Notizie mercati esteri

Venerdì 12 Febbraio 2021

Vietnam - Quang Tri: via libera per progetti eolici per un valore di oltre 250 milioni di dollari

L'amministrazione della provincia centrale di Quang Tri ha approvato in linea di principio tre progetti di energia eolica con un capitale totale di circa 5,8 trilioni di VND (251,7 milioni di dollari). Consistono nel progetto Phong Nguyen, del valore di oltre 1.900 miliardi di VND nei comuni di Tan Thanh e Huong Phung; Phong Huy, per un valore di 1.913 trilioni di VND nei comuni di Tan Thanh e Huong Tan; e Lien Lap, per un valore di 1,973 trilioni di VND nei comuni di Tan Lien, Tan Lap e Huong Tan e nel comune di Khe Sanh. Tutte queste località si trovano nel distretto montuoso di Huong Hoa.

“Ogni progetto sarà caratterizzato da 12 turbine eoliche con una capacità progettata di 48 MW e una durata operativa di 50 anni”, ha dichiarato il 4 febbraio l'ufficio del Comitato popolare provinciale.

Le aree montuose occidentali di Quang Tri, in particolare i comuni di confine nel distretto di Huong Hoa, vantano un grande potenziale per lo sviluppo dell'energia eolica poiché il vento ha una velocità media di 6-7 metri al secondo.

La provincia ha già visto due progetti eolici, Huong Linh 1 e 2, diventare operativi.

Il Ministero dell'Industria e del Commercio ha approvato la pianificazione di 31 progetti di energia eolica con una capacità combinata di oltre 1.177 MW a Quang Tri, 22 dei quali dovrebbero essere messi in esercizio commerciale quest'anno, mentre altri sette sono attualmente in costruzione.

Sono inoltre in corso studi e indagini su dozzine di altri a Quang Tri con una capacità totale di oltre 3.600 MW.

Attrarre investimenti nel settore energetico, compresa la generazione di energia eolica, è una delle priorità della provincia di Quang Tri, che ha anche adottato misure a sostegno delle imprese, come lo sviluppo dell'amministrazione elettronica, la creazione di un database ufficiale e la fornitura di assistenza in materia fiscale, questioni assicurative, territoriali e ambientali.

Le autorità locali si sono impegnate a non sacrificare i terreni forestali per lo sviluppo dell'energia eolica.

Fonte: https://bit.ly/2OtRKLz

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))

Ultima modifica: Venerdì 26 Febbraio 2021
Venerdì 12 Febbraio 2021

Regno Unito: aumentano le vendite online di alimentari e cala la vendita di automobili

Le quote delle vendite online di alimentari in Regno Unito hanno raggiunto un record del 16% nel mese di gennaio, contro l’8% registrato nello stesso periodo dell’anno scorso. Il 16% rappresenta la percentuale più alta registrata in Regno Unito dal 14% dello scorso giugno.

Il ricercatore di mercato Nielsen ha rilevato che i consumatori britannici hanno speso 1,4 miliardi di sterline in generi alimentari online nelle 4 settimane antecedenti al 30 gennaio, per una crescita annuale complessiva del 121%. È stato inoltre constatato che 1 su 3 famiglie britanniche fa shopping online.

Nielsen ha dichiarato, inoltre, che le vendite complessive di generi alimentari in Regno Unito (fisiche e online) sono incrementate del 10,6% a gennaio, rispetto ai dati dell’anno scorso.

Diversa è invece la situazione della registrazione di nuove automobili in Regno Unito che, facendo sempre riferimento al mese di gennaio, è crollata del 40% rispetto ai dati dello scorso anno, dopo che quasi tutti i cittadini britannici hanno passato l’intero mese in lockdown. Secondo l’organo delle imprese britannico Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT), le vendite registrate nell’ultimo mese hanno raggiunto i minimi storici per il Regno Unito.  

La Scozia e l’Inghilterra, la nazione piú popolosa del Regno Unito, sono state soggette a misure restrittive piú severe a partire dallo scorso 5 gennaio, impedendo in larga parte gli spostamenti dei cittadini e costringendo diversi negozi alla chiusura per impedire il contagio da Coronavirus.

Le concessionarie britanniche, di conseguenza, hanno dovuto chiudere le proprie porte al pubblico, in quanto considerate dal governo come punti vendita “non essenziali”. Molti rivenditori hanno quindi cercato di tamponare il problema della diminuzione delle vendite tramite i servizi online di “click and collect”.

