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Martedì 6 Giugno 2023

Il sistema sanitario in Danimarca

Il presente articolo andrà ad esplorale il funzionamento del sistema sanitario danese, la cui struttura sanitaria risulta essere tripartita in quanto opera, sia da un punto di vista politico che amministrativo, a livello Statale, Regionale e Locale.

Lo Stato detiene le funzioni regolamentatrici e di supervisione generale in materia di sanità e di assistenza agli anziani; a loro volta, le cinque regioni danesi sono responsabili dell’assistenza ospedaliera, comprese le cure di emergenza, dalla psichiatria e dei servizi sanitari forniti dai medici di base e dagli specialisti privati. Infine, i novantotto comuni sono responsabili di una serie di servizi sanitari e sociali primari, come ad esempio i servizi di assistenza agli anziani, la riabilitazione extraospedaliera, l’assistenza domiciliare, le cure dentistiche infantili, l’assistenza all’infanzia e la fisioterapia; inoltre, i comuni cofinanziano i servizi di riabilitazione regionale e le strutture di formazione.

 

Il Panorama sanitario

La Danimarca, oggi, con una popolazione di 5,8 milioni di abitanti è uno dei paesi dove l’aspettativa di vita è tra le più alte al mondo, con una media di 81 anni per gli uomini e di 84 per le donne. Il tasso di mortalità infantile è tra i più bassi al mondo e l’assistenza sanitaria è universale (l’85% della spesa è a carico dello Stato, mentre il cittadino paga il 15% per servizi ausiliari come la fisioterapia).

In Danimarca, in caso di emergenza, chiunque ha diritto a cure gratuite in ospedale. Questo vale anche per i visitatori provenienti da altri paesi. Chiunque ottenga un permesso di soggiorno e viva stabilmente nel Paese è libero di utilizzare il sistema sanitario, infatti, la maggior parte degli esami e dei trattamenti sono gratuiti.

Tutti i residenti danesi registrati sono automaticamente iscritti all'assistenza sanitaria finanziata con fondi pubblici, che è in gran parte gratuita al momento dell'utilizzo. Anche gli immigrati registrati e i richiedenti asilo sono coperti, mentre gli immigrati privi di documenti hanno accesso a servizi di assistenza attraverso un'iniziativa volontaria, finanziata privatamente e sostenuta dall'Associazione Medica Danese, dalla Croce Rossa danese e dal Consiglio Danese per i Rifugiati.

I danesi possono scegliere tra due opzioni di assicurazione pubblica. Praticamente tutti i danesi (98%) scelgono la copertura del Gruppo 1, in cui i medici generici fungono da gatekeepers e i pazienti hanno bisogno di un’impegnativa per vedere gli specialisti, tranne che per alcune specialità. Il restante 2% dei danesi sceglie la copertura del Gruppo 2, che consente l'accesso agli specialisti senza bisogno di referenze, anche se si applica un costo aggiuntivo. In entrambe le opzioni assicurative, l'accesso agli ospedali richiede una prescrizione.

 

La Digital Health Strategy

Da diverso tempo il Paese scandinavo viene considerato come un punto di riferimento a livello mondiale per l’eHealth, infatti, secondo il rapporto 2022 dell’Ocse, il 100% dei medici di base utilizza cartelle cliniche elettroniche ed il 100% degli studi medici può condividere informazioni con gli ospedali sulle terapie farmacologiche utilizzate dai pazienti. Inoltre, la quota di cittadini che utilizza le app dedicate alla salute è aumentata dal 20% (2015) al 66% (2021). In generale, la società danese è altamente digitalizzata e questo vale anche per il settore sanitario; si pensi che, ogni mese, vengono scambiati 5,5 milioni di messaggi digitali tra 150 sistemi diversi.

Il fatto che ogni cittadino sia in possesso di un numero CPR (il corrispettivo italiano della Tessera Sanitaria) ha permesso la rapida introduzione di un fascicolo sanitario elettronico lanciato con il Piano Strategico sulla Sanità Digitale nel 1996. Altro esempio di e-Health in Danimarca è lo Shared Medication Record, un registro elettronico che contiene tutte le informazioni sulle terapie farmacologiche utilizzate dai cittadini. Esso consente di effettuare aggiornamenti in tempo reale, nonché, la condivisione di informazioni sui farmaci di un paziente tra ospedale, medico di famiglia, comune e farmacia. Il paziente ha, così, sempre accesso ai propri dati tramite un’applicazione, attraverso la quale è possibile richiedere il rinnovo della prescrizione così come i genitori possono accedere ai dati dei propri figli.

