Giovedì 3 Luglio 2025
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L’industria automobilistica slovacca è uno dei principali attori dell'industria automobilistica globale. La Slovacchia è infatti tra i venti maggiori produttori di auto al mondo. L’industria automobilistica rappresenta il 50% della quota della produzione industriale totale slovacca, il 13% del PIL complessivo del Paese ed il 42% delle esportazioni totali del paese.
La produzione automobilistica è al momento per lo più concentrata nelle regioni della Slovacchia occidentale (regione di Bratislava 52%, regione di Trnava 57%, regione di Zilina 69%). A causa della produttività elevata ed in costante aumento, la produzione in questo settore non è più classificata come a basso costo.
Tuttavia, rimane competitiva in termini di costi a livello regionale ed europeo. La forza lavoro slovacca è nota per la sua flessibilità, eccellente qualificazione e alta produttività. La Slovacchia ha prodotto più di un milione di automobili nel 2022. Nel settore operano più di 350 subfornitori con 176.000 lavoratori addetti direttamente nel settore (261 000 se si considerano anche i lavoratori coinvolti non direttamente). I produttori già presenti sono Stellantis, KIA, Volkswagen, Jaguar e Land Rover.
La casa automobilistica tedesca Porsche ha deciso di investire oltre un miliardo di euro in uno stabilimento per la produzione di moduli di batterie per auto elettriche a Horná Streda, creando 600 posti di lavoro. L'impianto dovrebbe iniziare la produzione alla fine del 2024, producendo batterie per il modello Porsche Cayenne prodotto a Bratislava nello stabilimento della VW. L'anno scorso lo stabilimento Volkswagen di Bratislava ha aumentato le vendite del 2% a 9,7 miliardi di euro e l'utile ante imposte del 5% a 278 milioni di euro. La produzione è scesa del 14% a 269.000 autovetture a causa di problemi alla catena di approvvigionamento, ma sono aumentate le vendite dei costosi modelli SUV. L’azienda ha investito nello stabilimento lo scorso anno 345 milioni di euro. Nel 2023-27, VW prevede di investire un miliardo di euro per lanciare la produzione di 11 nuovi modelli, tra cui la VW Passat e la Škoda Superb entro quest'anno e la Porsche Cayenne elettrica nel 2025. Gli investimenti creeranno 70.000 mq di nuovi capannoni. L'anno scorso l'impianto ha ridotto la sua forza lavoro di 600 unità, portandola a 10.900 addetti, ma prevede di assumere centinaia di lavoratori nel 2023. Il loro stipendio medio, esclusi i dirigenti, era nel 2022 di 2.273 euro. Lo stabilimento produce attualmente i modelli VW Touareg, Audi Q7 e Q8, Porsche Cayenne, VW up! e Škoda Karoq.
Lo stabilimento automobilistico Stellantis di Trnava interromperà invece la produzione del modello Peugeot 208 nell'ottobre del 2023. Durante i fine settimana, l'impianto preparerà un nuovo programma di produzione, che comprende l'assemblaggio di nuove auto elettriche (probabilmente Citroën C3 Aircross e Opel Crossland). Un investimento di 180 milioni di euro aumenterà la capacità produttiva dell'impianto di 50.000 auto all'anno.
La Volvo aprirà una fabbrica dedicata alla produzione di auto elettriche in Slovacchia per rafforzare la sua posizione nel passaggio alla vendita di soli veicoli a batteria. La casa automobilistica svedese, sostenuta dalla cinese Geely, spenderà 1,2 miliardi di euro per un nuovo stabilimento a Košice che è già in via di costruzione. La Volvo prevede di costruire 250.000 automezzi l’anno una volta che l’impianto andrà a regime nel 2027
Il produttore slovacco di batterie per auto elettriche Inobat ha avviato la produzione di batterie a Voderady nel marzo 2023. Utilizza una linea di produzione da 45 MWh che il fornitore cinese Wuxi Lead ha spedito in Slovacchia. Le sue linee sono utilizzate anche da CATL, Northvolt, Panasonic, Samsung, LG e Volkswagen. Inobat sta avviando un centro di sviluppo a Kysuce.
Il Ministero dell'Economia ha inviato per le osservazioni il Piano d'azione per l'elettromobilità per il 2022-26, secondo il quale entro il 2026 dovranno essere aggiunte 3.000 stazioni di ricarica per auto elettriche. Alla fine dello scorso anno in Slovacchia c'erano 1.020 stazioni. Il Ministero vuole stanziare 30 milioni di euro dal Recovery Fund per la costruzione di 228 stazioni di ricarica sulle autostrade e sulle strade di prima categoria. Non esclude nemmeno sovvenzioni per l'acquisto di auto elettriche, pur non specificando le fonti di finanziamento. È prevista la creazione di un prezzo speciale dell'elettricità per la ricarica delle auto elettriche.
