Notizie mercati esteri

Martedì 18 Aprile 2023

Lo Smart Working e i suoi effetti sul mercato immobiliare commerciale negli USA

Da Dallas e Minneapolis a New York e Los Angeles, gli uffici delle grandi aziende sono spesso vuoti o sottoutilizzati, a dimostrazione del continuo ricorso allo smart working, il lavoro agile da casa. 

Gli investitori e le autorità di regolamentazione, in allerta per i segnali di difficoltà nel sistema finanziario dopo i recenti fallimenti di alcune banche, stanno infatti ponendo attenzione alla flessione del mercato immobiliare commerciale statunitense, registrata intorno ai 20.000 miliardi di dollari nel 2022.

Proprio mentre i finanziatori del settore sono alle prese con le turbolenze innescate dal rapido aumento dei tassi di interesse, il valore degli edifici commerciali con destinazione d’uso di ufficio sta crollando e ciò potrebbe aggravare le sofferenze delle banche, sollevando preoccupazioni per i dannosi effetti a catena

L’ansia per la concessione di prestiti bancari al settore immobiliare commerciale potrebbe aumentare a dismisura, spingendo i clienti a ritirare i loro depositi e gli analisti a porre l'attenzione sui legami tra gli istituti di credito statunitensi e il settore immobiliare. 

Secondo molti analisti, il mercato statunitense sembra il più vulnerabile. Tuttavia, anche la Banca Centrale Europea e la Banca d'Inghilterra hanno recentemente messo in guardia dai rischi legati agli immobili commerciali, a causa del deterioramento delle prospettive dei prezzi.

Il settore immobiliare commerciale - che comprende uffici, complessi di appartamenti, magazzini e centri commerciali - ha subito una forte pressione negli ultimi mesi. Secondo l’agenzia Green Street, a marzo2023 i prezzi negli Stati Uniti sono scesi del 15% rispetto al loro recente picco. Il rapido aumento dei tassi di interesse nell'ultimo anno ha causato un duro colpo al mercato, causando una perdita del valore degli edifici commerciali ad uso ufficio del -5,7%, poiché gli acquisti di edifici commerciali sono tipicamente finanziati con grandi prestiti. Sono cresciuti invece i valori immobiliari degli edifici ad uso residenziale (+4,3%), degli hotel (+5,6%) e degli impianti industriali (+12,6%).

Gli immobili adibiti a ufficio sono stati quindi i più colpiti. Il lavoro ibrido rimane molto diffuso e influisce sugli affitti che molti proprietari di edifici possono richiedere. L'occupazione media degli uffici negli Stati Uniti è ancora inferiore alla metà dei livelli del marzo 2020, secondo i dati dell’agenzia Kastle. 

I problemi potrebbero aumentare con il rallentamento dell'economia. Rich Hill, responsabile della strategia immobiliare di Cohen & Steers, ritiene che le valutazioni degli immobili commerciali statunitensi potrebbero scendere del 20%-25% nel corso del 2023. Per gli uffici, il calo potrebbe essere ancora più marcato, fino a raggiungere il 30%.

I segnali di tensione sono in aumento. Secondo Trepp, che fornisce dati sul settore immobiliare commerciale, la percentuale di mutui per uffici commerciali in cui i mutuatari sono in ritardo con i pagamenti è in aumento e le inadempienze di alto profilo fanno notizia. All'inizio del 2023, un’aziendadel gestore patrimoniale PIMCO è andata in default per quasi 2 miliardi di dollari di debiti per sette edifici adibiti ad uffici a San Francisco, New York City, Boston e Jersey City. 

Questa dinamica del settore immobiliare commerciale potrebbe diventare un problema per le banche, visto che prestano molto al settore. Goldman Sachs stima che il 55% dei prestiti per uffici negli Stati Uniti si trovi nei bilanci delle banche. Le banche regionali e locali - già sotto pressione dopo i fallimenti di Silicon Valley Bank e Signature Bank a marzo 2023 - rappresentano il 23% del totale.

Secondo Trepp, all'inizio dell'anno Signature Bank (SBNY) aveva il decimo portafoglio di prestiti immobiliari commerciali più grande degli Stati Uniti. First Republic (FRC), che ha ricevuto un aiuto di 30 miliardi di dollari da JPMorgan Chase e da altre grandi banche, era al nono posto. Ma entrambe avevano una quota molto più elevata dei loro attivi legati al settore immobiliare rispetto a rivali più grandi come Wells Fargo (WFC), il principale finanziatore statunitense del settore. L'aumento dei prezzi degli immobili commerciali nell'ultimo decennio ha fornito agli sviluppatori e ai loro banchieri una certa protezione. Ma le sofferenze potrebbero aumentare nei prossimi mesi. 

Inoltre, secondo Trepp, nel 2023 scadranno circa 270 miliardi di dollari di prestiti immobiliari commerciali detenuti dalle banche. Circa 80 miliardi di dollari, quasi un terzo, riguardano immobili ad uso ufficio. Il crollo recente delle valutazioni renderà più difficile il rifinanziamento per i proprietari di immobili, che probabilmente dovranno affrontare le richieste delle banche di mettere a disposizione più capitale proprio.

Dalla crisi finanziaria del 2008, le banche hanno inasprito gli standard di prestito e diversificato la loro clientela. Secondo UBS, i prestiti agli uffici rappresentano meno del 5% del totale dei prestiti delle banche statunitensi. L'esito più probabile di questa tendenza è un aumento delle insolvenze e una riduzione dell'accesso ai finanziamenti per il settore immobiliare commerciale. Si prevede che le banche supereranno la tempesta, anche se i loro utili potrebbero subire una battuta d'arresto.

