Notizie mercati esteri

Venerdì 11 Novembre 2022

Le relazioni commerciali tra Italia e Turchia nel nuovo aggiornamento di novembre 2022 dell’ICE-Agenzia di Istanbul

La Turchia è il primo partner commerciale dell’Italia nell’area del Mediterraneo con un flusso stabile e bilanciato a testimonianza dell’elevato livello di interconnessione esistente tra le due economie. Confermato il trend positivo dello scorso anno quando l’interscambio fu pari a 23 miliardi di dollari, un risultato superiore al 2019 in periodo pre-pandemico. La tendenza dell’import/export è molto incoraggiante in questi primi 9 mesi del 2022 e, se mantenuta fino alla fine dell’anno, potrebbe toccare la soglia record di 25 miliardi di dollari, rendendo realistico il raggiungimento in prospettiva dell’ambizioso obiettivo di 30 miliardi di dollari, già da tempo individuato dal Presidente Erdoğan.

Dopo un brillante 2021, l’interscambio totale è stato pari a 23 miliardi di dollari (+33,3% rispetto all’analogo periodo dell’anno recedente), con oltre 11 miliardi e mezzo di esportazioni (un risultato in linea con un anno straordinario del Made in Italy con oltre 500 miliardi di euro di merci vendute in tutto il mondo), nel primi nove mesi del 2022, secondo i dati resi pubblici dall’Ice-Agenzia di Istanbul, l’Italia si posiziona quale 5° partner commerciale della Turchia con 19,6 miliardi di interscambio (+4,2 miliardi di dollari in più rispetto al mese precedente di agosto) e +19,1% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Dopo un primo semestre che aveva visto distribuire equamente vendite e acquisti tra i due Paesi con un saldo pressoché equilibrato, il mese in osservazione ha registrato un saldo negativo per la Turchia superiore al miliardo di dollari, raddoppiato in un solo mese.

Anche nei primi nove mesi di questo anno l’Italia si conferma il 5° fornitore della Turchia (con 10,3 milioni di dollari e +23,5% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno) dopo Federazione Russa, Cina Germania e USA mentre passa dal 3° al 5° posto in due mesi tra i più importanti clienti preceduta da Germania e Stati Uniti scavalcata da Iraq e Regno Unito, con 9,2 miliardi di dollari di merci e servizi acquistati e +14,5% rispetto ai primi nove mesi del 2021.

La dinamica dell’export italiano nei nove mesi dell’anno è stata trainata, come nei precedenti mesi, soprattutto dall’aumento delle vendite di combustibili e oli minerali (+266,5% rispetto all’analogo perdio dello scorso anno) e da quelle della voce merceologica “metalli e pietre preziose” (+173,7%) e, in misura meno marcata, dalle nostre esportazioni di ferro e acciaio (+54,6%). Le principali voci del nostro export nel periodo in osservazione restano quelle tradizionali dei “macchinari e apparecchiature meccaniche” (superata la soglia dei 2 miliardi di euro).

Nel confronto con i principali partner commerciali europei, nel primi nove mesi del 2022 l’aumento delle esportazioni dell’Italia (+23,5%) è nettamente superiore ai lievi incrementi registrati dalla Germania (+4,5%), e dal Regno Unito (+1,3%), mentre la Francia ha fatto registrare un +15,1% rispetto ai primi nove mesi del 2121; si registrano invece, sempre periodo in osservazione, incrementi delle quote di export della Turchia verso la Germania (+10,4%), il Regno Unito (+0,8%) e verso la Francia (+6,3%); in ambito Ue l’Italia si posizione invece al secondo posto con oltre 19 miliardi di interscambio totale nei primi nove mesi dell’anno, dopo la sola Germania (33,1 miliardi di dollari) e prima di Francia (14 miliardi di dollari) e Spagna (12,6 miliardi di dollari), guadagnando quote nei confronti dei nostri tre principali concorrenti.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 11 Novembre 2022
Venerdì 11 Novembre 2022

Repubblica Ceca - La Banca Centrale ha deciso di non rialzare i tassi d’interesse

Il board della Banca Centrale Ceca (ČNB) ha deciso di non modificare i tassi d’interesse nonostante la forte inflazione negli ultimi mesi.