Fonti:

https://reut.rs/3jLEw8M
https://reut.rs/2Z8P7Ru 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Mercoledì 3 Marzo 2021
Venerdì 12 Febbraio 2021

Nuovo programma per il clima dell’economia svizzera

Economiesuisse approva la riveduta legge sul CO2. In occasione della sua conferenza stampa annuale, l’organizzazione mantello dell’economia ha presentato il «programma per il clima dell’economia» e i suoi nove campi d’azione. Questo programma attribuisce alle imprese linee direttive concrete su come raggiungere l’obiettivo zero emissioni nette entro il 2050.

Il «programma per il clima dell’economia svizzera» presentato da Economiesuisse contiene linee direttive concrete all’attenzione delle imprese per ridurre le loro emissioni di CO2. Con questo programma che definisce nove campi d’azione, l’organizzazione concretizza il suo impegno nella riduzione a zero, entro il 2050, delle emissioni nette di CO2. I campi d’azione definiti vanno dall’aumento dell’efficienza e del sostegno alle iniziative settoriali alla decarbonizzazione dei trasporti passando attraverso la promozione della cooperazione internazionale. Questo programma è disponibile su www.economiesuisse.ch

«In materia di politica climatica, l’economia svizzera intende far parte della soluzione», ha dichiarato Monika Rühl, Presidente della Direzione generale di Economiesuisse, in occasione della conferenza stampa annuale, aggiungendo che: «grazie ad innovazioni e tecnologie efficienti, l’economia è in grado di fornire un importante contributo alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e quindi alla risoluzione del problema climatico». 

Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1362

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

 

Ultima modifica: Lunedì 1 Marzo 2021
Venerdì 12 Febbraio 2021

Danimarca prima in classifica nell’Indice di Percezione della Corruzione 2020

Secondo l’Indice di Percezione della Corruzione (CPI) 2020 reso pubblico giovedì 28 Gennaio 2021 da Transparency International, la Danimarca affianca la Nuova Zelanda come Paese più virtuoso su 180 Stati presi come oggetto d’analisi (CPI, 2020).

Dal 1995, l’organizzazione per la lotta alla corruzione, Transparency International, misura la percezione della corruzione nel settore pubblico di 180 Stati in tutto il mondo. I criteri utilizzati si basano sull’opinione di esperti che assegnano una valutazione che va da una scala da 0 a 100, dove 0 indica un alto livello di corruzione percepita, e 100 un basso livello di corruzione percepita.

La valutazione avviene prendendo in considerazione 13 strumenti di analisi provenienti da esperti del mondo del business, quali investitori e analisti di mercato; per poi stilare una classifica (Ibid.).

A livello globale, i dati mostrano che più di due terzi dei Paesi hanno un punteggio inferiore a 50 e la media è di 43.  La maggior parte degli Stati esaminati riconfermano, anno dopo anno, un trend costante (Swissinfo, 2021). La Danimarca ottiene per la terza volta di fila il primo posto in classifica, con punteggio di 88, un punto in più rispetto all’anno precedente.

Come sottoliena il ministro degli affari esteri, Kristian Jensen: “la trasparenza e una buona organizzazione del settore pubblico danese garantiscono un ambiente sicuro e stabile, sia per le persone che per le imprese” (investindk, 2021). Christian Bjørnskov, professore di economia all’universita’ di Aarhus, spiega come il fatto di avere una cultura basata sulla fiducia, fa si che le persone rifiutino di pagare o accettare tangenti da ormai 150 anni a questa parte. Questo elemento ha contribuito al fatto che la Danimarca diventasse uno dei Paesi più liberi dalla corruzione nel settore pubblico (TheLocaldk, 2021).

La Danimarca viene spesso identificata come uno degli Stati che più facilita gli investimenti privati grazie prevalentemente a un mercato del lavoro dinamico e sicuro, senza corruzione e di un settore pubblico ben funzionante. Di recente, la Banca Mondiale ha classificato la Danimarca come il miglior Stato in Europa in tal senso, mentre la rivista Forbes ha eletto lo Stato danese come il migliore Paese al mondo per fare business (um.dk, 2021).

