Investimenti

Venerdì 17 Dicembre 2021

ArcelorMittal farà un investimento di 4,3 miliardi di Reais nello Stato di Minas Gerais fino al 2024

L’ArcelorMittal investirà 4,3 miliardi di Reais nello Stato del Minas Gerais fino al 2024. Destinati allo stabilimento di Monlevade, nella città di João Monlevade (Regione Centrale), e alla miniera di Serra Azul, a Itatiaiuçu (Regione Metropolitana di Belo Horizonte), i contributi permetteranno alla compagnia di aumentare nello Stato la capacità di produzione dell’acciaio lungo e del minerale di ferro. La scommessa nella continua crescita nei prossimi anni della domanda dell’acciaio nel Paese ha motivato la compagnia a recuperare il loro progetto di espansione lanciato nel 2008.

Si tratta del maggior investimento unico annunciato dall’azienda siderurgica in Brasile e dimostra quanto il gruppo crede nelle operazioni locali e nel mercato interno. Pianifichiamo di duplicare lo stabilimento di Monlevade da alcuni anni, ma c’è stata una crisi molto forte che ci ha impedito di proseguire. Adesso però il progetto si concretizzerà, perché il 2021 è stato un anno eccezionale e atipico, nel quale il consumo apparente di acciaio dovrebbe crescere del 24%”, ha annunciato il presidente della ArcelorMittal del Brasile, Jefferson De Paula, in una intervista a “Diário do Comércio”. L’aspettativa è che già a partire dal 2022 si verifichi un innalzamento medio del 5% all’anno.

Il dirigente, che riveste ancora la carica di CEO della ArcelorMittal Aços Longos LATAM e di Mineração Brasil, ha sottolineato che lo stabilimento di Monlevade raddoppierà la capacità produttiva, passando da 1,2 milioni di tonnellate l’anno di acciaio grezzo a 2,2 milioni di tonnellate l’anno nel 2024. Per questo motivo, il progetto contempla anche investimenti per l’ampliamento della produzione della miniera di Andrade, fornitrice del minerale di ferro per lo stabilimento, che accrescerà del doppio la sua produzione, passando da 1,5 milioni di tonnellate l’anno a 3,5 milioni di tonnellate l’anno di minerale di ferro.

Già la miniera di Serra Azul vedrà praticamente triplicata la sua produzione, sostituendo le attuali 1,6 milioni di tonnellate l’anno con 4,5 milioni di tonnellate l’anno.

Il programma prevede che i lavori comincino all’inizio del prossimo anno, e che terminino, nel caso della Serra Azul, entro due anni, e nel caso di Monlevade, entro due anni e mezzo. In quei periodi, la creazione di posti di lavoro temporanei offerti dalle società di costruzioni e dalle imprese edili ingaggiate, potrà raggiungere gli 8 mila lavoratori” ha evidenziato.

I progetti stabiliscono anche l’apertura di nuove occupazioni a tempo indeterminato. Quando gli impianti lavoreranno a piena capacità, nel 2024, i nuovi posti di lavoro saranno 1350.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

Ultima modifica: Venerdì 17 Dicembre 2021
Lunedì 8 Novembre 2021

UAE: Abu Dhabi riduce del 71% le spese per lanciare un nuovo business

Abu Dhabi semplifica la procedura per l’avvio di un’attività commerciale nel proprio territorio e si riconferma come una delle destinazioni preferite tra gli investitori stranieri.

La notizia arriva dal Dipartimento per lo sviluppo economico di Abu Dhabi (ADDED) che, con la riduzione del 71% dei requisiti necessari per l’avvio di una nuova impresa in loco, alleggerirà notevolmente tale procedura in termini di tempi e costi per chi intende investire nell’emirato.

La riforma, parte del programma “Investor Journey”, è entrata in vigore dal 1 agosto 2021 e permette a circa il 97% delle attività economiche di ricevere una licenza commerciale in soli sei minuti. Inoltre, tutte le commissioni sul rilascio e sul rinnovo della licenza sono ridotte a 1.000 AED (circa € 230.00).

