Notizie mercati esteri

Lunedì 13 Giugno 2022

Forte aumento dell'occupazione e dei posti liberi in Svizzera nel primo trimestre 2022

Nel trimestre in esame l’occupazione complessiva (numero di posti) è cresciuta del 2,5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (+0,5% rispetto al trimestre precedente). Convertite in equivalenti a tempo pieno, nello stesso periodo le cifre occupazionali sono salite del 2,6%. Sulla piazza economica svizzera sono stati contati 43 000 posti liberi in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (+60,4%) e anche l’indicatore delle prospettive d’impiego tende al rialzo (+3,9%). Questo è quanto emerge dagli ultimi risultati dell’Ufficio federale di statistica (UST).

 

Secondo la statistica dell’impiego, nel primo trimestre 2022 in Svizzera si contavano nel complesso 5,227 milioni di impieghi nei settori secondario e terziario. Ciò corrisponde a un incremento del 2,5% (+126 000 posti) su base annua. L’occupazione è aumentata sia nel settore secondario (industria e costruzioni; +2,0%, +21 000 posti) sia in quello terziario (servizi; +2,6%, +105 000 posti).

Calcolata al netto delle variazioni stagionali, l’occupazione totale ha segnato un incremento rispetto al trimestre precedente (+0,5%). Nei settori secondario e terziario, sempre al netto delle variazioni stagionali, si è osservata una progressione dell’occupazione rispettivamente dello 0,4 e dello 0,5%. Espresso in equivalenti a tempo pieno, il volume di impieghi ammontava complessivamente a 4,072 milioni di posti (+2,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’occupazione in termini di equivalenti a tempo pieno è salita sia nel settore secondario (+21 000 unità, +2,1%) sia in quello terziario (+82 000 unità, +2,8%).

 

Tutti i rami economici in positivo

Nel settore secondario la crescita dell’occupazione è stata positiva sia nel ramo delle attività manifatturiere (+13 000 posti, +1,8%) che in quello delle costruzioni (+8000 posti, +2,3%). Anche nei rami del settore terziario si è constatato uno sviluppo prevalentemente positivo. La crescita maggiore si è osservata anche in questo caso nel ramo «alberghi e ristoranti» (+21 000, +9,8%). Il ramo «commercio» è quello in cui l’occupazione ha segnato l’incremento minore (+4000, +0,7%).

 

Situazione occupazionale positiva in tutte le regioni e in entrambi i settori

Nel primo trimestre 2022 l’andamento dell’occupazione presentava un andamento al rialzo in tutte e sette le Grandi Regioni: su base annua, l’occupazione è salita tra l’1,7% (Svizzera nordoccidentale) e il 3,1% (regione del Lemano). L’aumento si è osservato in tutte le Grandi Regioni anche nel settore secondario e terziario. Nel settore terziario è stato particolarmente forte nelle regioni del Lemano e della Svizzera nordoccidentale (+2,9% in entrambe) nonché in quella di Zurigo (+3,2%).

 

Numero di posti liberi: nuovo record 

Sulla piazza economica svizzera si contavano 43 000 posti liberi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+60,4%). Il totale dei posti liberi si è quindi situato per la prima volta al di sopra della soglia di 100 000. Il numero di posti liberi è salito sia nel settore secondario (50,0%) sia in quello terziario (64,1%). Il tasso totale di posti liberi era pari al 2,1%, attestandosi al 2,5% nel settore secondario e al 2,0% in quello terziario.

 

Prospettive d’impiego positive

Nel primo trimestre 2022 le imprese che intendevano mantenere stabile il proprio organico nel trimestre successivo rappresentavano il 68,8% dell’occupazione totale (contro il 72,1% dello stesso periodo dell’anno precedente). Le imprese che prevedevano di aumentare gli effettivi rappresentavano il 15,2% degli impieghi (contro il 10,3% nello stesso trimestre dell’anno precedente) e quelle che prevedevano invece di ridurli ne comprendevano il 2,7% (contro il 4,8% nello stesso trimestre dell’anno precedente). La quota delle imprese che non si sono pronunciate in merito si attestava al 13,3% delle 18 000 interrogate (stesso periodo dell’anno precedente: 12,8%).