Nonostante il primo posto nella classifica però, Transparency International Denmark evidenzia l’importanza d’introdurre uno schema di protezione per i segnalatori di illeciti (whistleblower), prima del 2021, e di un maggiore controllo sulle attività di lobbying a sostegno dei partiti, ​​per garantire e rafforzare la fiducia nel sistema politico (Dr.dk, 2021). Un ulteriore segnale dato dallo Stato danese, che va nella direzione della lotta all’evasione fiscale e alla corruzione, consiste nelle dichiarazioni da parte del Ministero della Giustizia che si dice in prima linea per contenere la migrazione di capitali verso paradisi fiscali. Nel concreto, il Ministero della Giustizia richiede infatti al Governo una strategia ogni due anni che possa prevenire e continuare a combattere la corruzione in Danimarca (Transparencydk, 2021).

Fonte: https://bit.ly/2Oy8MZ7

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Mercoledì 24 Febbraio 2021
Venerdì 12 Febbraio 2021

I business britannici nel settore hospitality, turismo e vendita al dettaglio richiedono ulteriore supporto dal governo

Piú di 1.300 business a Plymouth hanno richiesto l’immediato supporto del governo britannico, in seguito alle previsioni di perdite record per il settore del turismo nel mese di gennaio (- 48 miliardi di sterline).

Le organizzazioni Destination Plymouth e Plymouth City Centre Company, che gestiscono i due Business Improvement District di Plymouth, hanno infatti assistito al recente dimezzamento del fatturato nel macrosettore hospitality a causa della pandemia globale. 

È stato riportato che le attività commerciali nei tre settori abbiano perso complessivamente 75 miliardi di sterline di fatturato a livello nazionale e che, nonostante la campagna vaccinale, le restrizioni sugli aggregamenti e la distanza interpersonale rimarranno in vigore per qualche tempo, provocando ulteriori difficoltà economiche.

Fonte: https://bit.ly/3bKA1Yk

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

 

Ultima modifica: Lunedì 1 Marzo 2021
Venerdì 12 Febbraio 2021

Montréal continua a distinguersi tra i 20 più grandi metropoli in Canada e negli Stati Uniti

Il Conference Board of Canada ha appena aggiornato i suoi indicatori e Montreal, dopo aver sperimentato la più forte crescita economica delle principali città canadesi nel 2018 e 2019, dovrebbe mantenere la sua posizione di leader nel 2021. Le previsioni del Conference Board collocano la crescita dell’economia di Montreal al 5,43% nel 2021, davanti a quella delle altre quattro maggiori regioni metropolitane del Canada. Montreal attende con fiducia la sua ripresa economica. 

Fonte: analisi dei dati del Conference Board of Canada da Montreal International

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana in Canada)

Ultima modifica: Lunedì 1 Marzo 2021
Venerdì 5 Febbraio 2021

Il Vietnam rimane al centro della supply chain Asiatica: EIU

Il Vietnam rimarrà al centro della supply chain asiatica e si confermerà uno dei luoghi di produzione più competitivi nella regione Asia-Pacifico, dicono gli analisti della Economic Intelligence Unit in un rapporto sul paese rilasciato il 13 Gennaio.

Dal report intitolato Rising Star: il ruolo del Vietnam nelle mutevoli supply chain asiatiche si concentra sull’esaminazione del mercato del lavoro vietnamita, sulla politica di attrazione di investimenti e sulle relazioni commerciali.

Pertanto, l’aumento dei salari dei produttori a basso reddito sarà mantenuto a un ritmo moderato rispetto ai concorrenti regionali del Vietnam. Tuttavia, la manodopera specializzata nelle professioni relative ai servizi e alla manifatturiera continuerà a scarseggiare. Nel campo degli investimenti, i produttori di high-tech continueranno a beneficiare di incentivi per molti anni a venire. In più, il Vietnam ha aderito a vari accordi commerciali e ha mantenuto buoni rapporti coi suoi partner commerciali, contribuendo a ridurre i costi di transazione per le imprese locali.

L’EIU senior analyst John Marrett ha dichiarato che le tasse e le politiche di investimenti esteri diretti, nonché le misure di controllo del commercio estero e gli scambi sono i principali punti di forza del clima imprenditoriale vietnamita, rispetto ad altri paesi della regione.

Tutto ciò è sostenuto dalla stabilità politica interna del paese, che è più forte di quelle della maggior parte dei paesi del Sud-Est asiatico con livelli simili al Vietnam in quanto a sviluppo economico, ha aggiunto Marrett.

L’EIU è una risorsa leader a livello mondiale per la ricerca, la previsione e l’analisi economica e delle imprese.

