Investimenti

Venerdì 27 Gennaio 2023

La Repubblica Ceca vuole puntare sulla diplomazia scientifica per attrarre investimenti

La Repubblica Ceca vuole puntare maggiormente sulla diplomazia scientifica per attrarre gli investimenti ad alto valore aggiunto. Lo ha detto il sottosegretario al Ministero degli Esteri Jiří Kozák al quotidiano Hospodářské noviny.

Kozák è stato nominato lo scorso anno e ha sostituito il sottosegretario Martin Tlapa, che gestiva la cosiddetta diplomazia economica e la promozione economica all’estero. “Stiamo riconsiderando il funzionamento dei diplomatici dediti all’economia e vogliamo integrare maggiormente la diplomazia scientifica nel loro lavoro” ha annunciato Kozák. L’obiettivo è trovare partner esteri per i centri di ricerca o le aziende ceche e attrarre più investimenti ad alto contenuto tecnologico.

Attualmente sono in servizio al Palazzo Černín quattro diplomatici, che si occupano della diplomazia scientifica. Il loro numero dovrebbe crescere e dovrebbero rafforzarsi anche le strutture dello stesso Ministero.

Fonte: https://bit.ly/3H5nbDG

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

 

Ultima modifica: Venerdì 27 Gennaio 2023
Venerdì 27 Gennaio 2023

Slovacchia: Porsche, investimento da 200 milioni a Horná Streda

Porsche ha ottenuto la licenza edilizia per uno stabilimento di batterie per auto elettriche da 200 milioni di euro a Horná Streda, in Slovacchia. Un lungo processo di autorizzazione ha ritardato il progetto di cinque mesi.

L'impianto creerà 60 posti di lavoro al momento dell'avvio della produzione il prossimo anno. L’investimento comprenderà anche un centro di automazione e robotica. Lo Stato ha approvato un incentivo all'investimento di 3,5 milioni di euro.

Fonte: https://bit.ly/3DkqNAN

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

 

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Venerdì 20 Gennaio 2023

Le start-up ceche hanno attirato lo scorso anno circa 200 investimenti

Le start-up ceche hanno attirato lo scorso anno circa 200 investimenti per diversi miliardi di corone.

È quindi cresciuto il numero degli investimenti effettuati, il valore medio dell’investimento e anche il valore delle aziende sostenute. Il valore medio di una start-up sostenuta da investitori esterni è cresciuto a 137 milioni di corone. Il valore medio dell’investimento è aumentato a circa 18 milioni. Circa 160 investimenti sono stati effettuati nella fase iniziale di crescita delle start-up.

Secondo lo studio legale Mavericks, che ha pubblicato i dati, la legislazione ceca impone ancora diversi limiti alla crescita delle start-up, ad esempio con una fiscalità penalizzante. “La legislazione ceca non è ancora del tutto pronta per le start-up. La modernizzazione, che ci avvicinerebbe all’Ovest, non è ancora all’orizzonte” sostiene lo studio legale.

Fonte: https://bit.ly/3kq79wp

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Venerdì 20 Gennaio 2023
Venerdì 20 Gennaio 2023

Minas garantisce attrazione record di R$ 274,4 miliardi di investimenti

L´Invest Minas, agenzia collegata alla Segreteria di Stato per lo Sviluppo Economico, chiude il mandato 2019-2022 con una performance storica nell'attirare nuove imprese e creare posti di lavoro per le famiglie in Minas Gerais. Lo Stato ha chiuso il periodo con R$ 274,4 miliardi di investimenti formalizzati, l'83% in più rispetto al target fissato all'inizio della gestione, che era di R$ 150 miliardi.

I risultati sono una conseguenza delle azioni per migliorare il mercato imprenditoriale promosse dal governo di Minas e del lavoro del team tecnico di Invest Minas nella prospezione attiva di nuovi progetti e nel dialogo tra il potere pubblico e il settore privato per consolidare gli investimenti.

Solo nel 2022 sono state formalizzate 183 imprese per un volume totale di investimenti pari a 81,4 miliardi di reais, l'80% in più rispetto al target dell'anno. Questa è stata la seconda migliore performance di attrazione degli investimenti nella storia di Minas, dietro solo al 2021, che ha registrato 104,3 miliardi di R$.

Anche con una pandemia, che ha colpito direttamente diverse aziende, siamo riusciti a superare le previsioni iniziali di attrazione di investimenti in tutti gli anni di questa gestione. È il risultato di una politica economica di successo durante questa amministrazione e di molto impegno e dedizione del nostro team tecnico nell'identificare le opportunità e nell'interazione tra i vari attori coinvolti per consolidare questi investimenti. E molti di questi investimenti avranno un impatto positivo sull'economia nei prossimi anni”, afferma il CEO di Invest Minas, João Paulo Braga.

