Venerdì 4 Luglio 2025
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La città di Rosario è recentemente risultata vincitrice del contest realizzato dal World Resources Institute for Sustainable Cities. La città ha presentato il progetto “Produzione sostenibile di alimenti per una Rosario resiliente” attraverso il quale mostra come far fronte alle sfide sociali e ambientali. La proposta di Rosario, infatti, punta a incrementare la produzione locale di alimenti, preservare gli spazi verdi urbani e periferici e rappresenta un progetto chiave nella strategia climatica della città.
Dal punto di vista imprenditoriale, le aziende di Rosario che stanno investendo nello sviluppo tecnologico e nella sostenibilità sono molteplici. Nel campo medico, la nuova startup Diagnóstica si serve di tecnologie digitali per offrire un innovativo servizio di monitoraggio e controllo dei pazienti in forma remota. In ambito alimentare, Michroma spicca come una delle poche imprese dedite alla sostituzione di coloranti e aromi artificiali di alimenti e bibite tramite altri di origine naturale. Infine, in materia di coltivazione emergono le aziende Bioceres e Bioheuris; queste si occupano rispettivamente di ridurre l’impronta di carbonio dell’industria agricola e di sviluppare colture resistenti ai diserbanti attraverso l’utilizzo di biotecnologie.
Le esperienze di Rosario favoriscono il vincolo fra il mondo scientifico della ricerca e quello imprenditoriale. Inoltre, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie e di modelli di produzione sostenibile, la città di Rosario promuove lo sviluppo locale e impulsa l’economia prestando attenzione all’ecosistema del territorio.
(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)
L'11 dicembre 2001, dopo 15 anni di negoziati, la Cina è diventata ufficialmente stato membro dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Un evento significativo per la politica di riforma e di apertura del paese che ha segnato una tappa importante nella partecipazione della Cina alla globalizzazione economica.
Il 2021 segna il ventennale dell’adesione della Cina all'OMC che ha contribuito a rendere la Cina la seconda più grande economia del mondo. La globalizzazione ha inoltre permesso ai consumatori cinesi di acquistare prodotti stranieri ad un prezzo contenuto rendendo la scelta sempre più ampia e diversificata per i consumatori domestici.
I progressi nell’ integrazione della Cina con il mondo si riflette nello sviluppo del porto di Ningbo Zhoushan, situato nella provincia orientale dello Zhejiang. Nel 2001, il flusso dei container in partenza dal porto ammontava a 1,2 milioni di TEU. Vent’anni dopo, la portata dei container è aumentata di oltre venti volte. Il porto più trafficato della Cina, Ningbo Zhoushan, ha acquistato il primo posto al mondo in termini di turnover del carico per dodici anni consecutivi.
Dopo l'adesione all'OMC, la Cina ha effettuato una revisione su larga scala di leggi e regolamenti, e ha costruito un sistema giuridico conforme alle regole commerciali multilaterali. La Cina ha inoltre ridotto sostanzialmente le tariffe di importazione e altre barriere non tariffarie, continuando il processo di liberalizzazione e di apertura dell’economia cominciato nel 1978.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana in Cina)
Tralasciando le terribili conseguenze della pandemia, possiamo considerare che l’impatto del Covid-19 sulle attività di vendita online è stato positivo. In Brasile, c’è stato un aumento del 72,96% nelle transazioni di e-commerce fino a novembre 2020.
Sono state realizzate azioni per garantire la continuità di queste attività, con l’aumento dell’utilizzo di nuove tecnologie di comunicazione, con applicazioni specifiche e presenza sui social media, al fine di garantire il contatto con il mercato consumatore.
Secondo un’indagine della Federazione brasiliana delle banche (FEBRABAN), il consumatore brasiliano sta superando gradualmente le paure e le incertezze derivanti dalla pandemia e mostrando una maggiore propensione all’acquisto di beni e servizi. Stimolate dalle nuove restrizioni richieste a causa dell’ulteriore aumento del contagio da Covid-19, le vendite di e-commerce continuano a crescere.
