Notizie mercati esteri

Giovedì 23 Dicembre 2021

Germania: Prospettive economiche future post-pandemia – Novembre 2021

Durante il vertice economico del Süddeutsche Zeitung (SZ-Wirtschaftsgipfel), gli attuali imprenditori leader del mercato tedesco hanno discusso del futuro della Germania. Il quadro economico risulta essere quello di un paese ancora leader sebbene non paragonabile ai grandi produttori come la Cina. La Germania incentra il suo business sempre più su attività green.

Un esempio è il produttore di elettrodomestici BSH che dalla fine del 2020 possiede solo sedi CO₂-neutrali e utilizza acciaio verde ed energia solare. La riconversione green ha però un costo che i consumatori dovrebbero essere disposti a pagare. Testimone è la Siemens Energy che ha chiuso il suo primo anno di indipendenza con un minus di 560 milioni di euro, non dovuto al tradizionale business delle centrali elettriche, ma alla divisione eolica Gamesa.

Per chi teme invece che la riconversione green sia anche sinonimo di perdita di posti di lavoro, Martin Eisenhut, della società di consulenza gestionale Kearney, rassicura che per quanto sia inevitabile, questi lavori tradizionali verranno semplicemente sostituiti da molti altri dei nuovi settori, ma perché questa transizione avvenga con minor svantaggi possibili, è necessario formare i lavoratori per la nuova realtà lavorativa.

Anche le prospettive economiche future dell’Italia appaiono piuttosto rosee. Mentre tra il 2016 e il 2018 è stata registrata una crescita economica che oscillava tra lo 1,6% e lo 0,9%, quest’anno si è registrata una crescita del 6,2%; un precedente simile era stato registrato solo negli anni precedenti alla crisi economica. Le previsioni per l’anno prossimo sono di una crescita del 4,2% e del 2,3% per l’anno dopo, forse grazie ai fondi del PNRR da parte della EU.

Il quadro post pandemia non è altrettanto positivo per la Germania, che nel 2021 ha registrato una crescita economica al ribasso rispetto agli anni scorsi, con un 2,7%. Nel prossimo anno però è previsto che la Germania ritorni al passo con gli altri paesi europei, registrando una crescita del 4%, ammesso che le restrizioni non si protraggano più del previsto.

Un rischio sia per la Germania che per l’Italia è un aumento dell’inflazione, con l’aumento dei prezzi per le forniture di energia, ostacolando consumi e investimenti. La Commissione Europea stima che l'inflazione raggiungerà il picco del 2,6% quest'anno e poi scenderà di nuovo, al 2,5% l'anno prossimo e all'1,6% l'anno successivo.

Fonti: https://bit.ly/3pjT43O; https://bit.ly/3sp7DVF 

  

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

 

Ultima modifica: Giovedì 23 Dicembre 2021
Giovedì 23 Dicembre 2021

Il recupero del credito transfrontaliero: l’ordinanza di sequestro conservativo del conto corrente bancario

Il Regolamento U.E. n. 655/2014, entrato in vigore a decorrere dal 18 gennaio 2017, ha istituito la procedura denominata European Account Preservation Order (EAPO) volta ad ottenere l’emissione dell’ordinanza europea di sequestro conservativo sui conti bancari dei debitori transfrontalieri.

A far data dal 1° dicembre 2020 è inoltre entrato in vigore il D.Lgs. n. 152 del 26.10.2020 che ha consentito di adeguare la normativa nazionale al predetto Regolamento in maniera concreta, sì da consentire di facilitare il recupero transfrontaliero dei crediti in materia civile e commerciale.

Al fine di poter accedere alla procedura predetta debbono essere soddisfatte contemporaneamente le seguenti condizioni: il conto corrente bancario deve essere detenuto in uno Stato Membro UE diverso da quello in cui il creditore è domiciliato, il credito oggetto della domanda deve essere di natura civile o commerciale, il creditore non deve aver già iniziato un’azione equivalente in un altro Stato ed infine, deve essere in possesso di un titolo esecutivo.