L’indicatore delle prospettive d’impiego calcolato in base a tali dati è salito rispetto all’anno precedente (1,07; +3,9%), superando il valore di 1,00 in tutti i rami e in tutte le Grandi Regioni.

 

Difficoltà nel reclutamento di personale qualificato 

Le difficoltà nel reclutamento di personale qualificato sono aumentate rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (37,5%, +8,7 punti percentuali).

Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1505

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

Ultima modifica: Lunedì 13 Giugno 2022
Lunedì 13 Giugno 2022

Spagna – La disoccupazione scende per la prima volta sotto i 10 milioni dal 2008

Maggio lascia 99.500 disoccupati in meno e il 44% dei nuovi contratti è a tempo indeterminato. In un decennio, la disoccupazione si è dimezzata.

 È la prima volta dal 2008 che ci sono meno di 3 milioni di disoccupati. La disoccupazione è in calo in tutti i settori, anche se il settore dei servizi è particolarmente forte in vista dell'estate, dove sono stati registrati 64.000 disoccupati in meno. Questo calo è stato registrato in tutte le regioni autonome e in tutte le fasce d'età.

Fonte: https://bit.ly/39nP1OE

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana – Barcellona)

 

Ultima modifica: Lunedì 13 Giugno 2022
Venerdì 3 Giugno 2022

L'industria navale italiana e tedesca a confronto – Focus maggio 2022

A livello mondiale, la dimensione del mercato dell’industria della costruzione navale ammonta a 241,5 miliardi di dollari nel 2021 (1). Italia e Germania sono i due paesi guida nel settore cantieristico navale europeo, con un fatturato rispettivamente di €4,8 md (2) e €5,1md (3) nel 2020. Il settore nautico è in costante crescita a partire dai primi anni del 2000 (4), ma a causa della pandemia, ha subito un rallentamento poiché molte compagnie di navigazione avevano preferito posticipare gli ordini previsti.

L’industria cantieristica navale italiana è riuscita a mantenere la sua posizione nonostante l’emergenza sanitaria. L’Italia, infatti, si caratterizza come il maggior produttore di superyacht al mondo per gli ordini delle unità superiori a 24 metri. Nel 2021 si registra un complessivo di 407 yacht in costruzione su un totale di 821 a livello globale, il maggior numero registrato del Global Order Book (GBO) a partire dal 2009. Il 75,5% del fatturato totale della produzione nazionale italiana viene destinato alle esportazioni. Nel 2020 i primi cinque paesi per esportazione sono stati: Isole Cayman, USA, Malta, Francia, Isole Vergini Britanniche (5). Questi dati riflettono la presenza di tre eccellenti cantieri famosi per la costruzione delle unità imbarcazioni di lusso: Azimut/Benetti, Gruppo Ferretti e Sanlorenzo Lengers Yachts.

A differenza dell’Italia, l’industria navale tedesca è specializzata nella cantieristica navale speciale, come la costruzione di traghetti, yacht e navi da crociera. Per quanto riguarda il settore degli yacht, la Germania è particolarmente attiva nella costruzione di giga yacht (oltre i 100 m di lunghezza) con una media di 5,642 GT (stazza lorda). La quota più importante del fatturato della Germania viene dai cantieri della Bassa Sassonia, il cui fatturato annuo genera il 39% degli introiti del settore navale nazionale. Al secondo e terzo posto si trovano poi le regioni dello Schleswig-Holstein e il Meclemburgo-Pomerania Anteriore, che rispettivamente apportano il 21% e il 9% del fatturato nazionale.  Nel 2020, il fatturato ha subito un calo di oltre 600 milioni rispetto al 2019, nettamente dovuto dalla pandemia ma anche dalla crescita di concorrenza da parte della Cina e Corea del Sud. Proprio al fine di contrastare quest’ultima, la Germania sta puntando sulla trasformazione dell’industria marittima rendendola più sostenibile e digitale al fine di produrre navi ad emissioni zero entro il 2030 (6). La digitalizzazione e i cambiamenti legati all’ “Industria 4.0” stanno diventando sempre più importanti. Questi fattori influenzeranno sia le future possibilità di produzione che lo sviluppo di nuove aree di business marittimo, ma comportano anche grandi sfide per l'industria, come nell’area della gestione dei dati e sicurezza dei dati (7).

