Notizie mercati esteri

Venerdì 29 Luglio 2022

Ankara: conferenza conclusiva del progetto “New Generation Cooperatives Society”

Si è svolta lo scorso 24 giugno ad Ankara la conferenza conclusiva del progetto “New Generation Cooperatives Society” un progetto finanziato dall’Ue (nell’ambito della “Civil Society Support Program III), e condotto dalla turca “Youth Deal Cooperative” impegnata nel progetto in diversi settori non tradizionali con la partnership di “Haliéus”, la struttura specializzata per la cooperazione allo sviluppo di Legacoop Roma e con l'Unione nazionale delle cooperative della Turchia (NCUT).

Il progetto ha avuto lo scopo di rafforzare la governance e la capacità di networking delle cooperative turche di nuova generazione con lo scopo di migliorare la loro partecipazione ai processi decisionali; il progetto ha portato alla realizzazione di un fondamentale database di cooperative “non tradizionali” turche, di un portale dedicato per lanciare un piano d'azione triennale attraverso gruppi di lavoro strategici. Un risultato importante per le nuove cooperative attive nel settore innovativo, le c.d. “Cooperative di Nuova Generazione” che in Turchia non hanno un riconoscimento ufficiale e hanno bisogno del patrocinio dell’Unione Nazionale delle Cooperative della Turchia per sostenere il loro progetti.

La Conferenza finale di Ankara ha visto la partecipazione del Ministero turco del Commercio, di alcune importanti organizzazioni internazionali presenti in Turchia come FAO e ILO, oltre ovviamente a quella del network di cooperative turche.

La Turchia è un paese di particolare interesse per il movimento delle cooperative tradizionali e Legaccop, attraverso Haliéus e alcune imprese di cooperative italiane, ha intrattenuto nel recente passato proficui rapporti di collaborazione che hanno sostenuto il movimento cooperativo turco attraverso numerosi progetti; Attualmente è attivo un altro progetto, “To Be Coop”, incentrato sulla provincia di Rize. Legacoop collabora in Turchia anche con le organizzazioni delle cooperative turche nell'ambito della rete europea “CooperativesEurope” e in quella globale “International Cooperative Alliance”. Prima della pandemia Legacoop ha inoltre ospitato una delegazione del Ministero del Commercio turco, interessato in particolare alla cooperazione sociale, anche come strumento per favorire l'occupazione femminile. Infine, la struttura di Legacoop Haliéus era stata coinvolta - in partenariato con l'agenzia tedesca di cooperazione allo sviluppo (GiZ) - in un tender di “EuropeAid” per l’assistenza tecnica ad un progetto Ue su “Empowering Women through Cooperatives” per promuovere l’occupazione femminile e, in particolare, l’economia solidale inclusiva.

Nel settore delle cooperative sociali si è invece svolto lo scorso 17 giugno a Istanbul una conferenza a conclusione del progetto “Una Piattaforma di Eccellenza per le Cooperative Sociali” co-finanziato dall’UE nell’ambito del “Civil Society Dialogue Programme” tra Europa e Turchia e finalizzato a sviluppare un meccanismo sostenibile di dialogo tra le cooperative sociali e le Organizzazioni del Terzo Settore presenti in Turchia, attraverso uno scambio di conoscenze e buone pratiche con il sistema di cooperative sociali italiane (in particolare con la rete di Federsolidarietà). Il Capofila del progetto è l’organizzazione turca “Needs Map”, mentre tra i partner associati figurano anche “Confcooperative Emilia Romagna” e STGM (Centro per lo Sviluppo della Società Civile in Turchia).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 29 Luglio 2022
Venerdì 29 Luglio 2022

Le imprese ceche continuano a godere di uno stato finanziario buono

Le finanze delle imprese ceche continuano a godere di uno stato buono. Lo rilevano le statistiche sui fallimenti aziendali relative al primo semestre dell’anno diffuse da Crif – Czech Credit Bureau, socio Camic.

