Lunedì 1 Dicembre 2025
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Gli investitori in cerca di un Golden Visa possono ora ottenere il permesso di residenza di 10 anni negli Emirati Arabi Uniti investendo Dh2 milioni o più nel mercato immobiliare di Dubai in rapida crescita, attraverso la piattaforma tecnologica immobiliare online Stake.
È la prima volta che a Dubai gli investitori possono ottenere un visto d'oro attraverso una piattaforma di investimento digitale.
Mentre gli investimenti immobiliari richiedono in genere ingenti capitali iniziali e comportano un elevato livello di rischio nel caso di progetti off-plan, gli investitori a livello globale possono iniziare a operare sulla piattaforma a partire da soli Dh500.
Inoltre, gli investitori immobiliari e gli utenti finali possono ottenere il Golden Visa investendo Dh2 milioni in un immobile. Anche i promotori immobiliari locali stanno facilitando l'ottenimento del visto d'oro per gli acquirenti di immobili.
Il visto d'oro è stato un'attrazione importante per gli investitori stranieri che cercano una residenza a lungo termine negli Emirati Arabi Uniti, in particolare dai Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa (Mena), dal Subcontinente indiano, dall'Europa e dalla Russia, tra gli altri.
Oltre agli investitori immobiliari, il visto d'oro è concesso anche a scienziati, professionisti altamente qualificati e studenti di talento.
Fonte: https://bit.ly/42JoJwg
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)
L'incontro ha esaminato le proiezioni degli Emirati Arabi Uniti per un'economia circolare più verde, con particolare attenzione al consumo di materiali, acqua ed energia.
In occasione dell'inaugurazione del Chief Future Officer Forum, è stato firmato un accordo tra la Global Recycling Foundation e il World Sustainable Business Forum (WSBF). L'accordo non solo sfrutterà il commercio globale di materiali riciclabili, valutato in 1,3 trilioni di dollari, ma dovrebbe anche contribuire al futuro sostenibile della tecnologia.
Gli organizzatori del forum, tenutosi presso il Museum of the Future di Dubai, hanno aggiunto che l'accordo giunge in un "momento opportuno in cui gli Emirati Arabi Uniti ospiteranno la COP 28 nel corso dell'anno e il 2023 sarà dichiarato Anno della Sostenibilità".
"L'industria del riciclaggio vale 1.300 miliardi di dollari e con la firma di questo accordo siamo molto ottimisti sul fatto che questo creerà una consapevolezza sulla necessità di integrare gli obiettivi di riciclaggio nel prossimo incontro COP28", ha osservato Ranjit Singh Baxi, fondatore del Global Recycling Day.
Fonte: https://bit.ly/3NWc3hv
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)
Il Ministero dell'Economia ha annunciato il lancio di un nuovo sondaggio rivolto ai proprietari di aziende, agli industriali e agli imprenditori degli Emirati Arabi Uniti, al fine di ottenere le loro opinioni e i loro input in vista dei negoziati per i prossimi Accordi globali di partenariato economico (CEPA). Il sondaggio contribuirà a definire i parametri delle discussioni con Cile, Vietnam, Ucraina, Kenya, Pakistan e Thailandia ed è aperto a tutte le parti interessate per garantire il massimo beneficio dall'ultima serie di accordi.
Il sondaggio comprende un totale di sei sezioni, che coprono aree quali l'attuale accesso al mercato nei Paesi interessati, il potenziale commerciale e di investimento, le barriere al commercio e il ruolo del governo nel facilitare le esportazioni e gli investimenti. Le risposte saranno utilizzate dal Ministero per garantire un accordo ottimale per le imprese degli Emirati Arabi Uniti, sia attraverso un accesso al mercato più agevole e senza interruzioni per le esportazioni, sia creando il giusto clima per gli investitori degli Emirati Arabi Uniti nei Paesi partner.
S.E. Juma Alkait, Sottosegretario aggiunto per il Settore Affari Commerciali Internazionali, ha dichiarato che “il settore privato è un partner essenziale negli sforzi degli EAU per promuovere il commercio estero e la crescita economica. Riconosciamo che le imprese affrontano sfide e opportunità uniche in mercati diversi e dobbiamo assicurarci che i nostri accordi commerciali riflettano queste realtà per garantire il massimo ritorno al settore privato".