Guardando alle problematiche odierne che accomunano tutti gli stati europei, le istituzioni danesi hanno cominciato a pensare in anticipo alle possibili soluzioni e nel 2018 hanno lanciato una nuova ambiziosa Digital Health Strategy (2018–2022), che mira a favorire un processo coerente e una rete sanitaria affidabile per tutti. Una strategia basata sui dati e sulle tecnologie innovative che dovrebbe servire a realizzare l’ormai tanto sbandierata «medicina delle 4P»: PreventivaPartecipativaPersonalizzata e Predittiva.

 

Problemi Comuni

Come la maggior parte degli altri Paesi europei anche la Danimarca sta attualmente affrontando alcune sfide chiave nel settore sanitario quali: carenza di forza lavoro, invecchiamento della popolazione e aumento delle malattie croniche.

Proprio la carenza di personale sanitario, oggi, pare essere uno dei problemi più importanti che affliggono e preoccupano il popolo danese; la stessa Cecilie Marie Meyer (brand manager presso la Camera di Commercio Italiana in Danimarca), ci spiega il problema che il Paese sta vivendo «oggi, in Danimarca, assistiamo ad una costante chiusura dei presidi sanitari presenti nei piccoli centri urbani del Paese in favore di un accentramento dei reparti nei più importanti presidi ospedalieri delle grandi città».

Questo fenomeno porta inevitabilmente con sé delle problematiche soprattutto di natura logistica quando, a queste forme di accentramento, non seguono opere infrastrutturali che permettano a chi ancora vive nei piccoli centri urbani di potersi muovere con rapidità per ricevere l’assistenza dovuta. 

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Martedì 6 Giugno 2023
Giovedì 1 Giugno 2023

Come Dubai è emersa dal deserto per diventare una delle metropoli più importanti del mondo

Da un piccolo insediamento di pescatori negli anni '60 a un'infrastruttura urbana futuristica che attira milioni di visitatori ogni anno

Un nuovo progetto visionario - il futuristico masterplan di Palm Jebel Ali - è stato annunciato mercoledì da Sua Altezza lo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Vicepresidente e Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti e Sovrano di Dubai.

Ha dichiarato: "Palm Jebel Ali rafforzerà ulteriormente le nostre infrastrutture urbane e consoliderà l'emergere della città come una delle principali metropoli del mondo. Questo nuovo progetto innovativo riflette il nostro piano di sviluppo strategico incentrato sull'aumento della qualità della vita e della felicità dei residenti".

L'eccezionale crescita di Dubai è in effetti una storia di costruzione della città dal deserto in modo costante e continuo, trasformandola con innovazione, visione e creatività un mattone alla volta.

Fonte: https://tinyurl.com/5eu7byte

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Giovedì 1 Giugno 2023
Giovedì 1 Giugno 2023

Visto di visita per gli Emirati Arabi Uniti: I turisti possono ora prolungare il loro soggiorno all'interno del Paese

I turisti che si trovano negli EAU con un visto di visita di 30 o 60 giorni possono prolungare il loro soggiorno nel Paese di altri 30 giorni. La decisione dell'Autorità federale per l'identità e la cittadinanza (ICA) e della Direzione generale per la residenza e gli affari degli stranieri (GDRFA) concede ai visitatori altri 30 giorni per esplorare e godere delle diverse offerte del Paese.

Dall'ottobre dello scorso anno, gli Emirati Arabi Uniti hanno attuato diversi cambiamenti nelle procedure di rilascio dei visti, segnando una delle più grandi riforme dei permessi di residenza e di ingresso da parte dell'ICP (Immigration and Citizenship Program). Da allora, si sono verificati diversi sviluppi nel sistema dei visti di visita del Paese.

Secondo il sito web dell'ICA, le persone in possesso di un visto di visita di 30 o 60 giorni potranno ora beneficiare di un ulteriore soggiorno di 30 giorni, mentre il periodo massimo di estensione per i titolari di un visto di visita è di 120 giorni.