Questa iniziativa era stata anticipata ad inizio luglio dall’apertura del Abu Dhabi Residents Office (ADRO), una nuova divisione del Dipartimento volta ad attirare nuovi imprenditori e responsabile di fornire l’assistenza e i servizi necessari alle start-up al fine di creare un ambiente economico favorevole a 360 gradi.

Sameh Abdulla Al Qubaisi, direttore dell’ADDED, ha infine assicurato che grazie alla collaborazione tra ADDED e l'Abu Dhabi Digital Authority (ADDA) verranno incrementati e migliorati i servizi di licenza commerciale su TAMM, il quale fornirà tutti i servizi essenziali ad aprire una nuova attività commerciale.

Questo programma, adottato in un ambiente già economicamente competitivo come quello di Abu Dhabi, non potrà che rafforzare in maniera significativa il settore privato del principale emirato degli EAU.

Fonte: https://bit.ly/3nHmNla

Monica Di Gangi

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

 

Ultima modifica: Lunedì 8 Novembre 2021
Giovedì 4 Novembre 2021

Ras Al Khaimah autorizza le società offshore registrate a condurre le proprie attività sul territorio dell’emirato

Le società offshore autorizzate potranno d’ora in poi condurre le loro attività commerciali sul territorio di Ras Al Khaimah tramite le proprie sussidiarie. Il requisito affinché ciò sia possibile è la registrazione della società presso il RAK International Corporate Centre (RAK ICC). La registrazione permetterà alle società di usufruire anche di alcuni benefici, tra cui:

  • nessuna imposta sui redditi d’impresa e nessuna imposta personale;
  • possibilità di rimpatrio del 100% del capitale e dei profitti;
  • nessuna restrizione monetaria;
  • più disponibilità di spazi in cui locare i propri uffici;
  • possibilità di aprire un conto bancario aziendale;
  • possibilità di richiedere visti per la permanenza negli Emirati.

 

La decisione rispecchia la volontà di fare di Ras Al Khaimah un hub attraente per gli investimenti globali.

A cura di Susanna Schiavon.
Fonte: https://bit.ly/3CqRdhK

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Giovedì 4 Novembre 2021
Mercoledì 3 Novembre 2021

L’interscambio commerciale tra Unione Europea e Vietnam aumenta di 480 milioni di dollari nel primo anno di EVFTA

Alla fine di settembre, le imprese europee hanno investito circa 22 miliardi di dollari in Vietnam, mezzo miliardo di dollari in più di un anno fa, nonostante la pandemia.

Un recente rapporto del governo inviato all'Assemblea Nazionale ha evidenziato che il fatturato commerciale e gli investimenti diretti esteri (IDE) provenienti dai paesi dell'Unione europea (UE) sono aumentati vertiginosamente dall'entrata in vigore dell'accordo di libero scambio UE-Vietnam (EVFTA) il 1° agosto 2020.

Nello specifico, alla fine di settembre, il Vietnam aveva accolto 2.242 progetti provenienti dagli stati membri dell’UE, con un aumento di 164 progetti su base annua. Il capitale sociale totale è stato di 22,24 miliardi di dollari, con un aumento di 483 milioni di dollari rispetto all’anno precedente.

I Paesi Bassi si sono classificati al primo posto con 382 progetti e un investimento totale di 10,4 miliardi di dollari (che rappresenta il 46,5% degli investimenti totali dell'UE in Vietnam). La Francia è al secondo posto con 3,62 miliardi di dollari, seguita dalla Germania (2,25 miliardi di dollari).

Il rapporto ha nominato alcune grandi aziende dell'UE evidenziandone il successo; queste sono: Shell Group (Paesi Bassi), Total Elf Fina (Francia e Belgio), Daimler Chrysler (Germania), nonché Siemens e Alcatel Comvik (Svezia).

