Notizie mercati esteri

Martedì 21 Dicembre 2021

L'etichetta alimentare per vendere in Francia

I prodotti alimentari messi in vendita devono offrire un’etichettatura chiara e precisa per informare al meglio il consumatore. Quali sono gli obblighi del professionista in materia di etichettatura dei prodotti alimentari (preconfezionati e non)?

Le norme per l’informazione dei consumatori sui prodotti alimentari sono disciplinate dal regolamento UE n. 1169/2011. Queste regole sono diverse a seconda del metodo di confezionamento o di presentazione dei prodotti alimentari.

L’etichettatura dei prodotti alimentari preconfezionati.

Si tratta di un prodotto costituito da un prodotto alimentare, e l’imballaggio in cui è stato confezionato prima di essere presentato per la vendita.

I prodotti preconfezionati sono i prodotti più venduti negli scaffali self-service e quindi soggetti a regole severe. Due grandi regole devono essere rispettate: l’etichettatura deve contenere diverse indicazioni che informano obiettivamente il consumatore. Esse devono essere redatte almeno in francese, ma possono riportare la descrizione anche in più di una lingua; l’etichettatura deve essere leale e precisa; non deve indurre in errore il consumatore (composizione del prodotto, origine, ecc.).

Le indicazioni obbligatorie che devono figurare sui prodotti preconfezionati sono:

  • La denominazione di vendita che definisce il prodotto. (Es. Confettura extra di lamponi)
  • L’elenco degli ingredienti applicati in ordine di peso decrescente (compresi
    additivi e aromi).
  • Gli ingredienti allergeni devono essere evidenziati;
  • La quantità di alcuni ingredienti, ad esempio quelli evidenziati sull’etichetta o nella denominazione di vendita (es. torta di fragole, pizza al prosciutto);
  • La quantità netta del prodotto in volume (prodotto liquido) o massa (altri prodotti). Se il prodotto è presentato in liquido, l’indicazione del peso netto sgocciolato;
  • La data limite di consumo (DLC) per i prodotti deperibili dal punto di vista microbiologico, espressa come «da consumare fino al… » o, per gli altri prodotti, la Data di Durata Minima (DDM), espressa come «da consumare preferibilmente prima del… ». Tali indicazioni devono figurare per esteso. Quando un prodotto alimentare reca una data di conservazione minima «da consumarsi preferibilmente prima del… » , esso rimane consumabile dopo tale data.
  • Il titolo alcolometrico volumico effettivo per le bevande con contenuto alcolico superiore all’1,2% in volume;
  • L’identificazione dell’operatore con il cui nome il prodotto è commercializzato. Esso deve avere sede nell’Unione Europea. Se il confezionamento del prodotto è effettuato da un fornitore, le coordinate del centro di imballaggio figurano sull’etichetta, precedute da «EMB» (es. EMB A07555);
  • Il numero del lotto di fabbricazione, indicato in forma libera (es. lotto 0607), a fini di rintracciabilità;
  • Le istruzioni per l’uso, se necessarie e/o le condizioni di conservazione specifiche (es. da conservare in luogo asciutto);
  • La dichiarazione nutrizionale, obbligatoria dal 13 dicembre 2016. Questa può essere completata, a titolo volontario, dal Nutri-score. Il Nutri-score è un logo basato su una scala di 5 colori che va dal verde all’arancio scuro, abbinato a lettere che vanno da A ad E. Esso informa in modo semplificato il consumatore sulla qualità nutrizionale degli alimenti.
  • L’origine per taluni prodotti alimentari. Nel caso particolare delle carni, ad esempio, l’indicazione di origine è obbligatoria per le carni preconfezionate delle specie suina, ovina e caprina, nonché per il pollame. Più precisamente, i luoghi di allevamento e di macellazione devono essere obbligatoriamente portati a conoscenza del consumatore.

L’operatore può, a titolo volontario, indicare il luogo di nascita dell’animale. Per le carni bovine, preconfezionate o meno, devono essere indicati i luoghi di nascita, di allevamento e di macellazione. L’indicazione di origine significa che i luoghi di nascita, di allevamento e di macellazione sono situati nello stesso paese. La Francia conduce inoltre a titolo sperimentale l’obbligo di indicare l’origine del latte e delle carni nei prodotti trasformati. L’indicazione dell’origine della carne è obbligatoria quando la quota di carne è pari o superiore all’8% del peso del prodotto. L’indicazione dell’origine del latte è obbligatoria quando la quota di latte è pari o superiore al 50% del prodotto. Infine, l’indicazione dell’origine è obbligatoria quando l’omissione potrebbe indurre in errore il consumatore.