Fonte: https://bit.ly/3py1oQ1
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)
Tra le misure volte a rendere l’economia dell’UE efficiente e sostenibile e a ridurre l’inquinamento, il Green Deal Europeo prevede delle norme specifiche sugli imballaggi. I rifiuti di imballaggio hanno un grande impatto sull’ambiente e crescono spesso a un ritmo più rapido del PIL. Negli ultimi 10 anni sono aumentati di oltre il 20% nell'UE e, in assenza di interventi, si prevede un ulteriore aumento del 19% entro il 2030. Tutti i Paesi sono
L’attuazione delle direttive in Italia si è concentrata in particolar modo sul riciclaggio. I dati diffusi dal CONAI - Consorzio Nazionale Imballaggi riportano che nel 2021 l’Italia ha avviato a riciclo il 73,3% degli imballaggi immessi sul mercato: 10 milioni e 550mila tonnellate. Una percentuale in leggera crescita rispetto al record del 2020, in cui si era toccato un livello di avvio a riciclo che sfiorava il 73% e che ha ha già superato il 65% di riciclo totale chiesto dall’Europa ai suoi Stati membri entro il 2025. Germania e Austria hanno invece aggiornato recentemente le loro norme.
In Germania, la più recente legge sugli imballaggi (VerpackG) è entrata in vigore nel 2019, sostituendo la precedente ordinanza (VerpackV). La legge ha attuato nel 2021-2022 le disposizioni della direttiva sulla riduzione della plastica monouso, e sul riutilizzo dei materiali. Gli aggiornamenti della VerpackG hanno previsto un aumento della percentuale di riciclaggio e riutilizzo di tutti gli imballaggi: la percentuale di vetro, metallo e alluminio riciclati è passata dall’80% al 90% dal 2019 al 2022; carta, cartoncino e cartone dall’85% al 90%; gli imballaggi composti dal 55% al 70%. Tra i nuovi obblighi anche la registrazione degli imballaggi nel registro LUCID da parte di tutte le aziende che commercializzano in Germania.
In Austria è invece entrata in vigore una nuova legge a gennaio 2023. Questa prevede, in aggiunta all’obbligo di partecipazione al sistema, che i venditori esteri nominino per lo smaltimento un delegato domiciliato in Austria. Inoltre, i produttori stranieri che forniscono in Austria consumatori finali diversi da quelli privati, e che desiderano farsi carico dello smaltimento degli imballaggi dei propri rivenditori austriaci, hanno l’obbligo di nominare un delegato o mandatario accreditato da un notaio.
Altri cambiamenti importanti introdotti da gennaio 2023 riguardano:
Per quanto riguarda quest’ultima, il legislatore ha inoltre introdotto delle nuove categorie di rendicontazione, che dovranno essere correttamente compilate per i diversi tipi di imballaggio: le aziende sono tenute a segnalare gli imballaggi riutilizzabili immessi sul mercato per la prima volta, quelli che hanno lasciato il magazzino nell’anno precedente e quelli smaltiti in loco, suddividendoli per categoria tariffaria e per tipologia di materiale.
Al fine di garantire l’applicazione della legge del Green Deal, il legislatore ha stabilito una sanzione per le violazioni. Le sanzioni interessano qualsiasi azienda che dispone di un audit per il periodo di riferimento dal 2022 in poi. Se più del 5% per materiale di imballaggio viene dichiarato troppo poco, secondo il legislatore deve essere applicata una sanzione del 20% del deficit.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
Nel 1° trimestre 2023, secondo la rapida stima di International Trade in Goods, le esportazioni in Portogallo sono aumentate del 13,3% e le importazioni dell'8,7%, rispetto allo stesso periodo del 2022, registrando per il terzo trimestre consecutivo un rallentamento della crescita delle transazioni di merci.
Nel 4° trimestre 2022, i tassi di variazione anno su anno sono stati +16,0% e +17,8%, nello stesso ordine.
Fonte: https://bit.ly/3MivUWU
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)
Il numero di giovani disoccupati iscritti all'Istituto per l’Impiego e la Formazione Professionale (IEFP) ha raggiunto a marzo il valore più̀ basso di sempre, pari a 34.232 persone, registrando un calo dell’1,8% rispetto allo stesso mese del 2022 e del 1,2% rispetto a febbraio.
La disoccupazione complessiva registrata a marzo in Portogallo (306.157 persone) è stata la più̀ bassa degli ultimi 30 anni, con un calo del 3% rispetto al mese precedente e del -6,2% rispetto al livello osservato a marzo 2022.