Secondo il governatore Aleš Michl la maggioranza del board ha deciso di inviare un segnale di stabilità. “Secondo il modello macroeconomico dovremmo ora rialzare in maniera significativa i tassi d’interesse per poi ridurli fra qualche trimestre” ha notato Michl. I tassi restano quindi ai livelli più alti dagli anni Novanta.

La Banca Centrale Ceca continuerà a difendere il cambio della corona da oscillazioni abnormi” ha indicato Michl. Da qualche mese l’istituto attua interventi per impedire un indebolimento eccessivo della corona. Secondo le nuove previsioni il cambio non dovrebbe superare la soglia di 25 corone per euro neppure il prossimo anno.

Fonte: https://bit.ly/3E1tLJH

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

 

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Venerdì 11 Novembre 2022

L’industria del turismo in Turchia è in crescita

Nei primi nove mesi del 2022 le entrate derivanti dal settore turistico hanno generato più di 35 miliardi di dollari, con un aumento del 67,9% su base annua. 17,9 i miliardi di dollari ricavati dal settore nei soli tre mesi centrali estivi (in Turchia da luglio a settembre) rispetto ai 14 di un anno fa con oltre 21 milioni di presenze. Oltre il 14% delle entrate turistiche è derivato dal rientro per le vacanze estive di cittadini turchi residenti all'estero (l'11,3% del totale, pari 2 milioni e mezzo di presenze). La spesa media dei viaggiatori stranieri in Turchia per notte è stata di 89 dollari. Sempre tra gennaio e settembre i dati del Ministero della Cultura e del Turismo indicano 34,8 milioni di presenze straniere, un numero che è raddoppiato rispetto al 2021.

Il presidente dell'associazione delle agenzie di viaggio turche (TURSAB) Firuz Baglikaya, stima un totale di 44 milioni di visitatori entro il 2022-, Nel periodo in osservazione, secondo la TURSAB, il maggior numero di visitatori è arrivato in Turchia dalla Germania (3,8 milioni di presenze), seguita dalla Federazione Russa (3 milioni), Regno Unito (2,3 milioni), Bulgaria (1,7 milioni), e Iran (1,5 milioni). In crescita secondo l’Associazione anche i visitatori dagli USA (quasi 700 mila presenze e +193,8% rispetto al 2021) e da Israele (+41% di turisti israeliani rispetto al 2019).

In aumento anche i viaggi di stranieri per motivi di salute e per la chirurgia estetica che registrano già più di 1 milione di visitatori solo per il trapianto di capelli da inizio gennaio.

A livello di distribuzione, è sempre la perla delle coste mediterranee turche Adalia e regione a posizionarsi al primo posto con oltre 11 milioni di visitatori stranieri ospitati nei primi nove mesi del 2022 (presenze rilevate dallo scalo internazionale della città in collaborazione con i dati forniti dall’Assessorato provinciale al turismo e alla cultura del Comune di Antalya) con un aumento del 57% rispetto al 2021. Seguono Istanbul e Edirne che intercettano la gran parte dei flussi turistici in entrata.

Al primo posto tra le presenze straniere i russi, da gennaio a settembre di quest’anno sono sbarcati ad Antalya 2,3 milioni di turisti dalla Federazione), seguiti dalla Germania con 2,1 milioni di presenze e dal Regno Unito (952.246 di turisti) seguita, nella TOP 10 di TURSAB da Polonia, Paesi Bassi, Kazakistan, Romania, Israele, Repubblica Ceca e Danimarca.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Lunedì 28 Novembre 2022
Venerdì 11 Novembre 2022

Aggiornamento dei flussi in entrata degli IDE a cura dell’Associazione degli investitori internazionali in Turchia (YASED)

I dati i più aggiornati sui flussi di IDE in Turchia, pubblicati lo scorso 11 ottobre dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali in Turchia (YASED), indicano che nei primi otto mesi del 2022 gli IDE in entrata sono stati pari a 6,83 miliardi di dollari (-19,1% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno): in particolare, nel mese di agosto scorso, gli investimenti esteri in Turchia sono ammontati 887 milioni di dollari (29% del deficit delle partite correnti), in calo rispetto ai due mesi precedenti.

