Economia

Mercoledì 7 Febbraio 2024

Via libera della UE per l'aiuto statale polacco per i minatori che perderanno il lavoro

La Commissione Europea ha approvato il 5 febbraio il programma di aiuti dello Stato polacco del valore di 300 milioni di euro per attenuare i costi sociali legati alla chiusura delle centrali elettriche alimentate a carbone e lignite e alla chiusura delle miniere di lignite.

Questo è un segno che la Commissione sta decisamente perseguendo la trasformazione ecologica, senza lasciare nessuno indietro”, ha dichiarato Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione Europea responsabile della politica della concorrenza.

Come indicato dall’Agenzia di Stampa Polacca, il supporto previsto dalla Polonia assumerà la forma di una indennità annuale, che i lavoratori possono scegliere al posto dell’indennità prevista dai contratti collettivi di lavoro in vigore.

Il governo polacco intende inoltre destinare una parte dei fondi per le ferie retribuite, della durata massima di quattro anni, che potranno essere utilizzate dai lavoratori che si avvicinano all’età pensionabile. I soldi saranno pagati fino al momento del pensionamento. Il piano polacco sarà implementato per un periodo di dieci anni, fino a febbraio 2034.

Dopo questo periodo, Varsavia potrebbe richiedere un’estensione del programma. La Commissione Europea ha ritenuto che il programma presentato dalla Polonia sia conforme ai principi dell’Unione Europea in materia di aiuti di Stato.

Fonte: http://tinyurl.com/ywu62nu5

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Mercoledì 7 Febbraio 2024
Mercoledì 7 Febbraio 2024

Bene la Borsa di Varsavia

Alla borsa di Varsavia torna l'ottimismo. Lunedì WIG20 e WIG hanno registrato ottime performance. WIG, l'indice di mercato ampio, ha raggiunto un nuovo picco storico.

La borsa di Varsavia si è distinta positivamente rispetto altre Borse. L'assemblea generale straordinaria della borsa ha scelto il nuovo presidente Tomasz Bardziłowski, però le quotazioni della borsa di Varsavia non hanno reagito.

L'indice mWIG40, a cui appartiene la borsa di Varsavia, è salito di circa lo 0,7% nel pomeriggio, a 6037,7 punti, cioè appena al di sotto del massimo storico intraday registrato venerdì scorso (quasi 6049 punti). Anche l'indice sWIG80 è vicino al massimo storico. Nel pomeriggio ha guadagnato lo 0,5 per cento ed è stato scambiato intorno ai 23339,5 punti. Alla fine della sessione, gli indici WIG20 e WIG erano in calo, rispettivamente dello 0,85% e dello 0,4%.

Fonte: http://tinyurl.com/2hty6r65

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Mercoledì 7 Febbraio 2024
Mercoledì 7 Febbraio 2024

Fitch abbassa il rating della Polonia

La valutazione dell’agenzia di rating Fitch evidenzia un aumento delle tensioni politiche in Polonia, il che potrebbe compromettere l’efficacia delle azioni governative e ritardare i pagamenti dai fondi UE, influenzando negativamente i mercati finanziari.

Questo è stato attribuito agli scontri tra il nuovo governo di coalizione e l’opposizione e tra esecutivo e Presidente della Repubblica, riguardanti questioni come la riforma dei media statali e l’arresto di deputati Maciej Wąsik e Mariusz Kamiński. Fitch prevede che le tensioni politiche rimarranno elevate, con la possibilità di nuove elezioni, anche se improbabile.

La situazione fiscale della Polonia si è indebolita, e sebbene il governo si sia impegnato a ridurre il deficit, le spese aggiuntive per la difesa e i programmi sociali complicano il consolidamento fiscale. L’agenzia ha anche sollevato preoccupazioni sull’incertezza riguardo alla strategia della banca centrale per il rilassamento della politica monetaria.

I prestiti dall’UE sono stati parziali finora, e ulteriori cambiamenti e adeguamenti sono necessari per rispettare gli standard dell’UE, inclusa la riforma del sistema giudiziario. Le recenti tensioni tra il governo e il palazzo presidenziale hanno creato incertezza, mettendo a rischio la stabilità finanziaria. L’agenzia Fitch prevede di pubblicare il rating della Polonia due volte quest’anno, mentre S&P Global Rating seguirà la stessa programmazione.