Fonte: https://tinyurl.com/f4bp87kc

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Giovedì 1 Giugno 2023
Giovedì 1 Giugno 2023

Le vendite di prodotti a marchio dei supermercati UK crescono due volte più velocemente rispetto ai prodotti di marca

Le vendite di prodotti a marchio dei supermercati sono cresciute il doppio rispetto ai prodotti di marca nel 2023 - come hanno mostrato i dati riportati da NIQ. I prezzi dei prodotti alimentari sono incrementati di oltre il 19% nell'ultimo anno, superando il più alto tasso di inflazione mai registrato e aggiungendo nuove tensioni alle spese dei consumatori britannici, già gravate da bollette energetiche elevate e aumenti dei prezzi.

Gli ultimi dati hanno mostrato che le vendite dei prodotti a marchio dei supermercati sono cresciute del 14,1% rispetto alla crescita dei prodotti di marca, rispettivamente del 7,1%. Nelle ultime quattro settimane, la quota di mercato delle vendite di questi prodotti è salita ulteriormente al 63,3% nella categoria dei beni di largo consumo, rispetto al 62,1% nel 2022.

All'inizio di questo mese Tesco, il più grande gruppo di supermercati in Regno Unito, ha tagliato il prezzo di alcuni generi alimentari a marchio proprio come pasta, verdura e olio di semi di girasole.

I rivenditori hanno affermato di aspettarsi un aumento generale dei prezzi nel 2023, ma con un tasso di inflazione in calo nel corso dell'anno. L’organo britannico che si occupa di disciplinare la concorrenza nel mercato sta esaminando i guadagni dei principali supermercati, così da identificare quali aziende debbano essere controllate ulteriormente nel tentativo di bloccare l’aumento dell'inflazione dei prezzi alimentari.

Fonte: https://tinyurl.com/mr3p4vmh

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Giovedì 1 Giugno 2023
Giovedì 1 Giugno 2023

La crescita robusta rafforzerà il bilancio di Dubai: S&P

Gli obiettivi principali includono il raddoppio delle dimensioni dell'economia di Dubai entro il prossimo decennio. L'economia di Dubai, ben diversificata e orientata ai servizi, è in procinto di registrare una robusta crescita economica del 3,0% nel 2023, grazie al continuo e forte slancio della maggior parte dei settori chiave, mentre il governo cerca di rafforzare il proprio bilancio con una forte riduzione del debito, hanno dichiarato gli analisti di una delle principali agenzie di rating globali.

Gli analisti di S&P Global Ratings hanno dichiarato che le riforme strutturali e i programmi sociali degli Emirati Arabi Uniti, sostenuti dallo slancio sostenuto dei settori dell'ospitalità, dell'immobiliare, del commercio e dei servizi finanziari, forniscono il vento in poppa alla crescita di Dubai a medio e lungo termine.

 

Fonte: https://tinyurl.com/8npd8kd8

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

 

Ultima modifica: Giovedì 1 Giugno 2023
Giovedì 1 Giugno 2023

Import di beni dall’Italia in Queensland - Australia (anno 2022)

Nel 2022, l’Italia si è classificata al 15’ posto tra i maggior Paesi di origine dell’import in Queensland, costituendo l’ 1.4% dell’intero import di beni in Queensland e raggiungendo un valore [1] complessivo di ben A$1,022.9 milioni. Rispetto all’anno precedente, nel 2022p[2] l’import di beni in Queensland dall’Italia è complessivamente aumentato del 25.2% ($205.9 milioni), passando da $817.0 milioni nel 2021 a $1,022.9 milioni nel 2022. 

Nel 2017, l’Italia occupava una posizione simile all’interno della classifica dei maggiori Paesi di origine dell’import in Queensland, ovvero il 14esimo posto, e aveva ottenuto una simile percentuale sull’intero import di beni in Queensland, ovvero l’1.5%, ma il valore complessivo raggiunto era solo di A$622.0 milioni. Dal 2017 al 2022, l’import di beni in Queensland dall’Italia è complessivamente aumentato del 64.4% (A$400.8 milioni).

La parentesi negativa degli anni 2019 e 2020, durante la quale si è registrato un cambiamento percentuale annuale negativo (-9.7% per l’import dall’Italia in Queensland sia nel 2019 sia nel 2020), sembra essersi risolta già nel corso dell’anno successivo, quando è stato registrato un cambiamento percentuale positivo (+20.4% per l’import dall’Italia in Queensland; +12.3% per l’import dall’Italia in Australia). Tale trend positivo è stato confermato nel 2022p.