 

Fonte: https://cnn.it/3mA3Ynx

 

(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast)

 

Ultima modifica: Martedì 18 Aprile 2023
Martedì 18 Aprile 2023

Nel 2022 aumentano le costruzioni di nuove fabbriche negli USA

Nel 2022 la produzione delle fabbriche statunitensi è aumentata, ma poche cose sono state prodotte a un ritmo più sostenuto delle fabbriche stesse. La spesa per l'edilizia legata al settore manifatturiero ha raggiunto i 108 miliardi di dollari nel 2022, secondo i dati del Census Bureau, il dato annuo più alto mai registrato, più di quanto sia stato speso per la costruzione di scuole, ospedali o uffici. 

Gran parte della crescita, diffusa in tutto il territorio americano, sta avvenendo nei settori high-tech delle batterie per veicoli elettrici e dei semiconduttori, priorità nazionali sostenute da miliardi di dollari di incentivi governativi. Altre aziende che un tempo si affidavano esclusivamente a Paesi con un più basso costo di manodopera per la produzione hanno trovato motivi per tornare negli USA.

Per esempio, la domanda di velocità e flessibilità ha spinto il produttore di calzature FutureStitch Inc., con siti di produzione in Cina e Turchia, ad aprirne uno nuovo a Oceanside, in California, nell’estate 2022, il primo negli Stati Uniti.

Secondo il CEO dell’azienda, infatti, i rivenditori non sono disposti ad avere scorte in eccesso nei loro negozi e la produzione negli USA consente all'azienda di rifornirsi rapidamente. Inoltre, è crescente l’interesse da parte del consumatore americano per i prodotti “Made in USA”, ulteriore forza di traino per questa crescita industriale locale.

La capacità produttiva, che per decenni dopo la fine della Seconda guerra mondiale è cresciuta di circa il 4% all'anno, si è appiattita dopo l'ingresso della Cina nell'Organizzazione Mondiale del Commercio nel 2001. Nel 2022 invece la capacità produttiva statunitense ha registrato la crescita più forte dal 2015, dopo che le carenze e i ritardi causati dalla pandemia hanno indotto i produttori a ripensare le loro catene di approvvigionamento off-shore

Secondo il Bureau of Labor Statistics (BLS), l'occupazione nel settore manifatturiero è stabile a circa il 10% del settore privato, con quasi 800.000 posti di lavoro aggiunti negli ultimi due anni. Il numero totale, 13 milioni, è rimasto praticamente invariato nell'ultimo rapporto BLS sui posti di lavoro.

Secondo la National Association of Manufacturers, il settore industriale è tuttavia in difficoltà dal punto di vista occupazionale - servono circa 800.000 lavoratori in più - il che fa temere che la carenza di manodopera e altre strozzature delle catene di approvvigionamento possano mettere in cortocircuito il boom. 

Gli enormi incentivi governativi stanno alimentando la frenesia. L'amministrazione Biden, considerando i veicoli elettrici e i semiconduttori come questioni di sicurezza nazionale, ha stanziato miliardi di dollari per espandere queste industrie negli Stati Uniti.

Un risultato di questa spinta può essere visto a Lansing, nel Michigan, città già nota per la Oldsmobile, nata alla fine del XIX secolo. In un campo adiacente a una fabbrica di SUV della General Motors Co. Ltd., un vasto scheletro di travi d'acciaio segna l'inizio della prossima fase dell'industria automobilistica. L'impianto in costruzione appartiene a Ultium Cells, una joint venture tra GM e LG Energy Solution Ltd., che mira a iniziare la produzione di batterie EV alla fine del 2024. Questo investimento è stato possibile grazie ad un prestito federale di 2,5 miliardi di dollari, 666 milioni di dollari in sovvenzioni statali e una tariffa vantaggiosa sull'elettricità da parte dell'azienda elettrica della città. Questo nuovo impianto dovrebbe creare circa 1.700 nuovi posti di lavoro, senza contare l’effetto moltiplicatore su nuove imprese fornitrici che nasceranno intorno all’azienda. 

Richard Branch, economista capo della Dodge Construction Network, ha dichiarato che la metà delle nuove costruzioni di fabbriche negli Stati Uniti, misurate in metri quadrati, avviate nel 2022 sono riconducibili ad aziende produttrici di batterie elettriche EV e semiconduttori

Gran parte dell'espansione manifatturiera a livello nazionale mira ad accorciare le distanze tra la produzione e la vendita dei prodotti. Il produttore danese di giocattoli Lego A/S, che rifornisce le Americhe principalmente da una fabbrica in Messico, ha dichiarato che l’azienda sta costruendo uno stabilimento in Virginia per rispondere più rapidamente ai cambiamenti della domanda da parte dei consumatori e gestire meglio l’impronta di carbonio

Gary Gereffi, direttore del Duke Global Value Chains Center, ha affermato che, nonostante l'aumento della costruzione di fabbriche, è improbabile che molte industrie creino catene di approvvigionamento interamente nazionali. 

