Notizie mercati esteri

Martedì 4 Aprile 2023

L’accordo commerciale tra Regno Unito e Asia rilancia l'economia britannica dello 0,08%

Il Regno Unito ha firmato un accordo commerciale con 11 nazioni dell'Asia e del Pacifico, tre anni dopo aver lasciato ufficialmente l'Unione Europea. L'adesione alla coalizione aumenterà le esportazioni del paese, tagliando numerose tariffe su beni come formaggio, automobili, cioccolato, macchinari, gin e whisky. Le stime del governo mostrano che questo patto aggiungerà lo 0,08% all’economia britannica, coprendo un mercato di circa 500 milioni di persone.

L'accordo globale e progressivo per il partenariato transpacifico - o CPTPP - è stato istituito nel 2018 e attualmente comprende Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam. L'adesione al CPTPP allenta numerose restrizioni al commercio tra i paesi membri e riduce le tariffe sulle merci. Gli 11 membri rappresentano circa il 13% del reddito mondiale e dopo 21 mesi di trattative, il Regno Unito è diventato il primo stato europeo a aderire.

Tuttavia, i guadagni derivanti dall'adesione al CPTPP dovrebbero essere modesti. Il paese ha già accordi di libero scambio con tutti i membri ad eccezione di Brunei e Malesia, alcuni dei quali sono stati rinnovati grazie alla precedente adesione all'UE. Il primo ministro Rishi Sunak ha affermato che l'accordo dimostra i "veri vantaggi economici delle libertà post-Brexit. Come parte del CPTPP, il Regno Unito è ora in una posizione privilegiata nell'economia globale per cogliere opportunità emergenti come nuovi posti di lavoro, crescita e innovazione. Le aziende britanniche godranno ora di un accesso senza precedenti ai mercati globali, dall'Europa al Pacifico meridionale".

Il Segretario agli Affari e al Commercio, Kemi Badenoch, ha affermato che l'accordo è stato come "l'acquisto di una start-up". "Non deve sostituire il commercio dell'UE, ma è un'aggiunta. Siamo ancora in un accordo di libero scambio con l'Unione Europea" ha detto, aggiungendo che tra sette anni "il 40% della classe media mondiale proverrà da regioni del Pacifico" e che l'accordo "creerà nuovi mercati" per il settore agricolo.

Il Segretario al Commercio Internazionale del partito laburista, Nick Thomas-Symonds, ha ribadito che l'adesione del Regno Unito al CPTPP è "incoraggiante", ma ha aggiunto che rimangono interrogativi su questioni come "sicurezza dei consumatori, sicurezza alimentare, protezione dei dati e protezione dell'ambiente".

Fonte: https://bbc.in/3nIyYlv

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Venerdì 14 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

Il Regno Unito riforma le regole sulla responsabilità dei banchieri per guidare la crescita

Giovedì il governo britannico ha iniziato una consultazione sulla riforma delle regole introdotte dopo la crisi finanziaria del 2008 per rendere i principali banchieri responsabili delle loro decisioni, affermando che un settore finanziario competitivo a livello globale è la chiave per la crescita economica.

Il Regno Unito ha introdotto il suo Senior Managers and Certification Regime (SM&CR) nel 2016, un regime che si applica ai banchieri senior e ai funzionari delle assicurazioni e dei gestori patrimoniali.  

"Nel complesso, il governo comprende che c’è un ampio sostegno dei principi e degli obiettivi alla base del SM&CR", ha dichiarato il ministero delle finanze, “Tuttavia, le aziende che operano del settore hanno sollevato alcune preoccupazioni su alcuni aspetti del regime, inclusa la Banca d'Inghilterra”.

I funzionari bancari affermano che il SM&CR è troppo burocratico e le autorità di regolamentazione impiegano troppo tempo per controllare le assunzioni di alto livello.

UK Finance, un ente del settore bancario, ha riportato che il regime ha comunque migliorato alcuni comportamenti e processi all'interno delle aziende; ma, come riportato da un portavoce delle finanze britanniche, "É ragionevole rivedere il regime generale su base periodica per garantire le sue funzioni, esaminando gli attuali criteri generali che riguardano il personale qualificato".

L’attuale consultazione governativa ha lo scopo di capire il reale impatto di queste regole sulla competitività del paese come centro finanziario globale e quali lezioni si possono imparare da altri paesi che hanno introdotto regimi di responsabilità simili.

Richard Burger, partner dello studio legale WilmerHale, ha affermato che un grosso cambiamento non sarebbe accolto positivamente dal settore finanziario, dati i tempi e i costi significativi richiesti dall’attuale regime; tuttavia, "Qualsiasi revisione che acceleri il processo e riduca la burocrazia dovrebbe essere ben accolta sia dai dirigenti senior che dalle loro aziende".