In questo ambito per combattere il cambiamento climatico, il progetto europeo “European Green Deal” ha intrapreso l’iniziativa “FuelEU Maritime” con lo scopo di aumentare la produzione di carburanti marini alternativi che siano sostenibili e proporre efficienza energetica rinnovabile per affrontare le sfide tecniche, progettuali e operative (8). La SEA Europe (Shipyards’ & Maritime Equipment Association) ha nominato un gruppo di esperti dedicati a monitorare da vicino l’iniziativa europea Green Taxonomy per portare sul tavolo gli interessi del settore tecnologico marittimo con la Commissione Europea. Inoltre, la SEA Europe sta anche lavorando alla stesura di uno studio improntato alla determinazione della tassazione “verde” nel contesto marittimo (8).

Fonti:

  1. Research and Markets. (2021, July). What is the estimated value of the Global Shipbuilding Market? Research And Markets. https://bit.ly/39b6TMq
  2. La Nautica in Cifre. (2022). Monitor Trend di Mercato 2021/2022. In https://bit.ly/3tgmAJk. https://bit.ly/3Q1pUS2
  3. https://bit.ly/3tdn4jh
  4. Daniel, L., Lee, C., & Spieth, J. (2021). Shipbuilding policy and market developments in selected economies. In https://www.oecd.org/. Economic Cooperation and Development (OECD). https://bit.ly/3zlnMyZ
  5. Osservatorio Economico – Ministero Sviluppo Economico
  6. https://bit.ly/3Q1GYY8
  7. https://bit.ly/3meUom9
  8. https://bit.ly/3NPww4f

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Venerdì 3 Giugno 2022
Venerdì 3 Giugno 2022

La politica economica della Corea nel 2022 si concentrerà sul combattere l'inflazione

Il 26 maggio la Banca di Corea (BOK) ha alzato il tasso di interesse di riferimento di 0,25 punti percentuali; portandolo dall'1,5% all'1,75%.

Inoltre, la previsione di crescita del PIL nominale nel 2022 è stata abbassata al 2,7% dal precedente 3% mentre le prospettive di inflazione sono state aumentate al 4,5% dal precedente 3,1%. Si tratta della più grande crescita dell'inflazione in più di tredici anni.

Il Board della Politica Monetaria ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Per il momento, la politica monetaria si concentrerà sull'inflazione [piuttosto che sulla crescita economica]".

È inoltre considerato altamente probabile che il tasso di base venga ulteriormente aumentato a luglio ed agosto e che probabilmente raggiungerà il 2,5% entro la fine dell'anno. 

In risposta a questo il governo metterà in atto una serie di misure volte a stabilizzare l'inflazione. Con una misura da 3,1 trilioni di Won (2,5 miliardi di US$) il governo rimuoverà i dazi su alimenti chiave come olio da cucina, farina e carne di maiale fino alla fine dell'anno. Inoltre, il governo taglierà le tasse sul valore aggiunto sui chicchi di caffè e cacao fino a fine anno ed inoltre non imporrà alcuna tassa sul valore aggiunto su prodotti processati confezionati.

Insieme alle misure per mettere un freno all'inflazione, il governo ha annunciato misure per alleviare il costo della vita delle persone e allentare le tasse sulla proprietà per garantire la stabilità degli alloggi.

Il governo prevede di estendere il taglio della tassa sui consumi delle autovetture di altri sei mesi fino alla fine di dicembre.

Il taglio della tassa sui consumi delle autovetture sarebbe dovuto scadere a fine giugno e prevede un taglio del 30% dell'imposta sui consumi per l'acquisto di autovetture. L'aliquota fiscale è del 3,5%.

Nel tentativo di promuovere la stabilità abitativa per la classe media, il governo ha anche deciso di alleggerire l'onere di pagamento dell'imposta sul possesso di proprietà per i proprietari di una sola casa.

Fonte: https://bit.ly/3zgnOb7

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

Ultima modifica: Venerdì 3 Giugno 2022
Venerdì 3 Giugno 2022

REPowerEU, Inflazione, Tasso di Occupazione: Germania e Italia a confronto - Report maggio 2022

Il mese di maggio è stato caratterizzato dall’attuazione di un piano per contrastare le conseguenze economiche negative dello scoppio del conflitto in Ucraina. Infatti, la commissione Europea ha presentato il piano REPowerEU, all’interno del Green Deal, sostenuto fortemente da Germania e Italia. Il progetto ha il duplice obiettivo di accelerare la diversificazione di energia su più gas rinnovabili come l’idrogeno, che necessitano un rafforzamento delle infrastrutture per il trasporto, e di rendere l’Europa sempre meno dipendente dall’importazione di gas dalla Russia.  