La casa automobilistica Kia di Žilina ha annunciato che nel 2025 inizierà la produzione di un nuovo modello elettrico di segmento C. Non sono stati forniti dettagli sul volume di produzione o sul modello specifico. Nel 2020 aveva informato che avrebbe avviato la produzione di auto elettriche a Žilina nel 2024. Entro il 2030, Kia vuole aumentare le vendite di auto elettriche dagli attuali 160.000 mezzi all'anno a 1,2 milioni e l’impianto di Žilina sarà la sua base di produzione europea di auto elettriche.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)
Nella seduta del 9 marzo 2023, il Governo serbo ha adottato il Decreto sulle modalità di riconoscimento dei documenti stranieri sulla conformità. Il decreto è stato pubblicato sulla "Gazzetta ufficiale della Repubblica di Serbia", n. 20/2023 del 10 marzo 2023, ed è entrato in vigore il 18 marzo 2023.
Questo regolamento disciplina in modo dettagliato il metodo di riconoscimento dei documenti stranieri che confermano la conformità dei prodotti ai regolamenti tecnici esteri.
Questo regolamento, che disciplina più da vicino le condizioni e le procedure per il riconoscimento della validità dei documenti stranieri nella Repubblica di Serbia, rappresenta un ulteriore passo avanti nell'attuazione della Legge sui requisiti tecnici dei prodotti e sulla valutazione della conformità ("Gazzetta ufficiale della RS", n. 49/21, di seguito: Legge), al fine di garantire la libera circolazione delle merci ed eliminare gli ostacoli tecnici al commercio, in conformità con le disposizioni dell'accordo TBT.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Serba)
Nel 2023, il Ministero dell'Economia della Repubblica di Serbia investirà 790.654.713 RSD nelle infrastrutture per migliorare le condizioni economiche.
I suddetti fondi saranno utilizzati per finanziare progetti infrastrutturali volti ad attrezzare le zone commerciali e le capacità turistiche dei governi locali, ha dichiarato il Segretario di Stato del Ministero dell'Economia, Darko Mitrović.
"Il Ministero dell'Economia finanzia l'intero valore delle opere del progetto quando si tratta di autonomie locali del terzo e quarto gruppo di sviluppo, contribuendo così a uno sviluppo regionale equilibrato. Per quanto riguarda le autonomie locali del primo e del secondo gruppo di sviluppo, esse hanno l'obbligo di partecipare all'attuazione del progetto. In base al decreto del Ministro Rade Basta sull'assegnazione e l'utilizzo dei fondi per sostenere il miglioramento delle infrastrutture commerciali; i fondi saranno utilizzati per l'attuazione di 21 progetti infrastrutturali che interesseranno lo sviluppo di 21 autorità locali", ha dichiarato Mitrović.
L'inizio della realizzazione delle opere infrastrutturali citate è previsto per luglio, dopo la conclusione delle procedure legali.
Fonte: https://bit.ly/3L3PgP7
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Serba)
Secondo i dati dell'Ufficio statistico serbo, nel periodo gennaio-febbraio 2023 la Serbia ha:
Espresso in euro, il deficit è di 1411,00 milioni, con una riduzione del 27,40% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
La copertura delle importazioni rispetto alle esportazioni è del 76,20% ed è maggiore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, quando era del 66,40%.
L’interscambio commerciale è stato maggiore con i paesi con i quali la Serbia ha firmato accordi di libero scambio. Gli Stati membri dell'UE rappresentano il 58,40% dell’interscambio totale. L’Italia è rimasta il secondo cliente (290,80 milioni di euro) ed il quarto fornitore (370,10 milioni di euro) della Serbia, nonché uno dei principali investitori stranieri nel Paese.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Serba)
Gli abitanti di Barcellona hanno un curioso rapporto con il turismo, un'attività vitale per l'economia locale ma che provoca disfunzioni e disagi ai residenti. I cittadini condividono l'idea che Barcellona sia una città fantastica da visitare, ma che siano necessarie politiche per modulare il numero e il tipo di turisti che riceve.
Fonte: https://bit.ly/411Hef7
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana – Barcellona)
SLOVACCHIA. La banca centrale NBS ha ridotto leggermente le previsioni di crescita economica per quest'anno, portandole all'1,3%; la previsione precedente era dell'1,6%.