L’origine dell’ingrediente primario. Dal 1 aprile 2020, quando l’etichettatura indica l’origine di un prodotto alimentare e quest’ultimo è diverso da quello del suo ingrediente primario, l’indicazione dell’origine dell’ingrediente in questione diventa obbligatoria. L’ingrediente primario è definito come l’ingrediente che entra per il 50 % o più nella composizione di un prodotto o il/gli ingredienti che sono abitualmente associati alla denominazione di tale prodotto da parte del consumatore. Ad esempio: l’etichettatura di una torta che rivendica un’origine francese mentre la farina utilizzata nella sua fabbricazione non sarebbe prodotta in Francia dovrebbe informare il consumatore sull’origine della farina.

Altre indicazioni possono figurare sull’etichetta dei prodotti alimentari preconfezionati, tra cui occorre distinguere le diciture o espressioni regolamentate (ad esempio «affittuario» o «biologico») e le diciture o espressioni apposte a fini di marketing, sotto la responsabilità del fabbricante.

Queste ultime indicazioni, tra cui ad esempio la dicitura «naturale» o «senza conservanti», non devono essere fuorvianti per il consumatore. In particolare, esse non devono suggerire che un prodotto possieda caratteristiche particolari, mentre tutti gli alimenti simili presenterebbero le stesse caratteristiche, in particolare sottolineando la presenza o l’assenza di taluni ingredienti e/o sostanze nutritive.

La vendita a distanza di prodotti alimentari preconfezionati:

Gli operatori del settore alimentare devono fornire al consumatore le informazioni obbligatorie sopra citate, ad esclusione della DDM/DLC che può essere fornita solo al momento della consegna, prima della conclusione della vendita a distanza e quindi alla consegna.

L’etichettatura dei prodotti alimentari non pre-imballati

La nozione di prodotto alimentare non pre-imballato comprende i prodotti alimentari presentati senza imballaggio per la vendita e imballati dal cliente o su sua richiesta al momento dell’acquisto (es. frutta o ortaggi sfusi, baguette di pane, pasticceria non imballata, ecc.) o pre-imballate per la vendita immediata. Un manifesto (o un cartello) deve essere collocato in prossimità del prodotto messo in vendita indicando:

  • La denominazione di vendita;
  • La presenza di allergeni (se del caso);
  • Lo stato fisico del prodotto (es. scongelato); per le carni bovine, i luoghi di nascita, di allevamento e di macellazione. L’indicazione di origine significa che i luoghi di nascita, di allevamento e di macellazione sono situati nello stesso paese.

Fonte: https://bit.ly/3FqB0u8

 

(Contenuto editoriale a cura della Chambre de Commerce Italienne Nice, Sophia-Antipolis, Cote d'Azur)

 

Ultima modifica: Martedì 21 Dicembre 2021
Martedì 21 Dicembre 2021

Svizzera - il Consiglio federale avvia una consultazione sulla reintroduzione di provvedimenti più restrittivi contro il Coronavirus

Nella prima settimana di dicembre, In una seduta straordinaria, il Consiglio federale ha rianalizzato la situazione pandemica alla luce della scoperta della variante Omicron del virus. Le conoscenze sulla nuova variante sono ancora scarse. Si deve tuttavia ritenere che sia molto contagiosa ed è possibile che anche persone immunizzate contro la variante Delta possano esserne infettate. Combinata alla circolazione del virus, al momento forte, la nuova variante potrebbe essere problematica per il nostro Paese. Il Consiglio federale ha pertanto deciso di avviare preventivamente una consultazione sulla reintroduzione di provvedimenti più restrittivi, la cui durata sarebbe limitata al 24 gennaio 2022.

I contagi e, dopo un certo intervallo, anche i ricoveri e il tasso d’occupazione dei letti nei reparti di terapia intensiva stanno aumentando rapidamente. Se la situazione continuerà ad evolvere con la velocità delle ultime settimane, non si potrà escludere un sovraccarico degli ospedali in tutto il Paese. La variante Omicron, scoperta la settimana scorsa e classificata come preoccupante dall’OMS il 26 novembre, potrebbe inasprire la situazione a livello globale. Presenta più mutazioni delle varianti preoccupanti comparse in precedenza. Vi è il pericolo che i vaccini attualmente in uso siano meno efficaci e che la guarigione da un’infezione da SARS-CoV-2 protegga meno da un nuovo contagio. Non è inoltre chiaro in che misura il vaccino protegga da decorsi gravi né quanto sia pericolosa la nuova variante. Dati consolidati dovrebbero essere disponibili tra circa sei settimane.

