Notizie mercati esteri

Venerdì 1 Dicembre 2023

Le imprese ceche hanno ridotto i consumi di gas

Le imprese ceche hanno ridotto lo scorso anno i loro consumi di gas. Lo certificano i dati dell’Ufficio di Statistica Ceco.

Lo scorso anno le aziende attive in Repubblica Ceca hanno consumato 4,61 miliardi di metri cubi di gas. Rispetto al 2021 si è trattato di un calo di circa un quinto. “Un calo è stato registrato in tutti i settori, dove si fa maggior uso del gas” ha specificato l’Ufficio di Statistica, secondo cui è chiara “l’influenza della situazione geopolitica” e del conseguente aumento dei prezzi sull’andamento dei consumi. I consumi del 2022 sono stati inferiori persino al 2020.

Dopo l’inizio della guerra in Ucraina, il Governo ha spinto verso una moderazione dei consumi del gas che veniva importato principalmente dalla Russia. Molte aziende hanno adottato misure per contenere i consumi, tra cui il potenziamento delle rinnovabili e le misure di risparmio energetico.

 Fonte: https://tinyurl.com/mrm38kxn

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Venerdì 1 Dicembre 2023
Venerdì 1 Dicembre 2023

Il Governo ceco vuole migliorare la protezione dei terreni agricoli di qualità

Il Governo ceco vuole aumentare la protezione dei terreni agricoli di qualità riducendo le possibilità di trasformarli in lotti edificabili. Lo contiene una proposta di legge che verrà discussa dai Ministri.

La proposta di legge vuole vietare la costruzione di grandi centri commerciali e logistici con una superficie superiore a un ettaro sui terreni agricoli di prima e seconda categoria di qualità. Il divieto sarebbe valido anche per le centrali fotovoltaiche “a terra”. La nuova versione della legge sulla protezione dei terreni agricoli invece prevede il via libera per il “fotovoltaico agricolo”, vale a dire per quelle attività, che prevedono la coltivazione agricola anche sui terreni, dove sono presenti pannelli fotovoltaici.

Il testo di legge prevede anche un periodo transitorio per il divieto. Qualora il piano regolatore permetta la costruzione dei centri logistici e commerciali sui terreni agricoli di ottima qualità, sarà possibile autorizzare tali costruzioni entro cinque anni dall’entrata in vigore della nuova legge.

 Fonte: https://tinyurl.com/mvtwuzh3

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

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Venerdì 1 Dicembre 2023

La brianzola “Mauri Bus System” viene acquisita dalla turca “Otokar” del potente gruppo “Koc Holding” di Istanbul

Otokar, società del Gruppo Koç, ha acquisito l'italiana Mauri Bus System, che già dal 2010 opera in Italia come concessionario della società turca.

La Mauri, nata nel 1921, è stata la prima azienda in Italia a realizzare negli anni Settanta carrozzerie in lega leggera per gli autobus del trasporto pubblico. Successivamente progettò e realizzò i primi bus in Italia con pianale ribassato e oggi è un marchio di riferimento del mercato italiano nelle forniture di autobus dai 7 ai 10 metri.

L'azienda italiana, che proprio quest’anno ha festeggiato il 101º anniversario dalla sua fondazione, ha venduto fino ad oggi oltre 700 autobus del marchio Otokar destinati al trasporto urbano passeggeri, in particolare per le Autolinee regionali di Toscana e Puglia.

Grazie a questa acquisizione, Otokar si attende un cambio di passo nel mercato italiano, soprattutto grazie al rinnovamento del portafoglio di veicoli a zero emissioni. Attualmente, Otokar ha quattro controllate estere e le esportazioni rappresentano oltre il 70% del fatturato dell’azienda. Con questa operazione, Otokar va ad aggiungere una controllata italiana alle sue attività europee, al fianco delle società già presenti in Francia e Romania.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

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Venerdì 1 Dicembre 2023

L’interscambio tra Italia e Turchia: i dati sui primi sette mesi del 2023

Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, tra gennaio e luglio 2023, l’interscambio tra Italia e Turchia, pari a USD 15,9 mld, ha registrato un incremento dello 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2022. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia sono diminuite del 3,2% (USD 7,3 mld), mentre le importazioni sono cresciute del 9,1% (USD 8,7 mld). La bilancia commerciale mostra un saldo positivo in favore della Turchia pari a USD 1,4 mld.

Nell’arco temporale di riferimento, l’Italia si posiziona al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il sesto fornitore (dopo Russia, Cina, Germania, Svizzera e USA) e il terzo cliente (dopo Germania e Stati Uniti).