Nei primi sei mesi dell’anno è stato dichiarato dai tribunali il fallimento di 354 imprese, quasi il 10 percento in meno rispetto a un anno fa. Sono tuttavia aumentate le proposte fallimentari a 538 richieste. Un andamento positivo è stato registrato anche per gli imprenditori individuali. I fallimenti in questo ambito sono diminuiti di circa il 15 percento a 2900 e le proposte fallimentari di circa il 10 percento a 2945, registrando il valore più basso in nove anni.

Quest’anno continua a esserci un volume molto basso di crediti a rischio di mancato rimborso e la loro quota sul totale dei crediti continua a calare”, ha sottolineato l’analista capo di Crif – Czech Credit Bureau Věra Kameníčková. È tuttavia prevedibile che l’aumento dei costi e altri effetti negativi avranno una ripercussione sui bilanci aziendali durante la seconda metà dell’anno. “E’ quindi prevedibile che, a causa delle difficili condizioni per fare impresa, il numero dei fallimenti aziendali supererà quest’anno il dato del 2021” ha indicato Kameníčková.

Fonte: https://bit.ly/3cK1AFf

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Venerdì 29 Luglio 2022
Venerdì 29 Luglio 2022

L’industria ceca torna a crescere

Dopo tre mesi, l’industria ceca è tornata a crescere. A determinare la ripresa è stato il settore automotive, ha indicato l’Ufficio di Statistica Ceco.

Rispetto a maggio di un anno fa la produzione industriale è aumentata del 3,3 percento. La crescita è stata del 2,4 percento rispetto ad aprile. “Sui risultati ha avuto una forte influenza il settore automotive, che ha registrato rispetto a un anno fa un miglioramento nella componentistica” ha indicato Radek Matějka dell’ufficio di statistica. L’associazione settoriale AutoSap ha registrato in maggio anche un miglioramento sul versante delle auto completate, il cui numero è tornato ai livelli precrisi.

Complessivamente la produzione nel settore automotive è aumentata del 10 percento rispetto a valori di un anno fa. Dall’inizio dell’anno il settore ha invece perso circa l’8 percento. Nel mese di maggio hanno registrato una crescita vivace anche la produzione di mobili, in aumento di un quinto, l’industria farmaceutica, la produzione delle bevande e il settore tessile-moda. In calo invece la produzione di altri mezzi di trasporto e la lavorazione del legno.

Un buon segnale arriva anche dal versante delle commesse. Il valore dei nuovi ordini ha registrato un incremento annuo del 9 percento. A crescere sono soprattutto le commesse da imprese con sede in Repubblica Ceca. Il valore dei nuovi ordini è in aumento in tutti i settori, tranne l’automotive, dove si registra una perdita del 4 percento, anche grazie a una forte base di confronto dello scorso anno.

Fonte: https://bit.ly/3vpu7Xn

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Venerdì 2 Settembre 2022
Venerdì 29 Luglio 2022

Danimarca - Start-up: opportunità e innovazione

La Danimarca, che si colloca al primo posto in Europa per la facilità di fare impresa, oltre ad essere una delle società più digitali al mondo, è in cima alla classifica anche per la qualità della vita e per il supporto che una burocrazia snella e una legislazione fiscale favorevole offrono agli imprenditori.

L’ultima edizione del Global Startup Ecosystem Index (2022) analizza il sistema danese con un focus specifico sul fiorente ecosistema delle startup. Il Global Startup Ecosystem Index di StartupBlink viene aggiornato annualmente dal 2017 ed è una classifica globale basata sull’analisi dei cosiddetti “ecosistemi delle startup”: il tessuto imprenditoriale che opera nel settore e si muove nel contesto normativo di ciascun Paese analizzato.

