Notizie mercati esteri

Lunedì 21 Novembre 2022

Polonia - turbolenze sui mercati finanziari che potrebbero riguardare lo zloty

"Dopo l'esplosione di martedì, il tasso di cambio EUR/PLN è salito fino a 4,78 nella sessione asiatica, ma mercoledì mattina era già scivolato sotto 4,71 PLN" ha commentato l'analista Bartosz Sawicki.

La rapida stabilizzazione del mercato è probabilmente il risultato delle conclusioni secondo cui l'esplosione nei pressi di Hrubieszów è stata causata dalle forze antiaeree ucraine.

Nonostante ciò, la questione dell'esplosione potrebbe limitare il rafforzamento della valuta polacca, che in questo quadrimestre ha guadagnato diversi punti percentuali rispetto all'euro, al dollaro e al franco. Se le turbolenze dovessero tornare sui mercati globali, lo zloty potrebbe indebolirsi. 

Fonte: POLONIA OGGI

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Lunedì 21 Novembre 2022
Lunedì 21 Novembre 2022

EAU: Nuova politica dei prezzi per i beni di consumo di base

Il governo degli Emirati Arabi Uniti ha adottato una nuova politica dei prezzi per i beni di consumo di base.

In base alle nuove normative, i rivenditori non possono aumentare i prezzi di nove prodotti specifici senza l’approvazione del Ministero dell’Economia.

Il ministero garantirà l’impegno da parte dei punti vendita nel fissare i prezzi di prodotti alimentari essenziali in conformità con la direttiva.

I prodotti includono: oli da cucina, uova, latticini, riso, zucchero, pollame, legumi, pane e grano. Altre tipologie di alimenti possono essere aggiunte in base all’andamento dei prezzi.

La nuova politica si concentra sullo sviluppo di meccanismi equi e procedure efficaci per regolare il rapporto tra fornitori di materie prime, punti vendita e consumatori.

All’inizio di quest’anno, il Ministero dell’Economia aveva già approvato una legge volta a contenere gli aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari.

Sulla base della nuova disposizione, i fornitori dovranno giustificare eventuali aumenti di prezzo di alcuni degli articoli più ricercati come latte fresco e secco, pollo e uova fresche, pane, farina, zucchero, sale, riso e legumi, olio da cucina, acqua minerale e altri.

Il Consiglio dei Ministri ha anche adottato una nuova politica per sostenere i prodotti locali modificando la politica di esenzione doganale. L’esenzione sarà ora solo per i materiali importati che non sono disponibili localmente.

Il Consiglio dei Ministri ha, inoltre, adottato una decisione in merito agli standard, ai requisiti e ai controlli dei comitati di sorveglianza per le società che svolgono le loro attività in conformità con le disposizioni della Shariah.

Fonte: https://bit.ly/3AAvbKp

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Lunedì 21 Novembre 2022
Lunedì 21 Novembre 2022

Rep. Ceca - L’inflazione ad ottobre ha registrato una brusca frenata

L’inflazione ad ottobre ha registrato una brusca frenata. Lo indicano le rilevazioni dell’Ufficio di Statistica Ceco.

Ad ottobre i prezzi sono saliti in media rispetto a un anno fa del 15,1%. I prezzi hanno registrato un calo del 1,4% rispetto al mese precedente.

L’evoluzione favorevole di ottobre è stata influenzata in particolare dai costi dell’energia elettrica, in calo di quasi il 54%. A contribuire alla frenata, inoltre, sono stati alcuni interventi governativi, tra cui il pagamento degli oneri per le rinnovabili dalla fiscalità generale o l’avvio della tariffa agevolata.

Fonte: https://bit.ly/3VhYdGO

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Lunedì 21 Novembre 2022
Lunedì 21 Novembre 2022

L'economia polacca frenerà secondo gli ultimi dati della Commissione Europea

Venerdì 11 la Commissione Europea ha modificato le previsioni sull'inflazione e sulla crescita del PIL polacco. Nella proiezione di luglio, la Commissione Europea ha previsto che il PIL polacco crescerà del 5,2% nel 2022 e del 1,5% nel 2023. Attualmente la Commissione Europea prevede che la crescita del PIL polacco sarà del 4,0% nel 2022, rallenterà allo 0,7% nel 2023 e raggiungerà il 2,6% nel 2024.

Tuttavia, la crescita del PIL polacco dovrebbe rallentare significativamente nel 2023 e 2024, con un calo all'inizio del 2023. Il principale fattore di deterioramento nei prossimi trimestri sarà l'inversione del ciclo delle scorte. Nonostante l'aumento dell'inflazione, i consumi privati si manterranno elevati grazie a politiche di sostegno significative, a una bassa disoccupazione e all'afflusso di immigrati dall'Ucraina.

