Economia

Martedì 4 Aprile 2023

Slovacchia: PIL in discesa, inflazione a due cifre e bolla immobiliare

SLOVACCHIA. La banca centrale NBS ha ridotto leggermente le previsioni di crescita economica per quest'anno, portandole all'1,3%; la previsione precedente era dell'1,6%.

Per il 2024, la NBS ha alzato il tasso di crescita del PIL al 3,2% dal precedente 2,9%. La crescita sarà trainata dalla spesa dei fondi UE. NBS ha alzato le previsioni sull'inflazione di quest'anno al 10,5%, dopo aver previsto il 10% lo scorso inverno.

L’inflazione è particolarmente sentita nella regione di Bratislava. Secondo la NBS l'economia globale continuerà ad affrontare venti contrari sotto forma di inflazione elevata e tassi di interesse in aumento.

Il calo dei salari reali e l'aumento dei tassi ipotecari stanno rendendo gli alloggi sempre più inaccessibili, secondo l'NBS. Anche il recente calo dei prezzi degli immobili non è riuscito a compensare questo effetto. L'indice di accessibilità degli alloggi, che tiene conto dei tassi ipotecari, dei prezzi delle case e dei salari, è sceso e richiederebbe un calo del 17% dei prezzi delle case per tornare in media con i valori di lungo periodo. Gli alloggi sono meno accessibili nelle regioni di Prešov, Košice e Žilina. Bratislava è quella che sta meglio, grazie al calo dei prezzi degli appartamenti non di recente costruzione e alla crescita dinamica dei salari che vengono adeguati all’inflazione.

La correzione dei prezzi delle case ha portato il mercato da una zona di bolla ad alto rischio ad una zona di equilibrio. 

Fonte: https://bit.ly/3U4qL76

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

 

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

Craft Beers in Danimarca

Con circa 5.5 milioni di abitanti, un piccolo paese se comparato con i suoi più grandi vicini, quali, Germania e Svezia, la Danimarca si colloca tra i primi dieci paesi per consumo pro-capite di birra nel mondo: 70 litri annui per persona, più del doppio rispetto al consumo nostrano.

Il dato interessante è che la fetta di mercato dei birrifici artigianali è in continuo aumento, attualmente livellata a circa il 6%. La birra, infatti, ha sempre fatto parte della cultura danese, della quale si ha traccia, approssimativamente, a partire dal 1370 ac., quando tale bevanda era conosciuta con il nome di “Egtved Girl’s beer”.

Nel continente danese sono due i giganti che hanno formato la cultura brassicola del paese scandinavo: Carlsberg e Mikkeller, due aziende molto diverse tra loro per stile e filosofia d’impresa. Carlsberg, fondata nel 1847, è a tutti gli effetti un'azienda produttrice di birra che si colloca nel novero di Heineken, Budweiser, ecc. Mikkeller, fondata nel 2005, rappresenta, invece, il cuore della rivoluzione delle craft beers.

Come spesso accade nell’universo artigianale, anche in Danimarca, il conformismo derivante dal dominio di importanti imprese locali, ha portato il continente e i Danesi a scoprire/riscoprire e sviluppare un forte interesse verso le birre cosiddette “speciali”. Tale coinvolgimento, sviluppatosi a partire dal 2002 in seguito ad un’importante ripresa economica, ha portato i danesi alla scoperta di una vera e propria passione per “the good life”, ossia, una riscoperta dei processi lavorativi antichi e dei sapori originari. Oggi, si può affermare che il movimento delle craft beers abbia portato i danesi a riscoprire le proprie origini e le proprie tradizioni, portando il tutto ad un nuovo e rivisitato livello di creatività. Adesso, i danesi ricercano prodotti di qualità, sono interessati al cibo e, in particolar modo, alle birre; la sola capitale della Danimarca, Copenaghen, da vent’anni è invasa non solo da ottime referenze locali, ma anche dalle migliori birre provenienti da tutto il mondo. La città è stata, infatti, tra le prime in Europa ad abbracciare la rivoluzione brassicola proveniente dagli Stati Uniti, trasformandosi, gradualmente, in una delle destinazioni birrarie tra le più interessanti dell’UE.