Per il 2024, la NBS ha alzato il tasso di crescita del PIL al 3,2% dal precedente 2,9%. La crescita sarà trainata dalla spesa dei fondi UE. NBS ha alzato le previsioni sull'inflazione di quest'anno al 10,5%, dopo aver previsto il 10% lo scorso inverno.
L’inflazione è particolarmente sentita nella regione di Bratislava. Secondo la NBS l'economia globale continuerà ad affrontare venti contrari sotto forma di inflazione elevata e tassi di interesse in aumento.
Il calo dei salari reali e l'aumento dei tassi ipotecari stanno rendendo gli alloggi sempre più inaccessibili, secondo l'NBS. Anche il recente calo dei prezzi degli immobili non è riuscito a compensare questo effetto. L'indice di accessibilità degli alloggi, che tiene conto dei tassi ipotecari, dei prezzi delle case e dei salari, è sceso e richiederebbe un calo del 17% dei prezzi delle case per tornare in media con i valori di lungo periodo. Gli alloggi sono meno accessibili nelle regioni di Prešov, Košice e Žilina. Bratislava è quella che sta meglio, grazie al calo dei prezzi degli appartamenti non di recente costruzione e alla crescita dinamica dei salari che vengono adeguati all’inflazione.
La correzione dei prezzi delle case ha portato il mercato da una zona di bolla ad alto rischio ad una zona di equilibrio.
Fonte: https://bit.ly/3U4qL76
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)
Con circa 5.5 milioni di abitanti, un piccolo paese se comparato con i suoi più grandi vicini, quali, Germania e Svezia, la Danimarca si colloca tra i primi dieci paesi per consumo pro-capite di birra nel mondo: 70 litri annui per persona, più del doppio rispetto al consumo nostrano.
Il dato interessante è che la fetta di mercato dei birrifici artigianali è in continuo aumento, attualmente livellata a circa il 6%. La birra, infatti, ha sempre fatto parte della cultura danese, della quale si ha traccia, approssimativamente, a partire dal 1370 ac., quando tale bevanda era conosciuta con il nome di “Egtved Girl’s beer”.
Nel continente danese sono due i giganti che hanno formato la cultura brassicola del paese scandinavo: Carlsberg e Mikkeller, due aziende molto diverse tra loro per stile e filosofia d’impresa. Carlsberg, fondata nel 1847, è a tutti gli effetti un'azienda produttrice di birra che si colloca nel novero di Heineken, Budweiser, ecc. Mikkeller, fondata nel 2005, rappresenta, invece, il cuore della rivoluzione delle craft beers.
Come spesso accade nell’universo artigianale, anche in Danimarca, il conformismo derivante dal dominio di importanti imprese locali, ha portato il continente e i Danesi a scoprire/riscoprire e sviluppare un forte interesse verso le birre cosiddette “speciali”. Tale coinvolgimento, sviluppatosi a partire dal 2002 in seguito ad un’importante ripresa economica, ha portato i danesi alla scoperta di una vera e propria passione per “the good life”, ossia, una riscoperta dei processi lavorativi antichi e dei sapori originari. Oggi, si può affermare che il movimento delle craft beers abbia portato i danesi a riscoprire le proprie origini e le proprie tradizioni, portando il tutto ad un nuovo e rivisitato livello di creatività. Adesso, i danesi ricercano prodotti di qualità, sono interessati al cibo e, in particolar modo, alle birre; la sola capitale della Danimarca, Copenaghen, da vent’anni è invasa non solo da ottime referenze locali, ma anche dalle migliori birre provenienti da tutto il mondo. La città è stata, infatti, tra le prime in Europa ad abbracciare la rivoluzione brassicola proveniente dagli Stati Uniti, trasformandosi, gradualmente, in una delle destinazioni birrarie tra le più interessanti dell’UE.
Il Mercato della birra danese in numeri:
Tra il solo 2002 e il 2008, la Danimarca, è passata dall’essere una nazione con appena 19 birrifici artigianali ad una nazione con più di 100, numeri notevoli se si tiene conto del numero di abitati del paese.
Nonostante la quantità di birrifici sia rimasta più o meno stabile negli ultimi dieci anni, c’è stata una crescita sbalorditiva per quanto riguarda la produzione di nuove birre. Nel 2008 sono stati lanciati 647 nuovi tipi di birra danese, nel 2017 la popolazione danese ha potuto gustarsi 1622 nuovi tipi di birre.
