Economia

Giovedì 23 Marzo 2023

Lo shock inflazionistico spinge la Bank of England ad alzare nuovamente i tassi d’interesse

La Bank of England dovrebbe alzare i tassi d’interesse per l'undicesima volta consecutiva, dopo un aumento a sorpresa dell'inflazione. La Banca sta cercando di controllare le deboli prospettive economiche della Regno Unito e le recenti preoccupazioni del settore bancario, e dovrebbe annunciare presto la sua decisione sui tassi.

Nonostante la maggior parte degli economisti ritenesse che l'inflazione fosse sulla buona strada per diminuire, dopo aver toccato il picco dell’11% lo scorso ottobre, i dati di mercoledì hanno tuttavia mostrato che il fenomeno inflazionistico è salito nuovamente al 10,4%.

Mercoledì, la Federal Reserve americana ha alzato i suoi tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale mentre la scorsa settimana, la Banca Centrale Europea, ha mantenuto i suoi piani e ha alzato i tassi di 50 punti base nonostante le turbolenze del Credit Suisse, una mossa ripetuta giovedì dalla stessa Banca nazionale svizzera.

Ben Nicholl, gestore dei fondi della Royal London Asset Management, ha affermato che il balzo dell'inflazione in UK è stato un momento scioccante, aggiungendosi ad una serie di segnali che anticipano come la BoE farà fatica a riportare l'inflazione al suo obiettivo attuale del 2%.  La crescita dei salari sta diminuendo, nonostante sia ancora al di sopra della sua media storica, e c’è una grave carenza di lavoratori: questo potrebbe mantenere alto il tasso inflazionistico nel mercato del lavoro.

La Bank of England è stata la prima grande banca centrale ad iniziare ad aumentare i tassi d’interesse nel dicembre 2021 e sembrava che, come la Bank of Canada, potesse presto fermare l’aumento. Il mese scorso il governatore della BoE Andrew Bailey ei suoi colleghi hanno affermato di essere pronti ad agire con la forza se le prospettive porteranno persistenti pressioni inflazionistiche.

L'economista di ING Bank James Smith ha detto che si aspettava un rialzo dei tassi, ma che probabilmente questo sarà l’ultimo aumento imposto della Bank of England. "Supponendo che i dati più ampi sull'inflazione continuino a indicare un allentamento delle pressioni, sospettiamo che il comitato della Banca sarà a suo agio nel mettere in pausa l’aumento dei tassi già dal prossimo incontro di maggio".

Fonte: https://reut.rs/3JC4ybL

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

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Giovedì 23 Marzo 2023

Rep. Ceca - La bilancia dei pagamenti in passivo da oltre 400 miliardi di corone

La bilancia dei pagamenti con l’estero ha registrato lo scorso anno un disavanzo da oltre 400 miliardi di corone. Lo indicano i dati della Banca Centrale Ceca.

Nel 2022 la bilancia dei pagamenti con l’estero ha registrato un deficit da 415 miliardi di corone, in peggioramento rispetto al 2021, quando il disavanzo era stato di soli 168 miliardi di corone. Lo scorso anno è stato quindi superato il record negativo del 2007, quando il deficit aveva toccato 177 miliardi di corone. La bilancia dei pagamenti è in deficit dal 2021, negli anni precedenti aveva invece segnato un attivo.

L’andamento è stato determinato dal forte disavanzo del commercio estero e anche dall’andamento nel settore dei redditi da capitale. Nel capitolo dei redditi da investimenti diretti il disavanzo ha superato i 404 miliardi di corone con uscite per oltre 508 miliardi di corone.

Fonte: https://bit.ly/3Z4WMgg

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

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Giovedì 23 Marzo 2023

Rep. Ceca - La banca centrale non teme il contagio della crisi bancaria

La Banca Centrale Ceca (ČNB) non teme il contagio delle difficoltà del settore bancario negli Stati Uniti e in Svizzera. Al quotidiano Hospodářské noviny lo ha detto il vicegovernatore Jan Frait.