 

La Confederazione ha reagito subito dopo la scoperta della nuova variante

Alla notizia della scoperta della nuova variante (25 novembre), la Confederazione ha immediatamente adottato provvedimenti per limitarne il più possibile l’introduzione e quindi la diffusione in Svizzera. Il 26 novembre sono stati vietati tutti i voli diretti dall’Africa meridionale. Inoltre, all’ingresso in Svizzera tutti i viaggiatori in provenienza da Paesi in cui è stata riscontrata la nuova variante del virus (anche le persone vaccinate o guarite e chi è in viaggio per ragioni professionali) devono presentare un test COVID-19 negativo e mettersi in quarantena per dieci giorni.

 

Il Consiglio federale intende agire rapidamente

Nella sua seduta straordinaria, il Consiglio federale ha deciso di avviare preventivamente una consultazione sulla reintroduzione di determinati provvedimenti. La combinazione di una rapida circolazione della variante Omicron con la forte pressione cui sono già sottoposti gli ospedali potrebbe essere problematica. L’obiettivo è ridurre la circolazione della variante Delta e rallentare la diffusione della variante Omicron in Svizzera in modo da evitare un sovraccarico a lungo termine delle strutture ospedaliere. Sono inoltre costantemente adeguati all’evoluzione della pandemia i provvedimenti sanitari di confine e le restrizioni d’entrata.

 

Estensione dell’obbligo del certificato al chiuso

L’obbligo del certificato sarà esteso a tutte le manifestazioni al chiuso pubblicamente accessibili e a tutte le attività sportive e culturali amatoriali in luoghi chiusi. Sarà così abrogata l’eccezione vigente per i gruppi a composizione stabile di meno di 30 persone. In futuro anche per gli incontri in famiglia o tra amici, a partire da 11 persone varrà l’obbligo del certificato. Inoltre, per le manifestazioni all’aperto il certificato sarà obbligatorio a partire da 300 partecipanti (attualmente a partire da 1000).

 

Estensione dell’obbligo della mascherina

Negli spazi interni delle strutture pubblicamente accessibili, incluse le manifestazioni al chiuso, in cui vige l’obbligo del certificato COVID, dovrà essere introdotto anche l’obbligo della mascherina.

In tutte le strutture in cui non è possibile portare la mascherina dovranno essere applicati provvedimenti alternativi: nelle aree di ristorazione al chiuso (incluse le discoteche o nel quadro di manifestazioni) vigerà l’obbligo di stare seduti durante la consumazione. Se per la pratica di determinate attività sportive o culturali non è possibile indossare la mascherina, dovranno essere registrati i dati di contatto dei partecipanti (come è già previsto, p. es., per le discoteche).

 

Provvedimenti sul posto di lavoro

Per limitare i contatti sul posto di lavoro e ridurre gli assembramenti sui trasporti pubblici, il Consiglio federale pone in consultazione tre varianti: la prima prevede l’obbligo della mascherina per tutti i dipendenti nei luoghi chiusi in cui sono presenti più persone. La seconda prevede l’obbligo del telelavoro per tutti i dipendenti non vaccinati o guariti. Se non possono svolgere il loro lavoro da casa, queste persone sono tenute a indossare la mascherina nei luoghi chiusi. La terza variante prevede l’obbligo del telelavoro generale. Se il telelavoro non è possibile, vige l’obbligo della mascherina nei luoghi chiusi in cui sono presenti più persone. Le aziende saranno inoltre tenute a offrire ai dipendenti la possibilità di sottoporsi a test ripetuti.

 

Test ripetuti nelle scuole

Le scuole dell’obbligo e del livello secondario II saranno tenute a offrire la possibilità di sottoporsi a test ripetuti.

 

Limitazione della durata di validità dei certificati di test negativo

L’ordinanza sui certificati COVID-19 dovrà essere adeguata in modo che i test PCR siano validi soltanto per 48 ore e non più per 72. Inoltre, la validità dei test antigenici rapidi sarà ridotta da 48 a 24 ore. Questa riduzione aumenta l’attendibilità dei risultati dei test.

 

Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1462

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

 

Ultima modifica: Martedì 21 Dicembre 2021
Martedì 21 Dicembre 2021

Startup Luxembourg: la piattaforma web ufficiale delle startup lussemburghesi

A luglio 2021, il ministro dell'economia Franz Fayot e il CEO di Luxinnovation Sasha Baillie hanno presentato ufficialmente la piattaforma web volta a mostrare l'ecosistema lussemburghese a livello internazionale e a facilitare il networking.

