Investimenti

Giovedì 27 Luglio 2023

Rep. Ceca - CzechInvest ha intermediato investimenti per 20 miliardi di corone

L’agenzia statale CzechInvest ha intermediato lo scorso anno investimenti per circa 20 miliardi di corone. Lo scrive nel suo rapporto annuale.

L’agenzia ha accompagnato 24 progetti di investimento, di cui 23 hanno ottenuto anche gli incentivi pubblici. “Nel 2022 ci siamo concentrati sul sostegno agli investimenti nei settori strategici delle fonti rinnovabili, della mobilità elettrica, dell’economia circolare, dell’intelligenza artificiale e dei materiali avanzati” ha dichiarato la CzechInvest. Quasi tutti i progetti sostenuti era un ampliamento di una presenza già esistente.

A mostrare il loro interesse sono stati oltre 250 investitori esteri. Secondo le imprese, a penalizzare il Paese è il sistema considerato troppo macchinoso per gli incentivi pubblici. Ogni progetto doveva essere approvato dal governo. L’esecutivo ha già preparato una riforma che dovrebbe snellire le procedure.

Fonte: https://tinyurl.com/2p999srz

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Giovedì 27 Luglio 2023
Martedì 18 Luglio 2023

Dubai è al primo posto nell'attrazione di progetti IDE nelle industrie culturali e creative; supera Londra, Parigi, Berlino

Nel 2022 Dubai ha attratto un numero record di 451 progetti nel settore culturale e creativo, con un impressionante aumento del 107,7% rispetto all'anno precedente, superando grandi città globali come Londra, Singapore, Parigi e Berlino.

Gli investimenti diretti esteri (IDE) nell'industria culturale e creativa di Dubai sono balzati a 7,357 miliardi di dollari nel 2022, posizionando la città al primo posto nella regione Mena e al 12° a livello globale, rispetto al 14° posto del 2021.

I flussi di capitale straniero hanno generato circa 12.368 posti di lavoro, posizionando l'emirato al primo posto nella regione e al sesto a livello globale nella creazione di posti di lavoro.

L'emirato è stato una calamita per gli afflussi di IDE. Ha ulteriormente rafforzato la sua posizione di destinazione globale per gli investimenti diretti esteri (IDE), registrando un aumento di oltre l'80% degli afflussi di IDE e creando oltre 13.500 posti di lavoro lo scorso anno.

Sheikha Latifa bint Mohammed bin Rashid Al Maktoum, presidente dell'Autorità per la Cultura e le Arti di Dubai e membro del Consiglio di Dubai, ha dichiarato che l'ultima classifica incarna l'approccio unico dell'emirato e riflette la forza e la maturità delle sue infrastrutture e del suo ambiente legale, legislativo, creativo e digitale.

Fonte: https://tinyurl.com/2p8nbyjj

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

 

Ultima modifica: Martedì 18 Luglio 2023
Mercoledì 12 Luglio 2023

Annunciate nuove zone di investimento per far crescere l'economia in Scozia

La regione della città di Glasgow e il nord-est della Scozia saranno le nuove zone di investimento in UK, a seguito di un accordo tra il governo britannico e quello scozzese. Le zone di investimento sono una parte cruciale della politica del governo del paese per fornire crescita economica, più posti di lavoro, e nuove opportunità per la popolazione locale.

Gli incentivi fiscali e i finanziamenti messi a disposizione dai due governi attrarranno investimenti, miglioreranno le competenze dei lavoratori, forniranno supporto specializzato alle imprese e miglioreranno le infrastrutture.

Le zone di investimento copriranno principalmente istituti di ricerca come le università, e si concentreranno nello sviluppo di alcuni settori prioritari come la tecnologia, le industrie creative, le scienze della vita, la produzione avanzata e il settore green. Sosterranno i cluster per aumentare la competitività del paese nelle industrie ad alto potenziale, sfruttando i punti di forza e le risorse esistenti per aumentare le opportunità per le comunità locali e guidare la crescita della produttività.