Fonte: https://www.vir.com.vn/vietnam-to-remain-at-centre-of-asian-supply-chains-eiu-82098.html

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))

Ultima modifica: Giovedì 18 Febbraio 2021
Venerdì 5 Febbraio 2021

Crittografia quantistica in Danimarca

Al via in Danimarca un progetto innovativo, che mira ad assicurare allo Stato danese una quota del mercato tecnologico in rapida crescita, attraverso lo sviluppo di un sistema crittografico ultra sicuro basato sulla fisica quantistica.

Ad oggi infatti, lo Stato danese è uno dei Paesi leader al mondo nel campo della ricerca sulla comunicazione quantistica. Con l’obiettivo di realizzare un tangibile potenziale commerciale e creare un terreno fertile per una nuova industria danese ad alta tecnologia, il Fondo Danese per l’Innovazione ha investito 22,5 milioni di DKK nel progetto CryptQ. (MFA Denmark, 2020)

Le aziende interessate, provenienti anche da Paesi diversi dell’UE, sono invitate a partecipare al progetto CryptQ come partner associati. Si crea così l’opportunità di possibili collaborazioni commerciali a livello internazionale che possano far seguire da vicino lo sviluppo della tecnologia di comunicazione quantistica protetta (MFA Denmark, 2020).

Per i prossimi 3 anni, la partenrship commerciale dietro il progetto CryptQ svilupperà una tecnologia sicura ed accessibile per la comunicazione quantistica utilizzando QKD (Quantum Key Distribution) di modo da consentire che le informazioni inviate tramite la normale rete in fibra ottica non vengano intercettate da nessuno. (MFA Denmark, 2020)

Nello specifico, la crittografia funziona randomizzando le informazioni e quindi rendendole illeggibili, utilizzando una particolare chiave crittografica. Per la crittografia simmetrica come AES, la forma di crittografia al momento più usata e diffusa a livello globale, il destinatario deve utilizzare la stessa chiave del mittente per ricreare le informazioni originali sul proprio dispositivo. Risulta quindi fondamentale che, per definire un sistema di crittografia sicuro, solo i mittenti e i destinatari legittimi abbiano la chiave (DTU, 2020). La distribuzione sicura delle chiavi è quindi una parte fondamentale del sistema crittografico. Questo è esattamente il problema che CryptQ si prefigge di risolvere, utilizzando una tecnica chiamata “distribuzione di chiavi quantistiche a variabile continua” (CV-QKD) (Innovation Fund Denmark, 2020).

La CV-QKD utilizza la fisica quantistica per creare e distribuire chiavi di crittografia tramite fibre ottiche convenzionali, garantendo nel contempo che la chiave non venga compromessa. All’interno del progetto CryptQ, si cerca di sviluppare un sistema crittografico full-stack basato su questo principio (Innovation Fund Denmark, 2020).

A livello internazionale, si è registrato un rapido sviluppo delle tecnologie di comunicazione quantistica e le prime reti quantistiche sono già state implementate (o sono in fase di progettazione) in diversi Paesi. La DTU Physics, presso la Technical University of Denmark, partecipa attivamente a questo lavoro attraverso diversi progetti nell’ambito del Quantum Technology Flagship (QTF) dell’Unione Europea (UE) (MFA Denmark, 2020).

Il QTF è un’iniziativa su vasta scala finanziata dall’UE, per un totale di 1 miliardo di euro, con un arco temporale di 10 anni. Lo scopo dell’iniziativa è consolidare ed espandere la leadership scientifica europea e l’eccellenza in questo settore di ricerca, avviare un’industria europea competitiva nelle tecnologie quantistiche e rendere l’Europa una regione dinamica e di attrazione per gli investimenti in questo campo.

Fonte: https://investindk.com/insights/new-large-investment-in-danish-quantum-cryptography

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 5 Febbraio 2021
Venerdì 5 Febbraio 2021

Londra rimane la prima destinazione europea per gli investimenti nel settore tech, nonostante il Covid-19

Secondo una ricerca di Dealroom.co e London & Partners, Londra mantiene la sua posizione di prima destinazione per gli investimenti nel settore tech nel 2020, con risultati record nonostante l’impatto della pandemia.

Le start-up e aziende con forte potenziale di crescita londinesi hanno attirato fondi da 10,5 miliardi di dollari, corrispondenti a piú di un quarto di tutti gli investimenti in Europa e tre volte maggiori rispetto a quelli di Parigi, Berlino e Stoccolma.

Tra gli accordi commerciali piú importanti nell’ambito dell’industria londinese troviamo 500 milioni dollari in fondi destinati all’impresa tech Revolut, 400 milioni per la produttrice di veicoli elettrici Arrival e due stanziamenti per un totale di 527 milioni per l’impresa di energia rinnovabile Octopus Energy.