Le esportazioni italiane costituiscono il 4% del totale delle importazioni turche, mentre le esportazioni dalla Turchia rappresentano il 5,1% delle importazioni complessive italiane.

In ambito UE, l’Italia si colloca alla seconda posizione in termini di interscambio, preceduta da Berlino (USD 28,7 mld) e seguita da Parigi (USD 13 mld) e Madrid (USD 11,4 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.

Nei primi sette mesi del 2023, la dinamica dell’export italiano è stata trainata dalle vendite di “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” (+88,5%), di “metalli e pietre preziose” (+61,8%) e “strumenti ottici, fotografici e per cinematografia” (+46,3%). In calo, invece, l’export di “combustibili e oli minerari” (-78,8%) e “ferro e acciaio e derivati” (-25,1%). In termini assoluti, la principale voce del nostro export rimane rappresentata dai “macchinari e apparecchiature meccaniche”, in crescita del 24,2% rispetto all’analogo periodo del 2022, con un valore di quasi USD 2,15 mld.

La dinamica dell’export turco mostra invece un calo negli acquisti italiani di “ferro e acciaio e derivati” (-58,5%) e “di materie plastiche” e “rame”, a fronte di una crescita nel settore “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” (+27,6); “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore di oltre USD 1,67 mld. Nel periodo in osservazione la domanda italiana di cereali dalla Turchia è aumentata in maniera esponenziale rispetto ad un anno fa.

Nel confronto con i principali partner commerciali europei, nel periodo di riferimento, le esportazioni di Francia e verso la Turchia sono cresciute rispettivamente del 27,2% e del 21,2%; l’export britannico hanno registrato un aumento del 3,5%.

Complessivamente, l’interscambio della Turchia con il resto del mondo ha quasi raggiunto la cifra di USD 360 mld (+2,7%), con USD 216,6 mld di importazioni (+5%) e USD 143,3 mld di esportazioni (-0,7%), riportando così un disavanzo commerciale di USD 73,5 mld, in crescita rispetto a quello dei primi sette mesi del 2022 (USD 62,3 mld).

Si segnalano, infine, gli incrementi delle esportazioni turche verso la Russia (+82%) e delle importazioni da Svizzera (+224,1% trainato dall’oro) ed EAU (+120,1%).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

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Venerdì 1 Dicembre 2023

Italia-Svizzera: Meloni e Berset rafforzano l’intesa sugli interessi comuni

Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio della Repubblica italiana, ha incontrato Alain Berset, Presidente della Confederazione Svizzera. Il meeting tra i due leader si è tenuto a margine del terzo vertice della Comunità Politica Europea a Granada (Spagna), che ha visto coinvolti tutti i Capi di Stato e di governo europei per avviare discussioni sulle priorità degli stati e dell’Unione nei prossimi anni, sulle modalità con cui rafforzare l'autonomia strategica dell'UE e sulla preparazione della prossima agenda strategica dell'Unione.

Dopo la plenaria, Meloni e Berset si sono confrontati sul proseguimento della stretta collaborazione tra Italia e Svizzera e sul miglior modo di rafforzare il dialogo circa numerosi temi di interesse comune tra i due stati confinanti. L’incontro bilaterale tra Italia e Svizzera ha visto trattare anche la questione “ristrutturazione Tunnel del Gran San Bernardo” che, assieme a quello del Gottardo, rappresenta l’arteria strategica per l’export Made in Italy.

La premier italiana Meloni ha anche assicurato pieno appoggio del Governo italiano nella facilitazione e nel supporto della Confederazione Svizzera a intrattenere con le istituzioni europee un dialogo trasparente e continuo.

Leggi la notizia: https://tinyurl.com/2s4fme6p

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

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Venerdì 1 Dicembre 2023

Svizzera: “così ci difendiamo dall’immigrazione clandestina”

Sono 744 i km di territorio che Svizzera e Italia condividono. Una linea di terra che, dal 24 settembre, la Confederazione elvetica ha deciso di blindare per impedire all’immigrazione clandestina di entrare. Una decisione condivisa con Francia e Austria che hanno dato vita alla militarizzazione del confine con l’Italia. Saltano quindi gli accordi di libera circolazione sanciti da Schengen? I controlli in ingresso dal Canton Ticino sono serrati soprattutto sul treno, mezzo prediletto dai migranti per spostarsi. I primi si palesano già alla stazione Centrale di Milano: sul binario di accesso ai treni diretti in Svizzera sono aumentati i controlli dei titoli di viaggio. La stazione di Como San Giovanni rappresenta il secondo filtro: la stazione di frontiera è presidiata dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato. Sono loro ad effettuare il controllo dei passaporti e dei documenti dei viaggiatori a bordo treno mentre fuori, le camionette militari sorvegliano la stazione ed eventuali fuggitivi. Pochissimi, anzi praticamente inesistenti i migranti a bordo di questi treni: i Convogli in entrata vengono passati a tappeto e il senso di allerta è altissimo ma l’efficienza permette di mantenere l’area del territorio svizzero sicura e presidiata.