Il segretario di Stato per il livellamento economico Michael Gove ha dichiarato: “Questa è una pietra miliare storica poiché amplieremo l'opportunità del programma di Investment Zone, per far crescere l'economia in tutto il Regno Unito. Apprezzo molto l'approccio costruttivo che il Primo Ministro e il Vice Primo Ministro hanno mostrato negli incontri che ho avuto con loro nelle ultime settimane. Vogliamo lavorare insieme per vedere prosperare l’intero paese. Sia Aberdeen, Glasgow, e le aree circostanti, sono state al centro del successo economico del Regno Unito per generazioni, grazie a loro siamo riusciti a sviluppare importanti costruzioni navali sul Clyde e ad ottimizzare la ricerca di petrolio e gas nel Mare del Nord”.

Le due aree del partenariato economico scozzese beneficeranno ciascuna di investimenti finanziari complessivi da 80 milioni di sterline su un periodo di cinque anni. I leader regionali, le imprese e le università assumeranno un ruolo guida nella definizione dei piani regionali, per garantire che le zone di investimento possano sviluppare uno spirito imprenditoriale. Le discussioni inizieranno ora con entrambe le regioni per presentare proposte dettagliate.

Il Segretario di Stato britannico per la Scozia, Alister Jack, ha affermato: “Questa è una notizia entusiasmante per Glasgow e Aberdeen: l'istituzione di due zone di investimento in queste aree rafforzerà i loro punti di forza già esistenti, contribuendo ad attrarre investimenti, far crescere la nostra economia e creare posti di lavoro in settori prioritari. Ciò si baserà sui grandi progressi già osservati con i Freeport a Inverness, Cromarty Firth e Firth of Forth.

Abbiamo lavorato in sinergia con il governo scozzese, il che dimostra ancora una volta gli obiettivi che possiamo raggiungere quando i due governi lavorano congiuntamente. Il Regno Unito è concentrato sul livellamento economico in tutto il paese, il che include l'investimento di oltre 2,2 miliardi di sterline in progetti in Scozia".

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Mercoledì 12 Luglio 2023
Mercoledì 12 Luglio 2023

Gli investimenti esteri in Spagna superano i 34.178 milioni nel 2022, il secondo dato più alto registrato nella serie storica

Gli investimenti esteri in Spagna hanno superato i 34.178 milioni di euro (M€) in termini lordi nel 2022, che è la seconda cifra più alta raggiunta da quando i dati sono stati registrati (1993), secondo i dati pubblicati nel Registro degli Investimenti esteri DataInvex del Segreteria di Stato per il Commercio. Rispetto al 2021, si tratta di un aumento del 13,9%.

In termini netti, la cifra degli investimenti non ETVE ha raggiunto i 23.892 milioni di euro, il 9,8% in più rispetto al 2021. Analizzando i dati dell'ultimo anno, oltre l'87% degli investimenti esteri si è diretto a società non quotate.

Geograficamente, gli Stati Uniti sono il principale investitore in Spagna, concentrando l'emissione del 27,7% dei flussi di investimento non-ETVE ricevuti dal paese. Seguono il Regno Unito (con il 17,8% dell'investimento) e la Germania (14%).

L'Italia si posiziona al 7º posto con investimenti lordi per un totale di 991 milioni di € nel 2022, una cifra superiore del 24,6% ai 795 milioni dell'anno precedente, e una media di 1094 milioni di € annuali nel periodo 2018-2022.

Per settori, più della metà del totale degli investimenti esteri in Spagna (55,1%) riguarda i servizi, seguiti dal settore industriale (42,2%) e, successivamente, dalle costruzioni (2,5%) e dal settore primario (0,2%) . Inoltre, nel 2022 il settore manifatturiero ha superato i 10.111 milioni di euro, un record. Il settore delle telecomunicazioni ha ricevuto oltre 2.713 milioni, il miglior dato degli ultimi 10 anni. Le energie rinnovabili nel loro complesso hanno ricevuto oltre 2.800 milioni, di cui 872 milioni sono andati all'eolico (terzo miglior dato della serie storica) e 1.971 al solare (quarto miglior dato della serie). Il settore programmazione e informatica ha raggiunto la cifra di 1.400 milioni, secondo miglior dato della serie dopo il 2021. Il settore ricerca e sviluppo ha superato gli 800 milioni di euro, più del doppio rispetto a qualsiasi altro anno.