Tale ultimo requisito, tuttavia, è l’unico superabile poiché è possibile ottenere il sequestro conservativo anche fornendo al giudice competente la prova del fumus boni iuris e del periculum in mora a fondamento del proprio diritto.

Giova appena sottolineare come il requisito del fumus boni iuris comporti per il creditore la necessità di dover dimostrare la sussistenza di elementi idonei a far ritenere presumibile l’esistenza del proprio diritto di credito, mentre il termine periculum in mora indica la necessità di fornire prove sufficienti circa la sussistenza di un rischio concreto che giustifichi il “congelamento” del conto bancario del debitore.

Si sottolinea inoltre, come la procedura europea volta ad ottenere la predetta ordinanza di sequestro consenta di evitare di convocare anticipatamente il debitore che quindi, verrà informato del provvedimento di sequestro conservativo solo quando questo avrà già prodotto i propri effetti.

In conclusione, possiamo affermare che tale procedura presenti un notevole vantaggio per il creditore: l’emissione dell’ordinanza all’insaputa del debitore implica l’impossibilità per il debitore di sottrarre i propri fondi al sequestro.

Per controbilanciare l’assenza di un’audizione preventiva del debitore, il Regolamento europeo ha previsto alcuni meccanismi di tutela, tra i quali, va certamente annoverato il dovere per il creditore di costituire una garanzia di importo sufficiente per impedire abusi della procedura e per assicurare il risarcimento di eventuali danni subiti dal debitore.

È inoltre prevista la possibilità che venga istituita una garanzia alternativa in una forma ammessa dal diritto dello stato membro a carico del creditore, mentre per il debitore, invece, è prevista la possibilità di opporsi all’ordinanza di sequestro non appena avutane notizia.

Per quanto attiene l’esecuzione dell’ordinanza di sequestro conservativo dei conti bancari in Italia, l’art. 5 del D.Lgs. 152/2020 ha stabilito che venga azionata secondo le modalità stabilite dall’art. 678 c.p.c. per il pignoramento presso terzi.

Infine, il predetto decreto legislativo ha altresì concretizzato la possibilità per il creditore di ottenere l’autorizzazione ad individuare il conto bancario del debitore.

Infatti, qualora il creditore abbia motivo di ritenere che il debitore detenga uno o più conti correnti presso una banca transfrontaliera di cui è privo di qualsiasi riferimento, potrà adire l’autorità d’informazione dello Stato membro dell’esecuzione affinchè venga autorizzato a rinvenire tali dati.

Concretamente, qualora il creditore francese volesse azionare l’ordinanza europea di sequestro conservativo ai danni di un debitore italiano, potrà rivolgersi al giudice del luogo di residenza del debitore stesso che gli consentirà di individuare il conto corrente con le modalità telematiche di cui all’art. 492 bis del Codice di Procedura Civile.

Qualora il debitore straniero avesse il conto corrente in Italia, ma non anche la residenza, il domicilio, la dimora o la sede, si dovrà adire il Presidente del Tribunale di Roma che consentirà l’acquisizione delle informazioni bancarie.

La Francia, da parte sua, non è intervenuta con particolari adeguamenti nomativi, se non quello introdotto con Legge 2019-222 del 23 marzo 2019 che ha consentito all’ufficiale giudiziario incaricato dal tribunale di ricercare informazioni relative ai conti del debitore presso l’archivio nazionale dei conti bancari e simili.

Resta pertanto da vedere quali sviluppi giurisprudenziali avrà la concreta applicazione del decreto legislativo nell’ordinamento italiano.