In conclusione, il declassamento del rating potrebbe influenzare negativamente i bond polacchi e lo zloty, sottolineando l’importanza di ridurre il deficit per il bene comune del paese e dei suoi cittadini.

Fonte: http://tinyurl.com/mu8dx52h

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Mercoledì 7 Febbraio 2024
Mercoledì 7 Febbraio 2024

Corte dei Conti: "la fusione tra Orlen e Lotos ha comportato una perdita di valore e un rischio per la Polonia"

In seguito a un'ispezione condotta dalla Corte dei Conti Suprema (NIK) polacca, è emerso che il Gruppo Lotos ha venduto i propri asset per un valore di almeno 5 miliardi di złoty al di sotto della loro valutazione stimata.

Particolarmente controversa è stata la cessione delle quote della Rafineria Gdańska ad Aramco, avvenuta al di sotto del valore stimato di circa 3,5 miliardi di złoty. La NIK ha osservato che Aramco ha acquisito una posizione forte nella Rafineria Gdańska, detenendo il diritto di veto nelle decisioni strategiche, generando così il rischio di paralizzare l'attività della società.

Il rapporto della NIK ha anche criticato il Ministro degli Affari Statali, Jacek Sasin, per aver raccomandato al governo la fusione senza un'adeguata analisi dei costi e dei benefici.

La NIK ha considerato ciò un'azione non affidabile, e il rapporto indica che la Polonia ha perso il controllo sulle direzioni di vendita del 20% della produzione nazionale di carburanti a seguito della fusione di Orlen e Lotos.

Questa situazione rappresenta un rischio significativo per la sicurezza energetica del paese. Orlen ha fortemente criticato la metodologia della NIK, definendo il rapporto non affidabile. La Commissione europea ha approvato la fusione tra Orlen e Lotos, ma la NIK ha sottolineato l'esistenza di un rischio per la sicurezza energetica nel settore petrolifero. Il vicepresidente di Orlen, Daniel Obajtek, coinvolto nel processo di fusione, ha deciso di dimettersi dopo la pubblicazione del rapporto della NIK.

Fonte: http://tinyurl.com/3hhhd42m

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Mercoledì 7 Febbraio 2024
Venerdì 2 Febbraio 2024

Panoramica sull'economia ceca: PIL, lavoro e costo della vita

La Repubblica Ceca ha registrato un leggero calo dell'economia nel 2023, con una diminuzione dello 0,4% del Prodotto Interno Lordo (PIL) rispetto all'anno precedente. Tale contrazione è stata influenzata negativamente dalla riduzione dei consumi delle famiglie, mentre la domanda estera ha svolto un ruolo trainante, evidenziando la resilienza del settore industriale con un aumento del valore aggiunto lordo. Gli analisti, sebbene esprimano cautela per il 2024, vedono con ottimismo un possibile segnale di ripresa nel quarto trimestre.

Tuttavia, Pavel Sobíšek di Unicredit avverte che le imprese devono ancora affrontare "un forte vento contrario", con l'andamento economico sfavorevole della Germania che rappresenta una fonte di preoccupazione. La Germania, con cui la Repubblica Ceca ha significativi legami economici, ha visto anch'essa una contrazione economica l'anno scorso, sollevando preoccupazioni per la sua interconnessione con l'economia ceca.

La dipendenza dalle esportazioni verso la Germania mette a rischio l'economia ceca, spingendo le aziende a cercare nuovi mercati. Tuttavia, il vicepresidente dell'Associazione degli esportatori cechi, Otto Daněk, avverte che la correzione di tale calo richiederà tempo. Inoltre, l'Associazione Bancaria Ceca riporta dati incoraggianti sulla gestione dei debiti delle imprese ceche, con una significativa riduzione delle difficoltà finanziarie nel corso dell'ultimo anno.

La percentuale di mutui in sofferenza per le imprese non finanziarie è scesa dal 3,4% a dicembre 2022 al 2,6% a dicembre 2023, indicando un miglioramento nella gestione dei debiti aziendali. Anche per le famiglie, la situazione rimane stabile, con l'1,3% dei mutui in sofferenza nel dicembre dell'ultimo anno. La riduzione del divario tra i tassi d'interesse dei mutui erogati in corone ed euro nel settore del credito alle imprese è un ulteriore segnale positivo, pur mantenendo una preferenza per i mutui in euro.