Secondo Frait il rischio di ripercussioni sul settore bancario ceco delle recenti difficoltà di alcune banche americane e della Credit Suisse è “ridotto, persino trascurabile”. Gli stress test delle banche ceche inoltre indicano la forte resilienza degli istituti cechi negli scenari avversi. “Le banche ceche hanno a disposizione molti attivi altamente liquidi. Fino al 30% di questi attivi è il denaro depositato presso noi della ČNB” ha detto Frait.

Secondo il vicegovernatore della ČNB non è fonte di preoccupazione neppure un’alta quota dei bond detenuti dalle banche. Grazie agli attivi liquidi gli istituti cechi non sono spinti a vendere i titoli di Stato, qualora abbiano bisogno della liquidità. Altra liquidità potrebbe essere erogata dalla stessa ČNB, ha sottolineato Frait.

Fonte: https://bit.ly/40bcZSu

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

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Giovedì 23 Marzo 2023

Rep. Ceca - Il numero delle imprese e degli imprenditori è raddoppiato in trent’anni

Dal 1993, quando la Repubblica Ceca è diventata uno Stato indipendente, il numero delle imprese e degli imprenditori è raddoppiato. Lo indica la Camera di Commercio Ceca.

Secondo i dati diffusi dall’ente il numero delle imprese e degli imprenditori individuali ha sfiorato nel 2022 quasi tre milioni di unità. Nel 1993 erano registrati 1,25 milioni di aziende e imprenditori individuali. Tuttavia, il numero di soggetti con un’attività economica accertata è molto più basso - circa 1,6 milioni di società e imprenditori. A crescere, secondo la Camera di Commercio Ceca, è soprattutto la fascia delle piccole e medie aziende. “Rappresentano un contrappeso ai monopoli e alle società multinazionali” ha sottolineato il presidente della camera Vladimír Dlouhý.

In trent’anni è cambiato anche il peso dei settori nell’economia ceca. La quota del valore aggiunto dell’agricoltura è calata dal 1990 dall’8 al 2%. Nel caso del manifatturiero il calo è stato di otto punti percentuale al 23%. Di quasi il 6% è invece cresciuta la quota delle attività di informazione e comunicazione.

Fonte: https://bit.ly/3lywqFL

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

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Giovedì 23 Marzo 2023

Il Consiglio Federale a supporto del sistema bancario svizzero

L'operazione mastodontica messa in campo dalla Confederazione Svizzera per ripristinare la fiducia nel sistema bancario svizzero e la sua stabilità.

Per questo è arrivato pieno sostegno anche da Economiesuisse, che ha gradito il drastico intervento del Consiglio Federale che ha consentito di garantire liquidità agli istituti di credito elvetico. Nel dettaglio Ubs e Credit Suisse pagheranno l'1,5% di credito sul denaro preso a prestito dalla Banca Nazionale Svizzera. La scelta del Consiglio Federale ha evitato la destabilizzazione della piazza finanziaria svizzera che avrebbe avuto conseguenze imprevedibili e di calibro mondiale. La speranza è che questo generi nel clima economico finanziario globale una certa fiducia nel sistema bancario svizzero, scoraggiando retromarce che potrebbero destabilizzarne la tenuta. 

Fonte: https://bit.ly/3lvEUxh

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

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Giovedì 23 Marzo 2023

L'industria finanziaria britannica pianifica un progetto di "kickstart" post-Brexit

I massimi esponenti del settore finanziario britannico hanno dichiarato che avrebbero definito un progetto per dare il via a Londra come centro finanziario globale post-Brexit entro il 2030. La City di Londra, sede dello storico distretto finanziario britannico, ha affermato che Lloyd's, Schroders, KPMG, Barclays e altri esperti del settore lavoreranno su una tabella di marcia per competere meglio con centri mondiali come New York e Singapore.

