Sabato 5 Luglio 2025
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Che si parli di Transizione Ecologica o di Dekarbonisierung (decarbonizzazione), la ricerca di fonti energetiche rinnovabili è ormai da molti anni al centro degli obiettivi e delle politiche degli stati europei. In questo frangente, sebbene con tempistiche differenti, Italia e Germania si stanno muovendo con determinazione verso la neutralità climatica, cavalcando l’onda del NextGenerationEU e varando misure atte a promuovere vettori energetici sostenibili, tra i quali l’idrogeno verde.
Avendo come unico prodotto di scarto il vapore acqueo, l’idrogeno verde (che si distingue dalla sua cosiddetta forma “grigia” o da quella “blu”, in quanto ottenuto tramite l’elettrolisi dell’acqua a partire da fonti energia rinnovabili) costituisce senza dubbio uno dei vettori energetici più ecologi, offrendo opportunità di crescita economica a fronte però degli, ancora, alti costi di produzione e di trasporto.
La prospettiva tedesca
Avendo varato nel 2020 un pacchetto economico da 9 miliardi di euro a favore della cosiddetta economia dell’idrogeno, la Germania si prepara alla neutralità climatica auspicata dall’ UE nel 2050 con ambiziose strategie di sviluppo, tra le quali spicca la Nationale Wasserstoffstragie (Strategia Nazionale per l’idrogeno). La strategia, supportata dall’attività di numerose autorità regionali, prima fra tutte il Zentrum Wasserstoff.Bayern (H2.B) - Centro Idrogeno della Baviera (H2.B), mira a generare entro il 2030 trai 120 e i 150 mila posti di lavoro in tutto il paese, con impatto stimato sul PIL di circa 17 miliardi di Euro. In questo frangente, il governo tedesco intende incrementare la ricerca e l’impiego dell’idrogeno verde a sostegno soprattutto dell’industria pesante, del mix energetico e dei trasporti, con 300 stazioni di rifornimento ad idrogeno da completarsi entro il 2030, il primo treno ad idrogeno che verrà testato il prossimo anno dalla Deutsche Bahn ed il contributo di aziende all’avanguardia come Quantron AG e-mobility e Green Hydrogen technology GmbH, aziende leader rispettivamente nella produzione di camion e veicoli commerciali ad idrogeno e nella produzione di idrogeno verde a partire da materiali di scarto.
La prospettiva italiana
Sono circa 3,7 miliardi invece gli euro stanziati dal PNRR italiano a favore della produzione e dell’impiego di idrogeno verde. Le misure, indicate nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) del 2019 che verrà rinnovato a breve, contribuiranno entro il 2030 a generare fino a 27 miliardi di euro di PIL aggiuntivo, alla creazione di oltre 200 mila posti di lavoro temporanei e 10 mila posti fissi, nonché alla riduzione di 8 Mton di Co2 equivalenti. I target di investimento, a fianco della ricerca e della produzione di idrogeno verde, rimangono in linea con la Germania i trasporti a lungo raggio, le ferrovie, l'industria pesante (raffinazione petrolifera e chimica) e la miscelazione dell'idrogeno nella rete gas, con possibile stimolo alla crescita interna del mercato dell'idrogeno.
Come ricorda inoltre l’Associazione Italiana per l’Idrogeno e Celle a Combustibile H2IT, le competenze italiane in materia di idrogeno sono attualmente ben radicate: grande attenzione è riposta in particolare sulle cosiddette Hydrogen Valleys, siti di produzione di idrogeno verde realizzate in aree industriali dismesse (attualmente interessanti le regioni Friuli-Venezia-Giulia, Umbria, Basilicata, Puglia e Piemonte) e sui progetti sull’idrogeno verde promossi da numerose aziende italiane. Tra di esse spiccano i nomi di Italgas, Rina (impegnata in un progetto sulla produzione di acciaio tramite idrogeno) e Fincantieri, che sta attualmente sperimentando l’utilizzo di navi ad idrogeno per le operazioni di Porto.
Rimangono tuttavia carenti, come del resto anche in Germania, le infrastrutture di trasporto. A riguardo però si rilevano i 530 milioni di euro del PNRR destinati alla costruzione di stazioni di rifornimento ad idrogeno su tutto il territorio nazionale (40 per il trasporto stradale e 10 per quello ferroviario).