Il tasso di disoccupazione nel 2022 in Polonia scenderà al 2,7%, dal 3,4% dell'anno scorso. Secondo le previsioni della Commissione Europea, il tasso di disoccupazione in Polonia aumenterà al 3,0% l'anno prossimo e al 3,1% nel 2024.

L'inflazione in Polonia dovrebbe raggiungere il 13,3% alla fine del 2022, aumentare al 13,8% nel 2023 e scendere al 4,9% nel 2024. A luglio la Commissione Europea ha previsto che l'inflazione in Polonia sarebbe del 12,2% nel 2022 e del 9% nel 2023.

Le previsioni dell'inflazione a livello dell'Unione Europea sono del 9,3% nel 2022, del 7,0% nel 2023 e del 3,0% nel 2024. In futuro, nonostante il congelamento dei prezzi dell'elettricità introdotto dal governo, l'inflazione causata dai prezzi dell'energia rimarrà elevata a causa dei prezzi del gas, in particolare all'inizio del 2023. L'inflazione, dopo aver raggiunto un picco di quasi il 19% all'inizio del 2023, dovrebbe scendere fino al 4,3% alla fine del 2024.

Fonte: POLONIA OGGI

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Lunedì 21 Novembre 2022
Lunedì 21 Novembre 2022

Le aziende scelgono la Thailandia: in aumento la vendita di terreni a scopo industriale

L'Autorità del mercato immobiliare thailandese (IEAT) punta a vendere ed affittare 2.500 rai di terreno industriale nel 2023, approfittando del fatto che molti impianti di produzione si stanno delocalizzando in Thailandia.
Dal settembre 2021 all’ottobre 2022, la vendita e l’affitto di queste terre era pari a 2.016, il 65% in più rispetto all’anno precedente.

Secondo Veeris Ammarapala, lo spostamento degli investimenti verso i paesi Asean e l’emergere del Thailand Eastern Economic Corridor (EEC) come destinazione interessante, andranno a supportare la ripresa economica del paese. Ha aggiunto inoltre che, in seguito alla battaglia economica tra Cina e Stati Uniti, molti investitori hanno iniziato a guardare alla Thailandia. 

L’EEC comprende parti di Chon Buri, Rayong e Chachoengsao, il quale verrà trasformato in un hub tecnologico industriale, che ospiterà [...] industrie di robotica, elettronica, logistica e wellness tourism.
L'Autorità del mercato immobiliare thailandese [...] ha per il momento venduto 1.716 rai di terreno industriale all’interno dell’area EEC, ed altri 229 rai ad investitori.

Questi investimenti hanno un valore pari a 137 miliardi di baht e hanno creato 39.643 nuovi posti di lavoro”, ha affermato Veeris. Il governo sta inoltre sviluppando progetti di infrastrutture chiave per coprire gli investimenti nell’area dell’East Economic Corridor, incluso un sistema ferroviario ad alta velocità che collega tre aeroporti [...] È stata inoltre annunciata la costruzione di un dry port a Udon Thani, con l’obiettivo di rendere questa provincia del nord est un hub per il trasporto su strada, collegato con il sistema ferroviario ad alta velocità di Cina-Laos. Secondo Veeris, il nuovo impianto di trasporto interno servirà non solo come supporto per il commercio tra le province del nord est, ma per tutta l’economia thailandese in generale.

Per stimolare gli investimenti stranieri in Thailandia, il governo ha inoltre garantito il long-term resident visa per gli uomini d’affari che vogliono stabilire il loro quartier generale nella zona. 

 

Fonte: https://bit.ly/3tJwbbr

 

(Contenuto editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)

 

Ultima modifica: Lunedì 21 Novembre 2022
Venerdì 11 Novembre 2022

Danimarca – cambiamenti importanti nel campo delle sovvenzioni per la transizione ecologica

Si sa che la Danimarca è uno dei paesi più focalizzato sulla transizione ecologica al mondo, con un piano per tagliare le emissioni di CO2 del 70% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, e per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050; obiettivi questi, che sono tra i più ambiziosi al mondo.