Il settore, che rappresenta il 12% della produzione economica del Regno Unito, è stato in gran parte tagliato fuori dalla politica europea dopo l’uscita del Regno Unito dall’UE. Londra rimane il secondo centro finanziario più importante al mondo dopo New York, ma gli hub finanziari asiatici come Singapore si stanno avvicinando.

Il governo ha già proposto le "Edinburgh Reforms" che comprendono oltre 30 modifiche alle norme esistenti. Come affermato da Chris Hayward, la nuova iniziativa City's Finance for Growth “sarà una strategia a lungo termine, collocandosi al di sopra delle riforme delle singole leggi. Si concentrerà su tecnologia e innovazione, finanza sostenibile, mercato competitivo e commercio internazionale, e mirerà a fornire consigli attuabili e di alto livello per la competitività dei servizi finanziari britannici".

Il City Minister Andrew Griffith ha tuttavia escluso una divergenza radicale dalla politica di Stati Uniti e UE, affermando che ciò aumenterebbe i costi per le aziende globali.

Fonte: https://reut.rs/408Albm

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

 

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Giovedì 23 Marzo 2023

L'indebitamento del governo UK ha raggiunto livelli record a febbraio

L'indebitamento del governo britannico è aumentato il mese scorso, in gran parte a seguito del programma di sostegno alle famiglie e alle imprese dopo l’aumento delle bollette energetiche. Il governo ha preso in prestito 16,7 miliardi di sterline a febbraio, 9,7 miliardi di sterline in più rispetto all'anno precedente, ed è il più alto prestito di febbraio degli ultimi 30 anni, come riportato dagli ultimi dati dell'Office for National Statistics.

Rispondendo alle cifre ONS, il Cancelliere Jeremy Hunt ha affermato: “I prestiti sono ancora alti perché siamo determinati a sostenere le famiglie e le imprese dopo l’aumento dei prezzi, spendendo circa £1.500 per famiglia. Ciò che ridurrà questi costi sarà una minore inflazione, motivo per cui rimane una delle nostre massime priorità dimezzarla entro quest'anno, facendo crescere la nostra economia e riducendo il debito". Nel bilancio della scorsa settimana, Hunt ha inoltre annunciato che il sostegno energetico del governo per le famiglie continuerà al livello attuale per altri tre mesi.

I dati odierni hanno mostrato che i pagamenti degli interessi sul debito pubblico a febbraio sono diminuiti di 1,3 miliardi di sterline su base annua, attestandosi sui 6,9 miliardi di sterline. Questi erano aumentati notevolmente nei mesi precedenti, a causa dell'effetto dell'inflazione sui Gilt indicizzati.

A solo un mese dalla fine dell'anno finanziario britannico, il settore pubblico ha finora preso in prestito 132,2 miliardi di sterline, 15,5 miliardi di sterline in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. La cifra è ben al di sotto del deficit per l'intero anno di 152,4 miliardi di sterline (6,1% del PIL) previsto nel bilancio dall'Office for Budget Responsibility, l'organo di controllo della spesa del governo. Gli economisti hanno affermato che ci sono buone possibilità che l’indebitamento del paese sia inferiore alle attese per il 2022-23.

La spesa pubblica totale è stata di 80,8 miliardi di sterline il mese scorso, 9,5 miliardi di sterline in più rispetto all'anno precedente. Allo stesso tempo, le entrate fiscali totali sono aumentate di 4,9 miliardi di sterline a 77,8 miliardi di sterline.

Divya Sridhar, economista di PwC, ha dichiarato: “Guardando al futuro, l'OBR prevede prospettive fiscali più rosee di quanto precedentemente pronosticato. L'indebitamento nell'anno finanziario 2022-23 dovrebbe essere inferiore del 14% rispetto alle previsioni del novembre dello scorso anno. Questo a seguito di maggiori entrate e di una diminuzione della spesa pubblica, grazie al calo dei prezzi dell'energia più rapido del previsto”.