I dati più recenti, di novembre 2020, hanno mostrato un nuovo incremento delle vendite online in Brasile: rispetto a ottobre, la crescita è stata espressiva del 56,41%, probabilmente guidata dalla vicinanza alle festività di fine anno.
La variazione accumulata negli ultimi 12 mesi (novembre 2019 – novembre 2020) è stata del 75,95%. I dati provengono dall’indice MCC-ENET, sviluppato dalla Camera brasiliana dell’economia digitale (camara-e.net) in collaborazione con il Movimento Compre & Confie.
La distribuzione degli acquisti realizzati su Internet, per settore, a novembre, è stata la seguente: Attrezzature per ufficio e informatica (40,8%); mobili ed elettrodomestici (25,3%); tessuti, abbigliamento e calzature (12,2%). Nella sequenza sono presenti altri elementi per uso personale e domestico (8,2%); articoli farmaceutici, medici, ortopedici, profumeria e cosmetici (8,0%); ipermercati, supermercati, alimentari, bevande e tabacchi (3,3%); e, infine, libri, giornali, riviste e cancelleria (2,2%). Questo indicatore si basa anche sull’Indagine Mensile sul Commercio di IBGE.
Fonte: https://bit.ly/3jrmB8w
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)
Secondo le stime della Banca Nazionale Danese relative al primo trimestre del 2021, i cittadini danesi risultano quelli con la maggiore disponibilità di asset liquidi liberi tra quelli dell’Unione Europea. Per ricchezza finanziaria netta si intende la differenza tra gli asset finanziari delle famiglie (come ad esempio pensioni e depositi bancari) e debiti. In altre parole, una volta risarciti tutti i debiti dovuti (e.g. mutui e prestiti), in media ad ogni danese rimangono circa 1,3 milioni di corone danesi, ovvero poco meno di 175mila euro a testa.
La Danimarca risulta prima in questa statistica, seguita da Olanda, Svezia, Lussemburgo e Belgio; il dato medio UE risulta invece essere di 450mila corone, pari a circa 60mila euro (Nationalbanken, 2021). Un dato significativo se si tiene conto che il paese figurava solo sesto nel terzo trimestre del 2019 (CPH Post, 2021). Certamente, è necessario tenere in considerazione che il dato medio non discrimina in base all’età, ignorando che gli individui più anziani tendono ad avere una ricchezza finanziaria netta maggiore grazie ad un salario individuale più alto.
Nel primo trimestre del 2021, il cittadino danese medio ha messo da parte l’11.9% del proprio salario netto in risparmi (CPH Post, 2021). I motivi dietro ad un rialzo dei risparmi di questo tipo sono individuabili in tre fattori chiave, tutti legati alla pandemia (Congressional Research Service, 2020). Il primo è che, a causa della maggiore incertezza legata al futuro dovuta al Coronavirus, gli individui tendono razionalmente ad aumentare i propri risparmi per cautelarsi. In secondo luogo, l’impossibilità di spendere il proprio stipendio in beni di consumo a causa delle misure restrittive ha naturalmente significato un aumento dei soldi non spesi, cioè del risparmio. Infine, misure di stimolo fiscale hanno in diverse circostanze aumentato il reddito individuale, facendo in modo che il risparmio assoluto crescesse anche nei casi in cui il saving rate fosse rimasto immutato.
Ad ogni modo, è importante capire quale potrebbe essere l’impatto di un risparmio individuale tanto elevato sull’economia danese. In generale, un alto risparmio da parte delle famiglie ha un effetto duplice nel breve e nel lungo periodo. Nel breve, infatti, tassi di risparmio più elevati si traducono in una decrescita del consumo, risultando in una decrescita ceteris paribus della domanda aggregata e del GDP. Questo è certamente negativo in un periodo di contrazione economica come può essere una pandemia, in quanto la conseguente diminuzione dei consumi si traduce in una decrescita economica ancora maggiore di quanto non accadrebbe altrimenti.