Fonte: https://bit.ly/3sq325s

 

(Contenuto editoriale a cura della Chambre de Commerce Italienne Nice, Sophia-Antipolis, Cote d'Azur)

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Giovedì 23 Dicembre 2021

Frontalieri, altro passo avanti

L'accordo fiscale tra Svizzera e Italia riguardante la tassazione dei frontalieri è a un passo dalla sua definitiva approvazione anche a Roma. Venerdì il Consiglio dei ministri ha licenziato il disegno di legge per la ratifica dell’intesa siglata il 23 dicembre dello scorso anno. Il documento passerà adesso all’esame delle commissioni della Camera e del Senato. La ratifica finale è attesa, si pensa nel 2022, dal Parlamento che non potrà emendare il testo attualmente all'esame del legislativo anche a Berna.

Il comunicato diramato a Roma illustra i termini dell'accordo e i suoi obiettivi che riguardano in generale l'eliminazione delle doppie imposizioni sui salari, degli stipendi e delle altre remunerazioni ricevuti dai lavoratori frontalieri italiani in Svizzera.

Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1466

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

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Giovedì 23 Dicembre 2021

Il Lussemburgo conferma il suo impegno per una finanza sostenibile

Il Lussemburgo continua il suo impegno nella promozione di una finanza sostenibile. Lo ha ribadito il Ministro delle Finanze Pierre Gramegna in occasione della riunione annuale del FMI a Washington, tenutasi lo scorso 16 ottobre, alla presenza del Direttore Generale del FMI, Kristaline Georgieva.

Il Lussemburgo è uno dei pochi paesi che investono l'1% del suo reddito nazionale lordo (RNL) in aiuti allo sviluppo. Il Ministro ha assicurato ai membri del FMI il sostegno del Lussemburgo a questa nuova iniziativa, che mira a fornire ai paesi più bisognosi la liquidità necessaria per affrontare il cambiamento climatico e le possibili crisi future.

Gli sforzi del Lussemburgo a favore della finanza climatica sono stati accolti con favore e si è convenuto di aumentare lo scambio di buone pratiche e la collaborazione tra il Lussemburgo e gli Stati Uniti per lavorare in questo settore.

Il Ministro Gramegna ha espresso soddisfazione per il rinnovato impegno degli Stati Uniti nelle organizzazioni multilaterali, soprattutto riguardo alla questione climatica. Al Lussemburgo, invece, è stato riconosciuto un ruolo importante, tramite il suo centro finanziario, per contribuire concretamente al finanziamento della transizione verso un’economia neutra in termini di carbonio.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Lussemburghese)

 

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Giovedì 23 Dicembre 2021

Vietnam - Le aziende di beni di largo consumo si stanno risollevando rapidamente in seguito al COVID-19

Le aziende di beni di largo consumo si stanno rapidamente riprendendo per soddisfare la domanda repressa dei clienti; l’aumento della domanda è conseguenza di un appetito crescente e di una popolazione sempre più benestante.

Subito dopo l'allentamento delle misure di distanziamento sociale, il gruppo KIDO ha annunciato i suoi nuovi piani rivolti a diverse categorie di prodotti ad alto consumo. Il gruppo, attraverso la sua joint venturecon Vinamilk, ha lanciato ufficialmente in Vietnam latte fresco a base di mais e fagiolini. Il gruppo è anche tornato sul mercato dolciario sei anni dopo aver venduto la sua attività di snack a Mondelez International. Ha inoltre introdotto sul mercato prodotti da forno freschi con il marchio Bakery di KIDO. Questi nuovi prodotti sono dislocati attraverso il sistema di distribuzione del gruppo e si possono trovare anche presso i nuovi negozi di caffè e milk tea Chuk Chuk. Da settembre, la catena Chuk Chuk ha iniziato a vendere bevande, milk tea e dolci online. KIDO ora prevede di aprire 10 negozi firmati Chuk Chuk con l'obiettivo di raggiungere almeno 100 punti vendita a Ho Chi Minh City entro dicembre.