Fonte: https://bit.ly/3Tz5XV0

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

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Giovedì 23 Marzo 2023

Budget 2023: Hunt revisiona pensioni, benefici ed assistenza all’infanzia per favorire la crescita del Regno Unito

Prevedendo un aumento di 22 miliardi di sterline tra spese e agevolazioni fiscali nel prossimo anno finanziario, il cancelliere britannico ha presentato il nuovo budget, sottolineando come l'economia britannica eviterà una recessione tecnica nel 2023 con un dimezzamento dell’inflazione nonostante la contrazione economica. Nel tentativo di impedire ai lavoratori più anziani di andare in pensione anticipatamente, Hunt ha inoltre annunciato a sorpresa la decisione di eliminare il tetto di 1 milione di sterline sui risparmi pensionistici esenti dalle tasse.

Durante la presentazione del budget si è ribadito di voler rilanciare l'economia britannica, con l'obiettivo di aumentare la forza lavoro attraverso sostegni mirati a genitori lavoratori, ad ultracinquantenni e a coloro che non sono in grado di lavorare a causa di problemi di salute e disabilità.

Tali misure includono:

  • Dal 2025, 30 ore di assistenza all'infanzia gratuita per i figli che hanno più di nove mesi di genitori che lavorano (in Inghilterra).
  • Aumento dell'indennità esentasse per le pensioni da £40.000 a £60.000 all'anno e abolizione del tetto massimo.
  • Abolire il “work capability assesment”, consentendo così a chi ha problemi di salute di cercare lavoro senza perdere i benefici.

La seconda grande mossa di Hunt è stata quella di incentivare gli investimenti delle imprese, con sgravi fiscali fino a 9 miliardi di sterline all'anno per le aziende che effettuano investimenti con lo scopo di aumentare la produttività, nel tentativo di sostenere una crescita economica a lungo termine.

Questa scelta arriva dopo le forti pressioni ricevute da parte di aziende e parlamentari conservatori, preoccupati per il forte aumento dell'imposta societaria dal 19% al 25%. Hunt ha affermato che il regime di "full expensing" durerà per tre anni, con l'intenzione di mantenere l'agevolazione fiscale anche oltre questo periodo. “Affrontiamo i due maggiori problemi che impediscono alle imprese di crescere, ovvero gli incentivi agli investimenti e l'offerta di lavoro. Oggi lavoriamo per il futuro: inflazione in calo, debito in calo e crescita in aumento”.

Paul Johnson, direttore dell'Institute for Fiscal Studies, ha affermato che le misure del cancelliere sono "le ultime di una lunga serie di cambiamenti e modifiche temporanee". Nel complesso, il budget include diverse scelte "ragionevoli", ma la nuova tassa sulle imprese dimostra che "non c'è stabilità, nessuna certezza e non è un piano a lungo termine".

Le previsioni aggiornate dell'Office for Budget Responsibility (OBR), l'organo di controllo fiscale e di spesa del governo, hanno mostrato che l'economia si contrarrà ulteriormente dello 0,2% nel 2023, anche se di dovrebbero evitare due trimestri consecutivi di flessione: il cancelliere ha affermato che le sue misure ridurranno l'inflazione "aiutando le persone in difficoltà in questi periodi complicati".

L'OBR ha affermato inoltre che l'inflazione dovrebbe diminuire di oltre la metà, da un picco del 10,7% lo scorso autunno - tasso più alto dall'inizio degli anni '80 - al 2,9% entro la fine dell'anno.

Il governo congelerà le tasse sul carburante, così come le tasse sulla birra, oltre a estendere il sostegno energetico. Le misure sono state progettate per incoraggiare le persone a tornare al lavoro dopo un drammatico calo dell'occupazione tra gli ultracinquantenni a seguito della pandemia di Covid, lasciando le varie aziende già colpite dalla Brexit, alle prese con una cronica carenza di personale.

Per aiutare i genitori con i costi di assistenza all'infanzia e per incoraggiare le madri a tornare al lavoro o aumentare le loro monte ore, Hunt ha affermato che il governo amplierà il sostegno esistente per i bambini in età prescolare, offrendo 30 ore di finanziamento per un costo di 4 miliardi di sterline.