Una via comune – La dorsale Europea dell’Idrogeno
Ad accomunare i due stati, partner commerciali ed ecologici, vi è la ferma volontà di allacciarsi alla Ehb, la European Hydrogen Backbone (in italiano Dorsale Europea dell’Idrogeno), un’iniziativa promossa da 32 operatori di infrastrutture energetiche che punta a realizzare una rete europea per il trasporto dell’idrogeno. L’allacciamento alla rete è previsto per la Germania entro il 2035 ed entro il 2040 per l’Italia e porterà ad un significativo abbattimento dei costi di trasporto, che si aggireranno tra gli 0,11 e 0,21 € per kg sulle tratte onshore della dorsale e tra gli 0,17 e 0,32 €/kg su quelle offshore per ogni 1.000 km di tratta.
Fonti: https://tinyurl.com/4ksv5xvx; https://tinyurl.com/2hhdy2d9; https://tinyurl.com/5n7pmyj2; https://tinyurl.com/d84ed2ua;
https://tinyurl.com/4xpk2mzx; https://tinyurl.com/4mf3nnnt; https://tinyurl.com/2ytb5s8b; https://tinyurl.com/5efvtpvv;
Sul tema delle strategie comuni per lo sviluppo di collaborazioni nell’ambito della filiera dell’idrogeno e l’impatto sull’industria, relatori italiani e tedeschi si confronteranno nel corso del Forum sull’idrogeno che la Camera di Commercio italo-tedesca ITALCAM ed il Ministero dell’Economia della Baviera, assieme al Centro di Competenza per l’Idrogeno della Baviera, organizzeranno il 25 ottobre 2023 a Monaco, allo scopo di approfondire ed accelerare le possibilità di collaborazione tra i due Paesi alla luce degli ambiziosi obiettivi climatici e ambientali imposti dall’UE.
È prevista la partecipazione di rappresentanti istituzionali e di aziende di entrambi i Paesi, che si alterneranno come relatori all’interno di sessioni di tavole rotonde.
Il Ministro dell’Economia della Baviera Hubert Aiwanger ha di recente affermato a tale proposito: "Solo con l'idrogeno possiamo decarbonizzare con successo la nostra industria. Per questo abbiamo bisogno di una stretta cooperazione transfrontaliera con l'Austria e l'Italia. In futuro, l'idrogeno verde proveniente dalla Tunisia, ad esempio, potrà essere trasportato attraverso i gasdotti esistenti in Italia fino all'Austria e alla Germania. Ci sono giá progetti specifici in fase di attuazione. Ora è il momento di assumere impegni chiari da parte di tutti gli attori”.
Il programma completo dell’evento sará a breve disponibile sul sito www.italcam.de
Nel caso siate interessati a partecipare o desideriate ulteriori informazioni, potete contattare:
Martina Agosti
+49 89 96166172
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Tedesca)
Il Brasile e tutte le Unità della Federazione hanno registrato un aumento della qualità della vita e del benessere, secondo l'Indice di Performance Socioeconomica (IDS) dell'Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (IBGE). L’Indice di Perdita della Qualità della Vita (IPQV), che misura le difficoltà a trasformare le risorse e gli acquisti di beni e servizi in qualità della vita, invece, ha registrato un calo.
I due indicatori sono stati diffusi dall'istituto questo venerdì 23 giugno, con un confronto tra le ultime due edizioni dell'Indagine sui Bilanci delle Famiglie (POF) realizzate dall'IBGE, tra il 2008-2009 e il 2017-2018.
L'IDS analizza l'andamento socioeconomico della popolazione in base al reddito, passando da 5.452 a 6.147, con una variazione del 12,8%. Includendo gli acquisti non monetari di servizi, l'IDS salirebbe a 6,212, ma il confronto non è possibile in quanto la metrica è stata adottata solo nell'ultima edizione della POF.
Per l'IPQV si tiene conto del benessere, della disuguaglianza, dell'esclusione sociale e della povertà, oltre che delle caratteristiche delle persone di riferimento della famiglia (quali colore o razza, sesso, età) e del reddito. Nell'intervallo di 10 anni, l'indicatore è sceso da 0,227 a 0,157.
“L'Indice di Performance Socioeconomica è il risultato della quantità di risorse generate da una società e della perdita di qualità della vita che essa subisce in un dato periodo. Questo indice consente di confrontare le diverse Unità della Federazione in una metrica comune che sottrae del progresso economico le perdite rilevate dall’IPQV”, afferma l'analista dell'indagine Leonardo Oliveira.