Il Mercato della birra danese in numeri:

Tra il solo 2002 e il 2008, la Danimarca, è passata dall’essere una nazione con appena 19 birrifici artigianali ad una nazione con più di 100, numeri notevoli se si tiene conto del numero di abitati del paese.
Nonostante la quantità di birrifici sia rimasta più o meno stabile negli ultimi dieci anni, c’è stata una crescita sbalorditiva per quanto riguarda la produzione di nuove birre. Nel 2008 sono stati lanciati 647 nuovi tipi di birra danese, nel 2017 la popolazione danese ha potuto gustarsi 1622 nuovi tipi di birre.

Stando ai dati riportati dalla Danish Brewers Association, la Danimarca esporta birra per un valore pari a 5 miliardi di corone danesi (circa 670 milioni di €), con produzioni che si attestano sui 587 milioni di litri annui (al 2020).

Secondo il Danish Export and Investment Fund, nel 2022 c'è stata una diminuzione del 17% del numero di nuove imprese in Danimarca rispetto al 2021. Ma gli imprenditori amanti della birra in Danimarca non hanno rallentato, anzi, un calcolo della Breweries Association mostra che il numero di birrifici danesi nel 2022 è aumentato a 261 rispetto ai 242 birrifici nel 2021: si tratta di un aumento dell'8% e quindi di una crescita leggermente superiore rispetto agli anni precedenti.

The Danish Brewers Association:

Anche nel Paese Scandinavo, come in Italia, esiste un’associazione di categoria per i produttori locali, la “Bryggeriforeningen - Danish Brewers Association”, che dà voce comune ai birrifici e agli impianti di imbottigliamento del paese svolgendo attività di intermediazione tra loro e le autorità governative, nonché, da intermediario primario quando si tratta di politiche commerciali, ambientali, alimentari e sanitarie.
La Danish Brewers Association rappresenta, inoltre, i suoi membri nelle organizzazioni che lavorano a livello internazionale per promuovere gli interessi dell'industria della birra e delle bevande analcoliche e per creare una maggiore consapevolezza della birra come parte di uno stile di vita sano e naturale.

Infine, l'Associazione dei Birrifici è comproprietaria dello Scandinavian Brewery College, uno dei principali istituti di formazione per birrai al mondo.

La Birra e i Danesi:

Ad attestare il forte legame che vi è tra i Danesi e la birra vi sono ricorrenze annuali come la “Copenaghen Beer Week”, dove, la capitale danese, dal 5 al 13 maggio, dedica ben nove giornate all'insegna della birra. Nella città, birrerie, ristoranti, bar e istituzioni culturali aprono le loro porte per permettere di esplorare il mondo della birra, di conoscere alcuni dei migliori birrifici danesi, di assaggiare birre provenienti da tutto il mondo o di partecipare a esperienze ludiche con la birra come il banking, lo yoga e le passeggiate in città.

Tirando le somme:

Stando a quanto detto sinora, possiamo sicuramente affermare che il mercato della birra e, soprattutto, delle craft beers, risulta essere terreno fertile per le imprese che intendono volgere il proprio sguardo e il proprio business oltre i confini nazionali, con interessanti opportunità di insediamento e di sviluppo, insomma, un contesto in cui il Made in Italy brassicolo, con le sue peculiari produzioni dai sapori e dalle sfumature mediterranee può fare la differenza.

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

Il Brasile esenta le imposte sui pannelli solari

Il governo federale in Brasile ha azzerato le tasse sui pannelli solari. La decisione è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione il 29 marzo.

L'esenzione è valida fino al 31 dicembre 2026. A seguito di questa nuova normativa, Import Tax, IPI e Pis/Cofins non verranno addebitati.

L'esenzione si applicherà alle aziende che fanno parte di Padis (Programma di sostegno allo sviluppo tecnologico dell'industria dei semiconduttori).

Secondo la valutazione fatta dal MDIC (Ministero dello Sviluppo, Industria, Commercio e Servizi), l'aspettativa è che l'esenzione possa stimolare gli investimenti in infrastrutture verdi e nuove centrali solari.