Questi sviluppi positivi nei debiti aziendali suggeriscono una maggiore stabilità finanziaria per l'economia ceca. Tuttavia, la necessità di diversificare le fonti di reddito e trovare nuovi sbocchi commerciali diventa cruciale per affrontare le sfide economiche, soprattutto in un contesto complesso come quello attuale. L'analisi della situazione economica della Germania rimane essenziale per prevedere eventuali impatti sull'economia ceca e dell'Europa centrale nel complesso.

 

Incoraggianti dati sull'occupazione della popolazione in età lavorativa

Negli ultimi anni, la Repubblica Ceca ha registrato un costante miglioramento nel tasso di occupazione, con tre quarti della popolazione in età attiva, compresa tra i 15 e i 64 anni, attualmente impiegata, secondo i dati forniti dall'Ufficio di Statistica Ceco. Il tasso complessivo di occupazione nel paese è migliorato di circa sette punti percentuali negli ultimi dieci anni, evidenziando un trend positivo nell'entrata della popolazione nel mondo del lavoro.

Dalibor Holý, dell'Ufficio di Statistica Ceco, ha sottolineato questo miglioramento, attribuendolo in gran parte all'aumento dell'attività lavorativa delle donne. Tra gli uomini, l'81% è attualmente occupato, mentre tra le donne la percentuale di occupazione ha raggiunto il 68,5%. Questo indica un significativo aumento dell'interesse e dell'ingresso delle donne nel mercato del lavoro. La tendenza positiva è ulteriormente evidenziata dal basso tasso di disoccupazione, che a dicembre si attestava al 2,7%, mostrando solo un lieve aumento di mezzo punto percentuale rispetto all'anno precedente. Il governo ceco, nonostante i dati positivi, si sta impegnando per migliorare ulteriormente il tasso di occupazione nel paese. Uno degli obiettivi è incentivare il rientro delle donne nel mondo del lavoro dopo il periodo di maternità, attraverso la promozione di contratti part-time. Questa iniziativa mira a garantire una maggiore flessibilità alle donne che desiderano conciliare la vita familiare con l'attività lavorativa. Le aziende in Repubblica Ceca, tuttavia, stanno affrontando sfide legate alla mancanza di manodopera specializzata. Per risolvere questo problema, esse sostengono la necessità di incentivare l'arrivo di lavoratori dall'estero. Questo approccio non solo contribuirebbe a colmare il divario di competenze, ma potrebbe anche stimolare la crescita economica nel lungo periodo. In conclusione, mentre la Repubblica Ceca celebra il costante miglioramento del tasso di occupazione, è evidente che il paese si trova di fronte a sfide importanti. Il governo e le imprese stanno collaborando per implementare strategie mirate, allo scopo di garantire un mercato del lavoro dinamico, equo e sostenibile per tutti i cittadini.

​Fonte: http://tinyurl.com/5n74rmcy

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

 

Ultima modifica: Giovedì 15 Febbraio 2024
Mercoledì 31 Gennaio 2024

L'economia spagnola accelera e chiude il 2023 con una crescita del 2,5%

L'economia spagnola ha sorpreso con una fine dell'anno migliore del previsto, con un'accelerazione nell'ultimo trimestre che ha portato l'aumento del PIL nel 2023 al 2,5%, un decimo di punto percentuale in più rispetto alle previsioni del governo.

Negli ultimi tre mesi, l'economia è cresciuta dello 0,6%, due decimi di punto percentuale in più rispetto al trimestre precedente, quando le previsioni indicavano una moderazione del ritmo. 

Così, secondo i dati anticipati sul PIL pubblicati dall'INE, l'anno è iniziato con due primi trimestri in crescita dello 0,5%, un terzo dello 0,4% e infine l'ultimo dello 0,6%.

Fonte: http://tinyurl.com/acxeam87

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana – Barcellona)

Ultima modifica: Mercoledì 31 Gennaio 2024
Venerdì 26 Gennaio 2024

La Banca di Corea fa il punto sull’economia coreana 2023 congelando il tasso di interesse di riferimento al 3,5%

Secondo i dati della Banca di Corea (BOK), l'economia del Paese ha registrato una crescita relativamente discreta durante il corso del 2023, nonostante non si siano registrati numeri importanti né per quanto riguarda le esportazioni né per quanto riguarda la domanda interna.