I confini italo-svizzeri corrono per lo più sulla linea alpina e sono per questo complicati da attraversare, tuttavia, la Confederazione si sta organizzando sull'esempio della Francia, attrezzandosi con i droni. La Confederazione ha già posizionato nuove guardie di frontiera "stazionate" sui confini italiani e richiamate dalla Svizzera tedesca in particolare nella zona di Chiasso. Il Ticino, proprio per la sua vicinanza con l'Italia, è il cantone che più degli altri subisce la pressione e Chiasso, trovandosi contigua a Como, è la città in cui l’attenzione è più alta.

Leggi la notizia: https://tinyurl.com/fr5mx9vb

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

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Giovedì 30 Novembre 2023

Il commercio estero della Turchia

Secondo i dati diffusi a fine settembre scorso da TURKSTAT, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nel mese di agosto le esportazioni e le importazioni turche sono ammontate rispettivamente a USD 21,6 mld (19,7 se si scorporano energia e oro) e USD 30,3 mld (21,6 se si scorporano energia e oro). In rapporto allo stesso mese del 2022, si è registrato un aumento, per le prime, dell’1,6% (0,7% se si scorporano energia e oro) e, per le seconde, del 6,9% (0,9% se si scorporano energia e oro). Il disavanzo commerciale, pari a USD 8,7 mld nell’agosto 2023, è sceso del 23,1% rispetto al medesimo periodo del 2022.

Nei primi otto mesi del 2023, invece, le esportazioni sono equivalse a USD 164,8 mld (-0,4% rispetto al periodo intercorso tra gennaio e agosto del 2022), a fronte di importazioni per USD 248 mld (-3,4%). Tra gennaio e agosto di quest’anno, è stato riportato un deficit complessivo di USD 82,3 mld, in aumento dell’11,9% se comparato ai primi otto mesi del 2022.

A livello geografico, lo scorso agosto, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati Germania (USD 1,8 mld), Stati Uniti (USD 1,3 mld), Iraq (USD 1,09 mld), Regno Unito (USD 1,06 mld) e Italia (0,8 mld). Nei primi otto mesi del 2023, invece, essi sono stati Germania (USD 14,2 mld), USA (USD 9.8 mld), Italia (USD 8,9 mld), Regno Unito (USD 8,2 mld) e Iraq (USD 7,7 mld).

Relativamente alle importazioni, nell’agosto 2023, i primi Paesi di provenienza sono stati Cina (USD 3,8 mld), Russia (USD 3,4 mld), Germania (USD 2,5 mld), EAU (USD 2 mld) e Svizzera (USD 1,5 mld). Nel periodo intercorso tra gennaio e agosto di quest’anno, invece, essi sono stati Russia (USD 31,7 mld), Cina (USD 30,7 mld), Germania (USD 18,8 mld), Svizzera (USD 15,7 mld) e USA (USD 10,6 mld).

Nei primi otto mesi del 2023, invece, le esportazioni sono equivalse a USD 164,8 mld (-0,4% rispetto al periodo intercorso tra gennaio e agosto del 2022), a fronte di importazioni per USD 248 mld (-3,4%). Tra gennaio e agosto di quest’anno, è stato riportato un deficit complessivo di USD 82,3 mld, in aumento dell’11,9% se comparato ai primi otto mesi del 2022.

A livello geografico, lo scorso agosto, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati Germania (USD 1,8 mld), Stati Uniti (USD 1,3 mld), Iraq (USD 1,09 mld), Regno Unito (USD 1,06 mld) e Italia (0,8 mld). Nei primi otto mesi del 2023, invece, essi sono stati Germania (USD 14,2 mld), USA (USD 9.8 mld), Italia (USD 8,9 mld), Regno Unito (USD 8,2 mld) e Iraq (USD 7,7 mld).