Con l'estensione del programma all'industria dei pannelli solari, una delle più dinamiche al momento, è previsto un aumento significativo di questi investimenti nei prossimi anni, con la generazione di nuovi posti di lavoro di qualità in diversi stati dell’Unione.

Considerato l’ampia presenza delle PMI italiane in questo specifico settore e le richieste pervenute, la Camera di commercio Italiana ritiene che questa esenzione tributaria possa rappresentare un’opportunità per l’ingresso nel mercato in Brasile. E pone i suoi uffici a disposizione per ulteriori informazioni utili al business.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria SC - Brasile)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

L’accordo commerciale tra Regno Unito e Asia rilancia l'economia britannica dello 0,08%

Il Regno Unito ha firmato un accordo commerciale con 11 nazioni dell'Asia e del Pacifico, tre anni dopo aver lasciato ufficialmente l'Unione Europea. L'adesione alla coalizione aumenterà le esportazioni del paese, tagliando numerose tariffe su beni come formaggio, automobili, cioccolato, macchinari, gin e whisky. Le stime del governo mostrano che questo patto aggiungerà lo 0,08% all’economia britannica, coprendo un mercato di circa 500 milioni di persone.

L'accordo globale e progressivo per il partenariato transpacifico - o CPTPP - è stato istituito nel 2018 e attualmente comprende Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam. L'adesione al CPTPP allenta numerose restrizioni al commercio tra i paesi membri e riduce le tariffe sulle merci. Gli 11 membri rappresentano circa il 13% del reddito mondiale e dopo 21 mesi di trattative, il Regno Unito è diventato il primo stato europeo a aderire.

Tuttavia, i guadagni derivanti dall'adesione al CPTPP dovrebbero essere modesti. Il paese ha già accordi di libero scambio con tutti i membri ad eccezione di Brunei e Malesia, alcuni dei quali sono stati rinnovati grazie alla precedente adesione all'UE. Il primo ministro Rishi Sunak ha affermato che l'accordo dimostra i "veri vantaggi economici delle libertà post-Brexit. Come parte del CPTPP, il Regno Unito è ora in una posizione privilegiata nell'economia globale per cogliere opportunità emergenti come nuovi posti di lavoro, crescita e innovazione. Le aziende britanniche godranno ora di un accesso senza precedenti ai mercati globali, dall'Europa al Pacifico meridionale".

Il Segretario agli Affari e al Commercio, Kemi Badenoch, ha affermato che l'accordo è stato come "l'acquisto di una start-up". "Non deve sostituire il commercio dell'UE, ma è un'aggiunta. Siamo ancora in un accordo di libero scambio con l'Unione Europea" ha detto, aggiungendo che tra sette anni "il 40% della classe media mondiale proverrà da regioni del Pacifico" e che l'accordo "creerà nuovi mercati" per il settore agricolo.

Il Segretario al Commercio Internazionale del partito laburista, Nick Thomas-Symonds, ha ribadito che l'adesione del Regno Unito al CPTPP è "incoraggiante", ma ha aggiunto che rimangono interrogativi su questioni come "sicurezza dei consumatori, sicurezza alimentare, protezione dei dati e protezione dell'ambiente".

Fonte: https://bbc.in/3nIyYlv

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Venerdì 14 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

Il Regno Unito riforma le regole sulla responsabilità dei banchieri per guidare la crescita

Giovedì il governo britannico ha iniziato una consultazione sulla riforma delle regole introdotte dopo la crisi finanziaria del 2008 per rendere i principali banchieri responsabili delle loro decisioni, affermando che un settore finanziario competitivo a livello globale è la chiave per la crescita economica.

Il Regno Unito ha introdotto il suo Senior Managers and Certification Regime (SM&CR) nel 2016, un regime che si applica ai banchieri senior e ai funzionari delle assicurazioni e dei gestori patrimoniali.  

"Nel complesso, il governo comprende che c’è un ampio sostegno dei principi e degli obiettivi alla base del SM&CR", ha dichiarato il ministero delle finanze, “Tuttavia, le aziende che operano del settore hanno sollevato alcune preoccupazioni su alcuni aspetti del regime, inclusa la Banca d'Inghilterra”.