Fonte: https://reut.rs/40CHnoP

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

Il Regno Unito evita la recessione: l'economia è più forte rispetto alle previsioni di fine 2022

L'economia britannica è cresciuta maggiormente rispetto a quanto previsto a fine del 2022, evitando così una recessione economica. Nonostante i timori che la combinazione di inflazione, scioperi e instabilità finanziaria potesse portare ad un calo della produzione, i dati dell'Office for National Statistics (ONS) mostrano che il PIL del paese è aumentato dello 0,1% negli ultimi tre mesi.

L'ONS aveva precedentemente stimato una crescita piatta nel quarto trimestre, ma i tre principali settori dell'economia – servizi, produzione e costruzioni – stanno registrando risultati migliori di quanto precedentemente stimato. Inoltre, l'aiuto del governo con le bollette energetiche ha sostenuto la spesa dei consumatori, anche se gli investimenti delle imprese, che in precedenza erano stati stimati in crescita di quasi il 5%, sono leggermente diminuiti.

I dati dell’ONS mostrano comunque che l'economia UK è sostanzialmente piatta dall'inizio del 2022, con una crescita dello 0,1% nel secondo e nel quarto trimestre e una contrazione dello 0,1% nel terzo periodo. L'economia rimane ad un livello inferiore rispetto alla fine del 2019 prima dell'inizio della pandemia di Covid-19, sebbene dello 0,6% rispetto allo 0,8% stimato in precedenza.

Darren Morgan, direttore delle statistiche economiche dell'ONS, ha dichiarato: "Nella seconda metà dello scorso anno l'economia è sembrata più forte di quanto stimato, con i dati che mostrano che il settore delle telecomunicazioni, l'edile e la produzione sono andati meglio di quanto inizialmente pensato. Le famiglie hanno risparmiato di più nell'ultimo trimestre, aiutati dal sostegno energetico del governo".

Gli analisti hanno affermato che l'economia britannica continuerà comunque a lottare nei prossimi mesi. Ruth Gregory, di Capital Economics, ha affermato: “La revisione al rialzo della crescita del PIL nel terzo e quarto trimestre dello scorso anno suggerisce che l'elevata inflazione ha avuto un effetto leggermente inferiore sull'economia di quanto si pensasse. Ma con l’impatto dei tassi più elevati ancora da avvertire, pensiamo che quest'anno l'economia UK possa ancora scivolare in una recessione".

Gabriella Dickens, di Pantheon Macroeconomics, ha previsto un calo dello 0,1% in entrambi i primi due trimestri del 2023: "L'economia probabilmente continuerà a stabilizzarsi nella prima metà di quest'anno".

Fonte: https://bit.ly/3GaT6CW

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

Gli ultimi dati sulla copertura della banda larga in Spagna

Il Ministero spagnolo degli Affari Economici e della Trasformazione Digitale ha pubblicato i dati del Rapporto sulla Copertura della Banda Larga 2022, che fornisce informazioni sui progressi della connettività fissa e mobile in Spagna al 30 giugno 2022.

I dati dello studio mostrano che il divario di connettività tra aree urbane e rurali continua a ridursi considerevolmente grazie al sostegno pubblico per la diffusione di infrastrutture di rete fissa ultraveloce, soprattutto nelle aree rurali.

Negli ultimi anni, il divario (la differenza tra la copertura rurale e quella totale) si è più che dimezzato, passando da 42 punti percentuali nel 2018 a soli 18 punti percentuali nel 2022, rendendo più vicino l’obiettivo di eliminare completamente il digital divide entro il 2025.

In particolare, a giugno 2022, il 90% delle famiglie aveva accesso a reti di almeno 100 Mbps. Nelle aree rurali, la percentuale era del 72%.

Dal 2018, il governo ha messo a disposizione 900 milioni di euro in aiuti pubblici che hanno mobilitato 1,508 miliardi di euro in investimenti pubblico-privati per coprire 4,7 milioni di abitazioni con reti a banda larga ultraveloci. La diffusione della fibra ottica ha subito un’accelerazione significativa negli ultimi due anni grazie alla spinta dei fondi UE Next Generation e del Recovery Plan. Tra il 2021 e il 2022, il governo ha messo a disposizione 494 milioni di euro di sussidi agli operatori per l’installazione di reti a banda larga ultraveloce di almeno 100 Mbps.

Grazie a questi investimenti, si prevede di poter garantire la connessione a banda larga ultraveloce su tutto il territorio nazionale, coprendo il 100% della popolazione entro il 2025. Nelle aree rurali, la copertura sarà dell’89,5%, con un aumento di 50 punti rispetto al 38% del 2018.