La regione che più ha attratto investimenti nello Stato è stata quella Centrale, con 19 miliardi di R$ di investimenti formalizzati. Il Norte di Minas è stata la seconda, con 13 miliardi di R$ in contributi concordati e il Sud di Minas arriva terzo con R$ 5 miliardi. Il buon andamento della regione del Nord, una delle aree con il più basso indice di sviluppo umano del Minas, è in gran parte dovuto ai grandi investimenti in impianti solari fotovoltaici, che rendono oggi l'area il principale hub di energia pulita del Paese.

Un altro fatto che ha attirato l'attenzione alla fine dello scorso anno è stata la diversificazione degli investimenti. Nel 2022 sono stati formalizzati contributi in 22 diverse filiere produttive. Importanti sono stati gli investimenti da vocazioni tradizionali dello stato, come l'estrazione mineraria, la metallurgia e l'agroalimentare, a settori che realizzano prodotti a maggior valore aggiunto o offrono servizi specializzati, come l'alimentare, le bevande, l'arredamento, le calzature e l'abbigliamento, i prodotti farmaceutici e biotecnologie, oltre al turismo e al commercio elettronico.

Fonte: https://bit.ly/3Hl7pWK

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

Ultima modifica: Venerdì 20 Gennaio 2023
Lunedì 16 Gennaio 2023

Aggiornamento al 12 dicembre 2022 dei flussi in entrata degli investimenti esteri

I dati i più aggiornati sui flussi di IDE in Turchia, pubblicati lo scorso 12 dicembre dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), indicano che nei primi dieci mesi del 2022 gli IDE totali in sono stati pari a 10,3 miliardi di dollari tra ricavi provenienti dalle vendite delle proprietà immobiliari (50,3%), acquisizione di partecipazioni azionarie e crediti e depositi commerciali e sottoscrizioni di titoli obbligazionari, facendo registrare un calo del 3% rispetto all’analogo periodo del 2021. Più in dettaglio, nel mese di ottobre 2022, lo stock di investimenti in entrata si è attestato a poco più di 1 miliardo di dollari divisi tra “equity capital” per 432 milioni di dollari, 389 milioni provenienti dalle vendite di proprietà immobiliari e 208 milioni di titoli di debito.

Secondo i dati del mese di ottobre 2022, sono ancora una volta i Paesi dell’Unione Europea più il Regno Unito i più importanti investitori in Turchia, detenendo la quota di maggioranza pari all’89% degli IDE totali in entrata nel Paese. l’Italia nel mese in esame passa dall’8 alla 9° posizione con 2 miliardi di IDE, dopo le acquisizioni di quote e fusioni di primarie aziende turche nei mesi passati.

La Spagna, se si prendono in esame i primi 10 mesi del 2022, si colloca al primo posto gli investimenti nel settore bancario grazie a quelli operati nei due mesi precedenti (Garanti Bank) con oltre 1,6 miliardi di dollari. Dati tuttavia che risentono molto anche delle “triangolazioni” effettuate da altri Stati attraverso intermediari bancari svizzeri, olandesi e lussemburghesi.

La Turchia si conferma tra i primi cinque Paesi più attraenti per gli afflussi di IDE provenienti da aziende europee. I settori dove le aziende europee investono di più sono il tessile, la chimica di base ed il settore automobilistico. La Turchia si piazzerebbe invece tra i primi dieci mercati per il c.d. fenomeno del “reshoring” tra le prime 30 destinazioni al mondo per attrazione di investimenti esteri.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Lunedì 16 Gennaio 2023
Venerdì 16 Dicembre 2022

La Repubblica Ceca continua a essere tra le migliori destinazioni per l’industria

La Repubblica Ceca continua a essere tra i migliori paesi al mondo per gli investimenti nella produzione industriale. Lo indica una ricerca dell’agenzia Cushman & Wakefield.

La Repubblica Ceca è il terzo paese al mondo con minori rischi per chi vuole effettuare un investimento nella produzione industriale. Il paese è all’ottavo posto per le condizioni complessive per costruire una nuova realtà di produzione industriale. “I fattori più importanti sono un’infrastruttura di trasporto avanzata, condizioni imprenditoriali chiare e sostenibili, un ambiente economico con un basso livello di rischio e costi di lavoro relativamente accettabili” ha indicato Jiří Kristek di Cushman & Wakefield.