La Zenni Optical Inc., azienda californiana produttrice di occhiali, ha utilizzato esclusivamente i propri impianti di produzione cinesi per gran parte dei suoi 20 anni di esistenza. A maggio 2022, l'azienda ha aperto il suo primo stabilimento negli Stati Uniti, vicino a Columbus, Ohio, per servire meglio il Midwest e la costa orientale, ma anche essere in grado di non interrompere la catena produttiva in caso di complessità nell’approvvigionamento dalla Cina. Un dato interessante: l'azienda ha dichiarato che produrre occhiali negli Stati Uniti costa circa 3 dollari in più al paio, rispetto ad una produzione in Cina dello stesso modello, considerando i costi di trasporto.

David Mindell, professore di storia dell'ingegneria e della produzione presso il Massachusetts Institute of Technology, ha affermato che i cicli principali, dallo sviluppo di parti intercambiabili all'ascesa del microprocessore, si svolgono in genere nell'arco di diversi decenni. Il boom delle fabbriche segnala che gli Stati Uniti sono all'inizio di un nuovo ciclo e di un ritorno a modelli di business più tradizionali.

 

Fonte: https://on.wsj.com/3UF2GEd

 

(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast)

 

Ultima modifica: Martedì 18 Aprile 2023
Martedì 18 Aprile 2023

Il Regno Unito annuncia nuovi finanziamenti nel settore della difesa con Giappone e Italia

Il governo britannico ha dichiarato di aver stanziato oltre 800 milioni di dollari per sviluppare una collaborazione per nuovi aerei da combattimento con Giappone e Italia, attraverso un importante contratto assegnato alla multinazionale BAE Systems.

I tre paesi hanno concordato di unire le forze sul Global Combat Air Program (GCAP) per sviluppare un jet da combattimento di nuova generazione: la prima grande collaborazione con il Giappone nel settore della difesa dalla Seconda guerra mondiale.

"La prossima tranche di finanziamenti per nuovi aerei da combattimento aiuterà ad unire le tecnologie e le competenze che abbiamo acquisito con quelle dei nostri partner internazionali - sia in Europa che nel Pacifico - per avere questi caccia di ultima generazione entro il 2035", ha dichiarato il ministro della difesa britannico Ben Wallace.

L’azienda britannica BAE Systems si è aggiudicata il contratto da 656 milioni di sterline (822 milioni di dollari), e coprirà anche le mansioni che coinvolgono i partner di progetto come Leonardo UK, il produttore di missili MBDA UK e Rolls-Royce UK, che sta lavorando al motore degli aerei.

Il Ministero della Difesa ha affermato che il contratto si concentrerà sullo sviluppo della tecnologia per nuovi jet, aggiungendo che l'investimento farà parte di un maxi-budget di 2 miliardi di sterline che il governo investirà fino al 2025 nel suo programma di sviluppo della difesa aerea, oltre alla collaborazione con Giappone e Italia sul GCAP (Global Combat Air Programme).

Fonte: https://reut.rs/3GOMgU2

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Martedì 18 Aprile 2023
Martedì 18 Aprile 2023

ITA Airways aumenta i collegamenti dal Brasile all’Italia

Ita Airways sta migliorando il suo volo diretto da San Paolo – Roma Fiumicino per soddisfare gli aumenti della domanda previsti. A partire da agosto 2023, la compagnia aggiungerà 4 frequenze settimanali ai suoi collegamenti giornalieri tra Brasile e Italia.

Le nuove frequenze di Ita Airways a San Paolo saranno operate con l’Airbus A330, con partenza lunedì, martedì, giovedì e domenica alle 19:00 e atterraggio a Roma Fiumicino alle 11:45 ora locale. I nuovi voli da Roma saranno operati con partenza alle 9:40 e arriveranno a San Paolo alle 17:00 ora locale di lunedì, martedì, giovedì e domenica.

Le nuove frequenze aggiuntive nel collegamento diretto da San Paolo a Roma Fiumicino sono un’ulteriore prova del forte investimento della compagnia nel mercato brasiliano e consentiranno a ITA Airways di rafforzare ulteriormente la propria espansione in Sud America, meta preferita dai viaggiatori italiani e uno dei Paesi con la più grande popolazione di origine italiana. nonché una destinazione facilmente raggiungibile via Roma da tutti i principali punti di ITA Airways in Europa e nei paesi del Mediterraneo.

Grazie a queste nuove frequenze, la compagnia aumenterà la sua offerta a 11 voli settimanali di andata e ritorno tra San Paolo e Roma. Questa offerta sarà integrata a fine ottobre con il lancio del volo diretto Rio de Janeiro – Roma Fiumicino, che opererà 7 voli settimanali e sarà a 18 frequenze tra Brasile e Italia.
Con la nuova destinazione in Brasile, Ita Airways sarà in grado di offrire ai clienti opzioni aggiuntive in termini di orario di partenza e arrivo, nonché connettività con altri voli verso diverse destinazioni domestiche in Brasile, operati dai partner ITA Airways attraverso accordi speciali. Grazie ai voli in codeshare con Azul Linhas Aéreas Brasileiras e agli accordi commerciali di Latam Airlines, i clienti Ita Airways potranno volare dall’aeroporto internazionale di San Paolo verso tutte le destinazioni nazionali in Brasile, collegandosi via San Paolo e 11 frequenze settimanali da Roma.