Secondo l'IBGE, gli indicatori sono elaborati in un elenco di oltre 50 variabili, suddivise in nove temi:
Inoltre, le caratteristiche che sono state considerate nell'identificazione delle perdite di qualità della vita sono state l'assenza di un bagno in casa, poco spazio in casa e la valutazione del proprio tempo libero della famiglia.
Di seguito il grafico “Indice di Performance Socioeconomica per Unità della Federazione” | Fonte: Indagine sui Bilanci delle Famiglie 2008-2009/2017-2018 - IBGE
Fonte: https://tinyurl.com/2pa99zux
(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Le esportazioni di carne verso i paesi dell'UE sono diminuite del 42% da dicembre 2020 a marzo 2023, secondo l'analisi dei dati commerciali del governo. Le cifre mostrano anche un calo del 45% nei numeri di pesci, crostacei e molluschi esportati in Europa nello stesso periodo.
Il peso delle esportazioni di carne verso i Paesi UE è sceso da poco più di 56 milioni di chilogrammi nel dicembre 2020, a 34,5 nel 2023. Le esportazioni di pesce, crostacei e molluschi sono scese invece da poco più di 27 milioni di chilogrammi a 14,7 nello stesso periodo.
Il governo ha sostenuto che confrontare i dati sulle esportazioni di dicembre 2020, il mese prima della Brexit, con marzo 2023 – gli ultimi dati disponibili – è “fuorviante”. "Queste cifre sono ingannevoli poiché le esportazioni sono sempre molto elevate nel mese di dicembre, a causa della domanda natalizia. La crescita economica e il sostegno alle imprese nell’esportazione di carne e prodotti ittici rimane una priorità per questo governo”.
"Stiamo continuando a lavorare con le imprese per alleggerire qualsiasi onere amministrativo che coinvolga le esportazioni - anche verso una digitalizzazione dei certificati sanitari - aiutando le nostre comunità di pescatori con investimenti fino a 100 milioni di sterline".
I leader aziendali hanno avvertito che ci saranno ulteriori difficoltà per i rivenditori di generi alimentari britannici, a causa di una nuova serie di controlli sulle importazioni dell'UE a partire da ottobre, inclusa una tassa fino a 43 sterline per le spedizioni di beni agroalimentari.
Nonostante abbia escluso il rientro nel mercato unico europeo, il ministro degli esteri David Lammy ha lasciato intendere che la politica del governo UK potrebbe avanzare verso la creazione di nuovi legami con Bruxelles; tuttavia, ha respinto l’ipotesi cui la Brexit abbia contribuito ad alimentare la crisi dell'inflazione nel paese.
Il portavoce ufficiale di Rishi Sunak ha dichiarato: "La Brexit ha creato un numero enorme di opportunità per il Regno Unito e per le nostre aziende", aggiungendo che l'inflazione è stata simile in altri paesi europei. Il governo ha poi affermato che l’aumento tariffario da £20 a £43 per le importazioni di beni agroalimentari è stato necessario a causa del nuovo regime di controlli post-Brexit.
"Attualmente stiamo consultando il settore e le imprese per assicurarci di adottare l'approccio più equo e funzionante per loro, facilitando il movimento delle merci nel paese e proteggendo la nostra biosicurezza”.
(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)
Il mercato finanziario è più ottimista sull'economia del Brasile. Secondo il bollettino Focus, diffuso questo lunedì (26) dalla Banca Centrale, l'aspettativa di crescita del Prodotto Interno Lordo - PIL, somma di beni e servizi prodotti nel Paese - è passata dal 2,14% al 2,18%, tra le ultime due settimane di giugno.
A fine maggio, la previsione era di una crescita dell'1,26%. Il risultato mantiene una serie di sette settimane di grandi aspettative. Il bollettino Focus presenta le proiezioni settimanali dei principali indicatori economici del Paese.
Per l'anno 2024, l'aspettativa è per una crescita del PIL dell'1,22%. A metà giugno, il mercato prevedeva una crescita dell'1,2%. Per gli anni successivi (2025 e 2026), il mercato prevede incrementi rispettivamente dell'1,83% e dell'1,92%.
Inflazione
Il mercato è più ottimista anche per quanto riguarda l'inflazione ufficiale del Paese, con un calo dei tassi attesi per il 2023 e il 2024. Per l'anno in corso le proiezioni dell'Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo (IPCA) sono scese da 5,12 (stima di metà giugno) a 5,06, come riportato nel bollettino dell’ultima settimana di giugno.