Conversamente, nel lungo periodo maggiori risparmi si riflettono in un incremento del consumo (nel momento in cui i risparmi correnti vengono spesi) e dell’investimento, dato che gli asset liquidi vengono conservati presso intermediari finanziari che li utilizzano per dare sostegno alle imprese. Il potenziale incremento ulteriore dei consumi futuri all’interno dell’economia danese da un lato, e la crescente capacità di banche ed investitori di supportare le aziende, possono quindi rendere la Danimarca un mercato ancora più attraente per coloro che decidessero di scommetterci nel medio-lungo periodo.
Fonte: https://bit.ly/3joCA7z
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Il Ministero federale dell'economia e dell'energia (BMWi) sta finanziando, nell’ambito della Artificial Intelligence Innovation Competition, quattro nuovi progetti di ricerca sulla prevenzione e la gestione delle crisi.
L'obiettivo generale è quello di fornire nuovi e innovativi aiuti decisionali e servizi elettronici personalizzati con l'aiuto dell'intelligenza artificiale. I progetti devono sviluppare e testare soluzioni concrete per le aziende, l'amministrazione, la politica e la ricerca come punti di partenza per offerte e modelli di business praticabili e conformi alla protezione dei dati.
I quattro progetti: il progetto SPELL (Semantic Platform for Intelligent Decision-making and Operational Support in Control Centres and Situation Management) sta sviluppando una piattaforma per un processo decisionale intelligente e un supporto operativo nei centri di controllo e nella gestione delle situazioni di crisi. Il nucleo del progetto ResKriVer (Communication & Information Platform for Resilient, Crisis-Relevant Supply Networks) è lo sviluppo e l'implementazione di una piattaforma per la raccolta, la generazione e la comunicazione di informazioni rilevanti per le crisi. Nel progetto CoyPu (Cognitive Economy Intelligence Platform for the Resilience of Economic Ecosystems) si sta sviluppando una piattaforma in grado di poter fare previsioni di alta qualità e aggiornate in relazione alle crisi del futuro. Inoltre, è in fase di sviluppo il progetto PAIRS (Privacy-Aware, Intelligent and Resilient CrisiS Management) che dovrebbe essere in grado di prevedere e identificare scenari di crisi in modo più rapido e affidabile in futuro.
Il BMWi mira a promuovere con un finanziamento di 44 milioni di euro l'applicazione dell'intelligenza artificiale tra le PMI in Germania. Le iniziative di collaborazione appena lanciate saranno finanziate per un periodo di tre anni.
Fonte: https://bit.ly/3ziBW0N
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
Diagnóstica è l’innovativa startup rosarina che opera in campo medico attraverso l’utilizzo di diverse tecnologie digitali. Diagnóstica nasce dall’unione di tre imprese della città, Doc24, Inventu e Sensify, che hanno deciso di condividere le proprie competenze ed esperienze per offrire un servizio di monitoraggio e controllo per pazienti in forma remota.
La nuova startup parte dall’idea di potenziare le video-consultazioni ma mira soprattutto a risolvere i problemi che subentrano con la telemedicina e con l’importazione di tali tecnologie. In particolare, la squadra a capo di Diagnóstica ha sviluppato tre diversi servizi a seconda del luogo di utilizzo. Il primo, “Estación Diagnóstica”, è una cabina in grado di mettere in comunicazione medici e pazienti, pensata per luoghi con un alto flusso di persone. Il secondo, “Multidiagnóstica”, è stato concepito per effettuare diverse funzioni, come checkup e consultazioni, è stato pensato per i centri medici e potrebbe risultare funzionale per le piccole città. Infine, “Mi Diagnóstica” è il kit progettato per le famiglie che vivono prevalentemente lontane dagli ospedali.
Il CEO di Diagnóstica ha affermato che la prima unità è stata già venduta e che sono in trattativa per commercializzare i loro prodotti anche fuori dall’Argentina. Così, la startup di Rosario è riuscita a trarre vantaggio dalla spinta pandemica creando un servizio medico all’avanguardia.
(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)
I regolatori finanziari cinesi hanno avviato un programma pilota che permetterà ad alcune società multinazionali di acquistare valute estere a loro discrezione, senza dover chiedere autorizzazione prima di ogni transazione.