Nel dettaglio l’afflusso di IDE è stato guidato nel mese in osservazione, per un valore di 550 milioni di dollari, dai ricavi dalle vendite delle proprietà immobiliari a cittadini stranieri, settore in ripresa nel mese in osservazione con valori che si attestano al livello dell’inizio dell’estate scorsa, seguiti dall’acquisizione di partecipazione azionarie che rallentano insieme a quelli derivanti da crediti e depositi commerciali e sottoscrizioni di titoli obbligazionari.

Se consideriamo i primi otto mesi del 2022, la quota percentuale di IDE affluita sotto forma di vendite immobiliari ai residenti stranieri raggiunge il 63,2% del totale mentre i primi tre settori economici che hanno conquistato la quota maggiore degli afflussi di capitale estero in forma di acquisizione di partecipazioni azionarie sono stati i settori dell’hoteliere, del food e delle costruzioni.

I dati di agosto mostrano ancora una volta i Paesi dell’Unione Europea più il Regno Unito tra i più importanti investitori in Turchia che detengono la quota di maggioranza pari al 69% degli IDE totali in entrata nel Paese: l’Olanda nel mese in considerazione sale al primo posto con il 30% dei flussi in entrata seguita dalla Germania (24%) e dalla Giordania (14%). In questo mese l’Italia resta fuori dalla “top ten”.

Sempre nel mese in questione si osserva una crescente presenza degli investimenti da parte dei Paesi del Medio Oriente la cui quota passa dall’8 al 14%.

Se consideriamo i primi otto mesi del 2022 il principale investitore resta la Svizzera con oltre 620 milioni di dollari, seguita dall’Olanda (582 milioni) e dalla Germania (322 milioni). Chiaramente tali dati scontano inevitabilmente, come abbiamo già affermato in precedenti edizioni di questa rassegna, il fatto che molti investimenti di Paesi terzi transitano attraverso società controllate e finanziarie spesso aventi sede in paesi come Olanda, Lussemburgo e Svizzera.

Dopo un 2021 che aveva fatto registrare flussi di IDE in entrate nel Paese pari a a 14,1 miliardi di dollari le stime pe il 2022 si spingono oltre i 15 miliardi di dollari con un leggero recupero sul finanziamento del deficit delle partite correnti.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

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Venerdì 11 Novembre 2022

Polonia - Il salario minimo aumenta di oltre il 70% e si attesta a livello europeo

Il viceministro della Famiglia e delle Politiche sociali Stanislaw Szwed ha risposto a un’interrogazione dei deputati di Koalicja Obywatelska sulle condizioni di vita dei cittadini che percepiscono il salario minimo e la pensione più bassa in considerazione dell’aumento dei prezzi della vita in Polonia. Il ministro ha dichiarato che la Polonia, in quanto Stato membro, soddisfa i requisiti stabiliti dall’Unione Europea a questo proposito.

Ha ricordato inoltre che il salario minimo in Polonia nel 2015 era di 1750 PLN, ora è di 3010 PLN e l’anno prossimo aumenterà due volte: da gennaio sarà di 3490 PLN e da luglio di 3600 PLN. Inoltre, la retribuzione oraria aumenterà a 23,50 PLN in modo da non sfruttare i lavoratori. In merito alle pensioni, il viceministro ha ricordato che nel 2015 la pensione era di 880 PLN, ora è di 1338,44 PLN e nel 2023 sarà di 1588,44 PLN. Il viceministro ha dichiarato che il pagamento della tredicesima e della quattordicesima è destinato ad aiutare le persone più povere.

