVA, dei contributi e dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche. È invece diminuito il gettito delle accise, delle entrate dalle casse comunitarie e dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Di oltre 60 miliardi di corone sono aumentate rispetto al 2020 le uscite dello Stato, che hanno superato la soglia di 1.900 miliardi di corone. Le spese dirette per programmi di sostegno legati alla pandemia (Antivirus A e B e ristori alle aziende) hanno rappresentato uscite per circa 50 miliardi di corone e di altri 30 miliardi di corone sono aumentati i trasferimenti statali alla sanità. Lo Stato ha speso una cifra record di 177 miliardi di corone per gli investimenti. La quota di investimenti su tutte le spese statali è stata del 9,3%, in linea con gli altri anni.

Secondo il nuovo ministro delle finanze Zbyněk Stanjura la Repubblica Ceca ha registrato negli ultimi due anni un fortissimo peggioramento dei conti pubblici con il debito in rialzo dal 28,5% al 41% del PIL. “Questo Paese non ha mai avuto una gestione così pessima delle risorse pubbliche” ha detto Stanjura indicando come responsabili del peggioramento l’ex premier Andrej Babiš e il suo predecessore al dicastero Alena Schillerová. I vertici dell’ex governo, tuttavia, sostengono che il peggioramento è in larga parte imputabile alla pandemia ed è avvenuto in maniera simile in quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea. Inoltre, fanno notare che il rapporto tra il debito pubblico e il PIL era superiore alla fine del precedente governo di centrodestra del premier Petr Nečas.

Fonte: https://bit.ly/3s7IFbq

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Mercoledì 2 Febbraio 2022
Giovedì 27 Gennaio 2022

Brasile - Principali settori con previsione di crescita per il 2022

Secondo il Ministero dell'Economia brasiliano, c’è l’aspettativa che nel 2022 possa esserci ancora un trend di recupero delle perdite dovute al perdurare della pandemia indotta dal Covid19. In particolare, per le opportunità presenti nel mercato estero, dovute al cambio favorevole per l’export, per la svalutazione della moneta Real.

Principali settori con previsione in crescita per il 2022:

La tecnologia - si è rivelata un grande alleato delle aziende, ed è stata applicata nelle strategie di vendita online, nel marketing digitale e anche nel rafforzamento della sicurezza informatica, soprattutto dopo l'entrata in vigore della Legge generale sulla protezione dei dati (LGPD) in Brasile.

Trasporti e logística - I consumatori si sono adattati ai nuovi modi di fare acquisti e il settore della logistica e dei trasporti si è adattato a una domanda crescente sin dal 2020. La tracciabilità dei prodotti e la consegna rapida sono alcune delle priorità sviluppatesi nel segmento, che ne favoriscono la crescita.

Salute ed Estetica – Con una maggiore preoccupazione per il benessere fisico, dovuta anche alla pandemia, è probabile che le persone aumentino le cure sanitarie e ritornino alle procedure cosmetiche. Nel 2021 il settore ha già ripreso a crescere, con i professionisti che tornano alle cliniche. Tra i servizi più ricercati ci sono le applicazioni di botox, filler e depilazione laser.

Turismo ed eventi - Hotel, bar e ristoranti dovrebbero vedere una crescita nel prossimo anno. Secondo la Confederazione nazionale del commercio dei beni, dei servizi e del turismo (CNC), il settore dovrebbe aumentare i lavoratori formali, nonché le assunzioni temporanee per l’alta stagione.

Il breve quadro sopra può essere utile, per l’operatore interessato al mercato brasiliano, per definire eventuali obiettivi di investimento e business.

Fonte: https://glo.bo/35uaFys

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria SC - Brasile)

Ultima modifica: Lunedì 14 Febbraio 2022
Mercoledì 26 Gennaio 2022

L'economia brasiliana ha davanti a sé un anno impegnativo

L’inflazione brasiliana ha raggiunto le due cifre – il che non accadeva dal 2015 – chiudendo il 2021 con il 10,06%, molto più rispetto al 4,52% registrato nel 2020. Anche i numeri relativi al PIL del Paese possono ancora migliorare, anche se, secondo il mercato, nel caso ci fosse davvero una crescita, questa sarebbe trascurabile. 