Investimenti esteri da parte delle comunità autonome (regioni)

La Comunità di Madrid, i Paesi Baschi, la Catalogna, la C. Valenciana e l'Andalusia sono le regioni che hanno ricevuto i maggiori investimenti estero nel 2022. Madrid, in particolare, ha rappresentato la destinazione di oltre il 50% del valore degli IDE in Spagna. Le cinque Comunità Autonome menzionate rappresentano l'87,6% di tutti gli investimenti esteri ricevuti. Andalusia, l'Aragona, la Castiglia-La Mancia ei Paesi Baschi hanno tutti raggiunto i loro migliori dati storici.

 

Investimenti in progetti greenfield

Gli investimenti esteri in progetti greenfield in Spagna hanno raggiunto il livello più alto dell'intera serie storica nel 2022, superando i 44,560 milioni di dollari e hanno creato più di 96.000 posti di lavoro, secondo FDI Markets, il database dei progetti greenfield del Financial Times Group.

La Spagna ha ricevuto 860 progetti greenfield da capitali stranieri nel 2022, il che colloca il Paese iberico al sesto tra quelli che hanno ricevuto il maggior numero di progetti greenfield a livello globale, davanti a potenze come Cina, Francia o Giappone. Il numero di progetti greenfield è aumentato nell'ultimo anno rispetto agli 838 progetti di questo tipo nel 2021 e ai 554 nel 2020. 

La Spagna inoltre sta registrando risultati molto promettenti anche nelle forme più avanzate e produttive di investimento estero. Nel 2022, infatti, il Paese è stato il terzo destinatario mondiale di progetti greenfield nel settore 'Energie Rinnovabili' e nel settore "ICT e Infrastrutture digitali", il 4° Paese che riceve il maggior numero di progetti che prevedono lo svolgimento di attività di R&S ed il 4° nel numero di progetti nell'ambito dell'automotive o legati all'idrogeno pulito.

Fonte: https://tinyurl.com/24c8k2jh

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)

Ultima modifica: Martedì 12 Settembre 2023
Data evento

Lun, 6 Maggio, 2024 - 18:47

Iscrizioni non ancora aperte.

Prossimi eventi:

Mer 03 Lug, 2024

(Subtec Convention Centre, Singapore)
Piattaforma online
6 Maggio 2024 -

Si svolgerà giovedì 13 luglio alle ore 17:00 (orario italiano) il seminario virtuale "Trasferirsi in Costa Rica: le ultime novità in tema di residenza e investimenti stranieri”, focalizzato sui recenti cambiamenti riguardanti un trasferimento in Costa Rica, organizzato dalla Cámara de Industria y Comercio Ítalo-Costarricense.

Alla luce delle recenti modifiche a leggi e regolamenti in materia di residenza ed investimenti esteri, l’associato alla Camera Blue Zone Legal – rappresentato dalla Dott.sa Cristina Guerrini – illustrerà tutte le novità più rilevanti in materia.

L’evento vedrà, inoltre, la partecipazione dell’Ambasciata italiana in Costa Rica.

Per iscrizioni: info@camaracic.com

 

(Contenuto editoriale a curda della Cámara de Industria y Comercio Ítalo-Costarricense)

Lunedì 26 Giugno 2023

Investimenti all’estero: la Francia rimane in testa davanti al Regno Unito e alla Germania (ma deve creare più posti di lavoro)

Secondo EY, società di revisione finanziarie e consulenza di fama mondiale, per il quarto anno consecutivo sarà la Francia il principale Paese europeo di destinazione per le aziende straniere.

Nel 2022 sono stati 1259 i progetti di investimento in territorio francese riportati nel barometro annuale di attrattività delle economie europee dei EY. Si parla del numero più alto dal 2010, con un aumento del 3% rispetto al 2021 e il doppio del 2017.