Stando ai dati riportati dalla Danish Brewers Association, la Danimarca esporta birra per un valore pari a 5 miliardi di corone danesi (circa 670 milioni di €), con produzioni che si attestano sui 587 milioni di litri annui (al 2020).
Secondo il Danish Export and Investment Fund, nel 2022 c'è stata una diminuzione del 17% del numero di nuove imprese in Danimarca rispetto al 2021. Ma gli imprenditori amanti della birra in Danimarca non hanno rallentato, anzi, un calcolo della Breweries Association mostra che il numero di birrifici danesi nel 2022 è aumentato a 261 rispetto ai 242 birrifici nel 2021: si tratta di un aumento dell'8% e quindi di una crescita leggermente superiore rispetto agli anni precedenti.
The Danish Brewers Association:
Anche nel Paese Scandinavo, come in Italia, esiste un’associazione di categoria per i produttori locali, la “Bryggeriforeningen - Danish Brewers Association”, che dà voce comune ai birrifici e agli impianti di imbottigliamento del paese svolgendo attività di intermediazione tra loro e le autorità governative, nonché, da intermediario primario quando si tratta di politiche commerciali, ambientali, alimentari e sanitarie.
La Danish Brewers Association rappresenta, inoltre, i suoi membri nelle organizzazioni che lavorano a livello internazionale per promuovere gli interessi dell'industria della birra e delle bevande analcoliche e per creare una maggiore consapevolezza della birra come parte di uno stile di vita sano e naturale.
Infine, l'Associazione dei Birrifici è comproprietaria dello Scandinavian Brewery College, uno dei principali istituti di formazione per birrai al mondo.
La Birra e i Danesi:
Ad attestare il forte legame che vi è tra i Danesi e la birra vi sono ricorrenze annuali come la “Copenaghen Beer Week”, dove, la capitale danese, dal 5 al 13 maggio, dedica ben nove giornate all'insegna della birra. Nella città, birrerie, ristoranti, bar e istituzioni culturali aprono le loro porte per permettere di esplorare il mondo della birra, di conoscere alcuni dei migliori birrifici danesi, di assaggiare birre provenienti da tutto il mondo o di partecipare a esperienze ludiche con la birra come il banking, lo yoga e le passeggiate in città.
Tirando le somme:
Stando a quanto detto sinora, possiamo sicuramente affermare che il mercato della birra e, soprattutto, delle craft beers, risulta essere terreno fertile per le imprese che intendono volgere il proprio sguardo e il proprio business oltre i confini nazionali, con interessanti opportunità di insediamento e di sviluppo, insomma, un contesto in cui il Made in Italy brassicolo, con le sue peculiari produzioni dai sapori e dalle sfumature mediterranee può fare la differenza.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Il governo federale in Brasile ha azzerato le tasse sui pannelli solari. La decisione è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione il 29 marzo.
L'esenzione è valida fino al 31 dicembre 2026. A seguito di questa nuova normativa, Import Tax, IPI e Pis/Cofins non verranno addebitati.
L'esenzione si applicherà alle aziende che fanno parte di Padis (Programma di sostegno allo sviluppo tecnologico dell'industria dei semiconduttori).
Secondo la valutazione fatta dal MDIC (Ministero dello Sviluppo, Industria, Commercio e Servizi), l'aspettativa è che l'esenzione possa stimolare gli investimenti in infrastrutture verdi e nuove centrali solari.
Con l'estensione del programma all'industria dei pannelli solari, una delle più dinamiche al momento, è previsto un aumento significativo di questi investimenti nei prossimi anni, con la generazione di nuovi posti di lavoro di qualità in diversi stati dell’Unione.
Considerato l’ampia presenza delle PMI italiane in questo specifico settore e le richieste pervenute, la Camera di commercio Italiana ritiene che questa esenzione tributaria possa rappresentare un’opportunità per l’ingresso nel mercato in Brasile. E pone i suoi uffici a disposizione per ulteriori informazioni utili al business.
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria SC - Brasile)
Otto università delle Midlands hanno lanciato un veicolo di investimento da 250 milioni di sterline per finanziare la ricerca nella regione. Midlands Innovation, un gruppo di istituzioni tra cui l'università di Loughborough, l'Università di Birmingham e l'Università di Warwick, lunedì ha emesso il Midlands Mindforge, con l’obiettivo di fornire investimenti e supporto alle imprese tecnologiche in fase iniziale nella regione.