Reti mobili: il 5G decolla

Con i tassi di copertura 4G che hanno raggiunto quasi il 100% della popolazione, gli investimenti nella tecnologia mobile hanno continuato a concentrarsi sul 5G, con un aumento significativo della copertura. il risultato è che nel 2022 l’82% della popolazione ha avuto accesso al 5G attraverso diverse soluzioni tecnologiche, 23 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente.

Nell’ultimo anno, la spinta del 5G si è fatta sentire nelle bande prioritarie (New Radio), con una copertura del 58%, 25 punti percentuali in più rispetto al 2021. Nelle aree rurali, la copertura è raddoppiata in un anno, arrivando al 50,52% nel 2022. Tra gli obiettivi dell’agenda Spagna Digitale, vale la pena sottolineare quello di raggiungere il 75% della popolazione coperta da reti mobili 5G entro il 2025.

Nuovi indicatori: connessioni a 1 Gbps

In linea con gli obiettivi dichiarati dall’UE di progredire verso la Società europea dei Gigabit e la sua universalizzazione entro il 2030, questa edizione del report incorpora per la prima volta dati sulla copertura a velocità di almeno 1 Gigabit per ora di download.

A livello nazionale, nel giugno 2022 l’85% delle famiglie spagnole aveva accesso alle reti a banda larga con una velocità di download di 1 Gigabit. Nelle aree rurali, il tasso era del 64%.

Questa innovazione si aggiunge a quella introdotta nella precedente edizione del report, che per la prima volta utilizzava una metodologia che prendeva come riferimento la particella catastale (strade e portoni) anziché la singola entità demografica, visti gli alti livelli di copertura raggiunti e la necessità di avere dati con maggiore dettaglio.

È possibile scaricare il report completo dal seguente link: https://bit.ly/3zpkLfE

 

Fonte: https://bit.ly/3KqLJdg

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

La digitalizzazione dell'economia spagnola ha contribuito al 22,6% del PIL nazionale nel 2022

È stata presentata il 23 marzo scorso la terza edizione del rapporto Economia Digitale in Spagna, elaborato dall'Asociación Española de Economía Digital (Adigital) e da Boston Consulting Group (BCG). Il report analizza l’evoluzione della digitalizzazione dell’economia spagnola nel 2022 e prende in esame due aspetti fondamentali per la crescita economica: in primo luogo, la digitalizzazione delle PMI, alla luce del grande peso di queste aziende nel tessuto economico della Spagna, e in secondo luogo, la scalabilità e la crescita delle aziende spagnole basate sulla tecnologia (note come scaleup), in quanto sono vettori interconnessi che consentono la crescita e la digitalizzazione di altri settori produttivi.

Digitalizzazione dell’economia spagnola

Secondo il rapporto l'economia digitalizzata spagnola, definita come l’insieme delle attività economiche basate su beni e servizi digitali, ha costituito il 22,6% del PIL totale nel 2022, 0,6 punti in più rispetto al 2020 (22,0%) e quasi 4 punti in più rispetto al 2019 (18,7%). L’impatto diretto stimato dell’economia digitale sul PIL nel 2022 è dell’11,2%, 0,3 punti in più rispetto al 2020 e 2,2 punti in più rispetto al 2019.

Per spiegare questa evoluzione, è necessario analizzare il comportamento sia della digitalizzazione dell’economia che del PIL spagnolo. Da un lato, il valore della digitalizzazione dell’economia tra il 2020 e il 2022 ha avuto una crescita cumulativa del 19%, caratterizzata dall’aumento dell’adozione del digitale da parte di utenti e aziende. Dall’altro lato, il PIL spagnolo, che ha subito un forte calo (-10,8%) a seguito della pandemia, si è ripreso tra il 2020 e il 2022 con una variazione del 15,9%, in linea con le aspettative. In tal senso, quando si effettuano i calcoli, il peso dell’economia digitale in Spagna può apparire come un rallentamento del tasso di crescita, ma non è così se si guarda ai valori assoluti.

Digitalizzazione delle PMI

Questa terza edizione del rapporto comprende anche un’analisi della digitalizzazione delle PMI spagnole, un fattore chiave per aumentare il contributo digitale all’economia spagnola, dato che queste rappresentano il 99,8% del tessuto imprenditoriale. Nell’ambito di questo studio, sono stati intervistati dirigenti di aziende spagnole consapevoli delle leve e dei fattori di successo della digitalizzazione delle PMI, che sono riassunti in cinque punti:

1) il valore aggiunto della digitalizzazione nei settori economici ancora non coperti dalla stessa.