In questo contesto, le aziende danesi rappresentano un elemento fondamentale nella lotta alle emissioni di C02, e ricoprono un ruolo decisivo nel raggiungimento degli obiettivi fissati. Per questo motivo, molte misure e supporti specifici per le aziende sono stati ideati dal paese scandinavo. Tra questi, fondamentale è il business pool di 3.5 miliardi di corone, operante fino al 2029, che offre sovvenzioni economiche a qualsiasi tipo di azienda privata, da piccole e medie dimensioni a grosse imprese, per qualsiasi tipo di progetto che possa contribuire all'efficienza energetica e alla riconversione ecologica.

Le aziende possono chiedere il sussidio per la realizzazione di più progetti; quindi, inviare più di una sola domanda, e possono ricevere fino ad un massimo di 112 milioni di corone; soldi destinati a coprire il 50% dei costi del progetto.

Queste sovvenzioni sono state create appositamente per supportare le aziende danesi nel loro percorso verso un business più verde e più efficiente dal punto di vista energetico. Le sovvenzioni, quindi, mirano a rendere più attraente, per le aziende, l’investimento in progetti green, che possono risultare molto redditizi, e allo stesso tempo aumentare la reputazione e la competitività dell’azienda nel mercato.

Il 1° novembre 2022 l’Agenzia Danese dell’Energia ha apportato alcuni cambiamenti al Business pool, con l’intento di rendere le sovvenzioni ancora più allettanti e vantaggiose. Dall’entrata in vigore delle modifiche, le aziende possono richiedere i sussidi tutto l'anno, in modo che l’elaborazione delle domande possa essere continua, avvenire durante tutto il corso dell’anno, e, di conseguenza, essere più rapida.  Allo stesso tempo, le domande non devono più competere sulla base della richiesta di supporto per kWh risparmiato: viene invece fornita una tariffa fissa e le domande vengono elaborate in base all'ordine di arrivo.

Inoltre, le aliquote di sussidio sono state aumentate, ed il supporto viene ampliato anche per la conversione a energia “più verde”, per esempio, dal gas all’elettricità, che consente anche di risparmiare CO2 anche se non necessariamente risparmi energia. Tutti i progetti, poi, potranno avere inizio non appena il richiedente avrà ricevuto una ricevuta dall'Agenzia danese per l'energia, cosa che avverrà immediatamente dopo la domanda.

Un'altra novità positiva è il fatto che, dal primo novembre, vengono elaborate soluzioni standard molto semplici per tipi di progetto concreti: un elenco positivo, in modo che il richiedente abbia maggiore certezza sull'entità della sovvenzione e debba fornire solo alcune informazioni in relazione alla domanda. Infine, viene data la priorità alle conversioni dal gas naturale all'energia verde, in modo che queste ricevano il 25% in più di sussidi.

In questo modo il business pool per la riconversione ecologica diventa ancora più efficiente e attraente per le aziende, che otterranno benefici importanti nel loro percorso di transizione ecologica.

Fonte: https://bit.ly/3Emc7lt

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 11 Novembre 2022
Venerdì 11 Novembre 2022

L’interscambio Italia – Repubblica Ceca è salito ad oltre 13 miliardi di euro

L’interscambio tra l’Italia e la Repubblica Ceca è salito nei primi tre trimestri dell’anno di oltre un quinto a 13,3 miliardi di euro. Lo indicano i dati dell’Ufficio di Statistica Ceco.

Le esportazioni italiane in Repubblica Ceca hanno registrato un aumento nel confronto anno su anno del 15% a 6,4 miliardi di euro. Le esportazioni ceche in Italia sono cresciute del 27% a 6,9 miliardi di euro. Nel terzo trimestre l’interscambio ha aumentato il suo ritmo di crescita. Gli scambi si mantengono per lo più di natura industriale.

I dati sono in linea con l’andamento generale in Repubblica Ceca. Le esportazioni ceche espresse in corone sono cresciute nei primi nove mesi dell’anno del 13,4%, mentre le importazioni sono aumentate quasi di un quinto per effetto dei beni energetici. La bilancia è quindi in passivo di circa 146 miliardi di corone.

Fonte: https://bit.ly/3A7Y3cB

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Venerdì 16 Dicembre 2022
Venerdì 11 Novembre 2022

La piattaforma di e-commerce Amazon diventa operativa con la nuova sede logistica a Tuzla (Istanbul) inaugurata lo scorso marzo

Dopo l’annuncio del marzo scorso, con un investimento di 100 milioni di dollari, è finalmente operativa la sede della logistica di Amazon a Tuzla, la nuova base dotata delle ultime tecnologie potrà finalmente sostenere le numerose richieste da parte delle PMI turche che effettuano acquisti dal 2018 attraverso il dominio “Amazon.com.tr” e che ora possono usufruire anche di un supporto logistico nel Paese.