Il governo ha affermato che gli investimenti dell'UE si concentrano su settori quali alta tecnologia e servizi (posta e telecomunicazioni, finanza, locazione di uffici, vendita al dettaglio), energia verde, industria di supporto, lavorazione di generi alimentari, agricoltura ad alta tecnologia e prodotti farmaceutici. Si prevede che gli investimenti diretti di alta qualità provenienti dai paesi membri dell’Unione Europea aumenteranno notevolmente.

Per accogliere gli investimenti dell'UE, diverse località hanno purificato il terreno all'interno e intorno alle zone industriali e al contempo hanno sviluppato infrastrutture e risorse umane (soprattutto risorse umane altamente specializzate). Sono stati perfezionati e attuati meccanismi e politiche per mobilitare gli IDE, semplificando le procedure amministrative e rimuovendo gli ostacoli per le imprese e per gli investimenti.

Nonostante la pandemia, dall'attuazione dell'EVFTA sono stati segnalati anche dei miglioramenti nel fatturato commerciale Vietnam-UE. L’interscambio ha raggiunto i 54,6 miliardi di dollari nel periodo che va dall’Agosto del 2020 all’Agosto del 2021, di cui 38,5 miliardi di dollari di esportazioni dal Vietnam verso l'UE e 16,2 miliardi di dollari dall'UE al Vietnam, con un aumento del 12% su base annua.

In particolare, nei primi sette mesi del 2021, il fatturato commerciale bidirezionale è stato di 32,4 miliardi di dollari, circa il 18% in più rispetto all’anno precedente, di cui esportazioni dal Vietnam dal valore di 22,81 miliardi di dollari, con un aumento del 17% su base annua. Le principali esportazioni del Vietnam verso l'UE includono telefoni e componenti di telefonia, computer, prodotti e componenti elettronici, calzature, tessuti, indumenti, macchinari, attrezzature ed elettrodomestici, pezzi di ricambio e prodotti siderurgici. Nel frattempo, il fatturato delle importazioni dall'UE nello stesso periodo ha raggiunto $ 9,6 miliardi, con un aumento di quasi il 19% su base annua. I principali articoli di importazione sono i computer e i suoi componenti, prodotti elettronici, macchinari e attrezzature, strumenti, pezzi di ricambio, prodotti farmaceutici e chimici. Alcuni articoli di grande rilevanza per il commercio vietnamita hanno registrato tassi di crescita elevati come prodotti chimici (33,6%), bestiame e materie prime alimentari (62%), materiali tessili, abbigliamento, pelle, scarpe (41%), veicoli e pezzi di ricambio (44%), legno e prodotti in legno (27%).

D’altro canto, il governo ha però affermato che le esportazioni relative ad alcune categorie fondamentali come i prodotti tessili, il caffè, il ferro e l’acciaio, sono state più basse del previsto; le imprese locali stanno avendo difficoltà nell’avvicinarsi al mercato europeo poiché non sono in grado di soddisfare i requisiti di alto livello che esso richiede, mentre il protezionismo e l'introduzione di rimedi commerciali e barriere non tariffarie nell'UE sono in aumento. Allo stesso tempo, numerose imprese locali rimangono indifferenti, ancora ignare dell’esistenza dell'EVFTA.

L'EVFTA è stato firmato il 30 giugno 2019 ed è entrato in vigore il 1° agosto 2020.

Fonte: https://bit.ly/3vRuGIr

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))

Ultima modifica: Mercoledì 3 Novembre 2021
Mercoledì 3 Novembre 2021

10 motivi per investire negli UAE

In occasione del loro 50° anniversario, gli Emirati Arabi Uniti hanno lanciato una nuova campagna economica: United Global Emirates. L’obiettivo è quello di promuovere il paese facendolo apparire come una destinazione ideale in cui vivere, lavorare e investire. Il Vicepresidente, primo ministro e governatore di Dubai ha scritto su twitter “Le nostre origini sono arabe, le nostre ambizioni sono globali. Invitiamo talenti da tutto il mondo a concretizzare le loro idee #United_Global_Emirates”.