2) L’opportunità di un mercato in crescita.

3) I servizi sviluppati per aumentare la produttività e migliorare la competitività delle aziende.

4) L'”effetto traino” sugli investimenti esteri in Spagna.

5) Il contributo della digitalizzazione nell’ecosistema aziendale.

 

Le scaleup come motore del tessuto imprenditoriale spagnolo

Il rapporto esamina anche le scaleup e gli “unicorni“, che sono diventati uno dei principali motori della rivoluzione digitale nel tessuto imprenditoriale, con un effetto a catena in cinque aree chiave:

  • Richiamo di investimenti: le scaleup stanno creando un circolo virtuoso che attrae investimenti a livello nazionale e internazionale, che in molti casi amplificano lo sviluppo delle tecnologie digitali.
  • Talenti digitali: le scaleup sono fondamentali per generare una forza-lavoro qualificata e formare talenti digitali negli hub regionali, nonché per favorire la creazione di team giovani, diversificati e creativi.
  • Effetto moltiplicatore dell’imprenditorialità: la crescita delle risorse disponibili per le scaleup sta generando un circolo virtuoso in cui gli imprenditori utilizzano parte del loro patrimonio per investire in progetti e promuovere nuovi fondi o creare nuove startup.
  • Sviluppo e utilizzo di strumenti tecnologici nati dall’innovazione e dalla ricerca. Sebbene richiedano investimenti iniziali significativi, una volta creati sono facilmente scalabili e internazionalizzabili. Molte scaleup spagnole stanno crescendo grazie allo sviluppo e all’utilizzo di tecnologie digitali strategiche come A.I., 5G, infrastrutture cloud o SaaS.
  • Digitalizzazione e tecnologizzazione di settori strategici: l’emergere di scaleup e “unicorni” nel tessuto imprenditoriale spagnolo sta favorendo la creazione di nuovi settori economici, in nicchie che finora non erano state sfruttate. Inoltre, le scaleup stanno costringendo gli operatori storici a innovare per essere competitivi nel settore, dando impulso a settori che storicamente avevano un basso livello di maturità digitale.

Parlando di scaleupPablo Claver, Managing Director e Partner, Leader della Practice People and Organisation di BCG per la Penisola Iberica e il Sudamerica, sottolinea che “una serie di macro-tendenze sta cambiando le esigenze del mondo del lavoro, generando un mismatch tra le capacità della forza lavoro e le necessità delle aziende. Le scaleup devono diventare attori chiave nel guidare la generazione di talenti digitali, che influenzano direttamente il successo della trasformazione di altre aziende, nonché la crescita dell’economia di un Paese”.

Fonte: https://bit.ly/3ZAsVwy

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

I creatori di contenuti sudcoreani si rivolgono al mercato internazionale fin dall'inizio

La serie drammatica originale Netflix "Squid Game" è stata la scintilla che ha cambiato tutto.

Mentre Jo Hyun-rae, presidente dell'Agenzia per il Contenuto Creativo della Corea, aveva fiducia nel potere della cultura pop coreana e ne riconosceva il potenziale quando nel 2002 la serie drammatica della KBS "Winter Sonata" e il suo protagonista Bae Yong-joon ottennero popolarità nei mercati asiatici al di fuori della Corea, è solo di recente che ha iniziato a sentire che la Corea potrebbe svolgere un ruolo più attivo nell'industria globale dei contenuti altamente competitivi.

"C'era il K-pop, ma 'Squid Game' è stato il vero catalizzatore", ha detto Jo in una recente intervista con The Korea Herald.

Il presidente ha spiegato che il mercato locale e il pubblico erano stati il bersaglio principale dei creatori di contenuti. Mentre la Corea cercava di espandere la sua popolarità all'estero, si concentrava principalmente sui mercati dell'Asia sud-orientale e cinese. Ma dopo che "Squid Game" di Netflix è diventato una sensazione globale, numerosi registi aspiranti hanno iniziato a dare la priorità al mercato globale.

"Dalle trasmissioni ai produttori correlati, le aziende coreane di contenuti creativi guardano al mercato globale fin dall'inizio. Anche le start-up coreane, con cui KOCCA si è incontrata di recente, hanno detto di pianificare attività commerciali all'estero prima di cercare il successo locale", ha detto Jo.

Poiché gli individui o le piccole e medie imprese non possono realizzare i loro sogni da soli, KOCCA assume il ruolo di fornire ai creatori le infrastrutture e la manodopera necessarie per competere nel mercato globale.

"Non solo i creatori, ma anche le agenzie devono avere una prospettiva simile e comprendere i mercati dei contenuti stranieri per fornire assistenza efficace", ha continuato il presidente.