La Francia rimane la locomotiva dei Paesi europei per quanto riguarda gli investimenti esteri, confermando un tasso positivo al contrario di altre economie che hanno subito una retrocessione, come il Regno Unito (-6%) e la Germania (-1%). Le regioni francesi più attrattive sono state l’Île-de-France con un +12% rispetto all’anno precedente; l’Hauts-de-France che registra un +24% e la Nouvelle Aquitaine con un +28%.

I punti di forza della Francia risultano essere la disponibilità di energia decarbonizzata, la mano d’opera qualificata e la qualità di vita, inoltre, il Paese è “campione europeo di innovazione” con 144 centri di ricerca e sviluppo.

Tuttavia, nonostante la Francia stia recuperando terreno dopo anni di sotto-investimento rispetto ai suoi vicini, il Paese fatica ad attirare i quartieri generali delle aziende estere. Solo il 10% dei dirigenti stranieri intervistati ha affermato infatti di voler impiantare o estendere i centri decisionali in territorio francese, rendendo i progetti esteri contenuti in termini di importanza e creazione di posti di lavoro. A tal proposito, EY ha calcolato che ogni progetto estero in Francia, per lo più ampliamenti di aziende e non creazione di nuove attività, crei in media 30 posti di lavoro (contro i 50 del Regno Unito e i 120 della Spagna). Le riforme attuate per ridurre gli oneri sociali per i salari bassi e le riforme al diritto del lavoro hanno permesso di risanare alcuni problemi che limitavano la competitività e l’attrattività francese; tuttavia, non sono sufficienti per creare nuovi posti di lavoro. Inoltre, il costo orario del lavoro (41.80 €) rimane il più elevato rispetto ai principali Paesi concorrenti.

Fonte: https://tinyurl.com/2fdyvda8

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia)

Ultima modifica: Lunedì 26 Giugno 2023
Venerdì 9 Giugno 2023

Turchia - Aggiornamento di maggio dei flussi in entrata degli investimenti esteri

I dati i più aggiornati sui flussi di IDE in Turchia, pubblicati lo scorso 11 maggio dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), indicano che nel primo trimestre del 2023 i ricavi provenienti dalle vendite delle proprietà immobiliari sono stati pari a 1,37 miliardi di dollari (59% del totali degli IDE in entrata), seguiti dagli investimenti in “equity capital” (796 milioni di dollari), e dagli strumenti di debito (ossia crediti e depositi commerciali, sottoscrizioni di titoli obbligazionari e prestiti) che hanno totalizzato nel trimestre in osservazione 217 milioni di dollari.

I disinvestimenti si attestano invece a 75 milioni di dollari.

In totale gli IDE hanno totalizzato nei mesi gennaio-marzo di quest’anno 2.3 miliardi di dollari facendo segnare un decremento del 31% rispetto all’analogo trimestre del 2022.

I saldi negativi degli IDE nel primo trimestre del 2023 hanno rappresentato il 9,8% del deficit di parte corrente della bilancia dei pagamenti.

Dal 2002 ad oggi il IDE in entrata in Turchia sono ammontati a 254 miliardi di dollari.

Il settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio ha fornito il più grande un contributo agli IDE in “equity capital” che hanno rappresentato il 24% del totale seguito da quello dei prodotti chimici e farmaceutici (20%). Del 12% è stato invece l’apporto del settore elettronico e degli strumenti ottici di precisione.

Nel primo trimestre del 2023, sono ancora una volta i Paesi dell’Unione Europea (più il Regno Unito) i più importanti investitori in Turchia, detenendo una quota dell’80% degli IDE totali nel Paese e con una crescita del 21%.

Il blocco UE più Regno Unito è seguito a distanza dai Paesi dell’Asia orientale (4%), che hanno scavalcato gli altri Paesi dell’Europa fermi al 5%; seguono i Paesi CIS, quelli delle Americhe e del Medio Oriente.

A livello di singoli Paesi, nella graduatoria riferita al trimestre in osservazione, i Paesi Bassi si confermano al primo posto (34% degli IDE totali in entrata), l’Olanda precede Francia e la Germania; si confermano nella top 10 Taiwan e Irlanda.