Lanciato già nel 2019, Startup Luxembourg è il marchio dell'ecosistema che si concentra sulle giovani imprese innovative in Lussemburgo. Mira, attraverso la sua piattaforma web e i social network, a promuovere questo ecosistema a livello internazionale e a facilitare il networking e le opportunità di business.

Sostenuta dal Ministero dell'Economia e gestita da Luxinnovation, l'iniziativa pubblica Startup Luxembourg serve tutti gli attori dell'ecosistema (start-up, incubatori, istituti di ricerca, organizzazioni pubbliche, ecc.). Startup Luxembourg è anche il marchio con cui il Lussemburgo è rappresentato agli eventi internazionali dedicati alle giovani imprese innovative.

Il marchio Startup Luxembourg ha ora 17.000 seguaci sui suoi tre social network (LinkedIn, Facebook e Twitter) e ha già rappresentato il Lussemburgo diverse volte in fiere internazionali come Viva Technology a Parigi e il Web Summit a Lisbona.

A livello nazionale, la piattaforma mira anche a facilitare il networking e le opportunità di business. Basato su un design e un'esperienza utente avanzati, il sito mira a riflettere al meglio le caratteristiche specifiche dell'ecosistema lussemburghese.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Lussemburghese)

 

Ultima modifica: Martedì 21 Dicembre 2021
Martedì 21 Dicembre 2021

Banca Mondiale: “Economia del Vietnam in ripresa, contrazione al minimo”

Secondo un aggiornamento della Banca Mondiale (BM), l’'economia vietnamita sta ripristinando le proprie attività, con una forte ripresa della produzione industriale e delle vendite al dettaglio, un continuo surplus commerciale e una stabile crescita del credito.

L'aggiornamento rilasciato lo scorso venerdì afferma che il paese ha dovuto affrontare numerose sfide per riattivare l'economia dopo prolungati periodi di distanziamento sociale, ma la contrazione è attualmente a livelli minimi.

In ottobre, A HCMC e in altre province del sud che hanno progressivamente revocato le restrizioni, la mobilità e le attività economiche hanno avuto una forte ripresa.

I miglioramenti sono stati particolarmente evidenti nei settori dei generi alimentari e nelle farmacie, la cui attività è tornata quasi ai livelli pre-pandemia. Al contrario, la mobilità nei luoghi di lavoro è ripartita a un ritmo più lento rispetto a quanto generalmente osservato nelle precedenti ondate.

Le attuali tendenze della mobilità sul posto di lavoro riflettono in gran parte gli sviluppi delle province meridionali, dove la ripresa della piena produzione si è rivelata difficile a causa della carenza di materie prime e di manodopera.

L'indice di produzione industriale è aumentato in ottobre, dovuto in gran parte alla ripresa delle attività produttive a HCMC e nei centri industriali circostanti. I sottosettori più dinamici includono food and beverage, tabacco, abbigliamento e calzature, prodotti in gomma e plastica, metalli e mobili, registrando tassi di crescita su base mensile a doppia cifra.

Il PMI manifatturiero è passato da 40,2 a settembre a 52,1 in ottobre, superando per la prima volta il limite costante di 50,0 registrato nei cinque mesi precedenti, indicando un significativo miglioramento delle condizioni economiche.

La crescita delle vendite al dettaglio è passata dal 4,4% a settembre al 18,1% in ottobre, grazie all'allentamento delle misure di distanziamento sociale. Il mercato dei servizi, che è stato quello colpito più duramente dalla quarta ondata, ha continuato a riprendersi a un ritmo più rapido rispetto al commercio di beni. 

Nel decimo mese dell’anno, il surplus commerciale ha raggiunto i 2,85 miliardi di dollari, con un aumento delle esportazioni di merci del 5,7% rispetto allo scorso anno, mentre la crescita delle importazioni è scesa al 6,9% rispetto al 10,2% di settembre.

Gli investimenti diretti esteri nel mese di ottobre sono diminuiti del 47,4% su base mensile, dopo tre mesi di forte ripresa. Questa inversione probabilmente riflette "la stagionalità e la consistenza" degli IDE, ha affermato la Banca Mondiale. Nel frattempo, l'inflazione è rimasta contenuta nonostante gli aumenti dei prezzi del carburante.

Una crescita del credito del 14,2% a ottobre – percentuale molto vicina a quella di settembre - riflette la ripresa in corso delle attività economiche dopo la quarta ondata, in particolare nei settori dei servizi.