Fonte: POLONIA OGGI

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

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Venerdì 11 Novembre 2022

La Turchia si candida al ruolo “hub” europeo per la produzione di energia eolica

La Turchia mira a diventare un nuovo “hub” di produzione ma anche di ricerca e di innovazione nel settore dell'energia eolica con la prospettiva di esportare in tutta la regione medio orientale e in Europa; lo ha dichiarato lo scorso mese di ottobre il ministro dell'energia e delle risorse naturali Fatih Dönmez intervenendo in Germania alla rassegna internazionale WindEnergy. Dönmez ha evidenziato il potenziale della Turchia nelle rinnovabili per la produzione di energia pulita, affermando che il Paese si colloca al quinto posto tra i produttori europei per la produzione di apparecchiature eoliche ed è leader nella produzione di pale, torri turbine.

"Oggi, la Turchia è diventato un partner affidabile nel panorama europeo di forniture di apparecchiature per lo sfruttamento dell’energia oltre che dell'approvvigionamento di gas naturale” ha dichiarato Dönmez alla conferenza stampa organizzata in fiera. Passando ai numeri, la Turchia ha esportato circa 1,5 miliardi di euro di turbine eoliche e attrezzature in quasi 50 paesi nel 2021 essendo in grado di produrre localmente quasi il 70% delle sue turbine eoliche e dei relativi componenti. Come noto la Turchia è un Paese fortemente dipendente dalle importazioni di combustibili fossili per coprire il proprio fabbisogno energetico e, a seguito dell'aumento dei costi dopo l'invasione russa dell'Ucraina, ha aumento la propria produzione di energia da fonti rinnovabili- Ankara ha recentemente lanciato alcuni progetti su larga scala ed ha avviato tender per la costruzione di nuove centrali solari ed eoliche. Nel 2021 le energie rinnovabili hanno rappresentato oltre il 95% degli incrementi della nuova capacità installata nel paese, raggiungendo, dall’inizio del 2022, una capacità elettrica totale installata superiore ai 100 giga watt di cui più del 50% proveniente dal rinnovabile, non solo eolico e solare ma anche idroelettrico e geotermico. Nel contesto internazionale la Turchia si piazza al 5° quinto posto in Europa e al 12° nel mondo per capacità installata di energia rinnovabile mentre per quanto attiene all’energia eolica occupa la 7° posizione in Europa, con 11,1 giga watt di potenza onshore (centrali elettriche) e ben oltre 57 di giga watt di potenziale offshore; il Paese ha un potenziale di capacità totale installata superiore a 100 mila megawatt di cui la potenzialità dell’eolico arriverebbe a quasi 50 mila (fonte del “Ministry of Energy and Natural Resources” turco).

Il mix elettrico turco si sta dunque rapidamente spostando verso le rinnovabili, che oggi rappresentano il 43% della produzione totale di elettricità, mentre carbone e gas rappresentano rispettivamente il 34% e il 23%. L'energia eolica rappresenta il 10% del mix elettrico della Turchia, il che la rende la seconda fonte di energia rinnovabile dopo l'energia idroelettrica. Tutti i 10 GW installati oggi in Turchia sono eolici onshore ed il Paese punta ad aggiungere altri 20 GW di energia eolica entro il 2030. La regione dell’Egeo (Izmir e provincia) guida la diffusione dell'energia eolica, ospitando circa il 20% della capacità di energia eolica del paese. Il più grande progetto di energia eolica, il progetto Soma da 312 MW, si trova nelle province di Manisa e Balikesir.

Il successo dell'industria eolica turca è radicato nella sua forte catena di approvvigionamento nazionale in continua espansione. Anche molte aziende europee e internazionali hanno istituito impianti di produzione in Turchia. Gli ultimi dati disponibili mostrano 3.580 aziende attive nel settore dell'energia eolica in Turchia, con 25.000 persone impiegate direttamente o indirettamente. Il Paese ospita impianti di produzione di aziende leader internazionali come la TPI Composites, l’Enercon e la GRI Renewables.