Il giornale di Minas Gerais “Diário do Comércio” ha intervistato tre economisti per esaminare il contesto economico nazionale e le sue ripercussioni nella vita dei cittadini. I tre esperti hanno analizzato con visioni differenti: i numeri previsti per il 2022, la performance dell’economia di Minas rispetto a quella del Paese, la pressione inflazionaria, i tassi di interesse e i loro effetti sul consumo delle famiglie e i possibili riverberi delle elezioni politiche di quest’anno. 

Il primo dei tre economisti, Paulo Paiva, professore della Fondazione Dom Cabral ed ex ministro, ha affermato che l’inflazione in queste prime settimane del 2022 appare significativamente inferiore rispetto al 10% dell’anno appena trascorso, “un calo compatibile con la riduzione dello sviluppo economico”. Secondo Paiva, saranno i fattori macroeconomici – inflazione, tassi di interesse e tassi di cambio – ad essere determinanti per la ripresa economica. 

L’inflazione sarà soggetta a due diverse tendenze: da un lato, la bassa crescita dell’economia, l’alta disoccupazione e il reddito in calo dei lavoratori, associati a tassi d’interesse alti e alla riduzione del credito, agiranno per contenere l’espansione inflazionaria; dall’altro, “le incertezze nel processo politico, la volatilità del cambio e la mancanza di fiducia nell’economia faranno lievitare i prezzi”, afferma Paiva. I tassi d’interesse elevati intaccheranno invece il consumo delle famiglie, contenendo la domanda e riducendo la pressione sui prezzi. Tuttavia, per il professore Paiva il peggio non è ancora passato: ci sono infatti fattori che impediscono lo sviluppo economico (la bassa produttività, l’alto grado di disuguaglianza nel reddito e il forte squilibrio fiscale) e che non si possono risolvere in un anno poiché dipendono da riforme economiche profonde e dall’appoggio della società al Paese; in più, il processo elettorale influenzerà il comportamento delle principali variabili economiche, dettando il cammino che il Brasile intraprenderà in futuro. 

Anche il professore di Storia Economica e di Economia Aziendale dell’Assemblea Legislativa di Minas Gerais (ALMG), Paulo Roberto Bretas, non è ottimista riguardo l’economia brasiliana, che senza investimenti e con una riduzione del consumo rimarrà depressa anche nel 2022. 

In relazione all’economia dello stato di Minas, ne riconosce l’opportunità di slegarsi dall’insoddisfacente contesto nazionale attraverso l’attività di estrazione di minerali – che ha un peso rilevante nel PIL dello Stato – e l’attività agropastorale, entrambe orientate all’esportazione. Per questo motivo, le prestazioni economiche dello Stato brasiliano dipenderanno fortemente anche dalla ripresa delle economie cinesi, europee e statunitensi. 

Secondo Bretas, è necessario riqualificare Minas Gerais riducendo gli sprechi non necessari, in parte incentivati dai periodi elettorali che generano instabilità e incertezza: “Stiamo per attraversare – afferma Breatas – un periodo elettorale nel bel mezzo di una crisi economica recessiva e inflazionaria e di una pandemia che non è stata ancora debellata”. L’esperto sottolinea inoltre che in un paese come il Brasile, in cui la disoccupazione è alta, la povertà quasi endemica, la disindustrializzazione precoce e la produttività è bassa, è fondamentale non attaccarsi alle ideologie perché queste non portano ad alcuna soluzione. Affinché l’economia possa espandersi, serve uno “stato capace di investire nelle iniziative private, di fornire credito alle attività da incentivare. Il Brasile ha bisogno di un patto solidale tra classi sociali” ha evidenziato Bretas. 