Fonte: https://bit.ly/3UGbzxa

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Martedì 18 Aprile 2023
Martedì 18 Aprile 2023

L'economia britannica supera i livelli pre-Covid nonostante lo stallo di febbraio

L'economia britannica ha superato livelli pre-pandemici, con una crescita economica che ha superato le previsioni ufficiali per il primo trimestre del 2023, nonostante il flatlining di febbraio. Il PIL è rimasto invariato nel bimestre gennaio-febbraio, dopo un'espansione dello 0,4% nel mese precedente, come dichiarato dall'Office for National Statistics. I dati di febbraio, che sono stati influenzati dagli scioperi nel settore dei servizi, sono stati inferiori rispetto alla previsione di espansione dello 0,1%; tuttavia, l'economia del Regno Unito ha chiuso il mese in rialzo dello 0,3% rispetto a febbraio 2020, prima dell'introduzione delle restrizioni per contrastare l’ondata pandemica.

I dati mostrano inoltre una controtendenza rispetto alla contrazione economica prevista dalla Banca d'Inghilterra e dall'Office for Budget Responsibility per il primo trimestre del 2023. Il cancelliere britannico Jeremy Hunt ha affermato che le prospettive economiche "sembrano più rosee del previsto", aggiungendo: "Siamo pronti a evitare la recessione attraverso un massiccio pacchetto di sostegno alle spese delle famiglie e grazie alle riforme attuate per rilanciare il mercato del lavoro e gli investimenti delle imprese in Regno Unito”.

Paul Dales, capo economista UK presso Capital Economics, ha riportato che la mancata recessione nel primo trimestre aumenterà la possibilità di nuovi aumenti dei tassi di interesse da parte della Bank of England per frenare la domanda e ridurre ulteriormente l'inflazione. "La sensazione generale è che l'economia si stia ancora dimostrando resiliente all'alta inflazione e alla crescita dei tassi d’interesse.”

Secondo i dati dell'ONS, la produzione nel settore dei servizi è scesa dello 0,1% a febbraio, in gran parte a causa degli scioperi nell'istruzione e nella pubblica amministrazione. Il clima insolitamente mite rispetto a gennaio ha portato a un calo dei consumi di elettricità e gas, mentre il settore delle costruzioni è cresciuto del 2,4%. Anche la produzione nei servizi rivolti al consumatore, come ristoranti, negozi e parrucchieri, ha registrato un'espansione dello 0,4%.

Yael Selfin, capo economista presso la società di consulenza KPMG UK, ha dichiarato che, mentre l'economia britannica ha "probabilmente superato il rischio di recessione" quest'anno, le prospettive a medio termine sono rimaste "deboli rispetto agli standard storici".

Martin Beck, capo consigliere economico della società di consulenza EY Item Club, ha previsto che la ripresa economica crescerà nuovamente nella seconda metà del 2023, sostenuta dal "calo delle bollette energetiche e dall'impatto dell'allentamento fiscale annunciato nel bilancio del governo".

Fonte: https://on.ft.com/3MPJC4q

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

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Martedì 18 Aprile 2023

Regno Unito - Spinta di 30 milioni di sterline per la cattura e lo stoccaggio di energia rinnovabile

Numerose aziende beneficeranno di un investimento governativo di circa 30 milioni di sterline per aiutare la progettazione e lo sviluppo di tecnologie innovative volte a modernizzare il sistema energetico e immagazzinare nuova energia riutilizzabile. Catturare e immagazzinare energia da reimpiegare giocherà un ruolo essenziale nell'alimentare il paese e aumentarne la sicurezza energetica. Il finanziamento annunciato dal governo sosterrà le aziende che testano e sviluppano nuove tecnologie, incoraggiando gli investimenti privati e creando nuovi posti di lavoro in tutto il paese.

Lo stoccaggio di energia elettrica e la ricarica intelligente dei veicoli potrebbe far risparmiare fino a 10 miliardi di sterline all'anno entro il 2050, riducendo le quantità di energia e di rete necessarie per creare un sistema energetico sicuro e autoprodotto.

Il ministro per la sicurezza energetica e Net Zero Graham Stuart ha dichiarato: “Immagazzinare energia per periodi più lunghi è fondamentale per costruire un sistema energetico solido e sicuro, e garantire che l'energia rinnovabile sia utilizzata in modo efficiente. Fortunatamente il Regno Unito ha una ricchezza di aziende pionieristiche che stanno lasciando il segno in questo settore.”

I progetti vincitori che andranno a implementare la loro tecnologia sono:

  • Synchrostor, Edimburgo, Scozia, che riceverà 9,4 milioni di sterline per costruire un impianto dimostrativo collegato alla rete PTES (Pumped Thermal Energy Storage) funzionante a 1 MW, con la capacità di caricarsi e scaricarsi per un periodo di 10 ore;
  • Invinity Energy (UK) Limited, Scozia, che riceverà 11 milioni di sterline per sviluppare e produrre batterie a flusso di vanadio (VFB) da 7 MW e 30 MWh di 4 ore, la più grande del Regno Unito. Invinity produrrà il VFB da 30 MWh presso lo stabilimento della Società nel West Lothian, in Scozia;
  • Cheesecake Energy Ltd, Nottingham, che riceverà 9,4 milioni di sterline per testare la propria tecnologia FlexiTanker che immagazzina elettricità utilizzando una combinazione di accumulo di energia termica e ad aria compressa.

Questo annuncio segue il finanziamento di 32,8 milioni di sterline assegnato a 5 progetti di accumulo di energia in tutto il paese nel novembre 2022 con il fine di creare prototipi unici nella loro tecnologia: un totale di 69 milioni di sterline che contribuiranno a promuovere tecnologie innovative per lo stoccaggio dell’energia.