Nell’edizione 2022, la Danimarca ha ottenuto una performance particolarmente positiva, piazzandosi al 18° posto (ha guadagnato 4 posizioni in classifica rispetto all’anno precedente), grazie soprattutto ai punteggi ottenuti nei settori Hardware & IOT, E-commerce & Retail e Health care. Poca burocrazia, investimenti in innovazione e tecnologia, attenzione alla riduzione delle emissioni, solido sistema di welfare e contesto politico stabile sarebbero i fattori determinanti a rendere la Danimarca una destinazione attraente per i neoimprenditori.

I risultati

A livello regionale, il Paese si conferma al 12° posto in Europa, al 10° nell’UE e al 3° nei Paesi nordici. All’interno del Paese, si registrano notizie positive per due città in particolare. Copenaghen, che collega l’Europa, la Scandinavia e i Paesi baltici, creando un collegamento con un mercato di oltre cento milioni di consumatori, è salita di otto posizioni al 53° posto nel mondo, raggiungendo la soglia delle migliori 50 città per gli investimenti in start-up. Aarhus, il principale porto del Paese, è salita di 15 posizioni nella classifica globale, raggiungendo il 213° posto.

Strumenti per gli imprenditori

Lo Stato investe notevoli risorse nello sviluppo del tessuto imprenditoriale. Tra le iniziative finanziate con fondi pubblici ci sono l’Innovationsfonden, che investe in nuove iniziative per creare crescita e posti di lavoro, e il Vækstfondens, che mira a promuovere la creazione e la crescita di nuove imprese attraverso investimenti e prestiti a tassi agevolati per chi ha idee imprenditoriali innovative.

Il governo danese ha inoltre lanciato Startup Denmark (un programma di visti per startup) come punto di ingresso unico per gli imprenditori di talento non appartenenti all’UE/SEE per trasferirsi e far crescere startup ad alto impatto in Danimarca.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Giovedì 1 Settembre 2022
Venerdì 29 Luglio 2022

Erdoğan stima 10 milioni di m³/gio. di gas naturale da estrarre e trasferire nel Paese entro i primi mesi del 2023

Il Ministro dell'Energia e delle Risorse Naturali Fatih Donmez ha recentemente dichiarato che la nave della SAIPEM, la Castoro 10, inizierà i lavori di alta ingegneria per la posa di tubi, prodotti dall’italiana Tenaris, per il trasferimento dai pozzi del giacimento di Sakarya nel Mar Nero a circa 175 km al largo della costa di Eregli di gas in Turchia attraverso un gasdotto di quasi 200 km.

La compagnia energetica statale “Turkish Petroleum Corporation” (TPAO) ha stimato che i lavori dovrebbero durare almeno cinque mesi ed impiegheranno oltre 5 mila addetti. Dönmez ha anche affermato che i primi metri cubi di gas potrebbero arrivare già a partire dall’inizio del 2023, con una estrazione regolare a cominciare dal 2027.

Il Presidente Erdoğan, presente alla cerimonia della posa del primo tubo lo scorso 13 giugno, ha dichiarato che l’obiettivo entro il 2023 sarà quello di trasferire 10 milioni di m³/giorno di gas naturale dal giacimento del Mar Nero, successivamente con una regolarità giornaliera di gas di quasi 40 milioni di m³. Nel frattempo, anche la seconda nave della SAIPEM, la Castorone, è giunta nel Mar Nero per partecipare alle operazioni.

Le considerevoli risorse di gas scoperte dall'agosto 2020 nel giacimento di Sakarya, che dopo ulteriori indagini si è rivelato ancora più grande di quanto inizialmente previsto, prevede il coinvolgimento di diverse compagnie internazionali leader mondiali nel settore, tra cui diverse italiane.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

 

Ultima modifica: Venerdì 29 Luglio 2022
Venerdì 29 Luglio 2022

Il settore turistico in Turchia si sta lasciando alle spalle la crisi degli ultimi due anni

In Turchia il turismo ha un’incidenza significativa sul PIL e la domanda turistica in questi ultimi mesi è stata crescente trainata non solo dalle presenze dalla Federazione Russa ma anche dall’aumento di turisti provenienti dal Medio Oriente e dai Paesi del Golfo, con Istanbul che ha fatto segnare un +135% su base annua (tra le prime tre destinazioni al mondo nel primo trimestre del 2022), ma anche dall’Europa, dagli States, e dall’Iran, secondo i recenti dati diffusi dal Presidente della Turkey Hoteliers Union (TÜROB), Müberra Eresin che si esalta anche davanti al numero delle prenotazioni per questa estate provenienti da turisti giapponesi e sudamericani.