Nello specifico, la crescita del credito nel settore terziario, che rappresentava oltre il 60% del credito totale dell'economia, si è attestata al 15,6% lo scorso mese, dopo un costante rallentamento da maggio.

Il bilancio del mese ha registrato un avanzo di 1,2 miliardi di dollari dopo due mesi di deficit, osserva l'aggiornamento della BM.

Secondo la Banca Mondiale, una politica fiscale più proattiva sarebbe maggiormente in grado di sostenere la ripresa economica. Si prevede che la riduzione dell'imposta sul valore aggiunto nei mesi di novembre e dicembre, approvata per i viaggi di lavoro, e per i settori del turismo e dell'intrattenimento, contribuirà a stimolare la domanda interna.

Con la ripresa dell'economia e l'aumento del numero di nuovi casi confermati, è importante proseguire con il ritmo elevato della vaccinazione e aumentare la vigilanza nei test e nella quarantena; questo dovrebbe aiutare a evitare una nuova ondata di infezioni, afferma la Banca Mondiale.

L'inflazione richiede una particolare attenzione, poiché il rafforzamento della domanda interna insieme all'aumento dei prezzi dell'energia in tutto il mondo potrebbe creare una pressione al rialzo sui prezzi, avverte la Banca Mondiale, aggiungendo che la salute del settore finanziario dovrebbe essere attentamente monitorata.

L'economia è cresciuta del 5,64% su base annua nella prima metà dell'anno, ma si è contratta del 6,17% nel terzo trimestre mentre infuriava la quarta ondata di Covid, portando a una crescita dell'1,42% nei primi nove mesi, secondo il Ministero della Pianificazione e degli Investimenti.

Il Governo mira a uno sviluppo economico del 6-6,5% nel 2022 nonostante le difficoltà dovute al Covid-19.

Fonte: https://bit.ly/3yHV3lr   

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))

Ultima modifica: Martedì 21 Dicembre 2021
Martedì 21 Dicembre 2021

Costituita la squadra mista della polizia di frontiera italo-francese

È nata la Squadra mista della Polizia di Frontiera italo-francese, concretizzando, così, la convergenza espressa in tal senso dai Ministri dell’Interno italiano e francese.

La sua composizione, a regime, sarà di 12 agenti italiani e di 12 francesi; si definisce, così, un progetto che si fonda sugli Accordi di Schengen, su quelli di Chambéry, nonché sul Regolamento d’Impiego sottoscritto dai Capi delle Polizie delle due nazioni il 19 marzo del 2019, in ossequio al Protocollo Operativo locale siglato, il 19 luglio dello stesso anno, dai Dirigenti della Polizia di Frontiera della provincia di Imperia e del Dipartimento delle Alpi Marittime alla presenza dei Prefetti di Imperia e Nizza.

Segnatamente, il 10 dicembre 2020, in video conferenza, il Direttore del Servizio Polizia delle Frontiere e degli Stranieri – Dr.ssa Irene Tittoni – ed il Vice Direttore Centrale della Police aux Frontières (di seguito PAF) – M. Bernard Frahi – alla presenza dei Direttori Zonali italiano e francese – Dr. Giuseppe Peritoe e Dr.ssa Christine Nercessien – nonché dei Dirigenti del Settore di Ventimiglia (Dr. Martino Santacroce) e del Dipartimento PAF delle Alpi Marittime (Dr.ssa Emmanuelle Joubert) hanno avviato la fase sperimentale della Squadra Mista.

Un apparato operativo permanente per la sorveglianza transfrontaliera sulla frontiera terrestre tra le Alpi Marittime e la Provincia di Imperia, su ambedue le sponde, per supportare i servizi della polizia francese ed italiana che già contrastano l’immigrazione clandestina.

La struttura svolge, altresì, congiuntamente, una pregevole attività formativa del personale, avendo già curato sedute tematiche riguardanti: i vari aspetti del servizio, la normativa italiana e francese sulla legittima difesa e l’uso legittimo delle armi.

Lo svolgimento delle varie attività, per il momento, avviene con l’incontro dei poliziotti italiani con quelli francesi presso un locale della PAF di Ponte San Luigi, sede temporanea della Squadra mista; il primo pattugliamento congiunto si è svolto in ambito autostradale, con itinerario Ventimiglia – La Turbie e controlli alle uscite di Menton e Roquebrune.