Il concorso di accumulo energetico a lunga durata è finanziato dal BEIS (Department for Business, Energy and Industrial Strategy) e mira ad accelerare la commercializzazione di tecnologie e processi innovativi nel settore green energy tra il 2020 e il 2030.

Fonte: https://bit.ly/3mFLRwo

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Martedì 18 Aprile 2023
Martedì 18 Aprile 2023

La catena britannica Tesco riduce il prezzo del latte per la prima volta dal 2020

Il più grande gruppo di supermercati britannico Tesco ha tagliato il prezzo del latte per la prima volta da maggio 2020, un possibile segnale anticipato che l'inflazione alimentare potrebbe diminuire nei prossimi mesi. A marzo, il fenomeno inflazionistico era salito ad una cifra record del 17,5%, secondo la ricerca di mercato svolta da Kantar, con i prezzi che erano aumentati più rapidamente per prodotti come latte, formaggio e uova.  L'inflazione complessiva nel Regno Unito per cibo e bevande analcoliche era stata del 18% a febbraio, la più alta dal 1977, secondo i dati ufficiali.

Per aiutare i consumatori, la catena ha "bloccato" i prezzi su oltre 1.000 prodotti di uso quotidiano fino al 5 luglio. Tesco, che detiene una quota del 27% del mercato alimentare britannico, ha dichiarato che ridurrà il prezzo di un cartone di latte da 4 pinte da 1,65 pounds a 1,55 pounds, due pinte da 1,30 pounds a 1,25 pounds e una pinta da 95 pence a 90 pence.

"Negli ultimi tempi abbiamo assistito a una deflazione dei prezzi del costo del latte a livello globale e vogliamo cogliere l'occasione per trasferire tale riduzione ai nostri clienti", ha affermato Jason Tarry, CEO di Tesco UK. Tuttavia, il taglio dei prezzi non influenzerà l’accordo tra Tesco e i suoi produttori di latte.

L'inflazione complessiva dei prezzi in UK è stata del 10,4% lo scorso febbraio - come hanno mostrato i dati ufficiali - spinta soprattutto dall'aumento dei prezzi dei generi alimentari nei pub e nei ristoranti.

La Banca d'Inghilterra ha previsto un forte calo durante il trimestre in corso, scendendo sotto il 4% entro la fine di quest'anno.

Fonte: https://reut.rs/3L7QBEz

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Martedì 18 Aprile 2023
Martedì 18 Aprile 2023

Esportatore di crediti di carbonio: il Brasile potrebbe generare 72 miliardi di dollari entro il 2030 e cerca di guidare il mercato internazionale

Il Brasile potrebbe guidare il mercato globale dei crediti di carbonio e punta sulla foresta amazzonica, tra gli altri progetti di sviluppo pulito. Tali iniziative aiutano a preservare il pianeta e suscitano l'interesse degli investitori stranieri, tra cui le aziende italiane. Per avere un'idea dell'interesse economico generato dal tema, basti pensare che, secondo i dati dell'organizzazione nordamericana Environmental Defense Fund, il potenziale di questo mercato in Brasile, fino al 2030, può movimentare tra i 16 e i 72 miliardi di dollari.

Il promettente mercato dei crediti di carbonio nasce da accordi internazionali, in particolare dal Protocollo di Kyoto, creato per affrontare le questioni legate al cambiamento climatico. Nell'ambito delle discussioni, sono state stabilite le quote massime di gas a effetto serra (GES) che i paesi sviluppati - i maggiori responsabili del riscaldamento globale - possono emettere. Questi paesi hanno creato leggi che limitano le emissioni e quando non raggiungono gli obiettivi fissati diventano acquirenti di crediti. Il Brasile, in quanto paese in via di sviluppo, non ha sottoscritto gli obiettivi di Kyoto, ma è diventato fornitore di crediti ottenuti da progetti creati come Meccanismo di Sviluppo Pulito, che generano riduzioni certificate delle emissioni e fanno parte del mercato regolamentato dei crediti.

 

COMPENSAZIONE AMBIENTALE

Le riduzioni certificate delle emissioni o i crediti di carbonio vengono rilasciati alla persona o all'azienda che ha ridotto le proprie emissioni di gas serra. In pratica, ciò consente a organizzazioni e individui di compensare le proprie emissioni acquisendo crediti generati da progetti di riduzione delle emissioni o di cattura del carbonio. Per convenzione, 1 tonnellata di anidride carbonica (CO2) corrisponde a un credito. Le transazioni avvengono attraverso contratti e certificati emessi da agenzie che certificano la riduzione delle emissioni e la validità dei crediti.

Oltre a questo mercato regolamentato, esiste il mercato volontario, creato parallelamente al protocollo, che produce le cosiddette Riduzioni Volontarie delle Emissioni. In questo caso, qualsiasi azienda, persona, organizzazione non governativa o lo stesso governo possono generare o acquistare volontariamente crediti di carbonio. Anche questi crediti sono verificati da un ente indipendente, ma non sono soggetti a registrazione da parte dell'Organizzazione delle Nazioni Unite - ONU e quindi non sono validi come obiettivo di riduzione per i paesi che fanno parte dell'accordo.

I paesi EU si sono dati obiettivi ambiziosi e hanno creato un sistema comunitario di scambio delle proprie quote di emissione, grazie al quale le diverse industrie si possono scambiare i permessi di emissione. Inoltre, possono utilizzare i crediti ottenuti dai progetti del Meccanismo di Sviluppo Pulito per compensare parte delle proprie emissioni.