Nel 2022p, la merce maggiormente importata dall’Italia in Queensland era una combinazione di beni classificati come confidenziali [3] (dal valore complessivo di A$163.6 milioni); a queste merci seguivano i macchinari specializzati per industrie particolari (A$115.0 milioni), i macchinari industriali generici (A$101.7 milioni), i veicoli da strada (inclusi i veicoli a cuscino d’aria) (A$91.7 milioni) e i prodotti medicinali e farmaceutici (A$69.4 milioni). Il valore totale di queste merci (A$541.5 milioni) superava la metà del valore complessivo dell’import di beni dall’Italia in Queensland per l’anno 2022p.

Fonte: https://statistics.qgso.qld.gov.au/qld-trade-profiles

 

[1] I valori sono riportati in termini nominali (basati sul dollaro australiano); rappresentano quindi il valore monetario dei beni al momento del commercio.

[2] “p” sta per “preliminary” (alla pubblicazione di dicembre 2022)

[3] Dati statistici sul commercio di alcune tipologie di beni d’importazione non vengono rilasciati per evitare la possibile identificazione di attivita’ di un singolo business. Per approfondire si veda la lista di beni confidenziali rilasciata dall’Australian Bureau of Statistics al seguente link: https://www.abs.gov.au/statistics/economy/international-trade/international-trade-goods-and-services-australia/latest-release 

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia (ICCI, Queensland))

Ultima modifica: Giovedì 1 Giugno 2023
Mercoledì 31 Maggio 2023

Brasile - Nessuna tassazione per gli investimenti

Buone opportunità per gli investitori stranieri che hanno reddito da operazioni finanziarie in Brasile

A settembre 2022 è entrato in vigore il Provvedimento Provvisorio n. 1137, con decorrenza 01/01/2023. L’aliquota della tassazione è stata ridotta a zero per i redditi da operazioni finanziarie in Brasile, percepiti tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2027. L’investitore straniero non può risiedere in un paese che ha favorito la tassazione o un regime fiscale privilegiato. Solo gli investitori di fondi sovrani possono avere sede in queste località.

La riduzione si applica (i) al socio dei fondi Investimento in Partecipazione alle Infrastrutture (FIP-IE), Investimento in Partecipazione alla Produzione Economica Intensiva in Ricerca, Sviluppo e Innovazione (FIP-PD&I); (ii) proventi da obbligazioni o titoli soggetti a distribuzione pubblica, emessi da soggetti giuridici privati non classificati come istituti finanziari, (iii) da fondi in diritti di credito, regolati dalla Securities and Exchange Commission, il cui originatore o cedente non sai un istituto finanziario; (iv) quote di fondi che investono esclusivamente e in qualsiasi proporzione in obbligazioni o titoli, in attività che producono reddito esente, in obbligazioni pubbliche federali e in pronti contro termine garantiti da obbligazioni pubbliche federali o (v) quote di fondi che investono in obbligazioni pubbliche federali.

Di conseguenza, si prevede un aumento della cattura di investimenti in Brasile da parte dell’investitore estero, riducendo il costo del finanziamento e il costo del Brasile.

Fonte: Rassegna Legale CoJur - Comitato Giuridico ITALCAM: pagina 67: https://tinyurl.com/mt2rn9vs

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Mercoledì 31 Maggio 2023
Mercoledì 31 Maggio 2023

Il Regno Unito si impegna a porre fine all'inquinamento da plastica entro il 2040

Il Regno Unito, insieme ad altri 52 membri della High Ambition Coalition (HAC), ha firmato una dichiarazione per porre fine all'inquinamento da plastica, spingendo per la creazione di un ambizioso concordato globale per affrontare l'inquinamento da plastica e proteggere l'ambiente marino.

Il governo britannico ha chiesto di includere determinate disposizioni nel trattato sull'inquinamento da plastica, attualmente in fase di negoziazione. Queste includono la riduzione della produzione e del consumo di polimeri plastici primari; l’eliminazione e la limitazione di materie plastiche, sostanze chimiche e prodotti non necessari; e il divieto di dispersione di plastica nell’ambiente.

Questa dichiarazione precede il secondo Comitato intergovernativo di negoziazione (INC-2) che si terrà a Parigi la prima settimana di giugno e definirà le principali strategie dell'HAC per l'INC-2.

Il ministro dell'Ambiente britannico Rebecca Pow ha dichiarato: “L'inquinamento da plastica continua ad avere un effetto devastante sugli oceani, sulle persone e sull'ambiente in generale nel nostro mondo. Ecco perché è importante intensificare, agire e portare avanti il cambiamento necessario per porre fine a questo problema. Sono orgogliosa di essere tra i membri firmatari di questa dichiarazione, attendendo con impazienza il prossimo incontro INC-2 a Parigi.”