Con una mossa ampiamente attesa, mercoledì il governo ha inoltre riconfermato la garanzia sui prezzi dell'energia a sostegno delle famiglie, continuando ad applicare la scontistica sulla bolletta del gas e dell'elettricità fino alla fine di giugno.

Jeremy Hunt poi si è impegnato a creare 12 nuove zone di investimento in otto aree diverse, incluse le West Midlands e il nord-est, ciascuna sostenuta da 80 milioni di sterline di finanziamenti governativi.

Il cancelliere ha annunciato un budget progettato per ristabilizzare l'economia dopo le ricadute del disastroso mini-budget voluto dal precedente governo Liz Truss/Kwasi Kwarteng di settembre. Ma il budget di Hunt rischia di essere influenzato dai timori del settore bancario che attanagliano la City di Londra. Recentemente, il FTSE 100, l'indice azionario delle blue chip britanniche, è crollato del 2,5% al livello più basso dallo scorso dicembre. Il trading delle azioni di alcune delle più grandi banche europee, tra cui BNP Paribas, Société Générale e UniCredit, è stato brevemente interrotto e riavviato a causa della velocità con cui i prezzi delle loro azioni sono scesi negli ultimi giorni.

Fonte: https://bit.ly/3yScTmQ

 

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Ultima modifica: Giovedì 23 Marzo 2023
Giovedì 16 Marzo 2023

L’inflazione in Repubblica Ceca ha registrato in febbraio una leggera frenata

Il tasso d’inflazione annuo ha registrato in febbraio una leggera frenata. Lo indicano i dati diffusi dall’Ufficio di Statistica Ceco.

In febbraio i prezzi sono cresciuti, nel confronto anno su anno, in media del 16,7%. Rispetto a gennaio si tratta di un rallentamento di 0,8 punti percentuale. “Il rallentamento è stato registrato nella metà del paniere” ha indicato Pavla Šedivá dell’ufficio di statistica. In frenata, ad esempio, i prezzi del gas e di altri beni energetici, mentre la crescita dell’inflazione è stata alimentata dall’aumento degli affitti e degli alimenti.

Per i prossimi mesi gli esperti attendono un ulteriore calo del tasso dovuto anche all’alta base di confronto dello scorso anno. “Già in marzo l’inflazione potrebbe calare di due punti percentuale” ha indicato Patrik Rožumberský, economista di UniCredit Bank Czech Republic and Slovakia.

 

Fonte: https://bit.ly/3ZQYoLR

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Giovedì 16 Marzo 2023
Giovedì 16 Marzo 2023

Rep. Ceca - Nel 2022 lo stipendio medio ha superato le 40.000 corone ceche

Nel 2022 lo stipendio medio ha superato in Repubblica Ceca le 40.000 corone ceche. Lo ha indicato l’Ufficio di Statistica Ceco.

Lo scorso anno lo stipendio medio lordo è cresciuto nell’economia ceca del 6,5% a 40.353 corone ceche. Gli aumenti più ampi di oltre il 10% sono stati registrati nel settore finanziario e assicurativo, che è anche tra le attività meglio remunerate in Repubblica Ceca, e nel settore amministrativo. La crescita è stata ridotta negli impieghi a predominanza del settore pubblico. Ad esempio, nell’istruzione i salari sono aumentati di quasi il 2%, mentre nella sanità sono calati di oltre il 4% per effetto di bonus straordinari per il Covid-19 versati nel 2021.

Nel 2022 i dipendenti cechi hanno registrato un calo del potere d’acquisto, in quanto i prezzi al consumo sono aumentati di oltre il 15%. “Per quest’anno attendiamo un aumento medio degli stipendi dell’8%” ha indicato Radomír Jáč, Chief Economist di Generali CEE Investment. Anche quest’anno le remunerazioni dei dipendenti dovrebbero rimanere al di sotto del tasso d’inflazione.

Fonte: https://bit.ly/3yCzunc

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

 

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