In Brasile, la regolamentazione di questo mercato è in corso di discussione al Congresso nazionale sulla base del disegno di legge 412/2022. Il documento è stato approvato dalla Commissione Affari Economici ed è attualmente in fase di elaborazione presso la Commissione Ambiente. Il testo stabilisce che il Mercato brasiliano per la Riduzione delle Emissioni (MBRE) sarà operativo nelle borse merci e nei futures, nelle borse valori e nelle entità autorizzate dalla Commissione per i Valori Mobiliari. La proposta crea il Sistema Brasiliano per la Gestione delle Emissioni di Gas Serra.

Secondo il progetto in discussione, il controllo della commissione per la gestione dell’effetto serra spetterà all’organo federale competente in materia, che avrà il compito di definire l'organizzazione e il funzionamento del sistema, attraverso un regolamento. Una competenza fondamentale di questo sistema sarà l'accreditamento o meno delle metodologie di misurazione delle emissioni e del sequestro, rimozione o riduzione dei gas a effetto serra.

 

OPPORTUNITÀ IN VISTA

"Il Brasile vede nella transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio un campo di grandi opportunità per aumentare la produttività, l'occupazione e la generazione di reddito. Uno dei meccanismi più efficaci per sfruttare i nostri vantaggi competitivi è la creazione di un mercato nazionale regolamentato del carbonio", ha sottolineato di recente il Consiglio Brasiliano delle Imprese per lo Sviluppo Sostenibile (CEBDS) in una nota pubblica che comprendeva la posizione del settore imprenditoriale sul mercato nazionale regolamentato del carbonio.

Il CEBDS ritiene che "il mercato regolamentato del carbonio costituisca un'agenda interessante e strategica per il Brasile". Nella stessa nota, l'ente sostiene che la proposta di regolamento debba incorporare i contributi dei settori regolamentati, di specialisti e della società civile, per formare un "ecosistema di mercato che includa un sistema di registrazione per il mercato volontario e un 'cap & trade' per il mercato regolamentato; un'implementazione graduale; la protezione della competitività delle imprese e della sovranità nazionale; la prevedibilità e la certezza giuridica; e la buona governance, con l'efficacia del sistema di tariffazione del carbonio e regole e procedure trasparenti".

Secondo l'Ambasciatore italiano in Brasile, Francesco Azzarello, "il Brasile si candida a diventare uno dei più importanti paesi esportatori di crediti al mondo" in questo mercato. "C'è un concreto interesse imprenditoriale italiano, anche se ho l'impressione che le opportunità non siano note a tutti", ritiene. Secondo l’Ambasciatore, in attesa che il paese "approvi la legge che regola il mercato regolamentato dei crediti di carbonio sul modello europeo, le aziende possono comunque ricorrere al mercato volontario acquistando terreni per certificare l'emissione di crediti da aziende internazionali e immettendoli sul mercato".

Secondo il rapporto della Banca Mondiale "State and Trends of Carbon Pricing 2022", nel 2021 il mercato globale dei crediti di carbonio ha raggiunto gli 84 miliardi di dollari, con un aumento del 60% rispetto al 2020. La crescita esponenziale è ancora più evidente in relazione al Brasile, dove il volume dei crediti di carbonio volontari, generati nel 2021, è aumentato del 236% nel 2020 e del 779% nel 2019. Tale crescita ha portato il Paese a raggiungere il quarto posto nel mondo.

"Si stima che il Brasile possa diventare il principale esportatore di crediti di carbonio al mondo, e diversi investitori istituzionali e privati stanno investendo in terreni e foreste allo scopo di preservarli", commenta Graziano Messana, presidente di ITALCAM. "La previsione è che il potenziale di compensazione del Brasile possa valere da solo il 15%, contro il 5% di Cina e Russia messe insieme", aggiunge Messana, rafforzando il potenziale del gigante sudamericano.

 

DISCUSSIONI PREZIOSE 

ITALCAM ha stimolato le discussioni relative alla cosiddetta Green Economy, in cui è incluso il mercato dei crediti di carbonio. Un esempio è stato l'evento a cui ha partecipato l'allora Ministro dell'Ambiente, Joaquim Leite, lo scorso anno, guidato dal Presidente Messana e con la partecipazione di dirigenti di importanti aziende legate all'ente, tra cui Cesar Alarcon (Pirelli), Nicola Cotugno (Enel), Giuseppe Pinelli (Ecozona Carbon Credit), Rodrigo Lorca (Chiesi), Rickard Shafer (ASJA Environmental) e Antonino Ruggiero (Stylux Renewable Energy). Le discussioni facevano parte dell’attività d’ufficio della Camera di Commercio. Messana sottolinea l'impegno delle imprese italiane nei confronti dei princìpi ambientali e dell'adozione di programmi sostenibili, oltre al gran numero di aziende che offrono servizi volti a mitigare gli impatti ambientali. "Si tratta di un mercato in crescita in cui troviamo buoni esempi di aziende italiane che operano e sono in grado di offrire soluzioni, spesso innovative e con un ampio uso della tecnologia", ha affermato.

Si stima che il Brasile possa avere una partecipazione del 25% al mercato del carbonio, diventando un importante esportatore di crediti, grazie al suo patrimonio di foreste native, alla produzione di energia rinnovabile (tra cui etanolo, cellulosa e biogas) e all'assorbimento di carbonio da parte delle attività agricole, oltre alla preservazione delle foreste native e alle azioni di riforestazione. L'obiettivo brasiliano è azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050.