Il prodotto interno lordo reale del Paese è aumentato dell'1,4% l'anno scorso, in linea con le previsioni della BOK, secondo i dati preliminari forniti dalla stessa. Per quanto concerne l'espansione economica del 2023, essa ha registrato un rallentamento rispetto al 2,6% del 2022 e al 4,3% del 2021. Nell'ultimo trimestre dello scorso anno, la quarta economia asiatica è avanzata dello 0,6% su base trimestrale.

L'anno scorso le esportazioni del Paese sono aumentate del 2,8%, in rallentamento rispetto al 3,4% dell'anno precedente, mentre le importazioni sono scese al 3% dal 3,5% nel 2022. Le esportazioni hanno segnato un calo su base annua dall'ottobre 2022 a causa del rallentamento dell'economia globale.

La spesa privata ha registrato un aumento dell'1,8% nel corso del 2023, rispetto al 4,1% dell'anno precedente. Anche la spesa pubblica è rallentata, passando all'1,3% dal 4%, mentre gli investimenti in costruzioni sono aumentati dell'1,4% l'anno scorso, invertendo la tendenza rispetto al calo del 2,8% dell’anno precedente.

L’economia coreana è in ripresa da quando ha subito una contrazione dello 0,3% nel quarto trimestre del 2022, a fronte di un importante stretta monetaria nei principali Paesi, ma non solo anche a fronte dell'escalation delle tensioni geopolitiche, dell'aumento del debito delle famiglie e del rallentamento dell'economia cinese, il principale partner commerciale del Paese.

Delineato il suddetto quadro, all’inizio di gennaio 2024, la Banca di Corea ha deciso di mantenere il suo tasso d'interesse di riferimento al 3,5% per l'ottava sessione consecutiva, tra i timori per una ripresa economica ancora debole e una riduzione dell'inflazione più lenta del previsto. Il congelamento dei tassi è avvenuto dopo che la BOK ha effettuato sette rialzi consecutivi dei tassi (da aprile 2022 a gennaio 2023).

La Banca di Corea ha affermato che manterrà una politica restrittiva fino a quando non avrà la certezza che l’inflazione convergerà verso il livello stabilito secondo l’obiettivo prefissato.

Per l'anno in corso, si prevede che la crescita economica rimbalzerà oltre il 2%, ma per poter raggiungere ciò la Corea dovrà affrontare ostacoli, come il crollo del mercato immobiliare e la debolezza della domanda interna.

Per quanto riguarda le condizioni economiche interne, la Banca di Corea prevede una ripresa moderata, sostenuta dalle esportazioni. 

Il congelamento dei tassi da parte della BOK ha fatto seguito alla decisione della Federal Reserve del mese scorso di mantenere stabile il tasso di prestito di riferimento per la terza volta consecutiva. La Fed ha mantenuto il tasso tra il 5,25 e il 5,50% e ha lasciato intendere che la sua campagna di rialzi, lanciata nel marzo 2022, potrebbe essere vicina o addirittura giunta alla fine.

Fonte: http://tinyurl.com/2kbf58bn

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

Ultima modifica: Venerdì 26 Gennaio 2024
Venerdì 26 Gennaio 2024

Introduzione al nuovo piano di politica economica coreana per il 2024

Il nuovo piano di politica economica coreana per il 2024 prevede quattro indirizzi politici basati su quattro pilastri: libertà, equità, innovazione e solidarietà. L’obiettivo di questi è in primis di ottenere una ripresa economica che sia realmente percepibile dalla popolazione e in secondo luogo di realizzare riforme strutturali per consentire una crescita economica sostenibile. Gli indirizzi politici si concentrano su: 1) fornire supporto economico alla popolazione coreana; 2) gestire i rischi potenziali; 3) promuovere un’economia dinamica; 4) elaborare misure che vadano a beneficio delle generazioni future.