Inoltre, si riconosce la necessità di indirizzare gli investimenti verso la protezione del clima e di restituire condizioni più stabili e affidabili all’industria. Quattro sono i pilastri principali: il risparmio e l’efficientamento energetico, la sostituzione delle fonti fossili russe e la diversificazione delle forniture, l’aumento dell’uso energia pulita e il finanziamento di nuove infrastrutture (come gasdotti e terminali per il gas naturale liquefatto).

Questo progetto è fondamentale per l’Europa in quanto solo nel 2021, l’UE ha importato il 45% del gas dalla Russia. L’Italia importa il 40,4% del gas naturale dalla Russia, che compone il 92,8% delle importazioni rispetto al consumo. Similarmente, la Germania importa il 58,9% del gas naturale in totale che corrisponde all’89,9% delle importazioni rispetto al consumo.

Un altro dato costante rispetto al mese scorso proviene dall’inflazione che rimane stabile al 7,4%, un picco che non si registrava da 40 anni. Il potere d’acquisto dei consumatori tedeschi ha infatti subito un calo significativo a causa dell’aumento. In Germania il prezzo dei beni totali è aumentato del 12,2% tra aprile 2021 e aprile 2022. Il costo energetico ha raggiunto un aumento del 39,5% e il prezzo di olio combustibile è raddoppiato nello stesso mese.

L’aumento dell’inflazione, la situazione energetica così come quella economica preoccupano molte aziende a causa del costo elevato e del conseguente rallentamento della produzione (-2,5% ad aprile). L’Istituto per la ricerca sul lavoro di Norimberga ha presentato un dato interessante per quanto riguarda i posti di lavoro. Secondo una indagine dell’istituto, infatti, risulta che in Germania i posti di lavoro vacanti hanno raggiunto un numero record, il più alto mai registrato dall’inizio delle misurazioni nel 1989. Questo dato non è una unicità della repubblica federale, in quanto anche in Italia, l’INPS ha registrato un risultato positivo nel bilancio dei contratti per 264 mila posti di lavoro di cui 125mila a tempo indeterminato.

 

Fonti: https://bit.ly/3MfFyWU; https://bit.ly/3GMoSFw; https://bit.ly/3PXB6ze; https://bit.ly/3xeS6K8; https://bit.ly/3x8eWSe; https://bit.ly/38Z4TXT     

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Martedì 14 Giugno 2022
Venerdì 3 Giugno 2022

Danimarca – Fehmarnbelt Tunnel: al via i lavori per realizzare il più grande progetto infrastrutturale del Paese

Il 5 maggio sono iniziati i lavori sul lato danese per la costruzione del tunnel Fehmarnbelt.

Di cosa si tratta:

Il Fehmarnbelt è un tunnel che permetterà al traffico ferroviario e stradale di scendere sotto il livello del mare e di dirigersi verso la Germania attraverso un tunnel lungo 18 km.

Il collegamento di Fehmarnbelt collegherà Rødby, sull'isola di Lolland in Danimarca, e Puttgarden, nel nord della Germania. Una volta completato, con data prevista 2029, sarà il tunnel immerso più lungo del mondo e renderà più comodo e veloce il viaggio tra la Germania e la Danimarca e tra la Scandinavia e l'Europa centrale.

In futuro sarà possibile viaggiare da Amburgo a Copenaghen in treno in sole 2,5 ore, un chiaro vantaggio non solo per il risparmio di ben 5 ore di viaggio attuali, ma anche per la diminuzione di inquinamento provocata da carburante ed emissioni di C02 che il normale trasporto provoca sull’ambiente.

Il tunnel amplierà i collegamenti ferroviari sul lato danese e tedesco: i moderni treni elettrici potranno viaggiare a velocità di 200 km/h e i pendolari dei due Stati beneficeranno di connessioni migliori e più veloci.