I funzionari bancari affermano che il SM&CR è troppo burocratico e le autorità di regolamentazione impiegano troppo tempo per controllare le assunzioni di alto livello.

UK Finance, un ente del settore bancario, ha riportato che il regime ha comunque migliorato alcuni comportamenti e processi all'interno delle aziende; ma, come riportato da un portavoce delle finanze britanniche, "É ragionevole rivedere il regime generale su base periodica per garantire le sue funzioni, esaminando gli attuali criteri generali che riguardano il personale qualificato".

L’attuale consultazione governativa ha lo scopo di capire il reale impatto di queste regole sulla competitività del paese come centro finanziario globale e quali lezioni si possono imparare da altri paesi che hanno introdotto regimi di responsabilità simili.

Richard Burger, partner dello studio legale WilmerHale, ha affermato che un grosso cambiamento non sarebbe accolto positivamente dal settore finanziario, dati i tempi e i costi significativi richiesti dall’attuale regime; tuttavia, "Qualsiasi revisione che acceleri il processo e riduca la burocrazia dovrebbe essere ben accolta sia dai dirigenti senior che dalle loro aziende".

Fonte: https://reut.rs/40CHnoP

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

Il Regno Unito evita la recessione: l'economia è più forte rispetto alle previsioni di fine 2022

L'economia britannica è cresciuta maggiormente rispetto a quanto previsto a fine del 2022, evitando così una recessione economica. Nonostante i timori che la combinazione di inflazione, scioperi e instabilità finanziaria potesse portare ad un calo della produzione, i dati dell'Office for National Statistics (ONS) mostrano che il PIL del paese è aumentato dello 0,1% negli ultimi tre mesi.

L'ONS aveva precedentemente stimato una crescita piatta nel quarto trimestre, ma i tre principali settori dell'economia – servizi, produzione e costruzioni – stanno registrando risultati migliori di quanto precedentemente stimato. Inoltre, l'aiuto del governo con le bollette energetiche ha sostenuto la spesa dei consumatori, anche se gli investimenti delle imprese, che in precedenza erano stati stimati in crescita di quasi il 5%, sono leggermente diminuiti.

I dati dell’ONS mostrano comunque che l'economia UK è sostanzialmente piatta dall'inizio del 2022, con una crescita dello 0,1% nel secondo e nel quarto trimestre e una contrazione dello 0,1% nel terzo periodo. L'economia rimane ad un livello inferiore rispetto alla fine del 2019 prima dell'inizio della pandemia di Covid-19, sebbene dello 0,6% rispetto allo 0,8% stimato in precedenza.

Darren Morgan, direttore delle statistiche economiche dell'ONS, ha dichiarato: "Nella seconda metà dello scorso anno l'economia è sembrata più forte di quanto stimato, con i dati che mostrano che il settore delle telecomunicazioni, l'edile e la produzione sono andati meglio di quanto inizialmente pensato. Le famiglie hanno risparmiato di più nell'ultimo trimestre, aiutati dal sostegno energetico del governo".

Gli analisti hanno affermato che l'economia britannica continuerà comunque a lottare nei prossimi mesi. Ruth Gregory, di Capital Economics, ha affermato: “La revisione al rialzo della crescita del PIL nel terzo e quarto trimestre dello scorso anno suggerisce che l'elevata inflazione ha avuto un effetto leggermente inferiore sull'economia di quanto si pensasse. Ma con l’impatto dei tassi più elevati ancora da avvertire, pensiamo che quest'anno l'economia UK possa ancora scivolare in una recessione".

Gabriella Dickens, di Pantheon Macroeconomics, ha previsto un calo dello 0,1% in entrambi i primi due trimestri del 2023: "L'economia probabilmente continuerà a stabilizzarsi nella prima metà di quest'anno".

Fonte: https://bit.ly/3GaT6CW

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Giovedì 30 Marzo 2023

Rep. Ceca - Gli economisti attendono un indebolimento della corona nei confronti dell’euro

Gli economisti delle principali istituzioni finanziarie ceche attendono un indebolimento della corona ceca nei confronti dell’euro. Lo indicano le risposte degli economisti al quotidiano Hospodářské noviny.