10 motivi per investire negli UAE:

  • Significante stabilità economica, posizione strategica, grandi riserve finanziarie, larga disponibilità di fondi patrimoniali pubblici.
  • Gli UAE compaiono nella classifica dei 100 paesi più sviluppati a livello globale.
  • Voli diretti con più di 250 città, e rotte di navigazione con più di 400 città.
  • Possiede uno dei più avanzati sistemi di trasporto via terra, via mare e via aria del mondo.
  • Possiede più di 40 aree libere, dotate di capacità competitive.
  • Il paese riconosce al 100% la proprietà estera.
  • Non sono previste tassazioni per i singoli soggetti, per gli investitori o per le aziende; ad eccezione delle società petrolifere e delle banche straniere.
  • Tariffe doganali comprese tra lo 0 e il 5%.
  • Gli investitori, imprenditori, e professionisti in settori chiave hanno diritto a 10 anni di Golden-Visa
  • La popolazione degli UAE è costituita da una ricca varietà culturale e religiosa.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Martedì 14 Dicembre 2021
Venerdì 29 Ottobre 2021

Il Vietnam continua ad essere una destinazione interessante per gli investimenti

Secondo l’amministratore delegato di Nestlé Vietnam Binu Jacob, grazie ai numerosi vantaggi del paese, il Vietnam ha dimostrato di essere una meta privilegiata e interessante per gli investimenti sostenibili e a lungo termine.

Parlando all'agenzia di stampa, l’amministratore ha affermato che il Vietnam, con una popolazione di 100milioni di abitanti, gode di una forza lavoro giovane e di una struttura demografica dorata che offre al Paese grandi opportunità di sviluppo socioeconomico.

Per di più, la nazione sta dimostrando di essersi integrata attivamente nell’economia regionale e globale, grazie anche alla forza lavoro qualificata ed entusiasta di cui gode.

Nonostante gli effetti del COVID-19, Nestlé ha annunciato che investirà altri 132 milioni di dollari in Vietnam per raddoppiare la produzione di prodotti di caffè di alta qualità, portando l'investimento totale dell'azienda a quasi 730 milioni di dollari.

Il CEO è fiducioso che nel prossimo futuro il Vietnam diventerà un importante centro di produzione a livello regionale e globale e ha anche sottolineato che la società continuerà ad espandere le attività di investimento sostenibile nel paese. Nestlé è orgogliosa di essere una delle prime aziende al mondo ad aver effettuato investimenti diretti nello stato del sud-est asiatico, contribuendo così alla crescita sostenibile e inclusiva della nazione, ha aggiunto.

Il direttore ha affermato che negli ultimi due decenni in Vietnam, la multinazionale ha ricevuto un grande sostegno dal Governo, dai ministeri, dai settori, dalle agenzie e dalle località. Ha inoltre dichiarato che la Nestlé si impegna a collaborare per il raggiungimento dei "doppi obiettivi" dati dal governo, e supporta le strategie politiche stabilite dal Vietnam per riavviare l’economia e per vivere in sicurezza durante la pandemia COVID-19, enfatizzando la necessità di azioni immediate. Ha sottolineato che uno dei fattori determinanti per il successo di un'impresa è il sostegno politico e, nello specifico, le misure che un governo adotta per incoraggiare lo sviluppo delle imprese in generale e delle aziende private in particolare.

Il dirigente ha elogiato l’impegno del governo nel migliorare le istituzioni, rendendo l'ambiente degli investimenti e degli affari più aperto e più sano.

Ha espresso la sua gratitudine verso lo Stato per aver ascoltato le esigenze della comunità imprenditoriale privata, in particolare delle imprese estere, e per aver dato priorità per la vaccinazione contro il COVID-19 a Ho Chi Minh City e alla regione economica meridionale.

Fonte: https://bit.ly/3CpRP7h

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))

Ultima modifica: Venerdì 29 Ottobre 2021
Venerdì 29 Ottobre 2021

Gli investitori stranieri rimangono ottimisti riguardo all'economia del Vietnam

Il Viceministro della Pianificazione e degli Investimenti Nguyen Thi Bich Ngoc ha annunciato che, nonostante il grave impatto della pandemia globale, gli investimenti esteri in Vietnam nei primi nove mesi del 2021 sono aumentati, dando prova della fiducia e dell'ottimismo degli imprenditori verso la ripresa e lo sviluppo socioeconomico del paese nel prossimo periodo.