Avendo ricoperto il ruolo di direttore delle politiche per il contenuto nel Ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo dal 2017 al 2019, l'esperto di soft power ha ritenuto che la cultura pop sudcoreana sia certamente cresciuta in importanza. Ma il presidente di KOCCA ritiene che il business dei contenuti creativi coreani si trovi in un momento cruciale.

"La cultura coreana è aperta alle nuove idee. Questo aspetto si riflette anche nel nostro business dei contenuti. Adattarsi alle nuove tecnologie e creare storie uniche basate sulla nostra cultura sono state le attività dei nostri creatori negli ultimi anni", ha detto. "Hanno attirato l'attenzione del pubblico globale, ma la popolarità e la sostenibilità dei contenuti coreani restano in questione se ci concentreremo troppo sul successo attuale".

Jo ha proseguito dicendo che la Corea non è l'unico importante player nel mercato globale dei contenuti, aggiungendo che la Corea rimarrà indietro rispetto alla concorrenza internazionale se l'ambiente adeguato per i contenuti unici, diversi e di qualità non viene adeguatamente promosso. "Questa è la ragione per cui il nostro business dei contenuti si trova in un momento di crisi e di opportunità", ha detto Jo al Korea Herald. "Netflix da solo ha molti contenuti. Personalmente, penso che ci siano poche persone che apprezzano gli originali coreani solo perché sono creati da registi e attori coreani. Guardano i programmi perché sono interessanti e soddisfano il loro gusto", ha detto.

"Se la Corea non può soddisfare queste aspettative, la nostra pop culture perderà slancio", ha aggiunto il presidente. Jo ha spiegato che lo scambio culturale potrebbe essere una forza trainante per sviluppare i contenuti creativi del paese. Ritiene che un ambiente che favorisca il trial and error sia necessario.

Ha espresso che mentre le grandi aziende potrebbero essere meno preoccupate per le carenze di un sistema del genere, un ambiente di trial-and-error potrebbe rappresentare un enorme onere finanziario per le imprese di piccole e medie dimensioni. L'agenzia dei contenuti cerca di condividere questo carico attraverso vari programmi e politiche.

"Ad esempio, se una serie drammatica di 16 parti locali di successo deve essere promossa in un paese straniero, possiamo offrire il doppiaggio in lingua o sottotitoli tradotti. Possiamo anche trasmettere programmi coreani, ma potrebbe essere necessario un processo di localizzazione per i diversi spettatori. Creare un ambiente confortevole per prendere facilmente tali decisioni è importante", ha detto Jo. "Dobbiamo capire cosa possiamo imparare da quei tentativi e possibili fallimenti", ha aggiunto.

Jo ha condiviso che può percepire il desiderio dei creatori di contenuti coreani di fare il loro ingresso nell'arena globale.

"La missione di KOCCA è diventare un canale efficace tra le parti interessate ai contenuti e il Ministero della Cultura. Trovare la risposta per soddisfare le esigenze dei creatori e attuare le ambizioni del governo sarà il nostro più grande compito", ha detto il presidente.

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

 

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

I produttori coreani di batterie sollevati dalle ultime linee guida per i sussidi degli Stati Uniti

I produttori di batterie sudcoreani tirano un sospiro di sollievo poiché la nuova guida del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti sulla provenienza delle batterie non richiede loro di modificare immediatamente il processo di produzione attuale per ricevere i sussidi del governo degli Stati Uniti forniti agli acquirenti di veicoli elettrici nell'ambito dell'Inflation Reduction Act.

In base all'Inflation Reduction Act, i produttori di veicoli e batterie elettriche devono soddisfare determinati requisiti per quanto riguarda i minerali critici e i componenti della batteria contenuti nel veicolo per poter beneficiare del credito d'imposta di $7.500 fornito dal governo degli Stati Uniti agli acquirenti di veicoli elettrici. Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato venerdì i requisiti dettagliati che entreranno in vigore dal 18 aprile.

Secondo l'annuncio, per ricevere il credito di $3.750 di quest'anno, il 40% dei minerali critici contenuti in una batteria per veicoli elettrici deve essere estratto o lavorato negli Stati Uniti, in un paese con cui gli Stati Uniti hanno un accordo commerciale, o essere riciclato in Nord America. La percentuale applicabile aumenterà del 10% dopo ogni anno fino all'80% nel 2027.

Per gli altri $3.750 del requisito del credito d'imposta, il 50% del componente della batteria deve essere prodotto o assemblato in Nord America. La percentuale salirà al 60% per il 2024 e il 2025. A partire dal 2026, la percentuale aumenterà del 10% dopo ogni anno fino al 100% nel 2029.