KIDO ha anche aumentato la produzione di olio da cucina del 30% rispetto allo scorso anno, in vista del prossimo Capodanno lunare. Il gruppo ha anche presentato nuovi gelati.

KIDO non è la sola azienda nel segmento di beni di largo consumo a mostrare ottimismo in seguito alla pandemia.

Anche Cetin Murat, direttore generale della società turca di beni di consumo Hayat Vietnam, è positivo circa le prospettive del mercato nei prossimi mesi. "Sebbene rimangano alcune restrizioni, speriamo che la campagna vaccinale riduca l'impatto negativo del Covid-19 sulle imprese", ha affermato.

Al momento, Hayat Vietnam ha investito circa 100 milioni di dollari e le sue aziende in Vietnam danno lavoro a più di 500 persone. La società continua ad espandersi, con l’obiettivo di investire 250 milioni di dollari.

Inoltre, l'azienda ha annunciato il lancio del suo marchio leader di pannolini “Molfix” in Vietnam. La decisione è stata presa in quanto ci si aspetta che il 90% della crescita della popolazione mondiale nei prossimi 50 anni sarà in Asia e si stima che il mercato dei pannolini per bambini tra il 2021 e il 2027 in Vietnam avrà un aumento a due cifre.

Molfix è il quinto marchio di pannolini più grande al mondo e Hayat è l'azienda in più rapida crescita in questa categoria. Lanciando Molfix in Vietnam, puntiamo in alto e speriamo di raggiungere il 30% di quota di mercato entro il 2025, un obiettivo importante per un marchio completamente realizzato in Vietnam. Tuttavia, l'obiettivo si basa sul nostro record di successi ottenuti in altri mercati", ha aggiunto Murat.

Hayat possiede già alcuni marchi nei mercati di prodotti di largo consumo del Vietnam, come Papia, Familia e Bingo. L'azienda turca prevede di espandersi ulteriormente.

Nel frattempo, Sakuko Store, una catena di supermercati giapponese, ha annunciato di voler aumentare da 33 a 60 i suoi negozi entro il 2025. L'azienda opera in sette segmenti di prodotti ad ampio consumo, tra cui produzione di beni rivolti a madri e bambini, cosmetici, cibo, assistenza sanitaria, moda e cancelleria.

Il CEO di Sakuko Cao Thi Dung, ha notato che cibo e assistenza sanitaria sono i segmenti dell’azienda in più rapida crescita, e questo riflette la crescente consapevolezza della salute e del benessere dei consumatori vietnamiti. Pertanto, l'azienda prevede di diversificare il proprio portafoglio di prodotti nel segmento del cibo. Nel frattempo, l'impresa aumenta i suoi articoli nel settore sanitario, rivolgendosi a diversi gruppi di clienti.

Dung ha notato che le abitudini di consumo dei clienti sono cambiate in modo significativo dopo il lungo periodo di distanziamento sociale. I clienti hanno ridotto la spesa per attività familiari e articoli di lusso, aumentando al contempo gli acquisti di beni di prima necessità come alimenti freschi e beni di consumo confezionati.

Inoltre, le abitudini di acquisto dei consumatori si sono spostate dai canali di vendita tradizionali a quelli più moderni come supermercati, ipermercati, mini-supermercati ed e-commerce.

"Questi cambiamenti hanno avuto un impatto significativo sul mercato dei beni ad ampio consumo e hanno creato l’opportunità per le aziende di cambiare la struttura delle merci, espandere la propria clientela di base e completare le fasi di assistenza ai clienti per creare un coinvolgimento diretto", ha affermato Dung.

A ottobre, Nestlé Vietnam ha investito 132 milioni di dollari per raddoppiare la sua capacità di lavorazione delle linee di caffè di alta qualità presso lo stabilimento Nestlé a Tri An, nella provincia di Dong Nai.