Inoltre, questo dimostra che il Vietnam continua ad essere una destinazione sicura, accessibile e attrattiva per gli investitori stranieri, ha comunicato Ngoc alla Vietnam News Agency (VNA)

A settembre la nazione aveva 34.141 validi progetti di investimento, con un capitale combinato di 403,19 miliardi di dollari.

Ciò nonostante, la pandemia ha influenzato negativamente la produzione e le attività economiche delle imprese, comprese quelle a partecipazione straniera, rendendo difficile per gli investitori esteri esplorare le opportunità economiche e di investimento in Vietnam.

Riconoscendo questa difficoltà, il Governo, il Primo Ministro, i ministeri, i settori e le località, hanno compiuto grandi sforzi e hanno recentemente adottato misure drastiche, con l’obiettivo di prevenire e controllare la pandemia e di dare effettivo supporto alla produzione e alle altre attività imprenditoriali.

La comunità economica – incluse le imprese estere presenti sul territorio nazionale – ha lavorato insieme al Governo e alle autorità locali per sostenere i cittadini nella lotta contro il Covid-19, dimostrando così una grande capacità di superare le difficoltà, di adattarsi alle nuove circostanze, di salvaguardare la produzione e creare nuovi posti di lavoro. Questo dimostra la fiducia degli investitori oltre confine verso il contesto economico vietnamita e l’efficacia delle soluzioni prese dal Governo e dal Primo Ministro.

La comunità imprenditoriale straniera ha giudicato favorevolmente la risposta del Governo alla pandemia, ha mostrato ottimismo riguardo alla ripresa economica del Vietnam e si è impegnata a continuare a investire nel paese e a stringere accordi a lungo termine.

Ngoc ha anche sottolineato le diverse difficoltà che le imprese stanno affrontando, tra cui la carenza di manodopera, le restrizioni all’ingresso e le lunghe quarantene, le politiche di attrazione selettive degli investimenti, la riduzione dei flussi globali di investimenti esteri e l’aumento della competitività tra i diversi paesi nell’attrarre capitali stranieri.

Per rassicurare le imprese estere, il Governo ha fatto raccomandazioni al Partito e ha richiesto all’Assemblea Nazionale e al Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale di promulgare importanti normative. Il governo ha inoltre emanato una serie di decreti e risoluzioni tematiche sull’esenzione e riduzione dei canoni di locazione e sul sostegno alle aziende, alle cooperative e alle piccole imprese familiari, nonché ai lavoratori e ai datori di lavoro.

Secondo Ngoc, tralasciando gli effetti negativi, la pandemia potrebbe anche essere un’opportunità per il Vietnam per continuare a perfezionare le sue istituzioni, migliorando la sua capacità di governance e creando un ambiente ancora più favorevole agli affari e agli investimenti.

Fonte: https://bit.ly/3BtP97q

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))

 

 

Ultima modifica: Venerdì 29 Ottobre 2021
Giovedì 28 Ottobre 2021

Gli investimenti in Polonia potrebbero accelerare

Come ha informato l’economista capo della Banca mondiale per l’Europa e l’Asia centrale, Asli Demirgüç-Kunt, riferendosi agli ultimi rapporti sulle prospettive macroeconomiche, la Polonia ha una economia ben diversificata, con forti legami commerciali e finanziari con l’area dell’euro e anche ben integrata con le catene del valore mondiali.