Da alcune settimane il cambio si mantiene sotto la soglia di 24 corone registrando livelli comparabili al 2008. Secondo l’agenzia Bloomberg, la corona ceca è tra le monete delle economie in sviluppo che più si è apprezzata nei confronti dell’euro. Gli analisti attendono una correzione. “La corona esaurirà gli impulsi per rafforzarsi. Il differenziale degli interessi rispetto ai tassi dell’eurozona si ridurrà” ha indicato Pavel Sobíšek di Unicredit Bank Czech Republic and Slovakia.

Alcuni fattori, come la ripresa del commercio estero, potrebbero tuttavia impedire un indebolimento del cambio troppo significativo, ha indicato l’analista di Raiffeisenbank Vratislav Zámiš. Inoltre, la Banca Centrale Ceca potrebbe annunciare che è disposta a impedire un indebolimento troppo forte della corona ceca.

Fonte: https://bit.ly/3zhImyK

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

 

Ultima modifica: Giovedì 30 Marzo 2023
Martedì 28 Marzo 2023

Nuove carenze di generi alimentari potrebbero aumentare la pressione sui prezzi in UK

L'inflazione dei prezzi dei supermercati ha raggiunto un altro record, aggiungendo ulteriormente £837 alla spesa media annua dei consumatori. Secondo gli ultimi dati di Kantar, gli aumenti dei prezzi per i generi alimentari hanno raggiunto il massimo storico del 17,5% rispetto ai dati dell’anno precedente. I prezzi di uova, latte e formaggio stanno aumentando più velocemente, con la spesa media annua per generi alimentari arrivata a circa £ 5.617.

"Questa è una cattiva notizia per i cittadini britannici che stanno vivendo il nono mese di aumento dell’inflazione dei prezzi dei generi alimentari ", ha affermato Fraser McKevitt, responsabile della vendita al dettaglio e dei consumatori di Kantar. “Gli acquirenti stanno reagendo e stanno cercando i prodotti con il miglior rapporto qualità-prezzo. Le famiglie si recano maggiormente nei negozi, con una media di poco più di quattro volte a settimana: a parte il periodo natalizio, questa è la frequenza più alta che abbiamo visto dall'inizio della pandemia.

Complessivamente, le vendite di generi alimentari sono cresciute dell'8,6% nelle ultime 12 settimane. Le quantità di pomodori, peperoni e cetrioli acquistati sono aumentate rispettivamente del 32%, 26% e 21% il mese scorso. I consumatori hanno iniziato a fare acquisti in previsione di Pasqua, con le vendite di uova di cioccolato in aumento del 6% in termini di volume rispetto allo scorso anno e gli hot cross buns del 5%, come riportato da Kantar.

Il discount tedesco Lidl è stato il supermercato che è cresciuto più rapidamente, mentre il suo rivale Aldi ha raggiunto una nuova quota di mercato record del 9,9%. Morrisons è tornato a crescere e Waitrose, di proprietà di John Lewis, ha registrato la migliore performance da settembre 2021, con un aumento delle vendite del 2,1%.

Sue Davies, responsabile della politica alimentare del gruppo di consumatori “Which?”, ha dichiarato: "Mese dopo mese abbiamo assistito a un aumento drammatico del costo dei prodotti alimentari, ma la nostra analisi mensile dei prezzi mostra che alcuni supermercati sono molto più economici di altri, quindi non sorprende che i consumatori scelgano di fare acquisti dove i prezzi tendono ad essere i più convenienti. I supermercati devono garantire a tutti l'accesso agli alimenti di base a prezzi accessibili per aiutare gli acquirenti a confrontare gli articoli tra di loro e trovare l'opzione migliore.

 

Fonte: https://bit.ly/40JXUXE

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Martedì 28 Marzo 2023
Martedì 28 Marzo 2023

L’impatto della Brexit è paragonabile al Covid, afferma l’OBR, prevedendo una ripresa dei redditi tra cinque anni

L'impatto della Brexit sull'economia UK è stato paragonabile alla pandemia Covid e alla crisi dei prezzi dell'energia, come affermato da Richard Hughes, presidente dell'Office for Budget Responsibility (OBR), avvertendo che ci vorranno cinque anni prima che il potere di spesa dei consumatori torni ai livelli pre-coronavirus.