L’investimento fa parte dell’obiettivo di Nestlé di trasformare il Vietnam in un centro di produzione di cibi e bevande confezionati grazie alla forza lavoro qualificata del paese e alla sua grande etica del lavoro.

Secondo la società di ricerche di mercato Statista, l'industria dei beni di consumo in Vietnam è cresciuta rapidamente negli ultimi anni. Grazie al rapido sviluppo economico del paese, le persone hanno più reddito disponibile e un migliore tenore di vita con un conseguente aumento dell’acquisto di prodotti ad alto consumo.

L'urbanizzazione è stato un altro fattore trainante della crescita a due cifre del mercato di beni. Nel 2020, la crescita annua delle vendite al dettaglio di prodotti ad ampio consumo nel paese ha raggiunto il 6,8% e si prevedeva che fosse almeno del 9% nel 2021.

Fonte: https://bit.ly/3ebU57s

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))

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Giovedì 23 Dicembre 2021

Nuove misure e restrizioni per gli spostamenti tra Italia e Francia

Con l’avanzare dell’epidemia da Covid 19, si mantiene costante una puntuale rigorosa ed aggiornata disciplina di limitazioni e misure restrittive a livello internazionale, il ché ha un impatto anche per quanto concerne gli spostamenti tra Francia e Italia.

Lo Stato francese e l’Italia sconsigliano totalmente e rigorosamente gli spostamenti internazionali, ma per ragioni professionali rimane ovviamente la possibilità di circolare tra i due Paesi. Per ragioni imperative e non prorogabili è infatti possibile raggiungere l’Italia, o la Francia, ma occorre attenersi alle normative di entrambi gli Stati.

Dalla Francia Verso l’Italia

Per raggiungere l’Italia, occorre innanzitutto rispettare la normativa francese (ovviamente le regole relative al coprifuoco, nonché compilare la relativa attestazione o le disposizioni previste in caso di nuovo ulteriore lockdown). Per i viaggiatori provenienti dalla Francia è obbligatorio sottoporsi ad un test rapido o tampone entro le 48 ore precedenti. I viaggiatori che non possono presentare un risultato negativo del test dovranno fare una quarantena di 14 giorni in Italia (non è più possibile fare il test quando si arriva in Italia).

Tutto ciò a meno che non si sia recato in Francia per uno dei motivi inclusi nell’elenco derogatorio. Tra questi è incluso lo spostamento per motivi professionali di durata inferiore a 120h.

Inoltre, una volta sul territorio italiano bisogna rispettare la normativa locale (le regioni italiane sono divise in tre colori a seconda della gravità dell’epidemia: rosso, arancione e giallo). I motivi professionali sono sempre esclusi dalle restrizioni previste.

Dall’Italia verso la Francia

A partire dal 24 gennaio 2021 il Test Tampone è obbligatorio per chi proviene dall’Italia.

Quando si arriva in Francia, è necessario presentare quindi un test negativo di meno di 72 ore per entrare nel territorio nazionale. Tuttavia, per il momento questa misura non si applica né ai residenti frontalieri né ai passeggeri che arrivano via terra (su strada o in treno). Inoltre, è logico che sia sempre prevista una deroga per gli spostamenti per motivi professionali.

Si ricorda che attualmente su tutto il territorio nazionale francese è previsto un coprifuoco dalle 18 alle 6 del mattino. Durante questo periodo un’autocertificazione obbligatoria deve essere esibita alle forze dell’ordine in caso di controllo.

Fonte: https://bit.ly/3J8FNTl

 

(Contenuto editoriale a cura della Chambre de Commerce Italienne Nice, Sophia-Antipolis, Cote d'Azur)

 

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Giovedì 23 Dicembre 2021

Covid: Svizzera, ecco cosa cambia dal 6 dicembre

In vigore dal 6 dicembre i nuovi provvedimenti adottati dal Consiglio federale. Ecco nel dettaglio tutto ciò che serve sapere.