Il numero complessivo di stranieri in visita in Turchia nei primi cinque mesi del 2022 è aumentato del 172,5% (11,3 milioni, secondo i dati ufficiali, rispetto ai 3,1 milioni del 2021). Eresin afferma che “la pandemia è stata per lo più lasciata alle spalle e l'industria ha ripreso a crescere. Nel 2021 il numero di visitatori stranieri era stato di 24,71 milioni e i ricavi erano raddoppiati superando i 25 miliardi di dollari. Ci si aspetta dunque che il 2022 possa replicare o superare i numeri del 2019, quando circa 52 milioni di stranieri visitarono la Turchia generato entrate per oltre 34 miliardi di dollari”; nel 2022 questa cifra potrebbe raggiungere rispettivamente i 42 milioni di presenze stranieri e oltre 35 miliardi di dollari di introiti.

Secondo il recente rapporto della World Travel & Tourism Council, la Turchia è destinata a diventare nel 2022 la quarta destinazione europea più gettonata malgrado la riduzione delle presenze da Federazione Russa e Ucraina, rispettivamente la prima e la terza più grande fonte di visitatori nel 2021. Non solo turismo di massa ma c’è anche quello sanitario che Ankara intende sostenere e promuovere: si punta a 10 miliardi di dollari di introiti che potranno entrare nelle casse dello Stato per viaggi dall’estero per le cure sanitarie di quasi 2 milioni di stranieri.

In testa i tedeschi (a maggio hanno rappresentato quasi il 13% di tutti gli arrivi) con mezzo milione di presenze (nei primi 5 mesi la presenza tedesca in Turchia sale a oltre 1,3 milioni di turisti) seguiti dai britannici (395.000 il mese scorso). Le mete sono state Istanbul, Antalya sulla costa mediterranea, Edirne costa nordoccidentale, Muğla costa sudoccidentale e Artvin costa settentrionale (Mar Nero). Se prendiamo in considerazioni i primi 5 mesi del 2022, la Germania resta in testa seguita però da Bulgaria, Federazione Russa e Iran con incrementi importanti rispetto all’analogo periodo del 2021.

Previsto in aumento anche il flusso previsto per le festività dell’“Eid al-Adha” dal 9 al 12 luglio: secondo l'Associazione delle agenzie di viaggio turche (TÜRSAB), oltre 2 milioni di turchi si sposteranno dalle principali città per la festa religiosa mentre la Turkey Hoteliers Union (TÜROB) prevede un tutto esaurito nel medesimo periodo grazie anche al numero crescente di visitatori stranieri.

Previsto in aumento anche il flusso previsto per le festività dell’“Eid al-Adha” dal 9 al 12 luglio: secondo l'Associazione delle agenzie di viaggio turche (TÜRSAB), oltre 2 milioni di turchi si sposteranno dalle principali città per la festa religiosa mentre la Turkey Hoteliers Union (TÜROB) prevede un tutto esaurito nel medesimo periodo grazie anche al numero crescente di visitatori stranieri.

Nel frattempo, gli ultimi dati diffusi dalla compagnia di bandiera Turkish Airlines (THY), parlano di 24 milioni di passeggeri trasportati durante i primi cinque mesi del 2022, superando i livelli pepandomici (solo a maggio sono stati 6,3 milioni) collocando lo scalo di Istanbul (il secondo più trafficato in Europa) nella top ten a livello globale.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 29 Luglio 2022
Venerdì 29 Luglio 2022

IDE in Turchia in crescita nel 2021

Gli investimenti diretti (IDE) in Turchia sono cresciuti nel 2021, secondo il rapporto apporto 2022 dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo (UNCTAD), dopo un 2020 che aveva risentito della stagnazione causata dalla pandemia.