Durante la COP26, il Brasile ha presentato il Programma di Crescita Verde per promuovere l'agenda della crescita sostenibile nella strutturazione delle politiche pubbliche. Un altro programma è quello denominato Zero Metano, che riguarda i rifiuti organici provenienti da suini, pollame, prodotti caseari, canna da zucchero e discariche, con l'obiettivo di ridurre oltre il 30% delle emissioni di metano nel paese. Infine, è in corso la regolamentazione dell'energia eolica marina e lo sviluppo del Piano Nazionale per l’Idrogeno Verde, che punta a rendere il Brasile un paese esportatore di energia pulita.

Fonte: su informazioni di ANSA, Sustainable Carbon, CEBDS e ITALCAM tramite Rivista AFFARI numero 176 – Rubrica ‘Sustentabilidade’ (Sostenibilità) | pagine 26, 27, 28, 29 e 30: https://bit.ly/41vrFvW

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Martedì 18 Aprile 2023
Martedì 18 Aprile 2023

Misurazione dell'energia a distanza: Enel Distribuzione sta installando a San Paolo i suoi contatori intelligenti

Misurazione dell'energia a distanza

Enel Distribuzione sta installando a San Paolo i suoi contatori intelligenti

Enel sta installando contatori intelligenti nelle aree in cui opera con la distribuzione di energia a San Paolo. Le apparecchiature fanno parte di una soluzione digitale innovativa, che consente ai consumatori di monitorare e ottimizzare il proprio consumo di elettricità con facilità e trasparenza. Per l'azienda, i nuovi dispositivi non solo facilitano la lettura dei consumi, effettuata in remoto e inviata al proprio sistema di fatturazione, ma consentono anche, in alcuni casi, la disconnessione e la riconnessione senza l'intervento diretto di un tecnico sul luogo di installazione.

"I contatori si basano su una tecnologia sviluppata da Enel, con una produzione al 100% nazionale. Si tratta della prima produzione di contatori intelligenti in America Latina", sottolinea René Garrido, Head of Meter Operation di Enel Grids Brasile. Il modello prodotto nel paese è stato approvato dall'Istituto Nazionale di Metrologia, Qualità e Tecnologia (Inmetro), rispetta le caratteristiche della rete elettrica locale e soddisfa i requisiti degli standard tecnici.

TECNOLOGIA APPLICATA

Lo smart metering adottato dall'azienda italiana comprende un pacchetto di tecnologie integrate, che includono i contatori e i concentratori stessi, i mezzi di comunicazione del sistema, come la Power Line Communication (PLC) e la rete di telecomunicazioni necessaria per il funzionamento, insieme al software e all'hardware di elaborazione dei dati e l'applicazione per il consumatore. La tecnologia PLC trasmette i dati utilizzando i cavi esistenti, come ad esempio le linee elettriche, i cavi coassiali o i cavi a doppino intrecciato.

Il sistema PLC è un punto chiave del progetto perché offre sicurezza, riducendo i rischi di intercettazione e falsificazione dei dati, e garantisce un'elevata stabilità, grazie alla scarsa alterazione delle caratteristiche di trasmissione. In pratica, i dati acquisiti dallo smart meter vengono ritrasmessi attraverso la rete elettrica al concentratore di dati, e successivamente inviati a Enel tramite comunicazione cellulare. I contatori agiscono come ripetitori attivi del segnale di rete. Tutti i segnali PLC ricevuti da ciascun contatore vengono analizzati, amplificati e ritrasmessi, garantendo che la comunicazione non venga persa durante il tragitto e che non influisca sulla qualità del segnale che viaggia sulla rete.

FASI DEL PROGETTO

Nella prima fase del progetto, Enel ha installato 250.000 contatori intelligenti nei quartieri di Perus, Pirituba e Freguesia do Ó, nella zona occidentale e settentrionale della città di San Paolo. Grazie alle funzionalità rese possibili dal contatore intelligente, il manager ha dichiarato che sono già state effettuate oltre 1,57 milioni di letture, 75 mila disconnessioni e 47 mila riconnessioni, tutte da remoto.

La seconda fase del progetto è iniziata a febbraio di quest'anno, quando la concessionaria si è mossa in altre quattro località che riceveranno i nuovi contatori: Carapicuíba (nella Grande San Paolo) e i quartieri di Guaianases, Rio Bonito e Santana, nel municipio di San Paolo.

I contatori intelligenti utilizzati dalla concessionaria sono prodotti a San Paolo e nel distretto industriale di Manaus. "Le apparecchiature che utilizzeremo in questa seconda fase sono prodotte con plastica riciclabile, un'innovazione senza precedenti nel settore elettrico brasiliano, che contribuisce alla sostenibilità della catena di produzione e dell'azienda", sottolinea il dirigente Enel.

Tra le funzionalità attualmente disponibili, Garrido ha dichiarato che ogni mese vengono già emesse circa 211.000 fatture, basate su una lettura a distanza. I clienti possono controllare la loro energia quotidianamente tramite un’app. Secondo Garrido, l'obiettivo della concessionaria è continuare a espandere l'uso della tecnologia al maggior numero possibile di utenti. Attualmente, i servizi di distribuzione di Enel raggiungono 24 comuni di San Paolo.