L'azienda americana TPI Composites, ad esempio, produce compositi di alta qualità utilizzati nelle pale delle turbine eoliche in due stabilimenti situati nella regione di Izmir, impiegando un totale di circa 4.200 persone; da Izmir servono principalmente clienti in Europa, incluso il mercato locale della Turchia, il Medio Oriente e l'Africa.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

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Venerdì 11 Novembre 2022

Il mercato metallurgico turco

L’Ambasciatore Giorgio Marrapodi si è recato lo scorso mese di ottobre ad Istanbul in occasione della Fiera Internazionale di Ankiros dove ha potuto visitare il padiglione Italia allestito dall’ICE-Agenzia di Istanbul. La rassegna fieristica internazionale di Anikros è un punto di riferimento per l’industria metallurgica dell’area medio orientale (in Turchia in forte espansione grazie ad ingenti investimenti da parte del Governo di Ankara) e ha offerto in questa edizione soluzioni tecnologicamente avanzate.

Il padiglione dell’ICE-Agenzia di Istanbul ha radunato una trentina di aziende italiane, di cui una dozzina leader nel settore dell’acciaio e molte presenti in Turchia con un proprio agente di rappresentanza i a testimonianza della volontà di stringere rapporti più proficui con le controparti turche. La presenza ad Istanbul della nostra Associazione Nazionale Fornitori Macchine e Materiali per fonderie (AMAFOND) con il Presidente Fabrizio Carmagnini, è stato un concreto segnale dell’interesse verso un mercato come quello metallurgico turco sempre più con grandi potenzialità di crescita nei settori ad alta intensità tecnologica che rappresentano le prime voci merceologiche del nostro interscambio come i macchinari e le apparecchiature meccaniche, gli autoveicoli e i macchinari di precisione.

L’Ambasciatore Marrapodi visitando il padiglione Italia, in una intervista alla stampa locale, ha evidenziato la forte complementarietà tra i due sistemi economici e le grandi potenzialità di crescita e di investimenti reciproci sottolineando il costante aumento degli ultimi anni dell’commercio bilaterale: “se guardiamo ai primi nove mesi del 2022 - ha spiegato l’Ambasciatore Marrapodi - il volume di nostri scambi è stato addirittura migliore rispetto agli anni pre pandemia e, dopo un 2021 che ha fatto segnare oltre 20 miliardi di dollari di merci scambiare, ci aspettiamo una crescita dell’interscambio ancora più sostenuta per il 2022.”.

Dal canto sui il Direttore dell’Ice Agenzia di Istanbul, Riccardo Landi, che ha coordinato il padiglione Italia alla Fiera turca, spiega che le nostre vendite nel settore metallurgico in Turchia, compreso l’indotto, hanno fatto segnare ricavi per circa 15 milioni di dollari con un aumento del 76% rispetto ai 9 milioni di dollari dello stesso periodo dell'anno scorso; “si tratta nel complesso di un fatturato marginale rispetto al nostro export totale - avverte Landi - ma la Turchia in questi ultimi anni è cresciuta molto nel settore dei metalli non ferrosi e dell’alluminio è non ha solo importato: dalla Turchia, infatti, il nostro Paese ha acquistato per 1 miliardo di dollari”. Per quanto attiene l’afflusso di IDE, ci si attende che l’Italia aumenti gli investimenti nel settore tecnologico, considerando che il futuro della Turchia sarà decisamente interessante potendo contare su una forza lavoro sempre più qualificata e tecnologica. Sarà importante per le imprese italiane tecnologicamente più avanzate intercettare l’onda di sviluppo metallurgico e le sue applicazioni tecnologiche di Ankara.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

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Venerdì 11 Novembre 2022

Italia e Turchia sulla ricerca del cancro al seno

In occasione del mese della Ricerca sul cancro al seno, l’Ambasciatore d’Italia in Turchia Giorgio Marrapodi ha aperto lunedì 17 ottobre una tavola rotonda organizzata dall’Ambasciata in collaborazione con il Ministero della Salute turco, l’OMS Turchia e con la partecipazione dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma. Si è trattato di un evento congiunto a cui hanno preso parte in presenza una sessantina di medici turchi e che ha visto anche la partecipazione del Viceministro turco della Salute Dott. Tolga Tolunay, del Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità italiano - in collegamento da Roma - Professor Silvio Brusaferro e del Rappresentante dell’OMS Turchia, Dott. Batyr Berdyklychev.