Il portale danese:

Al contrario di come si potrebbe comunemente pensare, il tunnel non inizierà direttamente nella città costiera di Rødby, ma i preparativi si estendono fino a Ringsted per l’ammodernamento della ferrovia già esistente. Il processo porterà a un tratto lungo 115 chilometri, tra la città di Ringsted e Holeby, dove la velocità verrà portata dagli attuali 120 km/h a 200 km/h.

Il progetto, su lato danese, ha un costo stimato di 9,5 miliardi di corone e il lavoro di progettazione verrà portato avanti da due entità distinte: per le strutture ferroviarie Banedamark, mentre per quelle stradali la The Danish Road Directorate.

Il processo di costruzione del tunnel:

Una volta avviata la fabbrica, verranno prodotti dei blocchi standard, uno ogni due settimane circa, per una durata totale di 3,5 anni.  

Il numero totale, infatti, è di 79 elementi standard e 10 speciali, che hanno come differenza quella di essere costruiti su due piani, una sorta di seminterrato del tunnel stesso, in cui verranno appoggiati i sistemi tecnici ed elettronici.

A terra, nella fabbrica, verranno creati, in serie, i blocchi lunghi ciascuno 24 metri: un elemento standard è composto da 9 di questi segmenti e l’intero processo dura nove settimane.

Dopo la creazione dei segmenti, gli elementi vengono calati singolarmente nella trincea della galleria precedentemente scavata sotto il livello del mare e collegati tra di loro: tra le paratie che si trovano “confinanti” avviene un pompaggio di acqua di mare, che crea una forte pressione negativa, rendendo il collegamento tra i due assolutamente impermeabile.

 

Dopo l'assemblaggio degli elementi strutturali della galleria, i sistemi tecnici e meccanici possono essere installati nelle camere interne: si intendono per tanto binari, sistemi di ventilazione, telecamere, sistemi di comunicazione e segnaletica.

Si tratta sicuramente del più grande progetto infrastrutturale mai realizzato prima, che permetterà non solo ai cittadini danesi, ma a tutta l’Europa, di poter vivere e usufruire di un nuovo modo di “fare trasporti”.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 3 Giugno 2022
Venerdì 20 Maggio 2022

Interscambio commerciale della Turchia con il resto del Mondo

Nel confronto tra il 2022 ed il 2021, le esportazioni turche sono aumentate del 32,8% passando da 169,6 miliardi a 225,3 miliardi di dollari, mentre le importazioni hanno registrato un incremento pari al 23,6%, passando da 219,5 a 271,4 miliardi di dollari. Nel complesso l’interscambio totale ha registrato un aumento del 27,6%, passando da 389,2 a 496,7 miliardi di dollari con un deficit commerciale sceso a 46,1 miliardi di dollari.

Nei primi due mesi del 2022 il trend caratterizzato nel 2021 si ripete con un aumento delle vendite turche in soli due mesi di quasi 40 miliardi di dollari e, nell’analogo periodo, acquisti pari a 56 miliardi di dollari quindi con un leggero disavanzo commerciale della Turchia. Tornando al 2021, tra i principali Paesi esportatori troviamo al primo posto la Cina con più di 32 miliardi di dollari seguita dalla Russa (con quasi 30 miliardi), Germania (22 miliardi), USA (13 miliardi) e Italia (12 miliardi) che precede a lunga distanza Francia e India (8 miliardi), la Corea del Sud 7,5 miliardi) e Spagna e UK rispettivamente con 6 e 5,5 miliardi di dollari di merci vendute alla Turchia nel 2021.

Per quanto attiene i principali Paesi di sbocco delle merci turche al primo posto si piazza la Germania (con più di 19 miliardi di dollari di acquisti turchi) seguita da USA (14,7), Regno Unito (13,7) e Italia (11,5) che precede Iraq (11,1) e Spagna e Francia.

A livello di interscambio complessivo la Germania guida questa classifica con oltre 41 miliardi di merci scambiate nel 2021 seguita da Cina (35,9), Russia (34,7), USA (27,8), Italia (23,1) UK (19,3), Francia (17,1) e Spagna (15,9).

Infine, sempre nel 2021, l’Unione Europea si conferma il principale mercato estero per la Turchia (36% sul totale) con 178,5 miliardi di dollari di merci scambiate.