Fonte: https://bit.ly/3LXDqF8
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)
I direttori delle grandi aziende finanziarie in Repubblica Ceca attendono per quest’anno un aumento dei costi e anche un maggiore tasso di disoccupazione. Lo indica un rapporto elaborato da Deloitte, socio della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca.
“I direttori finanziari attendono un aumento in quasi tutti i capitoli dei costi” ha indicato Ladislav Šauer di Deloitte. Circa il 90% delle aziende attende un aumento delle spese per il personale e oltre l’80% prevede una crescita dei costi per gli immobili. La maggior parte delle aziende ritiene, che cresceranno anche i costi per il capitale o per i trasporti.
Per effetto dell’inflazione la maggioranza delle grandi aziende attende un aumento dei ricavi. Solo un quinto delle aziende, tuttavia, prevede anche un aumento dei margini operativi. Il 27% delle società prevede di effettuare assunzioni, mentre il 21% pensa di licenziare. Sul mercato del lavoro le aziende attendono un aumento del tasso di disoccupazione.
Fonte: https://bit.ly/40UNtAf
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
I prezzi medi del gas per le imprese in Repubblica Ceca sono rimasti tra i più bassi in tutta l’Unione Europea. Lo indicano i dati dell’Eurostat relativi a consumatori di taglia media.
Nella seconda metà del 2022 il prezzo medio del gas per i consumatori diversi dalle famiglie è rimasto sotto la soglia di dieci centesimi di euro per ogni kilowattora mantenendosi in linea con la media UE. Si è trattato dell’ottavo dato più basso in tutta l’Unione Europea. I prezzi più alti erano registrati in Finlandia e Svezia, dove si arriva a pagare più del doppio della media UE, e anche in Ungheria e Romania.
I prezzi hanno comunque registrato un forte rialzo. In Repubblica Ceca sono aumentati rispetto a un anno fa di circa il 130%. In Ungheria, Romania e Lettonia sono tuttavia più che triplicati.
Fonte: https://bit.ly/3Ls2FPS
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
La Repubblica Ceca ha fatto completamente a meno nel primo trimestre di quest’anno del gas russo. Lo ha indicato il Ministero dell’Industria e del Commercio.
L’anno precedente il gas russo rappresentava il 97% delle forniture totali nella Repubblica Ceca. Dopo l’inizio della guerra in Ucraina il governo ha lavorato per diminuire la dipendenza dalla Russia in questo campo. Sono aumentate le forniture dalla Norvegia e sono iniziate nuove consegne dai terminali LNG nei Paesi Bassi. “È un grande successo. Non conosco nessun altro paese, che in un anno sia riuscito a cancellare la sua dipendenza di quasi il 100 % dalla Russia” ha indicato il ministro Jozef Síkela.
La Repubblica Ceca ha continuato a risparmiare il gas anche quest’anno. Da gennaio a metà aprile i consumi sono calati a circa 2,9 miliardi di metri quadrato di gas, circa un quinto in meno rispetto alla media dei tre anni precedenti.
Fonte: https://bit.ly/44oroxg
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
L’alto tasso di inflazione ha spinto l’interesse delle aziende e dei dipendenti in Repubblica Ceca per i benefit. Lo ha indicato l’agenzia Grafton Recruitment, socio della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca.
“L’inflazione ha eroso quest’anno gli stipendi reali dei lavoratori; pertanto, questi benefit stanno diventando uno strumento molto importante per mantenere i propri dipendenti e hanno un ruolo importante nella valutazione, se accettare una nuova proposta di lavoro” ha indicato il direttore dell’agenzia Martin Malo. Tra i benefit più richiesti dai dipendenti ci sono ferie di cinque settimane, orario di lavoro flessibile, le tredicesime e le quattordicesime e i cosiddetti sick days.
“I benefit finanziari sono purtroppo un ambito, dove è più evidente il gap tra le richieste dei dipendenti e l’offerta dei datori di lavoro” ha detto Malo a proposito di misure come la tredicesima o l’adeguamento automatico degli stipendi all’inflazione. Le imprese stanno cercando di puntare anche su nuove misure, come contributi per la salute psichica o la possibilità di lavorare dall’estero.
Fonte: https://bit.ly/3oY6IMi
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)