Mindforge prende spunto da altri veicoli di investimento in campo universitario, come il Northern Gritstone, creato dalle Università di Leeds, Manchester e Sheffield. Finora ha raccolto 215 milioni di sterline per costruire quello che dovrebbe diventare un centro di innovazione nel nord del Regno Unito. Il professor Trevor McMillan, presidente del consiglio di amministrazione per l'innovazione delle Midlands e vicerettore della Keele University, ha affermato che il veicolo sarà un "catalizzatore per la creazione di imprese innovative", creando posti di lavoro altamente qualificati e stimolando la crescita.
Il veicolo si rivolgerà alle aziende in settori come intelligenza artificiale e clean technology, fornendo finanziamenti nelle prime fasi del loro sviluppo. Prevede inoltre di raccogliere 250 milioni di sterline da partner aziendali, investitori istituzionali e privati. Le Midlands attualmente rappresentano il 15% delle PMI ad alta crescita, ma attraggono il 5% del valore degli investimenti.
George Freeman, ministro della scienza, ha affermato che c'è un bisogno "urgente" di commercializzare scienza e tecnologia in Regno Unito. "Mentre il governo aumenta la R&S pubblica con una cifra record di 20 miliardi di sterline all'anno, la finanza privata sostiene fenomeni come spinout e scale-up".
Henry Whorwood, analista della società di consulenza Beauhurst, ha dichiarato che i veicoli di investimento potrebbero svolgere un ruolo importante nel migliorare l'accesso al capitale, un problema per le società nascenti specialmente nelle regioni britanniche. Il lavoro dei veicoli di investimento come Mindforge sarebbe separato ma complementare alla politica delle “zone di investimento speciali” create dal governo. I primi aiutano le aziende nella loro fase iniziale offrendo capitale, mentre le zone di investimento offrono alle compagnie incentivi per rimanere nelle regioni dopo che si sono costituite. "Sono due leve diverse che potrebbero avere gli stessi risultati".
Fonte: https://on.ft.com/3ztgurE
(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)
Il Regno Unito ha firmato un accordo commerciale con 11 nazioni dell'Asia e del Pacifico, tre anni dopo aver lasciato ufficialmente l'Unione Europea. L'adesione alla coalizione aumenterà le esportazioni del paese, tagliando numerose tariffe su beni come formaggio, automobili, cioccolato, macchinari, gin e whisky. Le stime del governo mostrano che questo patto aggiungerà lo 0,08% all’economia britannica, coprendo un mercato di circa 500 milioni di persone.
L'accordo globale e progressivo per il partenariato transpacifico - o CPTPP - è stato istituito nel 2018 e attualmente comprende Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam. L'adesione al CPTPP allenta numerose restrizioni al commercio tra i paesi membri e riduce le tariffe sulle merci. Gli 11 membri rappresentano circa il 13% del reddito mondiale e dopo 21 mesi di trattative, il Regno Unito è diventato il primo stato europeo a aderire.
Tuttavia, i guadagni derivanti dall'adesione al CPTPP dovrebbero essere modesti. Il paese ha già accordi di libero scambio con tutti i membri ad eccezione di Brunei e Malesia, alcuni dei quali sono stati rinnovati grazie alla precedente adesione all'UE. Il primo ministro Rishi Sunak ha affermato che l'accordo dimostra i "veri vantaggi economici delle libertà post-Brexit. Come parte del CPTPP, il Regno Unito è ora in una posizione privilegiata nell'economia globale per cogliere opportunità emergenti come nuovi posti di lavoro, crescita e innovazione. Le aziende britanniche godranno ora di un accesso senza precedenti ai mercati globali, dall'Europa al Pacifico meridionale".
Il Segretario agli Affari e al Commercio, Kemi Badenoch, ha affermato che l'accordo è stato come "l'acquisto di una start-up". "Non deve sostituire il commercio dell'UE, ma è un'aggiunta. Siamo ancora in un accordo di libero scambio con l'Unione Europea" ha detto, aggiungendo che tra sette anni "il 40% della classe media mondiale proverrà da regioni del Pacifico" e che l'accordo "creerà nuovi mercati" per il settore agricolo.
Il Segretario al Commercio Internazionale del partito laburista, Nick Thomas-Symonds, ha ribadito che l'adesione del Regno Unito al CPTPP è "incoraggiante", ma ha aggiunto che rimangono interrogativi su questioni come "sicurezza dei consumatori, sicurezza alimentare, protezione dei dati e protezione dell'ambiente".
Fonte: https://bbc.in/3nIyYlv
(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)