La Turchia ha visto crescere l'afflusso di IDE in tutti i principali comparti che nel 2021 sono stati pari a 14 miliardi di dollari (finanziando il 41% del disavanzo corrente totale della Turchia) rispetto a circa 8 miliardi nel 2020.

I dati diffusi nel mese di aprile indicano però una leggera flessione dopo il vibrante 2021: nel mese in considerazione gli IDE sono stati circa 633 milioni ossia il 23% del deficit delle partite correnti; il 72% degli IDE in aprile sono stati originati dall’UE27+Regno Unito con in testa l’Olanda (tra i Paesi Ue) con una quota pari al 25% seguita da Francia e Germania.

Nello stesso periodo gli investimenti diretti esteri turchi sono invece cresciuti attestandosi a 2,54 miliardi di dollari portando il rapporto “inflows/outflows” al 60,3% nel periodo gennaio-aprile 2022 (era del 46,5% nel 2021 e al 41,4% nel 2020).

Le prospettive per i prossimi 12 mesi sono ancora più incerte a causa della crisi alimentare, dei prezzi al consumo in crescita (con l’aumento vertiginoso dei carburanti) e delle turbolenze finanziarie innescate dalla guerra in Ucraina: elementi che spingono verso un significativo ribasso degli IDE globali nel 2022; l’obiettivo principale della Turchia è quello di aumentare la propria quota globale nel campo degli investimenti esteri all’1,5% entro il 2023 (quella del 2021 si è attestata allo 0,9% mentre era lo 0,6% nel 2020), i flussi di IDE sono stati trainati dalle acquisizioni nel settore “real estate” da parte di investitori e residenti stranieri, dall’acquisizione di partecipazioni azionarie e dai c.d. strumenti di debito, vale a dire i crediti commerciali e i depositi e le sottoscrizioni di titoli obbligazionari. Gli IDE nella forma di “equity capital” sono affluiti nei primi quattro mesi del 2022 nel settore “food” seguito da quello del commercio all’ingresso e al dettaglio e dall’ICT.

Per quanto attiene ai principali investitori esteri in Turchia, la graduatoria vede in testa, nel mese in osservazione, al primo posto i Paesi Bassi (25% del totale), seguiti da Francia (195) e dalla Germania (10%).

In merito alle conseguenze della guerra russa in Ucraina, l’impatto sull’economia turca è stato negativo per le esportazioni turche (nel marzo del 2022 le vendite nella Federazione Russa e in Ucraina sono diminuite rispettivamente del 40% e dell’80%).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 29 Luglio 2022
Venerdì 29 Luglio 2022

Interscambio Commerciale Turchia-Mondo, Gennaio-Maggio 2022

Secondo i dati diffusi dall’ICE-Agenzia di Istanbul, nei primi cinque mesi del 2022 l’Italia consolida la sua 5° posizione tra i più importanti partner commerciali della Turchia con un interscambio che sfiora gli 11 miliardi di dollari facendo segnare un +20,5% rispetto all’analogo periodo di un anno fa.

Anche nel mese di maggio si registra una crescita sia per l’import che per l’export, con un saldo però favorevole alla Turchia. Le importazioni italiane sono infatti aumentate del 24,5% attestandosi a 5,465 miliardi di dollari mentre le nostre vendite sono state pari a 5,339 miliardi di dollari (+16,7% rispetto ai primi 5 mesi del 2021);

L’Italia, come detto, si conferma il 5° fornitore della Turchia dopo Russia, Cina, Germania e Stati Uniti e il terzo cliente dopo Germania e USA.