Nel 2022, i flussi di IDE in entrata in Turchia si erano attestati a 13 miliardi di dollari con la Spagna al primo posto con 1,6 miliardi di dollari che ha preceduto Paesi Bassi (863 milioni) e Svizzera (737 milioni).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 9 Giugno 2023
Lunedì 29 Maggio 2023

La riforma fiscale combatte il contenzioso miliardario e aumenta l'attrazione degli investimenti in Brasile

Il segretario straordinario per la riforma fiscale, Bernard Appy, ha spiegato in un'intervista alla CNN come la riforma possa combattere il contenzioso miliardario che si accumula in Brasile e aumentare l'attrazione degli investimenti nel Paese.

Uno studio realizzato dal ricercatore del Centro Ricerche Fiscali dell'Insper, Breno Ferreira Martins Vasconcelos – e utilizzato dal gruppo di lavoro sulla riforma alla Camera [dei Deputati] – stima un contenzioso fiscale di Real BRL 322 miliardi tra le più grandi aziende del Paese.

L'idea è che, poiché le regole sono più semplici, ci sarà meno possibilità di interpretazioni divergenti della legislazione. Con una norma più ampia e chiara, l'effetto tende ad essere molto positivo dal punto di vista della riduzione del contenzioso relativo alle imposte indirette”, afferma il segretario.

Lo studio del professore dell'Insper indica che dei 370 mila CNPJ attivi nel ​​Profit Reale, 751 sono iscritti alla Commissione di Valori Mobiliari (CVM). Di queste aziende, 374 dichiarano di avere processi fiscali di consumazione. Questi contenziosi ammontano a Real BRL 222 miliardi.

La “lotta” al contenzioso legato ai consumi è uno dei punti focali della riforma dell'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), la prima priorità del governo federale.

Nel caso delle imposte indirette, in questo caso PIS/Cofins e ICMS, uno dei principali punti di contenzioso è la definizione di ciò che dà credito d'imposta. E, infatti, nella riforma fiscale questo sarà estremamente chiaro, tutto ciò che viene utilizzato nell'attività produttiva darà credito”, spiega Appy.

Secondo Appy, anche la riforma dell'imposta sui redditi, che verrà dopo l'IVA, ha tra gli obiettivi "fare più chiarezza per voci con interpretazioni divergenti che generano contenzioso".

Basandosi anche su documenti di aziende attive della CVM, il ricercatore Insper ha riscontrato circa Real BRL 100 miliardi in contenziosi IRPJ. È da sottolineare che questi dati potrebbero essere sottostimati, poiché alcune aziende non pubblicano informazioni contabili in Brasile.

Il segretario spiega che la riforma ha anche un “effetto secondario” che genera investimenti, poiché porta maggiore certezza giuridica al contesto del Paese e riduce il cosiddetto “costo Brasile”.

Il contenzioso ha due effetti per le aziende, uno degli effetti è il costo del contenzioso, che è estremamente alto in Brasile, sia per le aziende che per lo stesso Fisco, per il governo. E il secondo effetto è che riducendo il contenzioso si aumenta la sicurezza degli investimenti, il che tende ad avere un effetto positivo sul livello degli investimenti”, dice.

 

Il Ministero intensifica le trattative

Bernard Appy ha anche affermato che il governo federale ha intensificato le trattative per la riforma dopo l'approvazione del quadro fiscale alla Camera dei Deputati. Secondo il segretario, il ministro delle Finanze, Fernando Haddad, è entrato “direttamente” nell'articolazione della questione.

Appy ha anche affermato di vedere “una prospettiva molto positiva per l'approvazione della riforma alla Camera dei Deputati entro la fine del semestre legislativo”. Ha inoltre sottolineato che le prossime settimane saranno vitali per rendere la riforma politicamente praticabile.

Credo che l'umore sia abbastanza positivo. Ovviamente c'è ancora molta trattativa. Le prossime settimane saranno molto importanti per definire i punti che saranno necessari per rendere politicamente percorribile l'approvazione della riforma, sia dal punto di vista di eventuali resistenze settoriali, sia dal punto di vista di eventuali resistenze federative", ha detto.