Il Country Manager di Amazon Logistics Turchia, Richard Marriott, ha dichiarato che nei prossimi mesi la sede di Istanbul di Amazon offrirà inizialmente impiego ad oltre mille persone per soddisfare le esigenze dei clienti dal nuovo hub logistico considerando che le vendite sono raddoppiate in questi ultimi 12 mesi.

Secondo i dati forniti dal dell'azienda, le PMI partner di Amazon in Turchia sono oltre 25 mila con esportazioni che lo scorso anno hanno superato i 300 milioni di euro. Marriott ha tenuto a porre l’accento anche sull’impatto occupazionale segnalando che la ricerca di personale spazia dagli Ingegneri ai marketing Manager passando per Informatici e Responsabili delle risorse con importanti opportunità di crescita professionale. Ahmet Burak Dağlıoğlu, Direttore dell'Ufficio Investimenti della Presidenza della Repubblica di Turchia, ha evidenziato come la Turchia sia ormai considerata un hub privilegiato da un numero crescente di investitori internazionali non solo per la sua posizione geopolitica strategica ma anche per le competenze raggiunte nella logistica e nelle infrastrutture.

La decisione di Amazon di investire in Turchia con un proprio centro logistico favorisce un settore, quello dell'e-commerce, in continua crescita.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 11 Novembre 2022
Venerdì 11 Novembre 2022

Il primo marchio automobilistico nazionale della Turchia è un SUV completamente elettrico

In concomitanza con il 99° anniversario della nascita ella Repubblica di Turchia, si è svolto lo scorso 29 ottobre nella provincia nord-occidentale di Bursa, la cerimonia di presentazione del primo SUV completamente elettrico di Togg. La nuova vettura è prodotta da un consorzio di cinque società turche sotto l’egida dell’Automobile Initiative Group of Türkiye (TOGG) in collaborazione con l'Unione of Chambery and Commodity Exchanges of Türkiye (TOBB) e la collaborazione strategica di Pininfarina. il primo prototipo è stato progettato nel 2020. Si tratta del primo concept intelligente per la mobilità sostenibile.

L'impianto dove verrà prodotto il nuovo SUV ricco di contenuti tecnologici, occupa un'area di 1,2 milioni di metri quadrati nel distretto di Gemlik di Bursa. Il lancio sul mercato locale è previsto nel primo trimestre del 2023 e si tratterà del primo SUV elettrico prodotto in Europa.

La Togg (100% turca) produrrà cinque diversi modelli elettrici, SUV ma anche Sedan ampliando la gamma. Il prototipo presentato appartiene al segmento C, quello della Jeep Compass e della Volvo C40. L’obiettivo dichiarato è di produrre 1 milione di veicoli entro il 2030.

Per la componentistica Togg ha optato per la società Farasis per la produzione di batterie agli ioni di litio con una stima di ricarica in meno di 30 minuti e un’autonomia compresa tra 300 chilometri e 500 chilometri. I test in pista hanno mostrato che la vettura impiegherà circa 7,6 secondi per accelerare da zero a 100 km/h grazie ad una potenza di 200 cavalli e meno di 4,8 secondi con il modello superiore da 400 cavalli. Bursa ospita altre case automobilistiche straniere tra cui la joint venture turco-francese Oyak Renault e Tofaş, una joint venture tra la Koç Holding di Türkiye e la casa automobilistica italo-americana Fiat Chrysler.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 11 Novembre 2022
Venerdì 11 Novembre 2022

12 aziende polacche nella lista nera stilata dalla Russia

La Russia ha aggiornato la lista delle aziende soggette a sanzioni. Il regolamento è stato firmato dal Primo Ministro russo Mikhail Mishustin.

Prima c'erano 30 aziende nella lista, ora ce ne sono 74 tra aziende e istituzioni. Il numero maggiore, 21, è costituito da entità legali tedesche. La Bulgaria si è piazzata al secondo posto con 15 aziende, seguita dalla Polonia con 12.

Secondo Arkadiusz Mularczyk, viceministro degli Affari Esteri, la decisione non avrà alcun impatto reale sulla situazione geopolitica. "È un'espressione della disperazione della politica estera russa. Dopotutto, le sanzioni applicate dall'UE eliminano già di fatto la possibilità di qualsiasi cooperazione con le aziende russe a causa della guerra in Ucraina", ha dichiarato. "Lo percepisco in termini di gesto simbolico senza un significato reale", ha aggiunto.

Fonte: POLONIA OGGI

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Venerdì 11 Novembre 2022