Nonostante le aspettative siano migliori rispetto a quelle diffuse a metà giugno, le proiezioni sono ancora al di sopra del tetto dell'obiettivo di inflazione che dovrebbe essere perseguito dalla Banca Centrale. Definito dal Consiglio Monetario Nazionale (CMN), il target è del 3,25% per il 2023, con un intervallo di tolleranza di 1,5 punti percentuali in più o in meno. Cioè, il limite inferiore è dell'1,75% e il limite superiore del 4,75%. Le aspettative di inflazione per il 2024 sono scese dal 4% al 3,98% tra le ultime due settimane di giugno; ed è rimasto stabile (3,8%) per il 2025. Per il 2026 è prevista un'inflazione del 3,72%.
Interessi e cambio
Per quanto riguarda il tasso di interesse base (Selic), principale strumento della Banca Centrale per raggiungere il target di inflazione, le attese dei mercati finanziari rimangono stabili, al 12,25% per il 2023; del 9,5% al 2024; e rispettivamente del 9% e dell'8,75% per il 2025 e il 2026.
Attualmente, il Selic è al 13,75% annuo, come definito dal Comitato di Politica Monetaria (Copom). Il tasso è a quel livello dall'agosto 2022 ed è il più alto da gennaio 2017, quando era anch'esso a quel livello.
La previsione di mercato per il tasso di cambio del dollaro è rimasta stabile rispetto alla metà di giugno – a Real BRL 5 per la fine del 2023; e a Real BRL 5,10 per il 2024.
Fonte: https://tinyurl.com/545c2p9x
(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Il supermercato britannico Sainsbury's ha dichiarato che investirà 15 milioni di sterline nella riduzione dei prezzi dei propri articoli di base, per rimanere competitivi nel mercato e aiutare i propri acquirenti nell’affrontare la crisi del costo della vita in Regno Unito.
Anche il primo ministro Rishi Sunak si è impegnato a dimezzare l'inflazione entro la fine dell’anno: al momento l'inflazione alimentare rimane costantemente elevata, con i dati del settore che hanno mostrato come questa abbia sfiorato il 17% nel mese di maggio.
I più grandi supermercati britannici si stanno impegnando a ridurre i prezzi della merce e ad aiutare i consumatori UK. Sainsbury's ha tagliato il prezzo di numerosi articoli, tra cui pollo, pasta, riso, miele e marmellata, seguendo le strategie dei suoi competitor Morrisons, Asda e Marks & Spencer.
"Queste ultime riduzioni di prezzo contribuiranno a confortare i nostri clienti, rassicurandoli che continueremo ad abbassare il costo delle merci, non appena diminuirà il prezzo all'ingrosso", ha dichiarato in una nota il direttore commerciale alimentare di Sainsbury, Rhian Bartlett.
(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)
Il salario orario è aumentato in Repubblica Ceca rispetto a un anno fa di oltre il 6%. Lo indica l’Eurostat.
Nel confronto anno su anno, il salario orario è cresciuto nel primo trimestre del 6,7%. Si tratta del maggiore tasso dal primo trimestre dello scorso anno. Il dato è stato lievemente superiore alla media dell’Unione Europea con un aumento del 5,3%.
Il salario orario è aumentato a un ritmo più forte nel settore privato con una crescita annua del 7,3 %, mentre nel settore pubblico la remunerazione ha avuto un incremento del 5,4 %. L’aumento più forte è stato registrato nell’industria con una crescita dell’8,4%.
Fonte: https://tinyurl.com/mxz7ekfu
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Il personale del SSN (NHS) riceverà tecnologie innovative di intelligenza artificiale (AI) per diagnosticare e curare i pazienti più rapidamente grazie a un nuovo fondo da 21 milioni di sterline annunciato oggi dal governo britannico.
Il Segretario alla Salute e all'Assistenza Sociale Steve Barclay ha dichiarato: “L'intelligenza artificiale sta già trasformando il modo in cui forniamo assistenza sanitaria ai nostri cittadini e gli strumenti di intelligenza artificiale stanno avendo un impatto significativo in tutto il SSN nella diagnosi precoce delle malattie. L’AI Diagnostic Fund includerà l'uso di strumenti AI a raggi X: con oltre 600.000 radiografie eseguite ogni mese in Inghilterra, l'implementazione di strumenti diagnostici di intelligenza artificiale supporterà i medici nella diagnosi, migliorando i risultati dei pazienti”.
L'uso dell'Intelligenza Artificiale nel NHS sta già avendo un impatto positivo, con l'IA che in alcuni casi dimezza il tempo per ottenere le cure di cui i pazienti hanno bisogno.