Fonte: https://bit.ly/3Yvrv7a

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

 

Ultima modifica: Venerdì 16 Dicembre 2022
Venerdì 9 Dicembre 2022

Aggiornamento dei flussi in entrata degli investimenti esteri a cura dell’Associazione non governativa degli investitori internazionali in Turchia (YASED)

I dati i più aggiornati sui flussi di IDE in Turchia, pubblicati lo scorso 15 novembre dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), indicano che nei primi nove mesi del 2022 gli IDE totali in entrata sono stati pari a 9,3 miliardi di dollari facendo registrare un calo del 5,2% rispetto all’analogo periodo del 2021. Più in dettaglio, nel periodo in osservazione, gli investimenti sono stati pari a 4,8 miliardi di dollari, divisi tra ricavi provenienti dalle vendite delle proprietà immobiliari a cittadini stranieri, seguiti dall’acquisizione di partecipazioni azionarie, (4,7 miliardi) e 0,5 miliardi di dollari in crediti e depositi commerciali e sottoscrizioni di titoli obbligazionari.

Sempre nei primi nove mesi del 2022, i primi tre settori economici che hanno conquistato la quota maggiore degli afflussi di capitale estero in forma di acquisizione di partecipazioni azionarie sono stati il settore finanziario, seguito da quello del commercio all’ingrosso e al dettaglio e il food manufacturing. Il settore della finanza ha assorbito il 35% del totale degli IDE in entrata, con il settore bancario in testa con oltre 1 miliardo e mezzo di dollari.

I dati dei primi tre trimestri dell’anno mostrano ancora una volta i Paesi dell’Unione Europea più il Regno Unito tra i più importanti investitori in Turchia che detengono la quota di maggioranza pari al 74% degli IDE totali in entrata nel Paese anche se è rimarcabile la crescita degli IDE da parte degli altri Paesi Europei che sono passati dal 3 al 14% nei primi nove mesi del 2022 grazie, in particolare, alla performance della Svizzera (come noto tale dato risente molto anche delle “triangolazioni” effettuate da altri Stati attraverso intermediari bancari svizzeri). La Spagna, nel periodo in considerazione, sale al primo posto con il 33% dei flussi in entrata (investimenti nel settore dell’energia verde). L’Italia, dopo le acquisizioni di quote e fusioni di primarie aziende turche negli anni scorsi, che avevano permesso di scalare le primissime posizioni fra i maggiori investitori stranieri in Turchia, si colloca al momento all’8° posto come flussi in entrata con 3 miliardi di dollari di investimenti in Turchia nei primi nove mesi del 2022.

Più in generale, sempre secondo i dati elaborati da YASED, la Turchia si piazza al terzo posto tra i Paesi più attraenti per gli afflussi di IDE provenienti da aziende europee, seguita da Romania, Repubblica Ceca, Ungheria e Bulgaria. I settori dove le aziende europee investono di più sono il tessile, la chimica di base ed il settore automobilistico. La Turchia si piazzerebbe invece all’8° posto per quanto riguarda il fenomeno del c.d. “reshoring” o “nearshoring” tra le 30 destinazioni al mondo per attrazione di IDE.

Infine, eccellenti i risultati ottenuti in Turchia nel terzo trimestre del 2022 in tema di investimenti provenienti dall’ecosistema delle startup turche: l’ultimo report di “Startup.watch” dichiara che nei primi tre trimestri dell’anno gli investimenti sono stati pari a 727 milioni di dollari in operazioni di Angel Investors e Venture Capital Funds (esclusi l’investimento di Getir), massimo storico per l’ecosistema delle startup in Turchia. Nel “gaming” la Turchia si colloca al 3° posto a livello globale con un giro d’affari nei primi 9 mesi dell’anno di circa 342 milioni di dollari. L’hub delle start-up di Istanbul nel periodo in considerazione si è piazzato al 2° posto in Europa preceduto dalla solo City londinese.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 9 Dicembre 2022
Venerdì 25 Novembre 2022

Un HUB dedicato, per nuovi investimenti in Santa Catarina

InvestSC è l'Hub ufficiale di Santa Catarina che ha la finalità di attrarre nuovi investimenti e offrire incentivi per il business.

La creazione dell’Hub fa parte di un programma diretto a promuovere lo sviluppo socioeconomico attraverso attività che favoriscano l'attrazione di imprese, oltre all'individuazione di fonti di finanziamento per investimenti e settori, o potenziali investitori.

L’Hub nasce come partnership tra il governo dello stato di Santa Catarina (Segreterie di stato allo sviluppo economico, ambiente, infrastrutture, affari internazionali) e la Confindustria (FIESC).