Nel primo periodo, il neo-costituito organismo  effettuerà pattugliamenti congiunti lungo le due direttrici (dall’Italia verso la Francia e viceversa), con controlli sui luoghi individuati in base all’analisi del rischio contingente, oppure in ragione dei dati oggettivi dei fenomeni migratori e del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina valutati dai Dirigenti del Settore della Polizia di Ventimiglia e della PAF delle Alpi Marittime, cui compete la direzione e la programmazione delle attività della Squadra mista.

Oltre alla dotazione dedicata di dispositivi elettronici, la struttura disporrà pure di un’autovettura con colori d’istituto.

La fase sperimentale durerà 6 mesi, come anticipato, mediante pattugliamenti congiunti posti in essere da sei operatori, tre italiani e tre francesi, i quali espletateranno il servizio in uniforme, a bordo dei veicoli delle rispettive Polizie nazionali, alternativamente,su autostrade e ferrovia:

AUTOSTRADA A/10 e A/8: potrebbero essere svolti controlli sul tratto compreso tra Ventimiglia e la barriera autostradale di La Turbie, anche alle uscite di Menton e Roquebrune, a discrezione dei due coordinatori operativi, italiano e francese, che saranno i referenti del servizio a seconda del territorio dello Stato interessato;

STAZIONE FERROVIARIA di VENTIMIGLIA: inizialmente, si svolgeranno verifiche solo in ambito ferroviario – e non corsa-treno – sui convogli, in arrivo e partenza da e per la Francia, per contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina e impedire il transito di soggetti privi di documenti.

La Squadra mista, nella sua prima settimana di attività, ha già ottenuto rilevanti successi, quali:

1) l’arresto di un nigeriano proveniente dalla Francia a bordo di un treno; egli era ricercato dalla Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila per associazione a delinquere di tipo mafioso e si era reso irreperibile dal luglio 2020, a seguito dell’emissione di misura cautelare in carcere;

2) l’arresto di uno straniero, già espulso dall’Italia, che cercava di farvi rientro illegalmente;

3) il controllo di 206 persone (150 stranieri), 41 veicoli ed una perquisizione personale.

Fonte: https://bit.ly/3q9PXdT

 

(Contenuto editoriale a cura della Chambre de Commerce Italienne Nice, Sophia-Antipolis, Cote d'Azur)

 

Ultima modifica: Martedì 21 Dicembre 2021
Martedì 21 Dicembre 2021

Il Lussemburgo protagonista del progetto pilota europeo per i servizi di mobilità connessa ed autonoma

Il progetto pilota europeo 5GCroCo (5G Cross-Border Control) è un progetto di sviluppo sperimentale per la mobilità connessa, cooperativa e automatizzata, istituito tra Lussemburgo, Germania e Francia per fornire servizi.

Ha un budget di 17 milioni di euro, di cui 13 milioni sono finanziati direttamente dalla Commissione europea.

5GCroCO fa seguito alla presentazione a Schengen nella primavera 2019 del progetto di sito sperimentale digitale transfrontaliero avviato da Lussemburgo, Germania e Francia. Lo scorso 21 ottobre, nella città di Lussemburgo, si è tenuto un meeting di aggiornamento tra i partner del progetto, la cui conclusione è prevista per giugno 2022.

Due società lussemburghesi si sono unite al consorzio 5GCroCo: POST Luxembourg e SEC Consult (parte del gruppo ATOS dall'inizio di quest'anno).

POST Luxembourg è uno dei tre operatori nazionali coinvolti nel progetto (insieme a Orange, per la Francia, e Deutsche Telekom, per la Germania). SEC Consult è coinvolto in alcune questioni relative alla sicurezza informatica.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Lussemburghese)

 

Ultima modifica: Martedì 21 Dicembre 2021
Martedì 21 Dicembre 2021

Votazione popolare: Il certificato Covid è stato accettato dall'elettorato svizzero

La modifica della legge Covid del marzo 2021, che contempla anche l'estensione degli aiuti finanziari, è infatti stata approvata da oltre il 61% dei votanti.

Con le sole eccezioni di Svitto e Appenzello Interno, dove la modifica della legge Covid-19 è stata bocciata rispettivamente dal 51,4 e dal 55,8% delle persone votanti, è una cartina della Svizzera più o meno uniforme quella che si è disegnata domenica. Se soprattutto nei Cantoni della Svizzera centrale il testo di legge è stato accolto da poco più del 50% delle persone che si sono recate alle urne, nel resto del Paese il sostegno è stato più ampio con una punta di oltre il 70% a Basilea Città.