Il piano prevede un immediato stanziamento di incentivi fiscali per gli investimenti delle imprese in progetti di ricerca e sviluppo e maggiori fondi per gli esportatori. Si stanno inoltre mettendo a punto misure che mirino al contenimento dell’inflazione e dei rischi nel settore finanziario. L’obiettivo è quello di garantire una crescita a lungo termine attraverso l’innovazione e la deregolamentazione per affrontare le principali sfide del Paese, che riguardano anzitutto la sua demografia, ma che vadano inoltre ad incidere sulle problematiche relative al cambiamento climatico.

Inoltre, nel tentativo di stimolare la domanda e sostenere il reddito dei propri cittadini il piano prevede di collocare più del 65% del suo budget fiscale per il 2024 nei primi sei mesi dell’anno. Il budget complessivo di quest'anno è di 656,62 trilioni di won, mentre la spesa destinata alla prima metà dell'anno è stimata a 426,8 trilioni di won (la cifra più alta di sempre mai registrata nel primo semestre).

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze coreano stima una crescita economica del paese del 2,2% nel 2024, grazie, e soprattutto, all’aumento delle importazioni, per cui si prevede un +8,5% nel 2024. 

Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, la Corea deve cercare di ampliare il proprio portafoglio di paesi in cui esportare. Attualmente le sue esportazioni dipendono oltre il 50% da Stati Uniti, Cina e Sud-est asiatico. In questo contesto, l’Unione Europea rappresenta uno di quei mercati strategici essenziali in cui la Corea deve cercare di penetrare per raggiungere l’obiettivo. 

A sostegno degli esportatori, il governo coreano non solo stanzierà una cifra pari a 355.000 miliardi di won, ma ha anche promesso di introdurre un meccanismo di regolamentazione che utilizzi come moneta di scambio per le transazioni commerciali il won coreano, anziché il dollaro statunitense (la valuta di scambio più utilizzata dal paese), al fine di ridurre le ingenti commissioni di transazione applicate per convertire il won in un'altra valuta e per contenere i rischi associati alle fluttuazioni dei tassi di cambio. Il governo coreano vorrebbe introdurre tale nuovo meccanismo di regolamentazione a partire dalle transazioni commerciali che avvengono con i paesi dell'ASEAN. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze coreano sta spingendo per rivedere i regolamenti sul cambio di valuta entro il primo semestre per attuare tale piano. In una sola occasione, nel 2010, la Corea ha permesso l'uso del won come metodo di pagamento con l'Iran, dopo aver acquistato greggio iraniano per un valore di miliardi di dollari. Tra i 10 Paesi ASEAN, l'Indonesia è considerata il primo potenziale Paese ad accettare transazioni commerciali con il won coreano. È probabile che anche le Filippine e il Vietnam seguano presto l'esempio. Una volta adottato il nuovo metodo di pagamento, le imprese coreane potranno consegnare o ricevere importi di transazioni in won coreani attraverso le filiali di Seul delle banche dei corrispondenti Paesi ASEAN. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze coreano vorrebbe estendere il fatto di poter operare transazioni commerciali in won anche con Paesi di altre regioni.

Nonostante la ripresa delle importazioni, il governo coreano sostiene che i consumi e gli investimenti interni rimarranno bassi a causa soprattutto dell'inflazione e dei tassi di interesse elevati. Nel tentativo di promuovere i primi è stato deciso di prorogare di un anno il credito d’imposta temporaneo (scaduto lo scorso dicembre), inoltre si prevede di aumentare temporaneamente l’aliquota di detrazione fiscale al 10% per quelle imprese che decidono di incrementare gli investimenti in progetti di ricerca e sviluppo. Per quelle strutture che intendono investire nei settori quali semiconduttori, batterie, robotica, green e altre tecnologie avanzate, il governo stanzierà circa 52.000 miliardi di won, la cifra più alta di sempre. L’obiettivo della Corea è quello di attrarre nel corso del 2024 una quantità record di investimenti stranieri, pari a 35 miliardi di dollari. Il governo coreano cercherà, inoltre, di quadruplicare gli stanziamenti per gli incentivi alle imprese straniere portandoli a 200 miliardi di won. 