All'inizio di quest'anno, in attuazione del piano di miglioramento ambientale, il governo britannico ha annunciato inoltre la designazione delle prime tre aree marine altamente protette nelle acque inglesi e ha avviato una consultazione sulle misure di gestione proposte per il settore ittico, con l'obiettivo di ridurre ulteriormente gli impatti negativi sull'importante biodiversità marina. Basandosi sui divieti esistenti sulla plastica, il governo sta introducendo ulteriori divieti su una vasta gamma di articoli in plastica monouso, tra cui piatti, posate, palloncini e contenitori per bevande in polistirene.

L'incontro INC-2 che si svolgerà a Parigi è la seconda di cinque sessioni con gli Stati membri delle Nazioni Unite. Le speranze sono che l’effettivo trattato globale sull'inquinamento da plastica venga finalizzato entro la fine del 2024.

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Mercoledì 31 Maggio 2023
Mercoledì 31 Maggio 2023

Il governo britannico ha chiesto ai supermercati di limitare i prezzi dei prodotti di base

Il Regno Unito sta esaminando nuove strategie per limitare i costi dei prodotti alimentari di base come pane e latte, visto il continuo aumento dei prezzi. Il governo è in trattativa con le diverse catene di supermercati per sviluppare un accordo simile a quello francese, così da mantenere invariati i prezzi di numerosi beni e contrastare l’aumento dell’inflazione.

"Stiamo lavorando in modo costruttivo con i supermercati per affrontare le numerose preoccupazioni relative all'inflazione alimentare e al costo della vita; rimanendo ugualmente attenti all’impatto che le manovre avranno sui fornitori" ha detto Barclay, Segretario di Stato per la Salute e l'Assistenza Sociale.

Il paese ha il tasso di inflazione alimentare più alto in Europa Occidentale, con prezzi in aumento di oltre il 19% nell'ultimo anno: le spese delle famiglie britanniche sono incrementate notevolmente a seguito dell'impennata dei prezzi dell'energia. I grandi supermercati come Tesco e Sainsbury's hanno annunciato riduzioni di prezzo su alcuni prodotti alimentari.

Il British Retail Consortium (BRC), che rappresenta tutti i principali supermercati in Regno Unito, ha criticato il nuovo regolamento governativo, indicandolo come il principale responsabile di questo incremento dei prezzi ed esortandolo a semplificare il sistema legislativo. Tuttavia, Andrew Opie del British Retail Consortium ho affermato: "Questo non avrà nessuna influenza sui prezzi alimentari. Gli alti costi del cibo sono un risultato diretto dell'aumento dei costi di energia, trasporti e manodopera, nonché dei prezzi più alti da dover pagare a produttori ed agricoltori".

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Mercoledì 31 Maggio 2023
Mercoledì 31 Maggio 2023

Spagna - Pedro Sánchez anticipa le elezioni generali al 23 luglio

La notte elettorale è risultata drammatica per il PSOE e ha scatenato una reazione drastica e rapida di Pedro Sánchez la mattina seguente. Il presidente del governo ha deciso di anticipare le elezioni generali al 23 luglio in considerazione del rischio che un più lungo periodo di logoramento del suo governo nei prossimi mesi, con una destra imbaldanzita dal suo clamoroso successo elettorale, possa portare a una clamorosa maggioranza assoluta per il PP e Vox.

Il presidente mette così gli elettori, soprattutto i progressisti, nella condizione di dover decidere quasi subito se consolidare il risultato delle elezioni regionali e comunali, che consegna quasi tutto il potere al PP e a Vox.

Sánchez rinuncia persino alla vetrina della presidenza spagnola dell'UE e invita gli spagnoli a decidere ora, all'inizio del semestre. Le elezioni si terranno nel bel mezzo dell'estate. Sánchez mette così i propri potenziali elettori e quelli degli altri gruppi di maggioranza nella situazione di decidere se permettere al PP e a Vox di governare con i voti conquistati domenica – che secondo l'estrapolazione effettuata da EL PAÍS non darebbero loro la maggioranza assoluta, anche se potrebbero migliorare il loro risultato alle elezioni generali – o mobilitarsi per impedirlo del tutto.

Fonte: https://tinyurl.com/mryanpa3

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana – Barcellona)

 

Ultima modifica: Mercoledì 31 Maggio 2023