La proporzione di 'sì', pari al 61% (manca ancora il risultato di Zurigo), è leggermente superiore a quella del 13 giugno scorso (i favorevoli furono il 60,2%), quando si votò sulla prima versione della legge Covid-19. Questa volta, però, i voti favorevoli sono aumentati nella Svizzera tedesca, mentre in quella francese e in quella italiana a crescere sono stati i contrari.

Il referendum riguardava la modifica della legge Covid-19 del 19 marzo 2021. Con questa revisione, il Parlamento ha istituito le basi legali per il certificato Covid, che da settembre permette alle persone vaccinate, guarite o in possesso di un test negativo di accedere a ristoranti, cinema, teatri e alle grandi manifestazioni. Inoltre, la legge ha esteso anche alcuni aiuti finanziari e ha sviluppato il sistema di tracciamento dei contatti.

 

Accettata anche l'iniziativa denominata "Per cure infermieristiche forti"

L'iniziativa denominata "Per cure infermieristiche forti" è stata accettata da circa il 61% dei votanti e delle votanti.

Quella accolta domenica è solo la 24esima iniziativa popolare (su 223 dal 1891) approvata sia dalla maggioranza del popolo che dei Cantoni. Il risultato non rappresenta però una sorpresa, visto che i sondaggi erano stati chiari.

L'iniziativa è stata lanciata dall'Associazione svizzera delle infermiere e degli infermieri e ha per obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro per rendere la professione più attrattiva. Chiede inoltre alla Confederazione e ai Cantoni di formare personale qualificato sufficiente.

Il Governo e la maggioranza del Parlamento avevano invitato l'elettorato a respingere il progetto di modifica costituzionale, privilegiando un controprogetto accolto nel frattempo dalla maggioranza dei parlamentari. Questo controprogetto, che non si spingeva così in là come l'iniziativa, sarebbe entrato in vigore se quest'ultima fosse stata respinta.

 

Bocciata quella sulla designazione per sorteggio dei giudici federali

Il Parlamento continuerà come ora a designare i giudici federali. L'iniziativa che chiedeva l'introduzione di un sorteggio è stata bocciata da quasi il 70% di chi si è recato alle urne.

Attualmente i giudici federali sono eletti dal Parlamento, ufficiosamente in base alla rappresentanza proporzionale dei partiti. Questo sistema non cambierà. La cosiddetta Iniziativa sulla giustizia è infatti stata nettamente respinta.

Il progetto, promosso da un comitato di cittadini e cittadini, tra cui l'imprenditore di Zugo Adrian Gasser, proponeva che le cariche di giudice federale fossero assegnate tramite estrazione a sorte, in base a una lista di persone considerate idonee alla professione. La procedura attuale, sosteneva il comitato a favore, viola la separazione dei poteri e pregiudica l'autonomia del sistema giudiziario.

L'iniziativa era però combattuta da tutti i principali partiti, che la consideravano troppo estrema e contraria alla tradizione politica svizzera.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

 

 

Ultima modifica: Martedì 21 Dicembre 2021
Martedì 21 Dicembre 2021

Il Lussemburgo uno dei primi Paesi per qualità della vita

Diversi studi evidenziano l'attrattività del Lussemburgo. La città di Lussemburgo è al terzo posto tra le città più attraenti nel Global 150 Cities Index del 2021, che identifica le città di tutto il mondo che hanno la combinazione ideale di alti salari, basse tasse, costi ragionevoli e buona qualità della vita. Nonostante la reputazione del paese di essere piuttosto costoso, è solo al 63° posto nella classifica Mercer 2021 Cost of Living City Ranking, ben dietro altre città europee come Copenhagen (16°), Londra (18°), Parigi (33°), Amsterdam (44°) e Bruxelles (53°).

Il Quality of Living City Ranking 2019 di Mercer, inoltre, ha nominato la città di Lussemburgo la città più sicura del mondo, e il website Asher & Lyric considera il paese come il 5° migliore al mondo per crescere una famiglia. Sottolinea, in particolare, il suo generoso congedo di paternità e il numero di giorni di ferie pagate, così come l'assistenza all'infanzia, l'assistenza sanitaria e l'istruzione a prezzi accessibili.

Transparency International classifica il Lussemburgo come il 9° paese meno corrotto del mondo, e sottolinea che i paesi con poca corruzione investono di più nell'assistenza sanitaria sono maggiormente in grado di fornire una copertura sanitaria universale e hanno meno probabilità di violare le norme e le istituzioni democratiche o lo stato di diritto. Questi fattori potrebbero avere un'influenza sulla posizione del Lussemburgo nella classifica del World Happiness Report 2020 come 8° paese più felice del mondo.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Lussemburghese)

 

Ultima modifica: Martedì 21 Dicembre 2021
Martedì 21 Dicembre 2021

Lavoratori frontalieri: precisazioni sull'imposizione fiscale e la ritenuta alla fonte

Ecco alcuni importanti chiarimenti sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri, sul loro status e in merito alla cosiddetta ritenuta alla fonte a titolo d’imposta.