Il professor Stephen Powis, direttore medico nazionale del NHS, ha affermato: “L'NHS sta già sfruttando i vantaggi dell'IA in tutto il paese per aiutare a rilevare e curare le principali malattie in anticipo, oltre a gestire meglio le liste d’attesa per l’accesso alle cure”.
Il finanziamento di 21 milioni di sterline sarà aperto a qualsiasi strumento diagnostico di intelligenza artificiale, ma dovrà rappresentare un buon rapporto qualità-prezzo affinché il finanziamento venga approvato. Il governo ha già investito 123 milioni di sterline in 86 tecnologie di AI, che stanno già aiutando i pazienti.
Per la sola tecnologia medica, il NHS spende 10 miliardi di sterline all'anno e si prevede che il mercato globale raggiungerà i 150 miliardi l'anno prossimo. L'accesso alle nuove tecnologie comporterà enormi vantaggi per i pazienti, con le innovazioni che consentiranno la prevenzione delle malattie, i trattamenti più efficaci e un recupero più rapido.
(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)
L'anno 2022 è stato impegnativo per l'industria chimica e farmaceutica in Slovacchia. Il settore ha dovuto fare i conti con la crisi energetica, i cui effetti persistono ancora, e un alto tasso di inflazione, che a dicembre ha raggiunto il 15,4%.
L'anno scorso è diminuito sia il numero di aziende dell'industria chimica e farmaceutica che il numero di dipendenti impiegati nel settore, le vendite sono aumentate, ma allo stesso tempo i costi si sono innalzati in modo significativo.
In termini di vendite, l'industria chimica e farmaceutica ha registrato nel 2022 un aumento del 36% rispetto al precedente anno. Le vendite totali dell'industria sono così passate da 10,767 miliardi di euro nel 2021 a 14,691 miliardi di euro nel 2022. Parallelamente sono aumentati del 31% i prezzi dei materiali, dell'energia e di altre forniture diverse dalle scorte, sono aumentati anche i salari nominali, di circa il 6% rispetto al 2021. L'aumento delle vendite è stato registrato in quasi tutti i rami della chimica e farmaceutica. Le vendite sono cresciute maggiormente nell'industria dei prodotti petroliferi raffinati, di circa il 55%, e nell'industria chimica di circa il 43%.
L'industria farmaceutica ha visto un aumento del 22% su base annua. Tuttavia, l'aumento delle vendite è dovuto principalmente all'aumento dei prezzi di produzione e nell'alto tasso di inflazione.
In allegato l’approfondimento sul settore elaborato dalla Camera di Commercio Italo-Slovacca
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)
Il numero delle agenzie di viaggio attive in Repubblica Ceca ha continuato a calare anche lo scorso anno. Lo ha comunicato il Ministero dello Sviluppo Locale.
Il numero delle agenzie di viaggio è diminuito da 605 a 570. Circa 30 agenzie hanno interrotto il loro esercizio e altre 15 hanno cessato l’attività. Sei agenzie hanno invece dichiarato il fallimento, mentre dieci agenzie hanno iniziato la loro attività. Il numero delle agenzie di viaggio è diminuito di circa un terzo rispetto a prima della pandemia di Covid-19, quando erano attive circa 900 agenzie di viaggio.
Ad aiutare le agenzie durante il periodo difficile della pandemia sono stati diversi interventi statali. Hanno utilizzato l’ultimo programma di garanzie Záruka CK circa 150 agenzie per un volume di garanzie di 232 milioni di corone.
Fonte: https://tinyurl.com/3f7trcys
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Il Presidente della Repubblica Petr Pavel ha promulgato l’attesa legge sui lanciatori di allerta. Il testo prevede nuovi obblighi per le aziende.
Il testo della legge non ha subito modifiche durante l’iter in Senato. Il testo approvato dalla Camera contiene nuovi obblighi per le aziende con almeno 50 dipendenti, che dovranno costituire una struttura interna per i lanciatori d’allerta. L’obbligo scatta per le aziende con almeno 250 dipendenti dall’entrata in vigore della legge, probabilmente dal primo agosto, e per le aziende più piccole dal 15 dicembre.
Le aziende devono rendere possibile la presentazione di una segnalazione per via scritta, orale o anche di persona. Le imprese dovranno nominare una persona responsabile, che valuterà la fondatezza della segnalazione. I responsabili non dovranno prendere in considerazioni le segnalazioni anonime. La legge prevede sanzioni per eventuali ritorsioni contro i lanciatori d’allerta.
Fonte: https://tinyurl.com/4k5huwjm
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)