Fonte: https://tinyurl.com/9j4d4fnk

Acronimi: Insper - Istituto di Insegnamento e Ricerca; CNPJ - Numero Registro Imprese in Brasile; PIS - Programma di Integrazione Sociale; Cofins - Contributo al finanziamento della previdenza sociale; ICMS - Imposta sulla circolazione di merci e servizi; IRPJ - Imposta sul reddito delle aziende.

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Lunedì 29 Maggio 2023
Martedì 16 Maggio 2023

Turchia - Aggiornamento di aprile sui flussi in entrata degli investimenti esteri

I dati i più aggiornati sui flussi di IDE in Turchia, pubblicati lo scorso 10 aprile dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), indicano che a febbraio 2023 gli investimenti esteri in entrata in “equity capital” sono stati pari a 316 milioni di dollari, seguiti dai ricavi provenienti dalle vendite delle proprietà immobiliari (406 milioni) e dagli strumenti di debito (ossia crediti e depositi commerciali, sottoscrizioni di titoli obbligazionari e prestiti) che hanno totalizzato nel mese in osservazione 172 milioni di dollari, più del doppio rispetto al mese precedente.
I disinvestimenti si attestano invece a 60 milioni di dollari.

Nello specifico, nel mese di febbraio 2023, lo stock di investimenti in entrata si è attestato in totale a 834 milioni di dollari (+25,7% sul bimestre precedente di gennaio-febbraio 2022). I saldi negativi degli IDE nel mese di febbraio 2023 hanno rappresentato il 9,5% del deficit di parte corrente della bilancia dei pagamenti.

Il settore “electronic-electrical equipment”, ha fornito il più grande un contributo agli IDE in entrata pari al 26% del totale degli “equity capital” seguito da quello relativo al cd “wholesale and retail trade” (19%). Del 14% è stato invece l’apporto del settore “manufacturing of food products”.

Nel mese di febbraio, sono ancora una volta i Paesi dell’Unione Europea (più il Regno Unito) i più importanti investitori in Turchia, detenendo una quota che è salita all’85% degli IDE totali nel Paese, con una crescita del 26%. Il blocco UE più Regno Unito è seguito a distanza dai Paesi dell’Asia orientale (8%), che hanno scavalcato gli altri Paesi dell’Europa (+5%); seguono i Paesi delle Americhe, del Medio Oriente e i Paesi CIS.
A livello di singoli Paesi, nel rank riferito al mese in osservazione, i Paesi Bassi si confermano al primo posto (52% degli IDE totali in entrata), l’Olanda precede Francia e Germania al 12%; entrano nella top 10 Taiwan, Hong Kong, Danimarca e Irlanda.

Nel 2022, i flussi di IDE in entrata in Turchia si erano attestati a 13 miliardi di dollari con la Spagna al primo posto con 1,6 miliardi di dollari che ha preceduto Paesi Bassi (863 milioni) e Svizzera (737 milioni).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Martedì 16 Maggio 2023
Giovedì 11 Maggio 2023

Lo stato spenderà 45 miliardi di corone per gli investimenti nella rete ferroviaria

Lo stato spenderà quest’anno 45 miliardi di corone per gli investimenti nella rete ferroviaria ceca. Lo ha indicato il ministro dei trasporti Martin Kupka.

La maggior parte degli investimenti andrà a coprire i costi della modernizzazione delle tratte esistenti. Un altro importante capitolo di spesa è l’installazione del nuovo sistema di sicurezza per la circolazione ferroviaria ETCS. L’Amministrazione delle Strade Ferrate avrà quest’anno a disposizione complessivamente 70 miliardi di corone, uno dei bilanci più importanti negli ultimi anni.

Tra i lavori in programma per quest’anno c’è anche l’adeguamento del tratto ferroviario, che verrà utilizzato per il collegamento tra il centro e l’aeroporto nella capitale. Negli ultimi anni i tempi dei lavori si sono diluiti. “Sono fiducioso che nel 2030 andremo in aeroporto con il treno” ha detto il ministro Kupka.

Per gli approfondimenti CLICCA QUI

Fonte: https://bit.ly/3LUnHGT

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Giovedì 11 Maggio 2023