Secondo l’economista in Polonia, nel corso dei prossimi anni, gli investimenti accelereranno, anche a causa dei finanziamenti previsti dal bilancio dell'Unione europea. Nella sua valutazione il governo polacco, a breve termine, dovrebbe “prudentemente” adeguare l’economia ai parametri della politica macroeconomica, tra l’altro, per controllare le aspettative sull’inflazione. “Le prospettive a breve termine continuano ad essere influenzate dalle tendenze pandemiche, per esempio, il tasso delle vaccinazioni e la diffusione continua delle varianti COVID-19. Mentre se il recupero continuerà, sarà necessaria la prudente calibrazione della politica macroeconomica per assicurare la ricostruzione del margine di bilancio e per mantenere stabili le aspettative di inflazione”, ha aggiunto Demirgüç-Kunt. Nonostante le banche in Polonia siano ben capitalizzate, l’economista ha indicato anche che lo sviluppo nel settore finanziario richiede ancora stretto controllo, perché la crisi ha influenzato la redditività delle banche. Asli Demirgüç-Kunt ha aggiunto anche che è importante che la Polonia continui la tendenza del passaggio all’economia digitale.

Inoltre, secondo la Banca mondiale, a medio termine, il fattore di fondamentale importanza per la competitività delle imprese polacche sarà l’impegno ad accelerare le riforme strutturali nei campi come: l’efficienza energetica, la resilienza ai cambiamenti climatici e il loro adattamento, le innovazioni e l’imprenditorialità.

Fonte: https://bit.ly/3BcrSXs

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Giovedì 28 Ottobre 2021
Giovedì 28 Ottobre 2021

Nuovo afflusso di capitali in Vietnam

Sin dal 2020 la crescente tendenza al rialzo della crescita economica, guidata in parte dall’aumento degli investimenti esteri e da un buon controllo della situazione pandemica, ha fatto in modo che il Vietnam abbia ottenuto un grande plauso da parte delle più alte organizzazioni internazionali, le quali si aspettano un’ottima prospettiva di crescita economica da parte di questo Paese. Tuttavia, alcuni rischi potrebbero ancora persistere.

Secondo una fonte affidabile, una società tra i più grandi rivenditori online cinesi e membro del Fortune Global 500, dovrebbe investire in Vietnam quest'anno. L'azienda opera anche nella logistica, con sofisticate tecnologie di consegna data-driven. “Quando l'azienda entrerà in Vietnam, il panorama della vendita al dettaglio online e della logistica del paese sarà probabilmente cambiato, con una maggiore concorrenza”, rivela una fonte anonima che lavora attualmente presso questa azienda.

Le entrate totali al dettaglio del Vietnam nella prima metà del 2021 hanno raggiunto 1,99 quadrilioni di VND (86,52 miliardi di dollari), una crescita del 6,2% su base annua. Secondo l'Ufficio di Statistica Generale (GSO), questa cifra è relativamente alta, soprattutto considerando che la pandemia di COVID-19 ha costretto il pubblico a stringere la cinghia. “La nostra azienda investirà in Vietnam grazie alla buona crescita economica del Paese, al buon controllo della pandemia, a una classe media in crescita con un grande potere di spesa e a un aumento degli investimenti diretti esteri (IDE) nel mercato”, ha sottolineato la fonte, aggiungendo che l'industria della logistica in Vietnam si sta sviluppando fortemente. “Tutte le aziende di logistica dovrebbero registrare una crescita a due cifre quest'anno", ha affermato la fonte, "Svilupperemo principalmente servizi logistici di “business-to-customers” in Vietnam nel prossimo periodo".

Il GSO ha riferito che, nonostante le difficoltà, il settore della logistica locale nei primi 6 mesi del 2021 è attualmente ancora in crescita, grazie a diverse ragioni, tra cui la ripresa dell'economia mondiale. Il trasporto totale di merci in Vietnam ha raggiunto 903,5 milioni di tonnellate, un aumento dell'11,5% rispetto a quello del -7,8% nello stesso periodo dello scorso anno. La cifra nel secondo trimestre ha raggiunto i 439,6 milioni di tonnellate, con un aumento del 15,2% su base annua. 

Il Ministero della pianificazione e degli investimenti (MPI) ha comunicato al Governo i suoi due scenari di crescita economica per la seconda metà del 2021. Nel primo scenario, per raggiungere l'obiettivo di crescita del 6% per il 2021, l'economia dovrebbe crescere del 6,2% nel terzo trimestre e del 6,5% nel quarto trimestre. Nel secondo scenario, affinché l'economia cresca del 6,5% quest'anno, l'economia dovrebbe salire del 7% nel terzo trimestre e del 7,5% nel quarto trimestre.