Relativamente alle importazioni, nell’agosto 2023, i primi Paesi di provenienza sono stati Cina (USD 3,8 mld), Russia (USD 3,4 mld), Germania (USD 2,5 mld), EAU (USD 2 mld) e Svizzera (USD 1,5 mld). Nel periodo intercorso tra gennaio e agosto di quest’anno, invece, essi sono stati Russia (USD 31,7 mld), Cina (USD 30,7 mld), Germania (USD 18,8 mld), Svizzera (USD 15,7 mld) e USA (USD 10,6 mld).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Giovedì 30 Novembre 2023
Giovedì 30 Novembre 2023

Turchia - I flussi di IDE: i dati YASED sui primi sette mesi del 2023

Secondo i dati diffusi a settembre scorso dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), il dato degli IDE a luglio 2023, è stato pari a USD 521 mln in capitale azionario, USD 206 mln da vendite immobiliari a residenti stranieri e USD 111 mln tramite strumenti di debito. Contestualmente, vi è stato un disinvestimento di USD 11 mln. Il valore netto degli IDE è stato nel mese di luglio pari a USD 827 mln.

I flussi di Investimenti Diretti Esteri (IDE) in ingresso nel Paese nei primi sette mesi del 2023 sono stati pari a USD 5.6 mld (pari al 15% del deficit di parte corrente), in calo del 27% rispetto ai gennaio-luglio 2022. Il contributo più rilevante ai flussi di ingresso è stato fornito dal settore dei servizi, sotto la voce riferita alle attività immobiliari, che hanno rappresentato nei mesi gennaio-luglio 2023 il 42% degli IDE totali.

I flussi di Investimenti Diretti Esteri (IDE) in ingresso nel Paese nei primi sette mesi del 2023 sono stati pari a USD 5.6 mld (pari al 15% del deficit di parte corrente), in calo del 27% rispetto ai gennaio-luglio 2022. Il contributo più rilevante ai flussi di ingresso è stato fornito dal settore dei servizi, sotto la voce riferita alle attività immobiliari, che hanno rappresentato nei mesi gennaio-luglio 2023 il 42% degli IDE totali.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Giovedì 30 Novembre 2023
Giovedì 30 Novembre 2023

Rep. Ceca - Il Governo prepara un rialzo dei pedaggi per i mezzi pesanti

Il Ministero dei Trasporti prevede di rialzare nel corso del prossimo anno i pedaggi per i mezzi pesanti. Lo indicano i materiali presentati dal Governo.

Il dicastero prevede che il rialzo dei pedaggi copra il taglio da 2,9 miliardi di corone del trasferimento dalle casse statali al Fondo Statale per le Infrastrutture di Trasporto. In media il pedaggio dovrebbe aumentare del 15%, come aveva già annunciato in estate il ministro dei Trasporti Martin Kupka. Attualmente il sistema dei pedaggi per autobus e mezzi pesanti raccoglie circa 15 miliardi di corone all’anno.

Secondo gli autotrasportatori l'intero incremento verrà riversato sulle tariffe applicate ai clienti. Il rialzo riguarderà tutti i trasportatori, sia quelli cechi che stranieri.

 Fonte: https://www.ceskenoviny.cz/zpravy/2421532

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Giovedì 30 Novembre 2023
Giovedì 30 Novembre 2023

Il Governo ceco aumenterà le quote per i lavoratori extra UE

Dal prossimo anno il Governo ceco aumenterà le quote per i lavoratori provenienti dai paesi non aderenti all’Unione Europea. Lo ha annunciato il vicepremier e ministro del Lavoro Marian Jurečka al quotidiano Hospodářské noviny.

Dal prossimo anno alzeremo le quote per i lavoratori esteri di 20.000 persone all’anno. Si tratterà di persone provenienti dall’ex blocco dell’Est, Indonesia, India, Filippine o Vietnam” ha annunciato il Ministro. Secondo Jurečka, questi paesi sono tra i principali preferiti dalle imprese ceche e allo stesso tempo non rappresentano un rischio per la sicurezza in Repubblica Ceca.

Il reclutamento dei lavoratori extracomunitari è peggiorato con lo scoppio della guerra in Ucraina. Da questo Paese potevano arrivare fino a 40.000 lavoratori all’anno, per via del conflitto bellico gli uomini nell’età da lavoro non possono andare all’estero. Tra le imprese ceche è aumentata fortemente la domanda di lavoratori provenienti dalle Filippine, che dovrebbe vedere triplicata la sua quota da 2.300 a 7.300 permessi di lavoro da rilasciare.

Secondo i dati del Ministero del Lavoro e degli Affari sociali pubblicati giovedì 4 ottobre, alle imprese ceche mancano circa 249.000 dipendenti. Un’impresa su cinque sostiene di non riuscire a trovare la forza lavoro necessaria. Le casse dello Stato perdono ogni anno 45 miliardi di corone solo in mancati contributi.

 Fonte: https://tinyurl.com/47e4pf9h

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Giovedì 30 Novembre 2023