Tra le voci merceologiche, aumenti percentuali a tre cifre per l’export turco di combustibili, minerali e alluminio mentre sono state elevati anche gli acquisti da parte italiana di materie plastiche e rame dalla Turchia. Il nostro export ha invece mostrato un maggiore equilibrio. In testa una delle categorie tradizionali del nostro export, i macchinari e le apparecchiature meccaniche.

Nel confronto con i partner europei l’aumento delle esportazioni dell’Italia nei primi cinque mesi di quest’anno (+16,7%) è superiore a quello della Germania (+1,6%) e della Francia ma di molto inferiore a quello degli altri principali Paesi fornitori della Turchia come la Federazione Russa (trainata in particolare dalle esportazioni di gas e petrolio), Cina e USA.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

 

Ultima modifica: Venerdì 5 Agosto 2022
Venerdì 29 Luglio 2022

Missione istituzionale del Governo Draghi ad Ankara per rilanciare i rapporti bilaterali

Una folta delegazione guidata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, accompagnato dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio, dal Ministro degli Interno Luciana Lamorgese, dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, dal Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti e dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, si è recata ad Ankara lo scorso 5 luglio per partecipare al Terzo Vertice Intergovernativo (il primo da 10 anni a questa parte) con l’obiettivo di rafforzare le relazioni tra Italia e Turchia. Durante il Summit sono stati firmati numerosi accordi tra i due Paesi tesi al rilancio della cooperazione bilaterale e al rafforzamento dei legami commerciali, già oggi molto intensi con oltre 23 miliardi di dollari di interscambio nel 2021. Sono stati affrontati numerosi dossier economici (micro e PMI, sviluppo sostenibile, crisi alimentare, interscambio commerciale ed energia), securitari (questione migratorie e cooperazione nella lotta al terrorismo) e politici (Libia, guerra in Ucraina, diritti umani, Unione Europea)

L’attesa vista in Turchia del Presidente Draghi è cominciata nel primo pomeriggio di martedì 5 luglio con la visita al mausoleo di Mustafa Kemal Atatürk e proseguita al Palazzo Presidenziale dove il Presidente del Consiglio è stato accolto dal Presidente Erdogan. In parallelo al tete-a-tete tra i due leader, hanno avuto luogo anche gli incontri bilaterali tra i ministri italiani e gli omologhi turchi che si sono conclusi con la sigla di ben nove tra accordi e intese tra i due Paesi nei più diversi campi.

La stampa turca he messo in risalto il livello eccellente delle relazioni bilaterali, una intensità dei rapporti tra i due Paesi soprattutto a livello economico-commerciale più volte ricordata dal Presidente Erdoğan durante tutto il Summit.

I settori di reciproco interesse per rafforzare i legami economici sono quelli energetico, l’industria della difesa, lo spazio, la mobilità sostenibile (con particolare focus sull’Alta Velocità ferroviaria).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 29 Luglio 2022
Venerdì 22 Luglio 2022

Enel X e Santander insieme per la transizione verde dell’Argentina

Con l’obiettivo di aiutare le piccole e medie imprese in Argentina nel cammino verso la transizione ecologica, l’italiana Enel X e Banco Santander Argentina hanno stretto un accordo per finanziare l’acquisto da parte delle PMI argentine di soluzioni energetiche innovative, rinnovabili o ad elevata efficienza.

Da una parte l’azienda italiana proporrà soluzioni energetiche su misura per il mercato argentino, mentre dall’altro Santander metterà a disposizione dei finanziamenti della durata di quattro o cinque anni che permettano alle imprese di investire nelle rinnovabili e in seguito recuperare la spesa attraverso il risparmio in bolletta.

In Argentina tutto il comparto della green economy è ancora in una fase embrionale e di conseguenza queste forme di investimento costituiscono una novità ma soprattutto un’opportunità di crescita sia per le aziende argentine che per gli investitori stranieri.

 

(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)

 

 

Ultima modifica: Venerdì 22 Luglio 2022