La guida ha definito le polveri di materiali attivi del catodo e dell'anodo come materiali costituenti, mentre ha designato gli elettrodi del catodo e dell'anodo come componenti della batteria. Le aziende coreane produttrici di batterie producono materiali costituenti presso le loro strutture domestiche e producono componenti della batteria in Nord America, trovandosi in una posizione valida per ricevere i benefici dell'IRA senza dover rivedere il loro processo di produzione.

Il governo coreano e l'industria delle batterie hanno accolto con favore l'annuncio del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. Il Ministero del Commercio, dell'Industria ed dell'Energia ha dichiarato in una nota che molte incertezze sono state risolte con gli Stati Uniti e che la cooperazione della catena di fornitura delle batterie tra Corea e Stati Uniti può essere rafforzata. L'Associazione dell'Industria delle Batterie della Corea ha affermato che le richieste dell'industria e del governo coreani sono state riflettute nell'annuncio degli Stati Uniti e che la cooperazione della catena di fornitura delle batterie tra i due paesi è diventata un'opportunità vantaggiosa per entrambi.

Nonostante l'annuncio ottimistico, rimangono alcune domande sul futuro impatto dell'IRA sull'industria delle batterie coreana.

Il governo degli Stati Uniti non ha divulgato dettagli sulla detrazione fiscale per la produzione di manifattura avanzata, o AMPC, che prevede una detrazione fiscale di $35 per ogni kilowattora prodotto da una cella della batteria e una detrazione fiscale di $45 per ogni modulo della batteria da 1 kWh prodotto in Nord America.

Se i produttori coreani di batterie che operano o apriranno siti di produzione di batterie negli Stati Uniti - LG Energy Solution, SK On e Samsung SDI - fossero ammissibili per l'AMPC, potrebbero ricevere sovvenzioni fino a 15 trilioni di won ($11,4 miliardi) in totale. Considerando le capacità produttive di ciascuna società, si prevede che LG Energy Solution riceverà incentivi governativi per un valore di 10 trilioni di won, mentre si prevede che SK On e Samsung SDI guadagneranno circa 4 trilioni di won e 1 trilione di won, rispettivamente.

L'annuncio non ha nemmeno specificato quali paesi costituiscano la "foreign entity of concern" (FEOC). I componenti della batteria e i minerali critici relativi alle FEOC non saranno in grado di ricevere la detrazione fiscale dal 2024 in poi. Se la Cina verrà inclusa nell'elenco dei paesi vietati in seguito, i produttori coreani di batterie dovranno cercare altre fonti di materie prime.

Fonte: https://bit.ly/3m5iOlB

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

 

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

Le raffinerie coreane mirano alla sopravvivenza nel bel mezzo del boom dei veicoli elettrici

Le raffinerie di petrolio sudcoreane stanno cercando fonti di energia ecologiche e nuovi motori di crescita futura per far fronte all'aumento dei veicoli elettrici che minacciano il modello di business attuale delle stazioni di servizio tradizionali.

Secondo il rapporto dell'Istituto di Economia dell'Energia della Corea sulle contromisure dell'industria petrolifera riguardo alla mobilità elettrica, si prevede che il numero di stazioni di servizio in Corea del Sud scenderà a 2.980 nel 2040 per mantenere il livello di performance operativa necessaria a tenere a galla i loro business. La brusca caduta corrisponde a una diminuzione del 75 percento rispetto alle 11.509 del 2019.

L'attuale aumento del numero di veicoli elettrici sta contribuendo ulteriormente al declino delle stazioni di servizio. Secondo l'Associazione dei Produttori di Automobili della Corea, lo scorso anno sono stati venduti nel paese 164.324 veicoli elettrici, in aumento del 63,7 percento rispetto all'anno precedente. La vendita di veicoli elettrici rappresentava il 9,8 percento del mercato automobilistico totale. La tendenza si accelererà poiché i produttori automobilistici globali stanno intensificando la loro produzione di veicoli elettrici, con alcuni che promettono di diventare completamente elettrici nel prossimo futuro.

Anche il settore pubblico sta accelerando la corsa all'elettrico. Il governo coreano fornisce già sussidi agli acquirenti di veicoli eco-sostenibili. Il governo metropolitano di Seoul ha annunciato che non permetterà la registrazione di nuovi veicoli a combustione interna a partire dal 2035. La città proibirà del tutto questi veicoli di circolare in città entro il 2050.

Le raffinerie di petrolio del paese - GS Caltex, Hyundai Oilbank, SK Innovation e S-Oil - hanno rivolto la loro attenzione lontano dall'attività tradizionale del petrolio per trovare alternative fonti di crescita per il futuro.