Tale struttura apporta alta credibilità istituzionale, raccogliendo informazioni approfondite, aggiornate e di grande rilevanza per gli investitori.

Con questo supporto tecnico, basato su analisi di esperti, in ogni settore sono realizzate analisi strategiche e individuate opportunità attraverso l’InvestSC. E la ricerca di condizioni dirette a facilitare gli investimenti.

Attraverso l’Hub sono inoltre ottenute informazioni su imprese e settori strategici dello Stato. L’Hub fornisce infine servizi di assistenza agli investitori: nell'analisi di fattibilità, nella decisione di investire, di costituire e mantenere imprese, oltre a seguire le fasi di effettiva realizzazione degli affari.

Fonte: Guia do Investidor SC

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria SC - Brasile)

Ultima modifica: Venerdì 25 Novembre 2022
Venerdì 11 Novembre 2022

Aggiornamento dei flussi in entrata degli IDE a cura dell’Associazione degli investitori internazionali in Turchia (YASED)

I dati i più aggiornati sui flussi di IDE in Turchia, pubblicati lo scorso 11 ottobre dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali in Turchia (YASED), indicano che nei primi otto mesi del 2022 gli IDE in entrata sono stati pari a 6,83 miliardi di dollari (-19,1% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno): in particolare, nel mese di agosto scorso, gli investimenti esteri in Turchia sono ammontati 887 milioni di dollari (29% del deficit delle partite correnti), in calo rispetto ai due mesi precedenti.

Nel dettaglio l’afflusso di IDE è stato guidato nel mese in osservazione, per un valore di 550 milioni di dollari, dai ricavi dalle vendite delle proprietà immobiliari a cittadini stranieri, settore in ripresa nel mese in osservazione con valori che si attestano al livello dell’inizio dell’estate scorsa, seguiti dall’acquisizione di partecipazione azionarie che rallentano insieme a quelli derivanti da crediti e depositi commerciali e sottoscrizioni di titoli obbligazionari.

Se consideriamo i primi otto mesi del 2022, la quota percentuale di IDE affluita sotto forma di vendite immobiliari ai residenti stranieri raggiunge il 63,2% del totale mentre i primi tre settori economici che hanno conquistato la quota maggiore degli afflussi di capitale estero in forma di acquisizione di partecipazioni azionarie sono stati i settori dell’hoteliere, del food e delle costruzioni.

I dati di agosto mostrano ancora una volta i Paesi dell’Unione Europea più il Regno Unito tra i più importanti investitori in Turchia che detengono la quota di maggioranza pari al 69% degli IDE totali in entrata nel Paese: l’Olanda nel mese in considerazione sale al primo posto con il 30% dei flussi in entrata seguita dalla Germania (24%) e dalla Giordania (14%). In questo mese l’Italia resta fuori dalla “top ten”.

Sempre nel mese in questione si osserva una crescente presenza degli investimenti da parte dei Paesi del Medio Oriente la cui quota passa dall’8 al 14%.

Se consideriamo i primi otto mesi del 2022 il principale investitore resta la Svizzera con oltre 620 milioni di dollari, seguita dall’Olanda (582 milioni) e dalla Germania (322 milioni). Chiaramente tali dati scontano inevitabilmente, come abbiamo già affermato in precedenti edizioni di questa rassegna, il fatto che molti investimenti di Paesi terzi transitano attraverso società controllate e finanziarie spesso aventi sede in paesi come Olanda, Lussemburgo e Svizzera.

Dopo un 2021 che aveva fatto registrare flussi di IDE in entrate nel Paese pari a a 14,1 miliardi di dollari le stime pe il 2022 si spingono oltre i 15 miliardi di dollari con un leggero recupero sul finanziamento del deficit delle partite correnti.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 11 Novembre 2022
Venerdì 28 Ottobre 2022

Repubblica Ceca - Investimenti aziendali in crescita

Gli investimenti delle aziende non finanziarie sono tornati ai livelli pre-Covid. Lo indicano i dati dell’Ufficio di Statistica Ceco.

Nel secondo trimestre i volumi degli investimenti sono cresciuti rispetto a un anno fa del 18%, vale a dire di circa 43 miliardi di corone. Il risultato lordo d’esercizio delle aziende non finanziarie è rimasto positivo e ha registrato un aumento di quasi 23 miliardi di corone. La spesa per il personale è poi aumentata rispetto a un anno fa di 52,5 miliardi di corone, l’11%.

Fonte: https://bit.ly/3DHdRFn

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

 

Ultima modifica: Venerdì 28 Ottobre 2022