Mentre l'OBR ha previsto un impatto della Brexit sul PIL pari al 4%, il presidente è stato riluttante a valutare la gravità del danno derivante dall'uscita della Gran Bretagna dal blocco UE.  Hughes ha dichiarato “la crescita economica è stata frenata a causa della carenza di manodopera e dal crollo degli investimenti. Abbiamo perso circa 500.000 unità di forza lavoro, abbiamo assistito a investimenti stagnanti dal 2016 e anche la nostra produttività è rallentata drasticamente a seguito della crisi finanziaria e non si è più ripresa".

Il ministro Michael Gove, tuttavia, ha incolpato la guerra in Ucraina e la pandemia di Covid: "Stiamo subendo ancora gli effetti di questi due eventi significativi", e alla domanda se ha accettato che la Gran Bretagna sia diventata un “paese più povero” ha detto: “Se non ci fosse stata la pandemia, avremmo avuto un tasso di crescita significativamente più alto.”

Lo scorso dicembre, il Centre for European Reform (CER) ha rilevato che la Brexit è costata al Regno Unito una cifra pari a 33 miliardi di sterline tra perdite commerciali, mancati investimenti e rallentamento nella crescita. Il CER ha anche stimato la perdita fiscale derivante dalla Brexit, per circa 40 miliardi di sterline. A giugno di quest'anno l'economia britannica era inferiore del 5,5% rispetto al possibile valore se il paese fosse rimasto nell'UE. Secondo uno studio del Center for Economic Performance, la Brexit è costata alle famiglie più di 5,8 miliardi di sterline, facendo salire i prezzi dei generi alimentari del 6% in UK.

 

Fonte: https://bit.ly/3Kowh1n

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Martedì 28 Marzo 2023
Martedì 28 Marzo 2023

Le vendite al dettaglio britanniche sono in ripresa

Secondo gli ultimi dati, il mese scorso le famiglie britanniche hanno ridotto i pasti fuori casa e hanno invece acquistato maggiormente nei supermercati e nei discount, dando un inaspettato impulso alle vendite al dettaglio.

Le vendite al dettaglio sono rimbalzate inaspettatamente dell'1,2% a febbraio rispetto al mese precedente, riportando i volumi di vendita al livello pre-pandemia, come affermato l'Office for National Statistics. "Nell'ultimo mese, i grandi magazzini e i negozi di alimentari hanno ottenuto ottimi risultati in quanto i consumatori, affrontando le pressioni del cost of living, hanno ridotto i pasti fuori casa e le spese per il takeaway", ha dichiarato Darren Morgan, statistico dell'ONS.

Giovedì la Banca d'Inghilterra ha dichiarato di aspettarsi che l'inflazione scenderà più rapidamente del previsto nei prossimi mesi, a causa del calo dei prezzi dell'energia e dell'estensione dei sussidi da parte del governo come riportato nel bilancio pubblicato la scorsa settimana.

I dati aggiornati mostrano che il complessivo delle vendite al dettaglio a febbraio è ancora inferiore del 3,5% rispetto all'anno precedente.

I volumi di vendita nei negozi di alimentari hanno subito meno perdite e sono calati del 2,3% rispetto all'anno precedente, nonostante i dati ufficiali di mercoledì mostrino un aumento del 18% dei prezzi di alimenti e bevande nell'anno fino a febbraio, il più alto dal 1977.

"Questi dati si aggiungono ulteriormente all'idea che la recente resilienza delle attività sia ancora forte. Tuttavia, con le finanze delle famiglie britanniche sotto pressione, qualsiasi miglioramento delle vendite al dettaglio potrà avvenire solamente a seguito dell’indebolimento delle spese “non al dettaglio” come quelle nei ristoranti", ha affermato Ashley Webb, economista di Capital Economics.

 

Fonte: https://reut.rs/40ACf4j

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

 

Ultima modifica: Martedì 28 Marzo 2023