ESPERIENZA INTERNAZIONALE

Enel opera nel mercato dei contatori intelligenti da 20 anni e ha esperienza nell'installazione e nel funzionamento di queste apparecchiature. In Italia, ha sostituito il 100% delle vecchie apparecchiature con modelli intelligenti. "L'azienda ha già installato questa soluzione in oltre 45 milioni di unità di consumo a livello globale, con qualità testata e garantita, di cui 31 milioni solo in Italia", spiega Garrido. L'Italia è il paese sede dell'azienda. Tra le altre nazioni che hanno già ricevuto questa tecnologia ci sono Spagna, Romania, Argentina, Cile, Colombia e Perù.

In Brasile, Enel si è unita a Senai per creare un corso gratuito volto a preparare la manodopera al mercato del lavoro. Gli alunni sono residenti dell'area della Grande San Paolo servita dal programma “Enel Compartilha Oportunidade” (Sostenibilità) e dallo stesso Senai. Il primo corso per formare elettricisti specializzati in smart metering è iniziato nell'ottobre 2022 e la consegna del certificato si è tenuta nel febbraio di quest'anno, con 135 studenti. 

Il corso, di 280 ore, fornisce le competenze per la costruzione e manutenzione delle reti convenzionali di elettricità a bassa tensione e per l'installazione di contatori intelligenti, con interpretazione di schemi e identificazioni.

AZIONE COMUNITARIA

Con l'avanzare del progetto, soprattutto nelle aree più disagiate, l'azienda ha riunito i leader di diverse comunità per spiegare quali sono gli obiettivi e chiarire i dubbi in un opuscolo. "Da questo approccio è nata la partnership per indicare diverse persone che già fanno parte del programma di formazione per elettricisti attraverso il Senai e che, attualmente, sono in fase di assunzione per partecipare al progetto", conclude il responsabile di Enel per lo smart metering.

Fonte: Rivista AFFARI numero 176 – Rubrica ‘Tecnologia’ | pagine 22, 23, 24 e 25: https://bit.ly/3A6Scnw

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Martedì 18 Aprile 2023
Martedì 18 Aprile 2023

Il mercato del lavoro danese

I numeri

Parlando di occupazione, in Danimarca, il 74% delle persone di età compresa tra 15 e 64 anni ha un lavoro retribuito, una percentuale, questa, superiore rispetto al tasso medio di occupazione OCSE, pari al 66%. Il 77% circa degli uomini ha un lavoro retribuito, rispetto al 71% delle donne. Nel Paese, solo l’1% circa dei lavoratori dipendenti ha un orario di lavoro retribuito molto lungo, con rispettivamente il 2% degli uomini e quasi lo 0% delle donne, percentuali nettamente inferiori rispetto alla media OCSE pari al 10%.

 

La Struttura: La Flexicurity

Il sistema occupazionale in Danimarca è costruito attorno ad un modello chiama “Danish Flexicurity”, modello questo, che combina i concetti di flessibilità e di sicurezza per i cittadini. Questo modello è spesso descritto come un “golden triangle” e combina alti livelli di mobilità tra i posti di lavoro con una rete di sicurezza del reddito completa per i disoccupati, unita, poi, ad una politica attiva del mercato del lavoro.

Diversamente dallo stato italiano, il modello del lavoro danese si caratterizza proprio per la “Low Employment Protection”, una vera e propria facilitazione nelle procedure burocratiche in materia di assunzione e di licenziamento che determinano un’elevata mobilità lavorativa ed una rapida ristrutturazione strutturale per l’impresa; il tutto, accompagnato da una “Income Security” che garantisce al lavoratore disoccupato, indennità di disoccupazione e indennità in denaro, nonché dalla “Employment Security”, un connubio, questo, di politiche educazionali e di LMP (Labour Market Policies) attive.

Si pensi che la spesa pubblica danese per le politiche attive del mercato del lavoro nel solo 2019 - suddivisa in attivazione, altri programmi per l'occupazione, spese per i servizi e fondi speciali - ammontava a 12,7 miliardi di euro.

 

La Parità di Genere

Quanto al tema sulla parità di genere all’interno degli ambienti di lavoro, la Danimarca è ancora una volta uno dei Paesi dell'UE con i migliori risultati nell'indice di uguaglianza di genere (2022) pubblicato dall’European Institute for Gender Equality (EIGE), dietro solo alla Svezia, anche se non ci sono stati miglioramenti evidenti rispetto all'anno precedente. Con un punteggio di 77,8 su 100, si è posizionata ben al di sopra della media UE (68,6), ma a debita distanza dai suoi vicini (83,9).

L'uguaglianza di genere è una pietra miliare dello stato sociale danese. Quando si tratta di parametri di gender equality, la Danimarca è all'avanguardia da più di cento anni. Tuttavia, gli uomini danesi guadagnano ancora il 12,7% in più delle donne, ma questa differenza tra i salari non è ancora stata spiegata.

Storicamente, l'uguaglianza di genere ha svolto un ruolo centrale nella costruzione della società e del benessere danese. Quando, infatti, circa 150 anni fa in Danimarca iniziò l'industrializzazione, le donne entrarono rapidamente a far parte della forza lavoro, guadagnando il proprio denaro, pagando le tasse e contribuendo al finanziamento del sistema di welfare danese. Oggi, la percentuale di donne danesi che lavorano fuori casa è una delle più alte al mondo.

In Danimarca le donne hanno maggiori probabilità di lavorare nel settore pubblico, fornendo assistenza pratica, mentre gli uomini hanno maggiori probabilità di lavorare nel settore privato e nelle professioni STEM.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Martedì 18 Aprile 2023