L’argomento è di grande interesse per i tanti lavoratori dipendenti che ogni giorno varcano i confini nazionali italiani per svolgere la propria attività lavorativa a Monaco e Costa Azzurra (Menton, Nizza, Cannes ecc)

Il paragrafo 4 dell’articolo 15 della Convenzione Italia-Francia stipula che: ”Nonostante le disposizioni precedenti del presente articolo, i redditi derivanti dal lavoro dipendente di persone abitanti nella zona di frontiera di uno degli Stati, e che lavorano nella zona di frontiera dell’altro Stato, sono imponibili soltanto nello Stato del quale dette persone sono residenti”.

Andiamo quindi a vedere che cosa si intende per zona di frontiera.

Ebbene il Protocollo, al punto 9, stipula che: Per quanto concerne il paragrafo 4 dell’articolo 15,per zone frontiere si intendono, per l’Italia, le Regioni, e per la Francia, i Dipartimenti, confinanti con la frontiera”. Quindi per l’Italia le Regioni interessate sono la Valle d’Aosta, il Piemonte e la Liguria, mentre per la Francia i Dipartimenti interessati sono lo 04, lo 05 e lo 06.

Come si può vedere dalla lettura del paragrafo 4 dell’articolo 15, la Convenzione prevede che i redditi derivanti dal lavoro dipendente siano imponibili soltanto nello Stato nel quale dette persone sono residenti. In termini convenzionali, quel soltanto non ammette alcuna eccezione. Quando gli Stati lo prevedono, significa che il diritto interno non vi può derogare e non può mai essere applicato.

Questo significa concretamente che dal lato francese nessuna RAS e nessuna PAS deve essere applicata (stessa cosa dal lato italiano, nessuna ritenuta alla fonte deve essere applicata). Essere frontalieri significa passare quotidianamente la frontiera e ritornare quotidianamente alla propria abitazione. Dove possibile si può dimostrare attraverso l’esibizione degli scontrini o degli abbonamenti Telepass o Escota e laddove non sia possibile la dimostrazione deve avvenire con qualunque altro mezzo (acquisto della benzina, parcheggi, scontrini del bar o di altri commerci.

Fonte: https://bit.ly/3EeQD6P

 

(Contenuto editoriale a cura della Chambre de Commerce Italienne Nice, Sophia-Antipolis, Cote d'Azur)

 

Ultima modifica: Martedì 21 Dicembre 2021
Martedì 21 Dicembre 2021

Vietnam - Le esportazioni nel settore dell’abbigliamento potrebbero raggiungere i 38 miliardi di dollari

Il Vietnam potrebbe guadagnare 6 miliardi di dollari dalle esportazioni di abbigliamento e tessili a novembre e dicembre, per un totale di 38 miliardi di dollari in riferimento al fatturato di quest'anno, ha dichiarato la Vietnam Textile and Apparel Association (VITAS).

Grazie all'allentamento delle misure volte al distanziamento sociale a ottobre, la produzione tessile e di abbigliamento del paese, in particolare a Ho Chi Minh City e in altre località meridionali, si è rapidamente ripresa, con oltre il 90% dei lavoratori che sono tornati nelle fabbriche, ha affermato VITAS.

Il fatturato delle esportazioni nel settore dell’abbigliamento e del tessile è aumentato di quasi l'11% su base annua a 32 miliardi di dollari nei primi 10 mesi. In particolare, l'esportazione di filati si è attestata a $ 4,5 miliardi.

Si stima che quest'anno il Vietnam realizzerà un fatturato di esportazione del filato di circa $ 5,3 miliardi e $ 2,4 miliardi per la stoffa.

Il fatturato delle esportazioni nel settore dell’abbigliamento e dei tessuti del paese salirà a 43-43,5 miliardi di dollari l'anno prossimo a fronte di una domanda globale sempre più grande - ha previsto VITAS - esortando i suoi membri a sfruttare ulteriormente mercati come gli Stati Uniti e l'Unione europea.

L'anno scorso, le esportazioni di abbigliamento e tessuti sono diminuite del 9%, per un ammontare di 35 miliardi di dollari.

Fonte: https://bit.ly/3sm9Hhg 

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))

 

Ultima modifica: Martedì 21 Dicembre 2021