La classificazione merceologica delle merci scambiate tra la Turchia e i suoi principali partner mondiali vede al primo posto tra i prodotti venduti dalla Turchia gli autoveicoli (e parti di ricambio), seguiti dai macchinari e dalle apparecchiature meccaniche, da ferro e acciaio, macchinari di precisione (e attrezzature elettriche ed elettroniche), metalli e abbigliamento. Tra i prodotti acquistati dalla Turchia spicca al primo posto la voce combustibili (e minerali).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 20 Maggio 2022
Venerdì 20 Maggio 2022

La produzione di energia eolica in mare è un’opportunità per il Brasile

La generazione eolica offshore è una delle nuove frontiere dell’energia alternativa nel mondo. 

In Brasile non c’è ancora generazione di energia eolica offshore, secondo l’associazione di settore, ABEEólica. Ma il decreto n. 10.946, pubblicato a gennaio 2022, potrebbe cambiarlo. 

Il regolamento, che entrerà in vigore a luglio, regola i criteri tecnici, i requisiti, gli studi obbligatori. Elenca inoltre gli organismi che risponderanno e saranno responsabili dell’analisi, dell’approvazione e della formalizzazione dello stato di avanzamento di ogni fase dei progetti. 

Tuttavia, non è stata fissata una data per la prima asta che si terrà. La previsione di Abeólica è che si svolgerà nel 2023 e mette in evidenza che un potenziale di 700 GW per il segmento, con 100 GW di progetti già analizzati da Ibama. 

Lo svantaggio principale è che gli allevamenti offshore possono avere un impatto sull’industria della pesca, specialmente durante la costruzione di turbine.

Fonte: https://bit.ly/3loGkpB

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)

Ultima modifica: Venerdì 20 Maggio 2022
Venerdì 20 Maggio 2022

Turchia e Austria rafforzano la reciproca collaborazione commerciale ed economica

Il 10 aprile scorso il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha tenuto una conversazione telefonica con il primo ministro austriaco Karl Nehammer durante la quale si è stata esaminata la possibilità di una maggiore cooperazione nel campo dell'energia poiché i due paesi hanno il potenziale per poter fungere da hub in tutta Europa. Il colloquio ha permesso di muovere i primi passi per migliorare le relazioni a 360 gradi Turchia-Austria ma ha anche toccato i temi regionali, inclusa la guerra Russia-Ucraina. Si tratta del primo incontro tra leader dei due Paesi in 13 anni, e che segna un concreto passo verso una normalizzazione dei rapporti tra Turchia e Austria

Erdoğan ha richiamato l'attenzione sulla natura strategica del posizionamento geografico della Turchia per il trasporto delle risorse energetiche del bacino del Caspio e del Mediterraneo orientale verso l'Europa. Erdoğan ha anche accolto con favore il recente intensificarsi dei contatti ad alto livello con l’Austria ribadendo di essere favorevole ad un rilancio delle relazioni Turchia-Ue. Erdogan ha infine espresso la propria soddisfazione per le politiche di Vienna nei confronti dei numerosi immigrati di origine turca che vivono in Austria.

La Russia attualmente copre il 40% del fabbisogno annuale di gas dell'Europa, attraverso l'esportazione di 150 miliardi di metri cubi di gas l'anno e circa il 30% del fabbisogno di petrolio. La Turchia potrebbe giocare un ruolo di accresciuto rilievo come mercato di transito per il gas proveniente dall’Azerbaigian attraverso il già attivo TANAP (circa 4 miliardi di metri cubi l'anno). Infine, la rotta del gas azero potrebbe incrociarsi con quella del gas estratto in Iraq.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 20 Maggio 2022
Venerdì 20 Maggio 2022

Sviluppo del settore aeroportuale in Turchia

La Turchia mira ad aumentare il numero degli scali aeroportuali dagli attuali 53 presenti in tutto il territorio a 61 entro il 2053, con l’obiettivo di raggiungere i 200 milioni di passeggeri l’anno.