Il programma dal titolo “Italy- Türkiye: Breast Cancer Awareness Workshop” si è articolato in due sessioni: la prima con un simposio sul “National Cancer Control Program of Türkiye”, moderato dal Dr. Toker Ergüder, National Professional Officer dell’OMS Turchia; la seconda sessione, dal titolo “National Cancer Control Program of Italy”, è stata presentata dal Professor Brusaferro all’audience turca presente in sala.

Ai due panel è seguita una “Tavola rotonda” aperta anche alla stampa locale, a personalità del mondo delle ONG, delle Ambasciate, professori universitari ed esperti intervenuti successivamente ai lavori. A conclusione sono poi stati presentati i risultati del workshop a cura del Professor Brusaferro e dei vertici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Turchia che hanno delineato lo stato dell’arte nei rispettivi Paesi, i protocolli di prevenzione e lo stato di avanzamento sulla ricerca per la prevenzione del cancro al seno per promuovere nuove e successive collaborazioni.

L’Ambasciatore Marrapodi, intervenendo all’apertura del Workshop, ha voluto sottolineare il rilievo internazionale dell’evento realizzato nel campo della ricerca sul cancro che consente ai due Paesi di confrontarsi, non solo sul rafforzamento dei legami economici, ma permette di espandere gli eccellenti rapporti ad ogni settore, dalla cultura alla ricerca, dallo sport alla salute. “Il settore sanitario è sicuramente uno dei più strategici, con la recente crisi pandemica che ci ha mostrato chiaramente quanto la cooperazione internazionale in materia sanitaria sia fondamentale per superare le sfide e le minacce globali. La presenza del Vice Ministro della Sanità Tolunay e del Presidente del nostro Istituto Superiore di Sanità, principale centro di ricerca, di controllo e di consulenza tecnico-scientifica sulla salute pubblica in Italia, guidato dal Professor Brusaferro, testimoniano l’occasione straordinaria che ci viene offerta oggi in questa sala per confrontarci sul ruolo cruciale nella prevenzione e promozione della salute, nella lotta al cancro, alle malattie croniche e neurodegenerative, dall'autismo alle malattie rare, dalle malattie infettive alle dipendenze patologiche”. L’Ambasciatore Marrapodi ha poi aggiunto: “il concept del Workshop di oggi serve a contribuire e sensibilizzare i nostri due Paesi per uno scambio di idee e buone pratiche che possano consentirci di rafforzare ulteriormente la cooperazione tra Italia e Turchia per un miglioramento reciproco dei protocolli di screening e delle terapie”.

Da parte sua il Viceministro della Salute Tolga Tolunay, elogiando l’organizzazione di una così importante giornata dedicata alla ricerca congiunta durante il mese di sensibilizzazione sul cancro al seno, nel suo intervento ha posto l’accento su come l’attuazione di strategie per un’azione tra Turchia e Italia per la prevenzione e la diagnosi precoce per il trattamento dei tumori al seno rilevate nelle sue fasi iniziali, possa essere vincente. Il Viceministro Tolunay e il Professor Brusaferro hanno poi condiviso con la platea i dati nazionali aggiornati sul numero di screening effettuati da Italia e Turchia del cancro al collo dell’utero, del colon-retto e della mammella. In questo contesto il Prof. Silvio Brusaferro ha evidenziato come nel nostro Paese gli screening per l’individuazione precoce dei tumori possono essere considerati un pilastro dell’ISS italiano e i risultati raggiunti incoraggiano ad investire sempre più nella prevenzione, soprattutto pe il cancro al seno che richiede che gli screening per la diagnosi siano eseguiti più spesso, ampliando la fascia di età.