La prima parte della sperimentazione si svolgerà nella capitale, Pechino, e a Shenzhen, hub tecnologico della Cina meridionale. Inizialmente coinvolgerà importanti società multinazionali con rating di credito relativamente elevati e mirerà a facilitare l’utilizzo transfrontaliero dei fondi. Per i pagamenti all’estero, le multinazionali saranno in grado di acquistare valute estere, entro certi limiti, e depositare il denaro nei principali conti bancari nazionali dei loro cash pools transfrontalieri.
A Pechino, cinque multinazionali, tra cui il gigante del petrolio Royal Dutch Shell, prenderanno parte a questo processo. Le altre quattro sono imprese di proprietà statale e controllate dal governo centrale cinese, tra queste il gigante petrolifero e chimico Sinochem Group e il conglomerato aeronautico Aviation Industry Corp Of China. L'elenco dei partecipanti a Shenzhen non è stato ancora reso noto.
La nuova norma potrebbe segnare una svolta nel lungo processo di apertura del conto capitale cinese. Attualmente le società multinazionali devono richiedere l'approvazione dello State Administration of Foreign Exchange (SAFE) per l’acquisto di valuta estera in Cina. Tali controlli limitano la possibilità delle imprese di acquistare e vendere valuta estera e sono finalizzati a proteggere il mercato interno dalle fluttuazioni valutarie.
Il programma pilota contribuirà al processo di internazionalizzazione dello yuan, che offrirebbe alla Cina diversi vantaggi, quali, ad esempio, costi di indebitamento inferiori e rischio di cambio ridotto.
L'apertura del conto capitale da parte della Cina continentale è stato un processo lento, poiché Pechino ha mantenuto stretti controlli sui capitali per proteggere l'economia cinese dall’instabilità. Queste restrizioni hanno però compromesso l’attrattiva dello yuan come valuta internazionale.
Inoltre, questa nuova iniziativa standardizzerà le regole e l'amministrazione dei cash pools locali ed esteri delle società multinazionali, al momento gestiti separatamente. L’attuale divisione crea notevoli inconvenienti alle società straniere, che cercano di fare affari in Cina.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana in Cina)
In un periodo di incertezze riguardo il futuro del Brasile, dovuto alla pandemia del nuovo Coronavirus, gli investimenti diretti esteri (IED) hanno raggiunto 34,2 miliardi di dollari, il 2,38% del PIL del paese, meno della metà dei 69,2 di dollari (3,68% del PIL) registrati nello stesso periodo nel 2019.
Nell’ottobre del 2020, 1,8 miliardi di dollari di investimenti esteri sono entrati nel settore produttivo, secondo la Banca centrale. Tuttavia, nello stesso periodo dell’anno precedente, l’importo era stato di 8,2 miliardi di dollari.
Nel periodo di 12 mesi fino a ottobre del 2020, il saldo di investimenti esteri è stato di 43,5 miliardi di dollari, che rappresenta il 2,94% del prodotto interno lordo brasiliano (PIL).
La stima della Banca Centrale è che gli investimenti esteri diretti nel Paese raggiungeranno i 50 miliardi di dollari nel 2020. Questo valore è stato aggiornato nell’ultimo rapporto trimestrale d’inflazione (RTI), a dicembre del 2020.
I piani di privatizzazione del Governo Federale, che avevano una portata più modesta del previsto, non sono stati capaci di attrarre una quantità di investimenti sufficiente a coprire le perdite causate dalla pandemia e dall’instabilità e dall’incertezza economica che il Paese attraversa.
Ad ogni modo, l’aspettativa è che il Brasile rimanga tra i principali destinatari di investimenti esteri diretti nel mondo. Secondo il “2020 e-Handbook of Statistics”, formulato dall’UNCTAD, il Brasile è stato il settimo Paese che ha ricevuto il maggior numero di investimenti diretti esteri nel 2019, arrivando alla cifra di 72 miliardi di dollari. Il valore è il più alto tra i paesi in via di sviluppo. Lo studio sottolinea che il Brasile è ancora un importante partner commerciale e un luogo per investimenti redditizi.