Accanto all’aeroporto internazionale di Istanbul, uno dei più importanti snodi del traffico passeggeri e merci al mondo, si aggiungono gli scali di di Çukurova, Rize-Artvin (secondo scalo in Turchia, inaugurato proprio nei giorni scorsi dai due Presidenti di Turchia e Azerbajan), Bayburt-Gümüşhane e Yozgat nell’ambito dell’ambizioso programma “Transportation 2053 Vision” previsto dal recente lancio del Master Plan Trasporti e Logistica. Il piano prevede anche l'ampliamento dell'aeroporto di Esenboğa nella capitale Ankara, l'aeroporto di Antalya nella città costiera mediterranea e l'aeroporto di Trabzon sul Mar Nero, mentre sarà completata anche la seconda fase del “mega” aeroporto di Istanbul, che per il secondo anno consecutivo è stato lo scalo più trafficato d'Europa secondo l'Airports Council International Europe (ACI Europe) con 37 milioni di passeggeri nel 2021.

Si prevede inoltre che gli investimenti consentiranno agli scali turchi un numero annuo di passeggeri di 203 milioni entro il 2053 dagli attuali 112 milioni. In questo processo verranno istituite infrastrutture di monitoraggio, rendicontazione e verifica delle emissioni di carbonio e verranno utilizzati biocarburanti ecologici e combustibili sintetici nelle tratte. Tra gli obiettivi figura anche lo sviluppo del trasporto regionale di merci per via aerea.

Secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, il numero di passeggeri in transito attraverso gli aeroporti in Turchia è salito di oltre il 67% da gennaio a marzo 2022.

La Direzione Generale dell'Autorità Aeroportuale di Stato (DHMI), ha inoltre stimato che il flusso di passeggeri è salito da 17,7 milioni del marzo 2021, in piena pandemia, a 33,6 milioni nell’analogo periodo del 2022.

Nel frattempo, secondo le prime stime del dell'Associazione degli albergatori turchi (TÜROB), il flusso turistico è in netta ripresa nelle grandi città, nelle province nord-occidentali di Yalova e Bursa e nelle località costiere della Turchia (in cima la città costiera mediterranea di Antalya, Muğla e di Izmir sulla costa egea).

Secondo l’associazione turca, segnali positivi per l’imminente stagione estiva provengono dai mercati americano ed europeo: in primis dalla Spagna e dall'America Latina mentre in netto aumento sono anche le presenze dall’Iran (oltre 2 milioni di turisti previsti nell’anno in corso).

Il Turkish Statistical Institute (TurkStat) stima che le potenziali perdite del turismo proveniente dalla Federazione Russa e dall’Ucraina verrà anche in parte coperto dall’aumento del turismo domestico cresciuto dell'80,2% nel 2021 rispetto all'anno precedente con un fatturato di oltre 4 miliardi di dollari. Circa 10 milioni di turchi hanno infatti viaggiato in Turchia nel solo ultimo trimestre del 2021 con il numero di pernottamenti che all'interno del Paese è aumentato del 48,9% rispetto allo stesso trimestre del 2020.

 

L’ampliamento dell’aeroporto di Istanbul

Vengono stimati in 8,64 miliardi di dollari gli investimenti destinati all'aeroporto di Istanbul (al primo posto in Europa e al secondo nel mondo in termini di numero di passeggeri) per il suo ampliamento che consentirà allo scalo di gestire 90 milioni di passeggeri all'anno nella fase attuale, con una capacità potenziale di servire 200 milioni dopo il completamento di tutte le fasi, rendendolo il più grande del mondo. Nel 2021 l'aeroporto ha gestito un totale di 37 milioni di passeggeri, secondo i dati diffusi dall’Airports Council International Europe (ACI Europe), rendendolo il più trafficato d'Europa per il secondo anno consecutivo.

Infine, gli ultimi dati diffusi dalla DHMI (State Airports Authority), nel mese di aprile, gli scali turchi hanno ospitato oltre undici milioni di passeggeri (+88,2% rispetto all’analogo periodo del 2021). Oltre 5 milioni e mezzo di passeggeri hanno volato all’interno del Paese mentre sono stati quasi sette milioni quelli che hanno utilizzato gli scali per i voli internazionali per un totale di 140 mila aerei in movimento nel solo mese di aprile 2022. Nel secondo semestre dell’anno in corso, secondo quanto recentemente affermato dal CEO di Turkish Airlines, Bilal Eksi, saranno attivati voli diretti della Turkish Airlines verso Seattle, Juba (Sudan del Sud), Bukara (Uzbekistan) e Tivat (Montenegro).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 20 Maggio 2022