Come cambia l’utilizzo del pass COVID?
Da lunedì 6 dicembre, il pass che certifica la guarigione, la vaccinazione o un test negativo, sarà obbligatorio per tutte le manifestazioni e le attività sportive e culturali al chiuso. L’eccezione per i gruppi «stabili» fino a 30 persone viene a cadere. Per gli eventi all’aperto, invece, il pass sarà obbligatorio a partire da 300 partecipanti.

Pass consigliato per gli incontri familiari
Rispetto alle misure inviate martedì in consultazione c’è un’importante novità: alle riunioni private - in famiglia o tra amici - a cui partecipano più di 10 persone, il certificato non sarà più obbligatorio, ma rimane «fortemente consigliato», visto che «nella sfera privata il rischio di contagio è alto».

La mascherina sarà obbligatoria praticamente ovunque
Dovrà essere indossata negli spazi interni delle strutture pubblicamente accessibili, incluse le manifestazioni al chiuso in cui vige l’obbligo del certificato COVID. Dove non è possibile indossarla, invece, sono previsti provvedimenti alternativi. Nei ristoranti, ad esempio, si potrà consumare solo restando seduti. Nel caso in cui non si possa indossare la mascherina, per esempio durante una attività culturale o sportiva, vanno registrati i dati di contatto dei partecipanti.

Un’altra grande novità riguarda la possibilità di introdurre il 2G. Come funziona?
È una possibilità che Berna ha voluto concedere alle strutture pubbliche e alle manifestazioni per evitare di penalizzare il settore delle discoteche e dei bar. In sostanza, un locale o gli organizzatori di un evento possono limitare l’accesso alle persone vaccinate e guarite (il cosiddetto dispositivo «2G», dal tedesco «geimpft» e «genesen») rinunciando così all’obbligo della mascherina. Ma come si spiega questa decisione? Secondo il Consiglio federale «le persone vaccinate e guarite sono significativamente meno contagiose» e «in caso di infezione hanno una probabilità molto alta di essere protette da un decorso grave o dall’ospedalizzazione».

Il controllo è effettuato con l’app «COVID Cert», che però dovrà essere aggiornata. La nuova versione sarà pronta il 13 dicembre. Nel frattempo, la verifica dovrà essere fatta manualmente.

Raccomandato il telelavoro:
Il Consiglio federale, vista la contrarietà di Cantoni e parti sociali all’introduzione di un vero e proprio obbligo, ha deciso di raccomandare il telelavoro. I dipendenti, quando si trovano negli spazi chiusi con più persone, dovranno indossare la mascherina.

Validità dei test PCR e antigenici
La validità dei test antigenici verrà ridotta, passando da 48 a 24 ore. Per i PCR, invece, rimarrà invariata a 72 ore.

Le regole per entrare in Svizzera
Innanzitutto, viene stralciata la lista dei Paesi considerati a rischio e per i quali era obbligatoria la quarantena. Tuttavia, verrà inasprito il regime dei test. Ciò significa che tutti - anche chi è vaccinato e guarito - dovranno sottoporsi a un test PCR prima di entrare o rientrare in Svizzera. Il tampone andrà ripetuto tra il quarto e il settimo giorno dopo l’arrivo e il costo del test sarà a carico del viaggiatore. Le nuove disposizioni non riguardano chi si sposta nelle zone di frontiera (lavoratori frontalieri compresi). Invece, per i cittadini di Stati terzi non vaccinati che desiderano entrare nello spazio Schengen da Paesi o regioni considerati a rischio è invece vietata l’entrata in Svizzera per soggiorni temporanei senza attività lavorativa fino a 90 giorni in un periodo di 180 giorni, ad eccezione di determinate deroghe (casi di rigore).

Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1465  

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

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Giovedì 23 Dicembre 2021

Il Lussemburgo migliora la sua posizione netta sull’estero

I crediti esteri del Lussemburgo sono cresciuti più velocemente dei suoi debiti tra il primo e il secondo trimestre del 2021. Di conseguenza, la sua posizione netta è migliorata di 6 miliardi di euro.

Gli altri paesi devono ora al Lussemburgo più di quanto esso debba ad altri paesi. Questo è il risultato dell'indagine trimestrale della Banque centrale du Luxembourg (BCL).

Rileva un aumento di 257 miliardi di euro delle attività finanziarie esterne del Lussemburgo (crediti o debiti netti del Lussemburgo verso altri paesi) tra il primo e il secondo trimestre del 2021. Raggiungeranno quindi 11.655 miliardi di euro. Questo è in contrasto con un aumento minore delle sue passività finanziarie verso altri paesi: +251 miliardi di euro per raggiungere un totale di 11.623 miliardi di euro. La posizione netta sull'estero è così migliorata di 6 miliardi di euro, raggiungendo i 33 miliardi di euro alla fine del secondo trimestre del 2021.

Gli aumenti sono spiegati da "nuove transazioni ed effetti positivi di valutazione".

Nelle varie componenti della posizione patrimoniale netta sull'estero, il saldo dei crediti da investimenti diretti è diminuito di 21 miliardi di euro a 720 miliardi di euro a fine giugno 2021. L'eccedenza in altri investimenti (depositi e crediti convenzionali, crediti commerciali, altri effetti da pagare o da ricevere, ecc.) è aumentata di 27 miliardi di euro a 196 miliardi di euro. Il deficit strutturale degli investimenti di portafoglio è aumentato di 13 miliardi di euro a 911 miliardi di euro a fine giugno 2021.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Lussemburghese)

 

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Giovedì 23 Dicembre 2021

Immersive Technology in Ontario

Il settore della “immersive technology” racchiude tecnologie che "immergono" i fruitori attraverso diverse tipologie di informazioni digitali. Su territorio canadese, il settore ospita circa 350 imprese attive distribuite principalmente a Toronto, Vancouver, Montreal e nella provincia dell'Alberta. 

Per quanto innovativo però, può risultare piuttosto rischioso con conseguente difficoltà per le aziende di attrarre capitali da parte di investitori canadesi.  

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))

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Giovedì 23 Dicembre 2021

Startup rosarina di alimenti surgelati verso un’espansione globale

Una delle protagoniste dell’industria del freddo in Argentina è la startup di Rosario Frizata, i cui fondatori sono stati definiti come “gli irriverenti della catena alimentare” da Forbes Argentina. Di fatto, l’impresa di prodotti surgelati è riuscita a coniugare l’intelligenza artificiale con l’agricoltura cellulare e in soli due anni ha fatturato 15 milioni di dollari.

I fondatori, José Robledo e Adolfo Roullión, hanno sviluppato la loro impresa a partire dal loro malessere rispetto allo sviluppo dell’industria alimentare. Per ovviare ai rallentamenti generati dal funzionamento della catena di distribuzione, Robledo e Roullión hanno creato un e-commerce che gli permette di commercializzare i loro articoli in maniera diretta al consumatore. La foodtech vende prodotti che non contengono conservanti e dispone di una vasta linea di alimenti “meat-free”.

L’impresa rosarina ha recentemente chiuso un ciclo di investimenti del valore di cinque milioni di dollari, fra i partecipanti Marcos Galperin - CEO di MercadoLibre. Tale round di investimenti permette all’impresa digitale di fare un salto di qualità e di espandersi fuori dal paese. Grazie al loro innovativo progetto, all’interesse per l’ambiente e agli ultimi investimenti, la foodtech di Rosario si posiziona come il prossimo unicorno argentino.  I settori legati all'economia verde in Sud America e in Argentina sono in costante aumento, così come le opportunità per le imprese italiane che decideranno nel futuro di investire i propri capitali in Argentina.

 

(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)

 

 

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