La capitale britannica è anche la sede del piú alto numero di unicorn (start-up valutate piú di un miliardo di dollari) in tutta Europa; ne conta ora 43, piú di Parigi, Berlino e Amsterdam messe insieme. Dealroom ha poi indentificato altre 81 potenziali unicorn con base a Londra.

Eileen Burbidge, partner presso l’impresa London VC Passion Capital, ha dichiarato che l’attivitá si è velocemente ripresa dopo lo shock della pandemia durante il primo semestre.

La pandemia ha messo in luce il valore di alcuni settori in rapido sviluppo come quello della tecnofinanza – uno dei fiori all’occhiello di Londra – e del tech in ambito sanitari. Passion Capital, uno dei primi investitori di Monzo e GoCardless, ha assistito ad un picco paragonabile a quello dei livelli pre-Covid.

Fonte: https://reut.rs/3roSdwP

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Giovedì 18 Febbraio 2021
Venerdì 5 Febbraio 2021

Danimarca: miglior Paese al mondo per avviare un business online

Ogni anno, l’e-commerce continua a crescere in modo concreto. Si prevede che le vendite online globalmente arriveranno a rappresentare nei prossimi anni oltre il 20% di tutte le vendite al dettaglio (eMarketer, 2020). Ciò significa che il 2021 potrebbe essere l’anno decisivo per avviare un’attività online (MFA Denmark, 2020).

Attraverso uno studio condotto da Best Account Software (2020), in cui un gruppo di ricercatori ha esaminato 20 diverse categorie tematiche (in 99 Paesi) per scoprire quale fosse lo Stato migliore per creare un business online, la Danimarca si è classificata come il Paese più adatto. Le categorie analizzate vanno dal Reddito Nazionale Lordo (RNL) pro capite alle aliquote delle imposte sulle società, esaminando inoltre il numero di utilizzatori di social media, degli utenti di Internet in generale e le opportunità di partenrship (pubbliche o private) che ogni singolo Paese offre (Best Accounting Software, 2020).

In generale, si è notato che la maggior parte dei Paesi che più si prestano ad incentivare l’avvio di attività online si trova in nell’Unione Europea (UE). La Danimarca viene seguita da Stati Uniti, Canada e Singapore, che si classificano rispettivamente secondi, terzo e quarto nel ranking. Tutti i vantaggi presenti negli Stati sopracitati tendono però a corrispondere ad un’aliquota d’imposta sulle società tendenzialmente più elevata (ibid.).

La Danimarca, che ha ottenuto il punteggio più alto in relazione alla sicurezza dei server di Internet (oltre 277.000 per 1 milione di persone) e per l’ammontare di individui con un conto bancario (99,92%), offre delle solide basi di partenza per chi cerca di avviare una propria attività on line. In termini di costo di avviamento di un’azienda, calcolato come percentuale del RNL di ciascun Paese, in Danimarca la spesa è più ridotta con un costo medio di avviamento di un’azienda dello 0,2% del RNL. (ibid.) Inoltre, lo Stato danese si è classificato al secondo posto in relazione alla percentuale della popolazione che utilizza Internet per acquisti/pagamenti online (88%).

Questo non è solo il risultato dell’eccellente infrastruttura IT e del settore pubblico altamente digitalizzato che la Danimarca offre. È anche il risultato del ruolo attivo delle aziende danesi, dei consumatori e degli istituti di ricerca nel guidare lo sviluppo tecnologico in modo innovativo e responsabile (MFA Denmark, 2020).

Le ambizioni digitali dell’agenda politica danese includono tutti i livelli di governance: dal Governo centrale alle Regioni e ai Comuni. Nello specifico ciò include: ministeri, agenzie, istituzioni del settore pubblico, amministrazioni comunali e regionali. La digitalizzazione del settore pubblico è maggiormente visibile in ospedali, scuole, università, ecc.

È, ad esempio, pratica comune usare il proprio Nem ID aziendale (ID digitale) per accedere a tutti i sevizi di amministrazione disponibili alle aziende (Digital Denmark, 2020). Le aziende possono utilizzare il Nem ID per inviare e ricevere e-mail attraverso posta certificata, comunicare con le autorità pubbliche, firmare documenti online e accedere all’online banking aziendale (Nem ID, 2020).

Fonte: https://bestaccountingsoftware.com/best-countries-online-business/

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Giovedì 18 Febbraio 2021