SK Energy, una controllata al 100 percento di SK Innovation, ha venduto tutte le 116 stazioni di benzina gestite direttamente per 763,8 miliardi di won ($588 milioni) nel giugno 2021. L'azienda ha dichiarato di aver deciso di liquidare gli asset per ottenere liquidità da investire in future fonti di crescita come l'ampliamento della produzione di batterie secondarie.

SK Innovation ha presentato un piano per spendere 10.000 miliardi di won in spese di capitale, di cui 7.000 miliardi di won destinati a garantire la capacità di produzione di batterie, durante una conferenza telefonica a febbraio. SK On, la controllata per le batterie di SK Innovation, si è classificata al quinto posto nel mercato globale delle batterie con una quota del 5,4 percento l'anno scorso.

SK Innovation ha annunciato nell'ottobre dell'anno scorso che l'azienda spenderà circa 5.000 miliardi di won per costruire un complesso di riciclaggio della plastica a Ulsan, previsto per entrare in funzione nella seconda metà del 2025, al fine di rafforzare la sua attività ecologica per un futuro sostenibile.

S-Oil, che è controllata al 63% dal più grande produttore di petrolio al mondo, la saudita Aramco, ha inaugurato a marzo un progetto petrochimico da 7 miliardi di dollari a Ulsan. Chiamato Shaheen Project, l'investimento in energia verde include la costruzione di un impianto in grado di produrre 3,2 milioni di tonnellate metriche di prodotti petrolchimici all'anno.

S-Oil ha continuamente investito in aziende di venture capital nel settore delle batterie, della riduzione certificata delle emissioni, dei materiali chimici e delle smart factory dal 2019. La raffineria di petrolio ha dichiarato che continuerà a investire per avanzare nella tecnologia dell'idrogeno e diminuire le emissioni di carbonio.

GS Caltex ha aperto un impianto misto di cracking, o MFC, a Yeosu, città costiera nella provincia di Jeolla del Sud, nel novembre scorso. L'azienda ha investito 2.700 miliardi di won nell'impianto MFC, la maggiore investimento nella storia della compagnia. L'impianto ecologico è in grado di produrre 750.000 tonnellate di etilene e 500.000 tonnellate di polietilene, oltre ad altri prodotti, secondo l'azienda.

GS Caltex si è anche recentemente alleata con Korea South-East Power per promuovere una trasformazione verde e creare una catena del valore dell'idrogeno pulito.

Hyundai Oilbank sta attualmente costruendo uno stabilimento di biodiesel con una capacità produttiva annua di 130.000 tonnellate a Seosan, nella provincia di Chungcheong del Sud. Lo stabilimento, che dovrebbe essere completato quest'anno, è il primo passo del progetto di bio bianca della prossima generazione dell'azienda, che si riferisce alle attività di riduzione delle emissioni di carbonio che utilizzano le piante per creare materiali chimici e fonti di energia.

Hyundai Oilbank ha firmato una partnership strategica con l'azienda globale di idrogeno Air Products con l'obiettivo di produrre 100.000 tonnellate di idrogeno blu entro il 2025. L'idrogeno blu indica l'idrogeno prodotto dal gas naturale e supportato dalla cattura e lo stoccaggio di carbonio.

Di fronte alla crescente tendenza degli EV, i principali raffinatori di petrolio hanno installato colonnine di ricarica per veicoli elettrici presso le loro stazioni di servizio gestite direttamente o hanno cominciato a trasformarle in stazioni di ricarica completamente per EV.

D'altra parte, i proprietari individuali di stazioni di servizio in franchising si trovano in una posizione difficile mentre lottano per installare colonnine di ricarica EV a causa del peso dell'investimento iniziale e delle preoccupazioni per la redditività.

L'Associazione del petrolio e l'Associazione delle stazioni di servizio del petrolio della Corea stanno conducendo discussioni politiche sull'industria del commercio al dettaglio di petrolio in mezzo a tali cambiamenti presso l'Assemblea nazionale dal 2021.

I gruppi hanno chiesto al governo di rafforzare le misure di sostegno per guidare la trasformazione aziendale delle stazioni di servizio a proprietà individuale. Secondo l'ufficio del rappresentante Kim Kyung-man, solo sei proprietari di stazioni di servizio petrolifere hanno ricevuto l'aiuto dello stato fino a luglio dello scorso anno.

 

Fonte: https://bit.ly/3G8qwlG

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

Delegazione di buyer svizzeri alla MECSPE di Bologna

La Camera di Commercio Italiana per la Svizzera ha portato alla MECSPE di Bologna, la fiera internazionale di riferimento per l'industria manifatturiera, una delegazione di buyer svizzeri interessati a prendere contatto con selezionate aziende italiane, produttrici di soluzioni all’avanguardia.