Alcuni dei buoni motivi per investire in Brasile sono: il suo immenso mercato di consumo, il sesto più grande del mondo; il tasso di cambio vantaggioso al momento; la grande estensione territoriale del paese, che permette una serie di attività economiche diverse; e le importanti lacune che possono essere sfruttate dal capitale straniero, tanto in attività produttive così come nelle opere infrastrutturali, ad esempio.
Fonte: https://bit.ly/38vS577
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)
La Commissione Europea ha affermato che gli standard del Regno Unito per la protezione dei dati personali sono sufficientemente elevati da consentire il flusso di informazioni tra l’Unione Europea e il suo ex Stato membro.
L'organo esecutivo dell'UE ha preso due decisioni di "adeguatezza" riguardo alla questione di protezione dei dati personali, le quali riguardano il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell'UE e la direttiva sul trattamento dei dati personali connessi a reati, in particolare per quanto concerne le vittime, i testimoni e gli indagati per gli stessi.
Le decisioni riguardano le imprese del Regno Unito che fanno uso di flussi di dati internazionali o che operano all'interno dell'UE e hanno bisogno di accedere ai dati dei propri clienti. Esse garantirebbero inoltre il flusso di dati personali per polizia e pubblici ministeri che indagano sulla criminalità transfrontaliera.
Le decisioni di adeguatezza saranno rinnovate dopo quattro anni se le regole del Regno Unito andranno a corrispondere agli standard dell'UE. La Commissione potrebbe anche intervenire durante il quadriennio se il paese si discostasse dall'attuale livello di protezione.
Tale sviluppo era atteso entro la scadenza del 30 giugno, la quale avrebbe terminato il periodo semestrale di transizione post-Brexit. Gli Stati membri dell'UE hanno sostenuto le proposte della Commissione all'inizio di questo mese, in maniera simile a quanto già fatto con gli standard sui dati di paesi come Argentina, Canada, Israele, Giappone, Nuova Zelanda e Svizzera.
Fonte: https://reut.rs/3rAq1Iy
(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)
Agli albori di una nuova epoca a zero emissioni nette fortemente basata sull’idrogeno, è stato presentato un piano da 1,6 miliardi di sterline per riutilizzare e riconvertire il più grande impianto di stoccaggio di gas del Regno Unito.
A sole 19 miglia dalla costa dello Yorkshire orientale, è allo studio una proposta per convertire l'enorme bacino idrico di Rough in un impianto di gestione del carburante a basse emissioni di diossido carbonio.
I capi di Centrica Storage credono che un finanziamento del governo per la riconversione dell’impianto possa fornire una soluzione alla produzione energetica intermittente, creando al contempo 400 posti di lavoro permanenti e proteggendone altre centinaia.
Greg McKenna, amministratore delegato di Centrica Storage, ha inoltre dichiarato: “Il progetto ha la grande qualità di adattarsi perfettamente all'intera strategia verde dell'Humber basata sull’idrogeno; ci sarà infatti la necessità di stoccare l’idrogeno in eccesso.
“Osservando la regione, siamo nella posizione unica di poter lavorare con l'intera economia dell'idrogeno e della decarbonizzazione. Il fatto che possiamo produrre ed immagazzinare idrogeno in loco apporterà una riduzione significativa delle emissioni di CO2 nel Regno Unito”.
Rough è descritto come il "Riccioli d'oro" del settore in quanto soddisfa i requisiti di temperatura, dimensioni e vicinanza al terreno. Situato a 2,5 km sotto il fondale marino, il bacino è lungo 10 km, largo 3 km e spesso più di 30 metri. Completamente sigillata da pietra impermeabile, la formazione spugnosa è 3000 volte più grande del campo di Wembley.
Il segretario per il business e l'energia Kwasi Kwarteng, dopo aver parlato con i leader dell’azienda, si è definito ottimista, affermando che: "L'intera regione potrebbe diventare un fiore all'occhiello per la riconversione energetica".
Fonte: https://bit.ly/3rCENOX
(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)