Previsioni rialziste

Sebbene il Governo abbia mostrato grande cautela nel dirigere l'economia, che si sta gradualmente riprendendo, un certo numero di organizzazioni di alto profilo si aspettano che la situazione in Vietnam migliori, affermando che l'economia è fortemente supportata da una serie di fattori, e da un crescente afflusso di IDE che continuano a fungere da pilastri chiave per la crescita economica nel prossimo periodo.

La Banca Mondiale ha recentemente pubblicato una nuova previsione, affermando che l'economia vietnamita crescerà del 6,6% nel 2021 e del 6,5% nel 2022, dovuto a un aumento degli investimenti e della produzione, tutto ciò però è subordinato alla futura situazione pandemica. Gli analisti globali FocusEconomics hanno dichiarato che il PIL in Vietnam quest’anno crescerà ad un ritmo più veloce, ci sarà un forte settore manifatturiero che guiderà l'attività interna e il miglioramento della domanda estera stimolerà le esportazioni. “Tuttavia, l'impatto della recente ondata di casi quotidiani di COVID-19 sul settore turistico, già soffocato, rimane un rischio chiave al ribasso di tali prospettive. I nostri analisti prevedono un'espansione del PIL del 6,9% nel 2021 e del 6,8% nel 2022", si legge nella nota.

Nel frattempo, l'Asian Development Bank (ADB) ha anche previsto che l'economia vietnamita dovrebbe crescere del 6,7% nel 2021 e del 7% nel 2022, una crescita forte e costante resa possibile dal successo del Vietnam nel contenere la pandemia di COVID-19. Lo slancio di crescita dovrebbe continuare grazie alle riforme in corso per migliorare il contesto imprenditoriale e alla partecipazione del Vietnam a molteplici accordi di libero scambio che coinvolgono quasi tutte le economie avanzate. Secondo l'ADB, nel 2021 gli investimenti saranno incentivati ​​dal miglioramento dell'erogazione degli investimenti pubblici, dalla continua diversione della produzione dalla Cina al Vietnam, dalla ripresa dell'economia cinese e dall'attuazione di un accordo commerciale con l'Unione europea per liberalizzare notevolmente commercio.

Fonte: https://bit.ly/3ptnroD

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))

Ultima modifica: Giovedì 28 Ottobre 2021
Giovedì 21 Ottobre 2021

Nel 2020 gli investimenti cinesi in Brasile sono diminuiti del 74%

Dopo essere raddoppiato nel 2019, apparentemente per nulla turbato dalla retorica anti-cinese di Jair Bolsonaro in campagna elettorale, l'ingresso degli investimenti cinesi in Brasile non ha resistito all'impatto della crisi generata dalla pandemia del Covid-19, e nello scorso anno, è crollato del 74%, raggiungendo il livello più basso in sei anni.

Il flusso di investimenti cinesi in Brasile è stato di 1,9 miliardi di dollari nel 2020, rispetto ai 7,3 miliardi di dollari dell'anno precedente. La flessione nel periodo è stata maggiore del calo complessivo degli investimenti diretti netti nel Paese nell'anno, di circa il 50%, secondo i dati della Banca Centrale.

Nonostante abbia evidenziato danni al rapporto politico tra Brasilia e Pechino con l'intensificarsi delle tensioni tra l'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel 2020, dato l'allineamento del governo Bolsonaro con Trump, l'indagine CEBC scarta che le relazioni economiche siano state scosse.

Il rapporto, che viene pubblicato annualmente ma è stato ritardato nel 2020 a causa della pandemia, attribuisce i flussi inferiori dello scorso anno al risultato della recessione globale che ha colpito gli investimenti esteri in Brasile e nel mondo in generale.

Fonte: https://bit.ly/3jmO6jr

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

Ultima modifica: Giovedì 21 Ottobre 2021