Il Ministero dell'Industria, inoltre, investirà 100 miliardi di won quest'anno per sostenere le imprese locali che cercano di riportare in patria la loro produzione dall'estero. L'importo segna un aumento del + 75% rispetto ai 57 miliardi di won stanziati nel 2023. La Corea prevede inoltre di offrire sconti sulle imposte societarie per 10 anni (rispetto al precedente limite fissato a 7 anni). Per le imprese che investono in industrie strategiche, come i semiconduttori, i display, le batterie e i vaccini, la Corea fornirà una sovvenzione del 45% per gli investimenti effettuati al di fuori dell'area di Seul, rispetto al precedente 21%. Gli investimenti effettuati all'interno dell'area di Seoul riceveranno una sovvenzione del 26%.

L’obiettivo di questi investimenti e misure è quello di cercare di portare l’inflazione al di sotto del 3% entro il primo trimestre del 2024, per poi portarla al 2,6% a fine anno. Si prevede, inoltre, di congelare l’aumento delle tariffe delle varie utenze, come l’elettricità, almeno per il primo semestre, per poi adattarle in base ai prezzi globali del petrolio e ad altri fattori. Un totale di 10.800 miliardi di won sarà dedicato quest'anno per finanziare le politiche di contenimento dei prezzi.

Per stimolare il consumo interno, il governo prevede di offrire una maggiore detrazione fiscale se si utilizza la carta di credito e di lanciare varie campagne ed eventi promozionali per dare maggiore slancio al turismo interno. I piccoli commercianti con meno di 30 milioni di won di vendite annuali potranno godere della riduzione delle tariffe dei costi dell’elettricità e del programma di rimborso degli interessi pari a 2.300 miliardi di won, che sarà attuato quest'anno. Il governo ha anche fissato l'obiettivo di attrarre 20 milioni di visitatori stranieri nel 2024. A proposito di ciò, i turisti provenienti da Cina, Vietnam, Filippine, Indonesia, India e Cambogia saranno esentati dal pagamento delle tasse per la richiesta del visto.

Sulla scia dell'aumento del debito delle famiglie, il governo si è impegnato a ridurre il rapporto tra debito e prodotto interno lordo al 100% entro il 2027.

Per far fronte alla crescente carenza di manodopera, il governo prevede di aumentare il numero di lavoratori migranti da 172.000 (nel 2023) a 260.000 (nel 2024).

Fonte: http://tinyurl.com/2x5b4c56

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

 

Ultima modifica: Venerdì 26 Gennaio 2024
Venerdì 26 Gennaio 2024

Economia Interna Ceca: Immobiliare, Proiezioni PIL 2024, Fiducia dei Consumatori e Sovvenzioni Green per le aziende

Economia Interna: PIL e Indice di Fiducia dei Consumatori

All'inizio del 2024, i dati dell'Ufficio di Statistica Ceco evidenziano un notevole aumento negli indici di fiducia dei consumatori cechi. L'indice di fiducia ha registrato una crescita di quasi sei punti, raggiungendo i 91,2 punti. La quota dei consumatori che prevedono un peggioramento dell'economia si è ridotta significativamente, e migliorano le valutazioni della propria situazione economica e finanziaria. Inoltre, i consumatori sono più ottimisti sulle prospettive dei prossimi dodici mesi.

D'altra parte, tra le imprese, l'indice di fiducia ha registrato un leggero calo complessivo di 1,3 punti, scendendo a 92,5 punti. Gli imprenditori attivi nell'edilizia mostrano maggiore ottimismo, mentre nell'industria si registra un calo di 5,5 punti. Negli altri settori, il calo è stato meno significativo.

Tuttavia, nonostante il miglioramento della fiducia, le previsioni macroeconomiche del ministero delle finanze indicano che la Repubblica Ceca tornerà a crescere nel 2024, ma a ritmi inferiori rispetto alle stime precedenti. Il ministero prevede ora un aumento del PIL dell'1,2%, a differenza della precedente previsione dell'1,9%. Questo è attribuibile a una ripresa meno dinamica dei consumi familiari (previsti +2,6%) e degli investimenti (+1,2%).

Il ministero delle finanze indica anche che, per la maggior parte del 2024, l'aumento dei prezzi al consumo dovrebbe rimanere al di sotto del 3% rispetto all'anno precedente. Inoltre, si prevede un aumento del 6,6% nei salari con un leggero incremento dell'occupazione, confermando le aspettative di una ripresa del potere d'acquisto.