L’attività curata da Ilaria Ceddia, Head of Industrial Goods della Camera, ha permesso di individuare le principali richieste delle aziende elvetiche, organizzando, settore per settore, dati, statistiche e prodotti/soluzioni richieste. È stata un’occasione indiscutibile di raggiungere capillarmente la produzione Made in Italy per sviluppare un matching mirato con la domanda elvetica interessata ad un dato prodotto o servizio hi tech.

L’Italia cresce, se cresce l’industria manifatturiera” ha sottolineato Antonio Bruzzone, Direttore Generale di BolognaFiere. “L’Emilia-Romagna, in particolare, è la terra in cui questa filiera eccelle per tassi di export e occupazione. MECSPE, dunque, rappresenta per gli stakeholder nazionali ed esteri del mercato non solo un’occasione imperdibile per fare business, ma anche luogo in cui la community può ritrovarsi per fare il punto della situazione e tracciare il futuro.”

Mobilità sostenibile, transizione energetica, trasformazione digitale sono i focus del salone 2023, che si articola in numerose macro aree di interesse tra cui: Macchine e Utensili, lavorazioni della lamiera e dei materiali non ferrosi, transizione digitale, strumentazione e componentistica intelligente per l’interpretazione e l’interconnessione dei processi, Subfornitura Meccanica ed Elettronica, Prototipazione Rapida e Robotica. 

MECSPE è un appuntamento importantissimo per la manifattura: qui si parla di innovazione, asset strategico, per affrontare le due transizioni digitale e green, che avranno un impatto dirompente sulle filiere industriali – ha dichiarato Maurizio Marchesini, Vice Presidente di Confindustria per le Filiere e le Medie Imprese – Basti pensare all’automotive: lo scenario che si sta delineando in Europa di fatto lascia poco spazio alla neutralità tecnologica”.

Fonte: https://bit.ly/3nEJ8Ub

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Giovedì 30 Marzo 2023

Il Regno Unito e l'UE rafforzano la cooperazione sulla nuova Carbon Border Tax

La Gran Bretagna e l'Unione Europea stanno rafforzando la collaborazione per affrontare gli effetti del cambiamento climatico, rinsaldando così le relazioni tra le due parti. Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha affermato che Gran Bretagna e UE potrebbero coordinare le strategie su una nuova tassa sul carbonio che dovrebbe imporre nuove commissioni sulle merci ad alto impatto ambientale.

Uno dei temi che sarà affrontato durante il prossimo meeting consultativo del governo britannico, è il rischio di una futura rilocalizzazione delle emissioni di gas serra in paesi con normative sul clima meno restrittive. Tuttavia, come sottolineato dal primo ministro britannico e da alcuni funzionari statali, il governo sta facendo grossi progressi sul CBAM (Meccanismo di aggiustamento del carbonio alla frontiera) e l’obiettivo del paese resta lavorare con controparti che la pensano allo stesso modo, come l’Unione Europea. Le due parti stanno quindi prendendo in seria considerazione l’idea di collaborare su una tassa sul carbonio.

Nel frattempo, Kemi Badenoch, segretario al commercio del Regno Unito, mercoledì ha tenuto colloqui con Valdis Dombrovskis, commissario al commercio dell'UE, per discutere una risposta coordinata all’Inflation Reduction Act degli Stati Uniti. Il programma di sussidi da 369 miliardi di dollari approvato dal governo Biden ha portato alla luce sfide simili per UE e Regno Unito, insieme agli altri paesi alleati come Australia e Giappone.

Le discussioni tra Londra e Bruxelles sulle questioni legate al clima sono tuttavia l'ultimo segnale del miglioramento del legame UE-Regno Unito dopo la risoluzione della questione sulle relazioni commerciali post-Brexit in Irlanda del Nord.

Il CBAM dell'UE, che è vicino all'approvazione ed entrerà in funzione nel 2026, si è tuttavia già rivelato controverso. La Cina ha chiesto spiegazioni all'Organizzazione Mondiale del Commercio, sottolineando come questo potrebbe essere discriminatorio per il paese.

Vista la simile struttura dei due sistemi CBAM in Regno Unito ed UE, c’è la seria possibilità di una cooperazione tra le due parti. Sarah Williams della Green Alliance, un'organizzazione ambientalista, ha affermato che collegare "i sistemi di tariffazione del carbonio di Regno Unito ed UE avrebbe molto senso" e che l'accordo con l'Irlanda del Nord ha aperto "nuove relazioni cooperative con l'Unione Europea”.

Fonte: https://on.ft.com/3no2sEQ

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Giovedì 30 Marzo 2023