Il terzo economista, Cleyton Izidoro, professore universitario con un master in economia e finanza, è il più ottimista tra i tre intervistati dal giornale brasiliano: “In questo momento noi brasiliani abbiamo bisogno di calma e di pianificazione. Il peggio è già passato e ciò che rimane da fare è aggiustare i conti e recuperare l’economia del Paese tra il 2022 il 2023”. Anche se con qualche sforzo, e nonostante la pandemia, secondo Izidoro Minas Gerais è in ripresa grazie alle attività mineraria, siderurgica e dell’agribusiness, che influenzano positivamente il PIL dello Stato.

Secondo lui, in questo contesto, l’aumento dei tassi di interesse andrà a controllare la pressione inflazionaria. Infatti, gli interessi elevati hanno un impatto diretto nel consumo delle famiglie, che cambiano le loro abitudini dando priorità ai beni di prima necessità e lasciando in secondo piano quelli di lusso.

Come per Bretas e Paiva, anche per Izidoro l’economia risentirà della questione politica, principalmente per le aspettative che i cambiamenti elettorali generano. “L’economia è fatta di persone e la ripresa economica sta nelle mani della popolazione. I politici sono scelti da noi, perciò abbiamo l’obbligo di scegliere i migliori”, ha concluso.

Fonte: https://bit.ly/3rV7Cqm

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

 

Ultima modifica: Mercoledì 26 Gennaio 2022
Mercoledì 26 Gennaio 2022

L'economia coreana è cresciuta del 4% nel 2021, il valore più alto in 11 anni

Secondo i dati della Bank of Korea (BOK) l'economia della Corea ha registrato nel 2021 il tasso di crescita più alto degli ultimi 11 anni grazie alla ripresa dei consumi e delle esportazioni dalla crisi causata dalla pandemia da Covid-19.

Si stima che il prodotto interno lordo sia cresciuto del 4% nel 2021, segnando un'inversione di tendenza rispetto al 2020, quando l'economia si era contratta dello 0,9%, la peggiore performance dal 1998, epoca della crisi finanziaria coreana del 97-98.

Il tasso di crescita del 2021 ha segnato il record più alto dal 2010, quando l'economia era cresciuta del 6,8%.

A novembre 2021 la BOK ha previsto che l'economia del paese è cresciuta del 4% per il 2021 e che crescerà del 3% nel 2022. La BOK annuncerà le sue prospettive di crescita aggiornate per il 2022 il mese prossimo.

Per il quarto trimestre 2021, si stima che l'economia della Corea è cresciuta dell'1,1%, accelerando dal guadagno dello 0,3% del trimestre precedente.

La Corea ha cercato di rafforzare l'economia, che è stata duramente colpita dalla pandemia di coronavirus e che ha visto a dicembre 2021 un forte contraccolpo causato dal rafforzamento delle regole di distanziamento sociale, espandendo la spesa pubblica, che è aumentata del 5,5% nel 2021 segando così un aumento del 5% rispetto al 2020.

La BOK ha citato l’espansione della spesa pubblica, l'allentamento dele misure di distanziamento sociale, gli alti tassi di vaccinazione, l'adattamento dei consumatori alla pandemia e la ripresa delle esportazioni come fattori che hanno contribuito al rialzo della crescita economica nel 2021.

I dati della BOK hanno mostrato che i consumi dei privati ​​sono aumentati del 3,6% nel 2021, invertendo la tendenza rispetto alla contrazione del 5% registrata del 2020.

Gli investimenti nelle facility hanno guadagnato l'8,3%, rispetto a un anticipo del 7,1% registrato un anno prima. Gli investimenti nelle costruzioni, tuttavia, si sono ridotti dell'1,5%, peggiorando quindi rispetto al calo dello 0,4% dell'anno precedente.

Le esportazioni sono aumentate del 9,7%, rimbalzando da una contrazione dell'1,8% nel 2020, trainate dalle vivaci vendite all'estero di semiconduttori e prodotti petroliferi, nonostante i contraccolpi causati dalle interruzioni della catena di approvvigionamento globale.

Anche le importazioni sono aumentate dell'8,4% nel 2021; mentre nel 2020 si era registrato un calo del 3,3%.

Fonte: https://bit.ly/32BpH4o

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

Ultima modifica: Mercoledì 26 Gennaio 2022