 

Mercato Immobiliare Residenziale e Industriale

I dati Eurostat indicano una ripresa nei prezzi degli immobili residenziali in Repubblica Ceca nel terzo trimestre del 2023. Rispetto al periodo precedente, si è osservato un lieve aumento dello 0,3%, segnando il primo dato positivo dal declino iniziato alla fine del 2022. Tuttavia, nel confronto annuale, i prezzi hanno registrato un calo per il secondo trimestre consecutivo, con una diminuzione del 3,5%.

Nonostante questa recente flessione, nel lungo periodo gli immobili residenziali in Repubblica Ceca hanno mostrato una dinamica molto positiva, più che raddoppiando i prezzi rispetto al 2015, con il terzo aumento più significativo nell'UE.

Parallelamente, la crescita della disponibilità di spazi industriali nel paese è confermata dai dati dell'Industrial Research Forum. Nel trimestre finale del 2023, sono diventati disponibili circa 272.000 metri quadrati di nuovi spazi industriali, mentre erano in costruzione impianti per una superficie di circa un milione di metri quadrati. La superficie totale coperta dagli impianti nei parchi industriali ha raggiunto gli 11,7 milioni di metri quadrati.

Nonostante un leggero aumento nel tasso di spazi sfitti, che rimane comunque molto basso, sotto il 2%, i canoni sono rimasti stabili, con una media di circa 7,5 euro per metro quadrato. Praga registra i prezzi più alti in questo settore.

 

Rivoluzione Verde Industriale

Infine, lo scorso anno le imprese ceche hanno manifestato un forte interesse per le sovvenzioni al risparmio energetico dai fondi europei. Lo indicano i dati relativi al programma operativo TAK dedicato alle imprese.

Il bando che ha ricevuto il più alto numero di domande per sovvenzioni è stato quello del risparmio energetico. Le aziende hanno presentato oltre 850 domande per un valore complessivo di sovvenzioni richieste pari a cinque miliardi di corone. Segue il bando Aplikace, dedicato all’innovazione aziendale, con oltre 750 domande per quasi 15 miliardi di corone. Al terzo posto il bando Marketing, che eroga le sovvenzioni alla partecipazione a mostre e fiere estere, con 436 richieste per mezzo miliardo di corone. Complessivamente, le aziende hanno presentato nel programma operativo TAK lo scorso anno circa 3200 domande per sostegni da fondi europei pari a 33,5 miliardi di corone. Sono state approvate 928 richieste, che erogheranno sovvenzioni per 5,5 miliardi di corone.

Fonte: https://www.camic.cz/it/news/

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Venerdì 26 Gennaio 2024
Venerdì 26 Gennaio 2024

L'economia di Dubai è cresciuta con un'espansione del PIL del 3,3% nei primi 9 mesi del 2023

Dubai ha registrato un aumento del 3,3% del prodotto interno lordo (PIL) reale nei primi nove mesi del 2023, dimostrando ulteriormente la sua forza economica, la sua resilienza e il suo solido potenziale di crescita. Questo risultato riflette le strategie di sviluppo sostenibile della città e il suo continuo dinamismo come potenza economica globale di primo piano.

Dai vivaci hub turistici alle reti di comunicazione tecnologiche, il panorama economico di Dubai illustra la profondità e l'ampia natura della sua diversificazione. Le attività dei servizi di alloggio e ristorazione hanno registrato una notevole crescita dell'11,1%, consolidando la posizione di Dubai come leader mondiale del turismo.

I servizi di trasporto e stoccaggio hanno seguito l'esempio, aumentando del 10,9%, evidenziando il ruolo dell'emirato come importante hub logistico internazionale. Il settore dell'informazione e delle comunicazioni, con un aumento del 4,4%, sottolinea l'impegno di Dubai ad abbracciare tecnologie all'avanguardia e a promuovere una fiorente economia della conoscenza. Questa crescita multiforme in diversi settori è un'ulteriore prova della stabilità economica e della capacità di adattamento di Dubai.

Riflettendo sui dati economici dell'emirato recentemente pubblicati, lo sceicco Hamdan bin Mohammed bin Rashid Al Maktoum, principe ereditario di Dubai e presidente del Consiglio esecutivo di Dubai, ha lodato la continua attrattiva economica di Dubai.

Fonte: http://tinyurl.com/mv2du5nu

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

 

Ultima modifica: Venerdì 26 Gennaio 2024