Ammirevole l’evento organizzato oggi presso la Rappresentanza diplomatica italiana ad Ankara” è stato infine il commento di Batyr Berdyklychev, Rappresentate del WHO in Turchia il quale ha aggiunto: “ogni anno a oltre 2 milioni e mezzo di donne in tutto il mondo viene diagnosticato un cancro al seno e quasi 700 mila non ce la fanno: attraverso incontri come quello di oggi si sensibilizza l’opinione pubblica e si rafforzano le forze congiunte per incoraggiare la prevenzione; l'OMS si impegna a ridurre il cancro al seno del 2,5% fino all'anno 2040 e a salvare la vita di quasi 2,5 milioni di donne".

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

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Lunedì 7 Novembre 2022

Il gas dalla Norvegia scorre verso la Polonia

Gaz-System ha annunciato giovedì 3 novembre che i flussi di gas che dal 1° ottobre 2022 fluiscono attraverso il Baltic Pipe ai clienti polacchi "rimangono al livello di circa 60 milioni di kWh al giorno e sono effettuati da Gaz-System in conformità con le richieste dei clienti".

Il 1º novembre è stato commissionato a Nybro, nella Danimarca occidentale, il terminale ricevente Baltic Pipe. Grazie all'investimento, il gas norvegese ha iniziato a fluire verso la Polonia. In precedenza, dal 1° ottobre, il gasdotto Baltic Pipe forniva gas dai giacimenti danesi nel Mare del Nord e dal sistema del gas europeo.

Come annunciato da Energinet, la messa in servizio completa del terminal Nybro avverrà nel 2022. Secondo la società, la piena capacità di 10 miliardi di metri cubi di gas all'anno Baltic Pipe sarà raggiunta alla fine di novembre di quest'anno.

Per il momento, l'unico utente del sistema Baltic Pipe sarà PGNiG. La società ha acquistato la maggior parte della capacità di trasmissione del gasdotto. Il gasdotto è un investimento congiunto dei gestori dei sistemi di trasporto del gas polacchi e danesi: Gaz-System ed Energinet.

Fonte: POLONIA OGGI

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Lunedì 7 Novembre 2022
Lunedì 7 Novembre 2022

La Corea vede forti segnali di rallentamento dell'economia

La Corea sta rilevando crescenti segnali di rallentamento economico a causa dell'indebolimento delle esportazioni e del rallentamento del settore manifatturiero.

La valutazione del Korea Development Institute (KDI) è stata più cupa rispetto alle sue prospettive fatte un mese fa, secondo le quali l'economia si trovava su un percorso di leggera ripresa.

A ottobre, le esportazioni del paese, elemento chiave dell'economia coreana, sono diminuite del 5,7% rispetto all'anno precedente, registrando un calo su base annua per la prima volta in due anni. A ottobre le esportazioni di semiconduttori sono crollate del 17,4% su base annua a causa del calo della domanda e del calo dei prezzi dei chip, estendendo le perdite al terzo mese consecutivo.

La produzione industriale del paese è diminuita a settembre per il terzo mese consecutivo e anche le vendite al dettaglio e gli investimenti nelle infrastrutture sono in calo.

Il KDI ha anche indicato le crescenti incertezze nel mercato finanziario come una delle cause del rallentamento economico dato che gli Stati Uniti e altre importanti economie hanno spinto per un'aggressiva stretta monetaria per frenare l'inflazione.

La Bank of Korea per il prossimo anno stima una crescita del PIL al 2,1% mentre l'IMF ha ridotto la stima di crescita del prossimo anno per il PIL della Corea al 2% rispetto alla precedente previsione del 2,1%.

Fonte: https://bit.ly/3TgJ5b0

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

 

Ultima modifica: Lunedì 7 Novembre 2022